1940
illenovecentoquaranta ,
Piero , pentito per non aver proseguito gli studi , ed esortato da
Bianca, la sua “bimba adorata” , chiede ripetutamente al padre
l’iscrizione alla sessione di esami per
conseguire la licenza e la spedizione dei libri necessari ad un impegno “sempre più arduo” , come egli
stesso lo definisce quando si rende conto che “purtroppo troppo tardi è venuto
il mio pentimento” .
Alla fine si rassegna
“…se ancora non mi avete iscritto agli esami credo sia inutile
iscrivermi, in tutte le materie avrei avuto la sicurezza di un sei, ma in
latino no, non posso riuscire..”. Poi l’impegno per il futuro
, “ …però ti dico una cosa, ricordatela sempre, faccio una solenne
promessa davanti alla Madonna e a Dio , di fare del tutto affinché a ottobre del
1941 possa prendere la licenza perlomeno di computista commerciale, e che se mi
riesce prendo il diploma di ragioniere.”
Non sapremo mai se Piero avrebbe mantenuto il
suo giuramento , il piombo nemico stroncherà la sua giovane vita molto prima
spezzando quel suo sogno di “poter avere nel mondo il posto che mi spetta.”
Ad allietare questi ultimi mesi la corrispondenza di Bianca, lettere
d’amore, l’ amore appassionato di una creatura
estremamente sensibile innamorata di Piero e della vita.
Ragazza molto colta , lo si evince facilmente dal
suo stile epistolare , Bianca traduce
spesso i suoi pensieri in autentica poesia
, le sue frasi mostrano un’ anima che avverte l’affinità di un’altra
anima che la sfiora senza poterla toccare , è quell’
impossibilità di amare che amplifica il desiderio e distingue l’amore vero da tutti
i suoi surrogati. “Desidererei sapere
con precisione in quale settore ti trovi e in quale località
, così mi sarà facile seguirti sulla carta geografica.” Non sono poi
così diversi gli amori di allora da quelli d’oggi.
Comando del 5° Reggimento
Bersaglieri
Z.O. lì, 4 gennaio 1940 – XIX
n. 0 34 di protocollo
Oggetto : Sergente Tiddi Piero
Al Comando del 26° Reggimento Genio
(Rif. F. 1568 data 28- 12- u.s.)
Al Comando XXVI Battaglione Artieri
(Rif. f. 471 data 23 – 12 – 940)
Il sergente Tiddi rientra in data odierna al proprio reparto.
Mi è grato segnalare , con l’occasione, l’opera veramente encomiabile svolta dal sottufficiale durante la sua permanenza presso questo reggimento.
Nei vari incarichi affidatigli e specialmente nel servizio di vettovagliamento , ha dimostrato molta buona volontà di saper fare , assolvendo e portando a termine, superando anche gravi difficoltà, tale compito così importante e delicato.
Ha dimostrato inoltre in momenti di necessità, si essere un ottimo comandante di squadra, pieno di spirito combattivo , dando esempio di attaccamento al dovere e di sereno sprezzo del pericolo, tanto da meritarsi una proposta di ricompensa al v.m. da concedersi sul campo.
Il ten. Colonnello
Comandante interinale di Reggimento
(Francesco Dambra)
Riva T. 18.1.40
Pierino, le tue accuse sono ingiuste ed infondate. E’ vero che da un po’ di tempo le mie lettere si sono diradate ma non devi accusarmi di non volerti più bene, prima devi informarti del perché di questo fatto, e poi giudicare.
Infine ti prego di riflettere
bene prima di scrivere, e ricordati bene che se per un certo tempo ho
rallentato la corrispondenza non compio certo un tradimento verso
Sono tanto spiacente che non ti siano ancora giunti i miei auguri e i miei rallegramenti per il premio che hai ottenuto , eppure ti ho scritto alcune lettere nelle quali esprimevo tutto il mio compiacimento e la mia sconfinata ammirazione, può darsi che ti giungano più tardi e ti dimostreranno se io ti ho dimenticato almeno per un solo istante.
Infiniti sono pure gli auguri che ti ho inviato per Natale e per Capodanno.
Nel mio diuturno e anche notturno lavoro, tante volte il mio pensiero non è mai staccato da te , tante volte , nel fervore dell’immaginazione mi sembra di vederti in mezzo alla furia dei combattimenti rifulgere per il tuo valore e il tuo eroismo e in quegli istanti sento che sei tanto presente nel mio spirito, e tutto il mio essere si protende verso di te con la più illimitata ammirazione.
