Siediti piccolo , qui accanto a me, voglio raccontarti una storia, no, non è corretto, questa non è una storia è la Storia e come qualsiasi altra storia comincia con …

La storia raccontata a mio figlio

Ab ovo

 

 

Siediti piccolo , qui accanto a me,  prima che tu cresca troppo e perda così la voglia di ascoltarmi, accadrà presto purtroppo,  voglio raccontarti una storia… no, non è corretto, questa non è una storia è la Storia e come qualsiasi altra storia  comincia con …

 

 

 

'era una volta, tanto , tanto tempo fa , si dice almeno 13,7 miliardi d’anni or sono, una nebulosa gigantesca di polveri e gas che girava vorticosamente attorno ad un solo punto, quale fosse nessuno è mai riuscito a scoprirlo , qualcuno ha provato a dargli un nome, c’è chi l’ha chiamato Caos, chi Caso, chi addirittura Dio , ma qui entreremmo in un altro campo , persino più vasto , e il viaggio intrapreso ci porterebbe troppo lontano . Segui il mio consiglio , noi due  siamo troppo piccoli e non ce lo possiamo proprio permettere , torniamo perciò al nostro racconto e lasciamo ai veri studiosi domande di tal portata . 

All’improvviso , non si sa come né perché, questa grande nube esplose proiettando tutto intorno  miliardi di stelle che cominciarono a perdersi nell’universo allontanandosi sempre più dal luogo d’origine. A quella prima esplosione seguirono per milioni di anni altri fuochi d’artificio che ancora oggi non hanno completamente perso l’antico volume di fuoco.  

Una di queste stelle, che noi chiameremo Sole, stanca di proseguire un cammino diventato estenuante decise di fermarsi più o meno dove la vedi adesso sollevando lo sguardo al mattino   , lungo la strada aveva perso però alcuni frammenti che le avevano fatto  da scorta e perchè non si smarrissero nel firmamento le attrasse a sé .

Quelle schegge , polvere di stella , presero ubbidienti a girarle intorno come biglie impazzite e col tempo ruotando su se stesse si raffreddarono formando nove palle più grandi e diverse altre più piccole, le grandi qualcuno decise di chiamarle pianeti, le piccole satelliti.

Alla giusta distanza dal Sole , perché non facesse né troppo freddo né troppo caldo , si piazzò uno di questi mondi che chissà chi , in tempi ormai remoti,  chiamò Terra , anch’essa  smarrì però un pezzetto , poco più di un sasso che rotolando cominciò ad allontanarsi sempre di più. Preoccupata che potesse perderlo di vista lo tirò a sé come un bambino trattiene il suo palloncino e riuscì a fermarlo  poco prima che sparisse ingoiato dall’infinito . Felice per lo scampato pericolo decise di chiamarlo Luna e lo lasciò un po’ più in alto perché illuminasse ,almeno un poco, l’oscurità della notte e badasse alle maree.

Come gli altri otto fratelli anche la Terra non smise di girare intorno a chi l’aveva generata alternando così il giorno alla notte .

E’ proprio qui  , in questo curioso pianeta azzurro  tra Venere e Marte , il terzo in ordine di distanza dal Sole, dove oggi vivi anche tu , che più o meno 4600 miliardi di anni fa  comincia la nostra Storia.

Bhè, in un primo momento non era davvero una storia, era una sorta d’antefatto , è per questo che le hanno dato il nome di  Preistoria , un tempo insomma che viene prima della storia vera e propria, ma sono dettagli di cui io e te non vedo proprio perché dovremmo preoccuparci.  

Nasce la vita

rascorse almeno un altro miliardo di anni prima che il colossale pentolone di brodo primordiale , tale appariva la Terra all’epoca, generasse le prime colonie di alghe e batteri e solo seicento milioni di anni più tardi comparvero i primi organismi pluricellulari. Che significa? Non è tanto facile spiegartelo, diciamo che i primi abitanti del pianeta erano formati da un’unica  cellula e si riproducevano per semplice duplicazione, quella che gli scienziati chiamano mitosi, vita noiosa insomma. I nuovi arrivati invece, più intraprendenti e pieni di cellule da mettere a frutto, stanchi di fare fotocopie , cominciarono a spassarsela avendo appena scoperto la meiosi o riproduzione sessuale , divertente quanto fondamentale funzione , specifica degli esseri viventi, che tra qualche tempo gli amichetti più grandi ti sapranno illustrare meglio di me...cos’è quel sorriso birichino ? Ho capito,devono avertene già parlato quei furbastri dei fratelloni.

