Al mio paese, Pagliara
dei Marsi
Ci sono posti dove la mente torna quando vuole riposare, là i
colori e gli odori sanno portarti dove di solito non hai il coraggio di
scendere per mostrarti il cammino che conduce alla parte più segreta di te.
Sentieri nascosti nel silenzio dove l’anima coglie richiami
misteriosi e ti sorprende ad osservare incantato la porpora dell’aurora, è là
che le emozioni straripano come torrenti ad ogni primavera e le tentazioni
chiamano con voci più seducenti quando viene la sera.
Prova ad osservare quel cielo notturno, è l’infinito dov’eravamo ieri e
torneremo domani ed è in quegli spazi sconfinati che, sospinti dalla svogliata
carezza del vento, si perdono i ricordi e risalgono alle labbra le parole di
tua madre.
Grida di bimbi, voci senza volto, i suoni e i profumi della tua infanzia, una
casa, una piazza, una chiesa, stradine, viuzze e mulattiere. Il sole d’agosto,
i riflessi della Luna, l’arcobaleno che colora l’orizzonte, i tuoni che
rimbalzano da monte a monte, il sinistro crepitare del fulmine nella vallata.
Sono i luoghi della memoria, dove persino la malinconia di veder invecchiare
attorno a te gli amici e le persone più care sa di buono.
Basta chiudere gli occhi e sono subito lì, con te, come un libro che si apre ogni
giorno per un nuovo sospiro, sarà sufficiente tendere la mano per stringerli al
cuore.
Marco Tiddi
(23 dicembre 2010)