Ti amo tanto e ti bacio.
Bianca
Roma, 20/4/40
Caro Piero,
come va che dal 14 non abbiamo più tue notizie?
La cosa non stupirebbe se precedentemente non avessi scritto che eri a letto con febbri piuttosto alte e non avessi, ciò nonostante, scritto regolarmente tutti i giorni.
Così, viceversa, stupisce e impensierisce.
Voglio sperare che stia benissimo e le ragioni del tuo silenzio siano diverse da quelle che temiamo.
Ti prego comunque di scrivere sia pure due righe soltanto, ma al più presto , per tranquillizzarci sulla tua salute. Scrivi per espresso appena ricevi la presente ; ti unisco i francobolli per ogni eventualità
Baci.
Tuo Padre
Caio
Roma, 25/4/40
Carissimo Piero,
non riesco a capire il tuo lungo silenzio e naturalmente a casa siamo tutti in pensiero perchè in passato ci hai scritto sempre due o tre volte la settimana, e non si comprende come poi in quindici giorni tu non abbia avuto la possibilità di scriverci un solo rigo.
Basta che tu scriva almeno una volta la settimana per darci tue notizie.
Non ti ho ancora inviato i soldi perché non so se il tuo silenzio è dovuto a negligenza e in tal modo ti punirei per il ritardo ; se invece il tuo silenzio è dovuto alla malattia diccelo e ti spedirò subito i soldi. Se hai necessità puoi pregare il Sig. Leonardo d’anticiparti qualcosa.
Sincerami comunque che la causa del tuo silenzio non sia grave, e attendiamo al più presto che tu ti faccia vivo perché a casa siamo tutti preoccupati e mi pare che non abbiamo torto completamente.
Anche i Sansonetti domandano continuamente di te. Walter ti ha scritto due o tre volte senza avere risposta. Scrivimi e spiegami almeno cosa ti è accaduto.
E’ possibile che tu non possa scriver nemmeno due righe?
Faresti pensare male sul serio. Attendo tue nuove a giro di posta.
Affettuosamente Tuo Padre
Caio
C.O.N.I.
Roma, 6/5/940
Caro Pietro,
ti
rimetto un assegno riservandomi di rimetterti altre lire
Per gli occhiali penso sia preferibile che ti faccia prima visitare per benino e mi mandi una ricetta onde evitare di dover fare due lenti non rispondenti.
Per gli esami io qui nono ho proprio modo , mi sembra poco pratico occuparmene da qui; arrangiati con il serg. Leonardi, attraverso Manazzon o anche il sergente Santieri : sono stati tutti molto gentili e certamente , se possono, ti aiuteranno.
D’altronde sarebbe assurdo se ti facessi bocciare! Non voglio neppure pensarlo tanto i sembrerebbe stupido.
Sento che stai bene e abbastanza allegro e ciò mi fa piacere : vedrai che starai sempre meglio.
Baci affettuosi
Tuo padre Caio
p.s. Ringrazia tanto Santieri, Leonardi e Manazzon , se hai occasione di vederli.
CARTOLINA POSTALE PER LE FORZE ARMATE
Roma , 16 maggio 1940
Alla sig.na
Maria Romana Tiddi
Collegio Nihil Dorotee
Via Tuscolana
Roma
Avrei piacere che mi scriveste tanto te che Adriana, io sto bene , e voi ?
Saluta le suore e a te ed Adriana giungano i saluti schipetari.
Piero
Albania 16 maggio 1940
Tiddi Pietro
Serg. Cinematografista
26° Genio – Comando
22 Posta Militare
C.O.N.I.
Roma, 12/6/940 XVII
Caro Pietro,
siamo privi da tempo di tue notizie dirette nonostante la lettera che ti ho scritto, io credo, il 6 corrente.
Non sappiamo spiegarci la ragione di questo, tanto più che il Dr. Leonardi, al quale mi sono rivolto, mi ha gentilmente risposto subito , comunicandomi che stai benissimo, anci che sei “tondo , grasso e rubicondo.”
Ciò ci ha fatto veramente piacere , ma tu perché non hai scritto più e non scrivi più?
Non mi pare un contegno da pari tuo e gradirei per lo meno conoscerne la causa.
Intanto non ho effettuato il solito invio perché naturalmente il tuo silenzio e il tuo atteggiamento mi fa pensare che tu non ne abbia la necessità , a meno che non ti sia fatto anticipare qualcosa dal Dr. Leonardi che io steso avevo pregato di farlo all’occasione. Ma naturalmente se tu contraccambi la cortesia con calci, provvederò a revocare questa autorizzazione.