In un primo tempo il nostro bel pianeta era insomma popolato soltanto da insetti , molluschi ed altre varietà di vermetti più o meno schifosi , smidollati insomma, galleggiavano nell’acqua , che nel frattempo si era raffreddata , senza avere il coraggio di avvicinarsi alla terra che cominciava ad emergere qua e là formando le prime catene montuose,  intanto mutavano le condizioni climatiche.  

I vertebrati fecero la loro apparizione solo cento milioni di anni più tardi, nel frattempo i continenti o terre emerse – all’inizio erano solo due - lo spazio insomma rubato dalla terra all’acqua ,erano aumentati di dimensioni, ovvio pertanto che i primi rettili stanchi di sguazzare in quella pozzanghera e in cerca di qualche novità che potesse interrompere la solita routine cominciassero ad incuriosirsi  osservando tutto il verde al di là di  quell’ immenso catino azzurro e decidessero di  vedere che vita ci fosse oltre la sponda. E’ proprio grazie a questi antichi ,coraggiosi esploratori che noialtri , io e te compresi, abbiamo imparato a camminare anziché nuotare tutto il giorno come faceva il povero Flash nella vaschetta.

Come accade spesso agli uomini che devono sempre esagerare per mettersi al centro dell’attenzione , anche questi nostri viscidi antenati  esasperarono le loro dimensioni e si trasformarono in giganteschi dinosauri, di lì a poco, si fa per dire, arrivarono a fargli compagnia i primi mammiferi , i nostri più antichi progenitori.

A quel punto l’evoluzione si fece più frenetica e , per fartela breve, spuntarono più o meno tutti gli animali che conosci anche tu , tra i quali curiosi quadrumani piuttosto simili a noi, o meglio, ad alcuni di noi, che col tempo si trasformarono in ominidi sempre più evoluti fino a diventare quel che siamo adesso, poco più di scimmie appunto.

Duemilionicinquecento anni fa , sia pure goffi, incurvati e con le braccia ciondolanti ancora troppo lunghe rispetto alle gambe,  cominciammo a fabbricare i primi strumenti di legno, osso e pietra ma ci toccò aspettare almeno un altro milione di anni prima di riuscire a trovare quella posizione eretta , tipica della specie, che ci consente di sollevare lo sguardo per osservare il cielo anziché limitarci a guardare dove mettiamo i piedi…anche se , te lo dico in confidenza , ancora oggi non tutti quelli della nostra specie sono riusciti a farlo.  

Nel frattempo i nostri amici  dinosauri si erano estinti da un pezzo, ancora non se ne conosce il vero motivo, si favoleggia di un enorme asteroide piovuto dal cielo, ma più probabilmente qualcuno, lassù, aveva semplicemente capito che ,considerate le inclinazioni del nuovo arrivato, per loro su questa terra non ci sarebbe più stato posto. Era  evidente che la creta con cui l’ aveva plasmato gli era sfuggita di mano e quella che considerava la sua opera migliore, la ciliegina sulla torta della Creazione, era invece il più crudele predatore apparso fino a quel momento sulla Terra e gli avrebbe dato parecchio filo da torcere.

Seicentomila anni prima che nascesse Nostro Signore cominciò a fare piuttosto freddo , per fortuna però i cavernicoli avevano scoperto da un bel pezzo il fuoco e riuscirono a far fronte, sia pure battendo i denti,  all’alternanza di numerose ere glaciali prima che il clima cominciasse ad addolcirsi. Il paleolitico era ormai agli sgoccioli, la clessidra segnava più o meno la data del 12.000 a.c. e da almeno 30000 anni era comparso l’Homo Sapiens Sapiens caratterizzato da mento pronunciato,  fronte alta e spaziosa e sopracciglia un po’ meno folte dei precedenti primati ,  praticamente il progenitore di Romano Prodi. Tieniti forte , siamo alle soglie della Storia ,quella vera, le popolazioni tendono a stanziarsi nei territori, allevano il bestiame e cominciano a seminare anche se la maggior parte di questi gruppi di uomini continua a vivere prevalentemente di caccia e pesca.

