Marco Tiddi

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Il Tempo

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Gli ex sessantottini in una società precaria

 

 

 

Quando vado a prendere a scuola l’ultimo della nidiata sono sempre  piuttosto preoccupato . Dopo sedici anni dal secondo ho  messo al mondo il terzo figlio ed anche per lui è arrivato  il tempo della scuola materna.  Il timore è ,  a 46 anni suonati,  di sembrare più il nonno che il padre,  difficile – credevo -  mimetizzarsi tra tanti genitori di primo pelo.

Grande è stato invece il mio stupore quando ho visto tante facce stanche, tanti capelli grigi , tante mamme appesantite e papà con pancetta d’ordinanza  tenere per mano i loro piccoli spaventati con la sacchetta tra le dita e il grembiulino nuovo sopra la t.shirt e i jeans di marca. 

Un impiego precario verso i trentacinque, un matrimonio a rischio un paio d’anni dopo, un figlio, chi ha coraggio, a quaranta. Siamo un popolo di vecchi senza la prospettiva di un  lavoro certo né di un tetto sulla testa , vecchi cui stanno per scippare anche la speranza di una pensione certa. 

Chissà se ci si rende conto di come ci hanno ridotto quegli scalmanati  sessantottini che hanno nascosto l’eskimo sotto il doppiopetto rinnegando il loro passato  e fatto comunella con gli antichi e sempiterni professionisti della politica?

Cordialmente.

 

 

 

 

(Marco Tiddi)

 

 

06/11/2004

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Pubblicata in data 7/11/2004 sul quotidiano "Il Tempo"
nella rubrica "Caro Direttore"-