Ti pare giusto?
Attendo comunque di sapere perché non scrivi e cosa pensi in proposito.
Noi discretamente bene, ma questo credo che a te non te ne importi un fico.
Tanti affettuosi baci
Tuo Padre
Caio
Al Dr. Sansonetti è morto lo zio canonico a Bari : scrivigli due righe di condoglianze.
P.M. 22 17.7.40 XVII
Eccellenza,
solo oggi ho ricevuto
Se Voi dite che il mio è un posto di trincea , come gli altri, la fede che ho nella Vostra parola mi impedisce di non crederVi ma solo Vi faccio sapere che avrei piacere al momento di balzare fuori, di essere tra i primi.
Vi ringrazio e sarete sempre certo della più doverosa obbedienza da parte mia e dei miei più vivi ringraziamenti.
Serg. Tiddi Pietro
P.M. 22/ 20-7-940
Caro papà,
come già vi ho scritto prima che oggi mi giungesse la tua, ho io piacere a riprendere gli studi e ti ho pregato d’iscrivermi e di inviarmi i libri.
Puoi allora senz’altro iscrivermi alla prima sessione di esami e inviarmi quei libri di cui mi parli, ti posso assicurare che farò del mio meglio per essere promosso e prendere nella vita quel posto che per la mia intelligenza mi spetta.
L’ho giurato alla Madonna perché me l’ha fatto promettere la fidanzata con la quale sono in corrispondenza giornaliera.
Ho preso la patente automobilistica.
Avrei piacere se i libri me li inviassi per espresso e per posta aerea.
Ti saluta e ti bacia.
Piero
Saluti e baci a tutti.
Non posso dirvi dove mi trovo poiché la posta censura.
Serg. Cinem.
Tiddi Piero
26° Regg. Genio
Distacc. Regio Dep. E Trasp.
P.M. 22
Iscrivimi agli esami, sono ora mi sono pentito di non ave studiato. Vi invio le mie fotografie, come potete vedere sto bene. Rassomiglio tutto a papà.
Piero
CARTOLINA POSTALE PER LE FORZE ARMATE
Al. Comm.
Tiddi Rag. Caio
C.O.N.I.
Roma
Via dello Stadio 18
21/7/40
Credo di aver messo giudizio.
Cara mamma,
come vedi voglio riprendere gi studi ed è bene, come dice papà, che sia subito gli esami di licenza poiché non si può sapere quello che succede.
Io scrissi ancora prima a papà, che mi giungesse la tua, per riprendere gli studi, perché la “mia bimba adorata” voleva che li riprendessi e me lo ha fatto giurare davanti al Santuario della Madonna delle Grazie e poi ho tanto piacere di questo.
Se mi vuoi un pochino di bene dimentica le mie mascalzonate e rispondi alle lettere che Bianca ti invierà, essa è adesso per me il mio Angelo e ci teniamo in corrispondenza giornaliera senza mai interromperla per via aerea.
Ti bacia insieme a tutti.
Piero
P.S. Sai che so guidare la macchina?
Piero Tiddi
Serg, Cinemat.
26° Reggim. Genio Dist. Deposito
P.M. 22
CARTOLINA POSTALE PER LE FORZE ARMATE
Roma, 29/7/40
Al Comm.
Tiddi Rag. Caio
C.O.N.I. Stadio P.N.F.
Roma
Via dello Stadio, 18
Caro Babbo,
a questa mia seguirà una lettera con assegno albanese di 18 fr. oro per il vestito, sono 16 lire italiane ( giugno .- luglio) e 16 lire per la spedizione dei libri.
Se già li hai spediti te ne sono grato, se ancora no, ti prego farlo al più presto.
Iscrivimi agli esami per la licenza ultima e provvedi a mandarmi degli attestati per svolgere le mie pratiche.
Baci a tutti.
Piero
Mi ha scritto Sua Eccellenza l’Ammiraglio, tanto gentile.
Tiddi Pietro
Serg. Cinemat.
Dep. E Trasp. 26 Regg. Genio
Posta Militare
CARTOLINA POSTALE PER LE FORZE ARMATE
Al Comm.
Tiddi rag. Caio
C.O.N.I.
Stadio del P.N.F.
Roma
Via dello Stadio, 18
Caro Babbo,
ho
ricevuto
Mi avete spedito i libri?
Cosa aspettate?
Non fo in tempo per gli esami!
Come vi ripeto iscrivetemi alla prima sessione d’esami e inviatemi a suo tempo le carte per la licenza.