Vieni , vola con me e osserva dall’alto , lascia spaziare lo sguardo lungo i grandi fiumi, il Nilo, il Tigri, l’Eufrate,l’Indo, il Gange, è qui che sorgono i primi villaggi, l’uomo costruisce i primi manufatti in ceramica, addomestica gli animali e coltiva la terra, da nomade insomma diventa sedentario, ci siamo, inizia il neolitico.

Il neolitico

al greco neo, nuovo, e lito, pietra, nuova età della pietra insomma, che ,a grandi linee , significa che l'uomo di quell’ epoca sapeva lavorare la pietra meglio del nonno che viveva nel Paleolitico - età della pietra antica appunto -   fino ad essere addirittura in grado di levigarla. Ti pare poco? Ti sbagli, si è trattato di un enorme progresso, prova a pensarci , tu per imparare a leggere hai impiegato l’intera prima elementare e ancora non sei un fulmine di guerra ma adesso che hai imparato l’abc ti sarà molto più agevole leggere non un solo libro ma tutti quelli che vuoi visto che hai capito come si fa, ormai dipende solo da te e dalla tua voglia di leggere. E’ per questo che l’età della pietra ebbe una durata di gran lunga superiore a quella del bronzo e del ferro che la seguiranno.

E’ più meno l’anno 3200 quando sorgono i primi villaggi organizzati nell’Alto e nel basso Egitto, la zona del delta del Nilo , ed è qui che vengono vergate le prime tavolette d’argilla con un impasto di nerofumo mescolato ad acqua e colla…sì, proprio così, è solo adesso che comincia davvero la storia, perché solo grazie alla scrittura  è possibile tramandare insegnamenti e tradizioni orali altrimenti destinati prima o poi all’oblio. Comprendi adesso quanto sia importante saper leggere e , ancor più,  scrivere?

Bene ,  allora datti da fare, sei piccolo ma non per questo devi temere di studiare troppo, il tempo per farlo è proprio questo, mente sveglia e pochi pensieri, non ti ricapiterà più, dammi retta, almeno per il momento. Dai, tanto non dovrai farlo a lungo , crescerai in fretta e per fortuna  prenderai una strada diversa da quella percorsa da chi ti ha preceduto , ti dirò di più,  non fare troppo affidamento su quanto t’hanno insegnato, visti i risultati saprai fare certamente di meglio , non è forse grazie al malcontento e alla critica più feroce che cambiano i tempi e con loro l’essere umano? Se i popoli non avessero avuto la rabbia e il coraggio necessari per combattere tante ingiustizie  io e te magari oggi saremmo schiavi , al più servi della gleba. Sì, hai ragione, obiezione ficcante la tua , non è che oggi le cose vadano poi tanto meglio se dobbiamo chiedere l’elemosina di una casa e di un lavoro , ma devi riconoscere che rispetto ad allora ci è concessa perlomeno la facoltà di ribellarci , provare a cambiare le cose e sbagliare da soli senza dover chiedere il permesso a nessuno.

Immagino che qualcuno obietterà che dovrei risparmiarmi certi pistolotti non richiesti ma come sentenziò Konrad Adenauer - celebre cancelliere tedesco- la Storia è la somma totale delle cose che avrebbero dovuto essere evitate.

Chiuso l’argomento , scusa la breve digressione, torniamo pure all’ombra delle piramidi.
L’età del rame , iniziata più o meno attorno al 5000 a.c. e caratterizzata dal primo utilizzo dei metalli, il rame appunto , fu un lungo periodo di transizione che portò duemila anni più tardi, giorno più giorno meno , a quella del bronzo ed è proprio intorno al 3000 a.c. che un certo Narmer,  conosciuto anche come Menes , unificò l’Egitto e consolidò il potere del Faraone, Chi era mai costui? Null’altro che il monarca  assoluto e allo stesso tempo massimo sacerdote di quel suggestivo popolo del fiume.