Sto benone ed ho una voglia fenomenale di studiare per poter avere nel mondo il mio posto che mi spetta.
La licenza di Ragioniere è quella che voglio per prima.
Vi saluto e vi bacio.
Piero
Tiddi Pietro
Serg. Cinemat.
26 Regg. Genio Dep.
P.M. 22
CARTOLINA POSTALE PER LE FORZE ARMATE
Al. Comm.
Rag. Caio Tiddi
C.O.N.I. Stadio del P.N.F.
Roma
Via dello Stadio, 18
Caro Babbo,
attendo invano i libri che non sono ancora giunti, come posso fare poi ad essere promosso in un mese?
Ti sarei grato se ne sollecitassi l’invio.
Ti prego volere accusare ricevuta dell’assegno di lire 16.
Baciando a tutti Piero t’invia i più ardenti saluti.
Mamma ha scritto a Bianca? Io ed essa siamo in corrispondenza giornaliera.
Piero
Tiddi Piero
Serg. Cinem.
26° Regg. Genio
Dist. Rep. Dep. E Trasp.
P.M. 22
PER VIA AEREA
10/9/40
Rag. Tiddi Caio
Vomitato Olimpico Nazion. Italiano
Stadio P.N.F.
Roma
Via dello Stadio, 18
Papà caro,
quella malattia che in Albania fa strage e che io con la mia baldanza credevo di non poter prendere, purtroppo mi ha colpito quattro giorni fa, ieri è entrata nella fase culminante ed ora chissà quanto dovrò stare a letto con la febbre malarica.
Ieri alle quattro per 20 minuti ho avuto un freddo tale da rimanere sotto le coperte tremando fortemente con brividi di freddo.
Siccome ancora non ho preso la
decade perché
L’indirizzo è Serg. Cinem Tiddi Pietro Ospedale da Campo550.
Schiarimenti per zio . sono vicino a Tepelen , venendo da Valona
Saluti a tutti.
Piero
CARTOLINA POSTALE PER LE FORZE ARMATE
12/9/40
Al Comm.
Tiddi Rag. Caio
C.O.N.I.
Caro Babbo,
per la licenza mi occorre un foglio firmato anche dal CC.RR. nel quale il Preside dell’Istituto , presso cui ti prego d’iscrivermi senz’altro, assicuri che io debbo partecipare alla sessione di esami che si da in quell’istituto con le relative date.
Guarda d’inviarmi il libro al più presto.
Sono uscito dall’ospedale e spero di poter rientrare in caserma così potrò dedicarmi di più agli studi.
Piero
Tiddi Pietro
Serg. Cinemat.
15° Comp. Pontieri
P.M. 402
16/9/40
Rag. Tiddi Caio
Comitato Olimpico Naz. Italiano
Via dello Stadio 18
Roma
Stadio del P.N. F.
Caro babbo,
ti faccio sapere che ancora non ho ricevuto il libro di latino , credo che questa sia l’unica materia che mi dia da fare per gli esami.
Iscrivimi senz’altro agli esami e inviatemi anche un documento nel quale il preside degli esami comprovi che io debbo sostenere gli esami presso il suo istituto e credo vidimato dai CC.RR. o dal Podestà , in carta da bollo da 4 lire, poi ci penso alla licenza ,per ora mi servono i libri.
Ringrazia mamma per la corrispondenza con Bianca.
Vi invio una foto sua che però voglio riavere, alla prima occasione me la rispedirete.
Ve la spedisco perché io ne ho un’altra differente ma questa la rivoglio a giro di posta.
Sono uscito ieri dall’ospedale e il tenente mi ha promesso che mi invia a Tirana, questo mi faciliterà lo studio.
Non v’invio la rata del vestito perché sono stato all’ospedale e non ho preso i soldi , spero d’inviarvi insieme agosto e settembre.
Già ho spedito 350 lire mi sembra, io prendo 450 lire al mese , ma se ne vanno 250 per miglioramento mensa , mi restano 200 lire , spero di poterne inviare 50 poiché questo mese ho perso 180 lire all’ospedale.
Baci.
Piero
20/9/940
Al Comm. Tiddi Rag. Caio
Stadio dl P.N.F.
C.O.N.I.
Roma
Via dello Stadio 18
Caro babbo,
vi scrivo per farvi sapere che ho avuto un nuovo attacco di febbre.
Vorrei tanto scrivere alla mamma, ma se non mi date l’indirizzo come faccio? Vi sarei grato de me lo inviaste
Seguito sempre a studiare, nel latino non mi serve aiuto, ma mi tocca progredire giorno per giorno , tanto piano perché bisogna tenere a memoria tante cose, ora mi ci attivo, ma in matematica non ci capisco nulla , dopo le espressioni letterali mi si rompe la testa e io che mi credevo tanto bravo, spero lo stesso di giungere all’equazione e così alla fine. Botanica, zoologia , geografia, storia, cultura fascista, basta la memoria e a me non difetta.
Saluti a tutti.
26° Reggimento
15° Compagnia Pontieri
Tiddi Pietro Serg, Cinematografista
P.M. 402
22/9/940
Caro Pietro,
scusami se non ti ho scritto. Nel sentire dai miei fratellini che tu stai male mi è dispiaciuto.
Dimmi : ti è arrivato il mio coniglietto, spero di sì?
Non credere che la tua sorellina ti dimentichi ma anzi ti ricorda e prega San Giuseppe affinché tu guarisca e ti rimetta in salute.
Maria Rosaria ti vuol vedere e si mette a piangere quando noi leggiamo le tue.
Sei tu che non pensi alla tua sorellina, neppure un bacetto le mandi.
Non saranno bugie quelle che tu scrivi nelle tue? Ad ogni modo cerca di ammazzare questa malattia.
Felicetta nel sentire che tu sei malato non puoi immaginare come le è dispiaciuto e ha detto che pagherebbe un occhio per venirti a stare vicino.
Papà e mamma stanno bene e ti raccomandano di essere buono. Scrivi più spesso e cerca di non dire tante bugie.
Tanti saluti e baci dalla tua sorellina Maria Romana e da Felicetta.
E tanti poi saluti affettuosi dalla tua cara sorellina
Adriana
24/09/40
Caro fratellino Piero,
non credere che la tua sorellina Adriana sotto il tuo nome proccia, si dimentichi di te ma anzi ti ricorda sempre ed ogni giorno e dice :” Che silenzio senza quel diavolo di Piero!”
Eri buono un pochetto con me , sì, ma anche ora? Non so se mi vuoi bene, chi lo sa? Caro Pierinello quando torno dalla scuola come è che non ti vedo con la tua bella chioma in mezzo a tante persone?
Senti, spero che rimarrai contento con tutte queste lettere che ti abbiamo scritto.
Il mio piccolo cuore ti vuole tanto bene e non vede l’ora di baciarti e ribaciarti.
Ti ricordi quando mi menava, strillavi Antonietta, ma ora non lo fai più.
Maria Rosaria sta bene e presto ti vuol vedere. Quando ritornerai camminerà e chiamerà il tuo nome.
Felicetta in questo momento che io scrivo mi sta dicendo : “Mettici qualche parola pure per me”:
Rispondi: lo gradisci un piccolo regalo da me? Spero di sì, ebbene se lo vuoi mandami la risposta.
Tanti saluti da Felicetta che vorrebbe venire a farti un piatto di maccheroni.
E tanti e poi tanti saluti dalla tua cara sorellina che ti dice di essere buono.
Adriana
Pronta risposta.
26/09/940
Caro Pietro,
quando riceverai questa mia sarai certamente ristabilito perché questi mali sono conseguenza dell’infezione antitifica, che reagisce con violenza specie sugli organismi robusti come il tuo. Coraggio e avanti!
Le nostre carte giacciono da tempo nel cassetto inoperose da quando tu sei partito e credo resteranno lì ferme per un pezzo ancora.
Oggi abbiamo avuto degli esperimenti antiaerei con qualche svago dei cittadini che ogni mezz’ora col fischio delle sirene dovevano nascondersi nei portoni e poi fuggire verso casa.
Stasera vi sarà l’oscuramento e chissà che divertimento sarà per tutti!
Io spero che l’orizzonte internazionale si schiarisca e tutto finisca bene.
Del resto tutto quello che succede è per volontà di Dio, e certamente trionferà la giustizia e la pace che è tanto necessaria per la ricostruzione dei popoli che hanno bisogno di lavorare tranquilli e indisturbati.
Dunque caro Pietro auguri di sollecita guarigione e dopo mangia parecchi sfilatini imbottiti per rimetterti del tempo perduto.
Saluti affettuosi.
Maria Zarita
24/09/940
Alla Sig.na
Maria Romana Tiddi
Rignano Flaminio
Roma
Rispondo a te poiché debbo far seguito alla tua che da tempo mi è giunta.