E’il primo pezzo grosso di una lunghissima serie che troverai lungo il cammino , ne incontrerai a centinaia, addirittura migliaia  , alcuni di gran lunga meno importanti , ti affolleranno  la mente nei prossimi anni di studio insieme a date, guerre e molteplici vicende, ma tu non dimenticarti di lui , non sono in molti a ricordarlo. Ci farai un figurone.

Poco lontano , nel vicino Oriente, più o meno la regione che oggi si estende dalla sponda orientale del mar Mediterraneo all’Irak e alla Penisola Arabica , si sviluppano le civiltà degli Accadi, dei Sumeri, degli Assiri e dei Babilonesi e proprio nell’antica Mesopotamia - letteralmente terra tra i due fiumi, il Tigri e l’Eufrate appunto  - i Sumeri creano le prime città-stato governate dai re – sacerdoti.

E’ in una di esse, Babilonia – Porta di Dio – che viene introdotta la divisione del giorno in ventiquattro periodi di pari durata. Questo non te lo racconterà nessuno per cui lo faccio io, non mi sembra cosa di poco conto considerando che, come tutti noi,  trascorrerai la maggior parte del  tempo che ti sarà concesso vivere su questa terra a contare le ore .

Gilgamesch , il leggendario capostipite della prima tra le dinastie sumeriche , è il secondo nome che dovrai cercare di ricordare, regna nella città stato di Uruk attorno al 2800  a.c.. E’ l’eroe più famoso della mitologia mesopotamica e la sua favola è la prima giunta fino a noi grazie al poema epico Epopea di Gilgamesh . Narra le gesta di questo grande re alla spasmodica ricerca dell’immortalità che dopo molteplici vicissitudini deve arrendersi all’evidenza della sua fragile condizione umana.

Più o meno nello stesso periodo nel bacino dell’Indo si sviluppano le prime civiltà rurali e le realtà urbane di Harappa e Monenjo Daro mentre in Inghilterra , a Stonehenge, compaiono le prime costruzioni a carattere funerario.  Ma sono culture e territori lontani , dobbiamo restringere il campo d’azione altrimenti io e te rischieremmo di perderci nei meandri della storia tante sono le civiltà che nel frattempo cominciano a popolare il pianeta , conoscenze che ci porterebbero inevitabilmente fuori strada, meglio tornare a visitare la valle del Nilo, regione più vicina e  indiscutibile quanto affascinante culla della  civiltà mediterranea.

Le antiche civiltà

’ il 2550 a.c. quando sul trono dell’ Egitto siede il faraone Cheope, ventitre anni ininterrotti di regno , è lui a far innalzare la prima piramide a ElGhiza, è la più grande , 230 metri di lato alla base e 146 di altezza. Altro non era che la colossale tomba del faraone e quando il buon Cheope vi finì dentro – anche il re egiziano , per quanto si credesse un Padreterno, aveva evidentemente una ben precisa data di scadenza  stampata nel dna - fu rimpiazzato da Chefren che per non essere da meno del suo illustre predecessore se ne fece costruire un’altra poco lontano e a fianco di questa fece porre un’ enorme statua  con il corpo di leone e la testa di uomo, la sfinge, dal greco antico Σφιγξ , strangolatrice.

Venticinque anni più tardi anche Chefren fu rinchiuso in un sarcofago,  mummificato e fasciato come un salame , venne così il tempo di Micerino, tenne le redini dell’Egitto per la bellezza di ventotto anni e non meno megalomane di chi l’aveva preceduto decise di edificare la terza piramide che chiuse il tris e rese definitivamente immortale la favolosa piana di Giza..  L’unico luogo che vorrei visitare , non più di mezza giornata però , clima torrido e sabbia che ti s’infila dappertutto, se sei d’accordo mi ci porterai per una gita premio  poco prima che decida di tirare le cuoia.

Più o meno di questi tempi , 2550 a.c., in una piccola isola dalla forma lunga e stretta del mar Egeo, Creta , nasce una nuova grande civiltà che cinquecento anni più tardi assurgerà al suo massimo grado di splendore sotto il regno del suo primo grande re, Minosse, e proprio da questo prenderà il nome di Minoica.