Come stai? Io ho ripreso gli studi, lo dovevo, non ne potevo fare a meno.Prega anche tu la mamma affinché faccia soddisfatta la mia bimba capricciosa.
Saluta Walter, William, Maria Rosaria, Adriana e Felicetta con la balia e la donna di servizio.
A te i miei particolari baci unitamente a mamma e babbo.
Piero
Tiddi Pietro
Serg. Cinem.
15° Pontieri P.M. 52
1/10/940
Carissimo babbo,
sono due giorni che ho potuto avere i libri per studiare e mi ci sono messo d’impegno , uniche materie che mi danno da pensare sono il latino e l’algebra e mi sono accorto purtroppo che è una cosa impossibile poter in un mese apprendere in un batter d’occhi tutto il latino: per questi cinque giorni ho già imparato tutte e cinque le declinazioni con i gradi degli aggettivi e le declinazioni di questi, sono arrivato al comparativo , ma non posso procedere con la stessa velocità poiché il compito si rende sempre più arduo , non è la difficoltà che mi fa indietreggiare , ma il tempo disponibile; quanto vi ho dovuto dare ragione delle parole vostre quando mi dicevate che avei pagato amaramente quegli anni che perdevo, le amare lacrime che ho versato questa notte credo siano il preludio di questa amarezza.
Se ancora non mi avete iscritto agli esami credo sia inutile iscrivermi, in tutte le materie avrei avuto la sicurezza di un sei, ma in latino no, non posso riuscire, eppure devo riuscire, purtroppo troppo tardi è venuto il mio pentimento, però se tu mi mandavi i libri prima, quando io li ho chiesti per la prima volta credo che a quest’ora sarei un bel passo avanti e forse avrei potuto tentare , in ogni modo non è a te che ne faccio una colpa, no, è il destino che guida la mia vita che ancora una volta mi ha messo il bastone tra le ruote; mi sono accorto troppo tardi dei miei sogni insensati, e questo ha reso il dolore più duro.
Però ti dico una cosa, ricordatela sempre, faccio una solenne promessa davanti alla Madonna e a Dio , di fare del tutto affinché a ottobre del 1941 possa prendere la licenza perlomeno di computista commerciale, e che se mi riesce prendo il diploma di ragioniere.
Non dimenticherò di certo questa mia promessa , ma se dovessi mancare a quello che fin da ora reputo il mio dovere sii tu a ricordarmelo o a mettermelo innanzi, non posso seguitare su questo tono poiché non ne ho la forza, chi mi avrebbe detto un anno fa che avrei pianto per non poter esser promosso?
Rimandami la fotografia di Bianca. Volevo dirti un’altra cosa (non riesco a staccarmi da certi pensieri) guarda se posso rientrare a Roma e se puoi iscrivermi all’anno preparatorio per il I° bienno di ragioneria , poi a giugno fino a ottobre farei il primo biennio , ad ogni modo io ora seguito a studiare e spero di essere pronto a sostenere di nuovo gli studi. Debbo!
Mi dispiace che tu abbia speso tutti quei soldi per i libri, ma non è mia la colpa, te lo giuro, è della mia volontà, credevo di poter raggiungere tutto.
Ecco a cosa si sono ridotti i miei sogni, (perché erano sogni) a dover semplicemente accettare come fine il poter essere ammesso a studiare per un esame che dovrei fare fra nove mesi. E’ la vita questa? Basta poi!
Saluti a tutti quanti, a mamma, a Mimma, Walter, William e Felicetta, a te, e a tutti unisco anche i miei baci.
Piero
20/10/1940
Eccellenza,
voglio per prima cosa scusarmi del modo col quale ho agito contro di Voi, ma sinceramente Vi dico, potete esserne sicuro, che mi è mancato il tempo, non so se il babbo Vi ha detto di una mia nuova degenza in ospedale durata quattro giorni, in seguito, per quanto mi è stato possibile non ho potuto trovare il tempo per fare quello che reputo mio stretto dovere: risponderVi!
Vi assicuro che la salute va
migliorando , per quanto la malattia abbia lasciato
tracce ben profonde nel mio organismo, ma con l’aiuto che porgerà la mia forte
e sana costituzione e la volontà spero ben presto di essermi completamente
ristabilito prima ancora che debba muovermi per
Vi assicuro inoltre che è mia ferma convinzione prendere il posto nel mondo che mi spetta, per questo studio e studierò finché non l’avrò raggiunto.
A marzo finirà la mia ferma e ho intenzione salvo a riprenderla in seguito, di lasciare la vita militare, fino a quando le necessità della Patria me lo richiederà, così potrò studiare ancor di più, come è mio ambito desiderio.
Vi assicuro che farò del tutto per fare quello che voi volete, ed appena possibile tornerò di nuovo a scrivervi.
Mi firmo inviandoVi i sensi della mia più profonda stima.
Sergente Tiddi Piero
15° Comando Pontieri
PM 52/A
CARTOLINA IN FRANCHIGIA N° 2
Eccellenza,
faccio seguito alla mia con questa a renderVi noto il cambiamento del reparto e il nuovo indirizzo.
Vorrete scusarmi se Vi scrivo su questa cartolina ma allo stato attuale è l’unico mezzo del quale posso usufruire.
Come vedete la pellicola non solo l’ho lasciata per le barche, ma anche per la pala.
SalutandoVi fascisticamente.
Sergente Pietro Tiddi
26° battaglione – 3 Compagnia Artieri
Roma, 31 ottobre 1940 XIX°
Carissimo Pietro,
la nostra corrispondenza è stata in questi giorni un po’ agitata per il successivo variare del tuo indirizzo . Non so quindi se ti è giunta una mia del 16 corrente; ad ogni buon conto te ne invio una copia.
Io invece ho ricevuto sia la cartolina del 23 sia la lettera che l’ha preceduta , e quindi nei riguardi del nostro collegamento personale non posso che ritenermi più che soddisfatto. Mi spiace di aver saputo della tua nuova breve indisposizione. Penso che essa non derivi dalla precedente malaria, e che l’augurio che fai a te stesso di voler anche con la tua applicazione metterti a posto per la nuova attività che viene a svolgersi anche in quella zona , sia già un fatto reale.
Tu mi parli do voler lasciare , quando possibile, la vita militare, per prendere il posto che ti spetta nel mondo. E’ questa certo un’aspirazione giustificatissima, certo è però che quale che sia la forma di attività che vorrai scegliere (sia militare , sia civile) il punto di partenza è sempre lo stesso, la piattaforma di base non cambia ed è costituita da un adatto titolo di studio.
Io, per mio conto, data la tua giovane età, propenderei sempre per vederti con le stellette, che ti permetterebbero di tirare profitto dalla conoscenza e dai meriti già acquisiti con la carriera militare. Le spalline ti possono ancora arrivare in tempo per assicurarti una carriera soddisfacente.
Però non nego che con un buon titolo di studio si possa aprire qualche prospettiva nel ramo civile, dove però il collocamento è sempre soggetto all’esito di concorsi molto complessi ed è, in genere, più difficile.
Speriamo di poter con il prossimo marzo risolvere la scelta più conveniente, in tale attesa ti rinnovo auguri e saluti.
Arturo Riccardi
Riva T. 5/11/940
Pierino caro,
mi sono recata nuovamente al santuario della nostra Madrina e ho pregato tanto per te che sei lontano dalla Patria, affinché ti concedesse il Suo aiuto Divino in questi momenti in cui tu forse starai combattendo per un ideale alto e nobile.
Uscendo da quella chiesetta avevo profondamente radicata nell’anima la speranza di rivederti molto presto, e questo per me è il più grande conforto in mezzo a tutte le pene e i dolori che ogni giorno mi affliggono.
Sono rimasta molto tempo lassù a contemplare la campagna, e mentre intorno nell’ultimo splendore degli alberi , sul puro azzurro dei cieli e nel dolce tepore del sole, vi era la misteriosa dolcezza dell’autunno che t’invita ad amare e a sognare voluttuosamente prima che il gelido inverno si avvicini , sentivo profondamente il desiderio di vivere, di amare e di abbandonarmi alla luce della felicità, la ma realtà mi s’imponeva con tutta la sua tristezza, facendo svanire tutti gli impulsi ardenti dell’animo mio e tutti i dolci sogni che mi allietavano in quel pomeriggio autunnale.
Quanto è doloroso e amaro il risveglio da un bel sogno ! La realtà ci appare ancor più dolora e si soffre in un modo quasi incredibile.
Desideravo averti vicino e contemplare insieme la campagna, vivere gli istanti di felicità già vissuti in quei luoghi, in quell’ora così estremamente bella, ma il mio desiderio non poteva essere attuato.
Ti invio nuovamente una mia foto, spero che avrai già ricevuto le altre e che sarai contento. Ti piacciono? Qual è la migliore?
Continuo sempre a fare il tirocinio per diventare una buona insegnante. Ho nella classe un bimbo che ti somiglia tanto e, come te , è romano, non mi stanco di guardarlo e a lui va tutta la mia simpatia, non essere geloso perché allora non ti vorrei più bene come prima.