A questo punto mi piacerebbe raccontarti la leggenda del Minotauro, rievocando l’eroismo del giovane Teseo e l’astuzia di Arianna , figlia di Minosse, narrarti dell’ateniese Dedalo , geniale architetto del labirinto , e del figlio Icaro , ma finirei per deragliare dal binario della storia per finire su quello del mito e questo ci porterebbe troppo lontano.

Dai ,non fare così, è una favola che t’ho già raccontato tante volte la sera prima di addormentarti, adesso è ora di fare sul serio, in fondo anche la storia sa essere divertente se non ti costringono a ricordare date e avvenimenti come un povero pappagallo ammaestrato. 

Intanto poco sopra l’isola di cui ti sto parlando germoglia una civiltà la cui cultura influenzerà di lì a poco il mondo intero, o almeno quello fino ad allora conosciuto. Si sviluppa in Grecia - per il momento solo un’espressione geografica - quando alcune popolazioni indoeuropee si stabiliscono in alcune regioni della penisola come la Tessaglia , la Focide, l’Attica, l’Argolide e la Beozia.

Il globo terracqueo era già piuttosto civilizzato e ci girava un mucchio di gente che tentava in qualche modo di colonizzarlo a proprio uso e consumo ma non succedeva poi granché, si andava piuttosto a rilento bisogna riconoscerlo,  quando,  proprio da quelle parti , all’improvviso, tutto ebbe una brusca accelerazione e nel giro di pochi anni , in una manciata di metri quadrati,  accadde di tutto . Siamo più o meno nel quinto secolo a.c. , passerà agli annali come l’età d’oro di Pericle ma è ancora un po’ presto per parlarne, dobbiamo ancora vagabondare per una quindicina di secoli prima di visitare l’ Acropoli di Atene.

Torniamo a sbirciare nel vicino oriente  piuttosto  , è qui , più o meno nel 2345 a.c. che Sargon I, re degli Accadi fonda il primo impero mesopotamico impadronendosi della zona settentrionale tra il Tigri e l’Eufrate , di parte della Siria e dell’Asia minore.

Ancora un paio di secoli e in Egitto, con la morte della Regina Nitoqre, termina l’Antico regno , inizia un periodo di rivolte ed anarchia, durerà poco , ancora un centinaio d’ anni  e Tebe con l’XI e la XII dinastia assurgerà a capitale del regno proprio mentre in Europa, o almeno quella che noi oggi intendiamo tale, comincia l’età del bronzo.

Ci avviciniamo al 2000, ma ancora contiamo gli anni a ritroso, non dimenticarlo, e in Asia Minore gli Ittiti, altra popolazione di origine indoeuropea , probabilmente giunta fin lì attraverso i valichi dell’Armenia, si stanzia nella regione dell’attuale Cappadocia …no! Che hai capito? Non parlo del ridente paesino montano in provincia dell’Aquila a due passi da Pagliara, quella cui mi riferisco è una piccola regione dell’odierna Turchia ma allora era un territorio molto più vasto e formava appunto il regno di Cappadocia. Tipico,  non preoccuparti , è un equivoco  geografico in cui sono caduto anch’io alla tua età, anzi, ho fatto di peggio, figurati che non riuscivo a distinguere nemmeno gli Stati Uniti dalla Gran Bretagna visto che in entrambi i Paesi parlavano la stessa lingua.

Gli Ittiti? Ma chi sono? Giusto, non è che se ne senta parlare troppo spesso, hai ragione, persino nelle aule scolastiche di solito s’ignora questa antica civiltà riservando testi e lavagna a popoli molto più blasonati quali egiziani, greci e romani . Bhè, anche ‘sta gente in tunica, peplo e chitone, deve molto ai sudditi di Hattusilis,  fondatore di questo antico impero,  furono infatti proprio loro a sviluppare l’allevamento del cavallo e a perfezionare l’uso del carro a due ruote diffondendone l’uso in tutto il mondo allora conosciuto. Ti sembra cosa da poco? Bhè, prova un momento a pensare come tali innovazioni abbiano potuto rivoluzionare il modo di vivere e di combattere di quei popoli e poi ne riparliamo. Dovrei più correttamente coniugare al futuro il verbo “parlare” ma non dar sempre retta alle maestre , loro t’insegnano ,com’è giusto, ad usare  la grammatica poi sta a te cambiarne le regole di tanto in tanto quando la frase “suona” male e l’armonia della sintassi non ti convince. In fondo chi l’ha detto che una regola è per sempre? Mica è un diamante!

Sono certo mi perdonerai la breve parentesi ma mi sembrava necessaria.

Facciamo un bel balzo in avanti di un paio di secoli e diamo un’occhiata a quel che succede sulle rive del Nilo, è il 1850 e il regno egiziano  con il faraone Senuosre III  raggiunge la sua massima espansione.  

Nel frattempo, forse provenienti dai Balcani,  arrivano in Grecia gli Achei che si stabiliscono nel Peloponneso settentrionale e fondendosi con le popolazioni locali danno vita alla lingua e alla cultura greca e ,diciamolo pure,  anche a quel che siamo io e te . Dobbiamo infatti a loro , e in particolare agli eroi di Platea,  se oggi , anziché indossare la galabia ed entrare in chiesa senza scarpe , ci mettiamo comodi jeans , un paio di scarpe da tennis e pensiamo più alla vita terrena che a quella spirituale…bhè, a dirla tutta , dobbiamo molto anche a un certo Carlo Martello e alla  flotta dei Collegati cristiani ma non anticipiamo i tempi, ne abbiamo di strada da fare…

1792 Hammurabi diventa re di Babilonia nel periodo di massimo splendore del regno e una decina d’anni più tardi promulga il più antico codice di leggi della storia o comunque il primo consultabile dal volgo . Scolpito su una stele di pietra alta poco meno di due metri e mezzo  fu rinvenuto dagli archeologi nel 1901 sulle montagne dell’antica Persia. Ora devi sapere che fino ad allora la legge , o almeno quel che le somigliava, era amministrata per lo più da sovrani e sacerdoti e a loro era riservata anche la conoscenza delle regole di applicazione, poteva quindi capitare con una certa frequenza che un poveraccio finisse in qualche segreta dimenticato da tutti  o, peggio , dentro una fossa con la testa mozzata  , senza nemmeno conoscerne il motivo. Già, proprio così, non era una vita facile a quei tempi vero?

Un popolo curioso

’ proprio in questo periodo , mentre in Egitto si estingue la XII dinastia mettendo fine al Medio Regno e Creta conosce la fase di maggior splendore della civiltà minoica con la costruzione degli splendidi palazzi di Festo e Cnosso,  che si affaccia alla ribalta della storia un popolo piuttosto curioso, o almeno diverso da tutti gli altri che avevano fino a quel momento popolato quella parte del mondo di cui ci stiamo occupando e che ci riguarda più da vicino, gli ebrei, letteralmente il loro nome significa “il popolo che viene dall’altra sponda”.

A condurli intorno al 1790 in Palestina, che all’epoca si chiamava Caanan, provenienti probabilmente dalla Caldea, Abramo, un semplice pastore considerato a torto o ragione il fondatore del popolo di Israele che da quel momento non avrà più pace né patria , almeno fino al 1947 , bada bene, questa volta dopo Cristo. Già un centinaio più tardi infatti , 1700 a.c., le dodici tribù d’Israele guidate da Giacobbe , degno nipote del capostipite, colpite da una terribile carestia sono costrette a migrare verso l’Egitto, ma nel cambio non ci guadagnano granché visto che diventano schiavi degli egiziani per la bellezza di cinque secoli considerando anche giorni di malattia e festività soppresse.  Ad organizzare la loro fuga ci penserà un tal  Mosè , siamo più o meno nel 1230 a.c. e il Faraone , travolto da una sfiga da paura, è costretto ad accontentare questo profeta di sventura prima che finisca di sterminargli tutti i sudditi , ma non è il momento di parlarne, torneremo ad occuparcene a tempo debito.

La particolarità degli ebrei? Hai ragione, non te l’ho ancora precisata. Presto detto , avevano un solo Dio , novità di non poco conto rispetto alle decine che pregavano gli altri popoli, ed è buono per tutto a differenza dei colleghi residenti sull’Olimpo o tra le costellazioni di Orione decisamente più specializzati. Ne hanno oltretutto l’esclusiva, è il loro Dio e di nessun altro né gli interessa che venga invocato da chi non è dei loro , quasi ne siano gelosi. 

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