Ti sarei tanto grata se mi scrivessi all’indirizzo di casa qualche cartolina col nome mitologico che vorrai, spero che almeno in questo non mi dirai di no, sarà per me una grande gioia ricevere personalmente un tuo scritto e tu sarai tanto buono da non negarmi questa gioia, sarebbe una delle poche che allieterebbero questa mia triste vita.
Pierino caro, continua a scrivermi giornalmente se ti sarà possibile, non farmi mancare per tanto tempo tue notizie, perché allora penserei male e soffrirei molto.
Gradisci volentieri i miei auguri
più sentiti affinché tu possa ritornare dopo aver compiuto il tuo sacro dovere
verso
Sicura che tu gradisca con piacere i miei baci, continuo ad inviarteli più appassionati insieme ai miei più cari saluti.
Ti amo tanto.
Bianca
L’Ammiraglio Presidente del Comitato degli Ammiragli
Roma, 23 novembre 1940 XIX
Caro Tiddi,
eccovi la cartolina di Piero, gli ho già risposto, ricordandogli la consegna di scrivere ogni giorno dieci parole, sono sicuro che lo farà. Lui trovasi sul fronte Sud (Caminera) e non nella zona di cui ha parlatoli bollettino di oggi e nella quale la sosta sarà certo breve , guardare il timbro : mi pare che la data sia indubbia : 17 novembre.
Affettuosi saluti.
Arturo Riccardi
CARTOLINA POSTALE PER LE FORZE ARMATE
17/11/940
A.S.E. L’Ammiraglio
Riccardi Conte Arturo
Presidente Comitato degli Ammiragli
Ministero della Marina
Roma
Eccellenza,
dovete ancora perdonarmi se vengo a scrivervi con questa cartolina, ma qui in zona di operazioni è l’unico mezzo del quale posso usufruire.
Vengo a rassicurarVi nei riguardi delle Vostre lettere che ho tutte graditamente ricevuto.
Vi ringrazio dell’interessamento riguardo la mia vita futura, ma come Voi anch’io credo che sia un argomento ancora immaturo da toccare. D’altra parte siate sicuro che il Vostro consiglio come ogni Vostro desiderio saranno da me accolti graditamente. Voi avete l’esperienza che a me manca. Che dirVi della gioia che provo nel partecipare agli eventi che qui si svolgono?
Sicuro che comprenderete Vi chiedo ancora scusa per il modo in cui Vi scrivo. Con i sensi della mia più profonda stima Vi invio i miei più cordiali saluti dalla terra Ellenica.
Tiddi Piero
26° Batt. Genio III Comp. Artieri
CARTOLINA PER LE FORZE ARMATE
Roma, 22 novembre 940 XIX
Al Serg. Cinematografista
Tiddi Piero
XXVI Batt. Artieri III Comp. P.M. 52
Carissimo Piero,
ricevo la tua cartolina del 17 corrente, almeno questa è la data impressa sul timbro postale, vedi però di chiarirla sempre nello scritto, sono lieto nel saperti bene, ti seguo col pensiero e con l’augurio più caro. Ricordati che almeno ogni settimana devi mandare una cartolina con una semplice frase di saluto a casa tua, per non fare stare in pensiero nessuno.
Tuo padre mi telefona e così staremo tutti tranquilli. Basta la data e una parola d’affetto con l’indicazione del tuo stato di salute.
Molte affettuosità
Arturo Riccardi
Notte del 26/27 – 11- 1940
Pierino caro,
è sera. Tutto tace, l’ombra avvolge gli uomini e le cose e tutto il creato, solo l’argentea Luna e le fulgenti stelle brillano nel firmamento e rischiarano un poco le strade prive di lumi artificiali.
Una commozione profonda invade l’animo quando si contempla la notte, essa è con la sua magia indefinita e fa sognare dolcemente, ma nello stesso tempo ci infonde un profondo senso di nostalgia. Quant’è bello nel misterioso silenzio della notte donare le ali ai pensieri e lasciarli vagare verso le aspirazioni, verso le più alte idealità, ci sembra in quegli istanti che la monotona e scialba esistenza che si conduce sia scomparsa, ci pare di non essere più noi stessi, ci sentiamo trasformati , o almeno se ne ha l’illusione.
Forse ti domanderai : “Perché Bianca scrive tutte queste cose?” Ebbene esse non sono altro che le impressioni che ho riportato in questa notte dopo una contemplazione e dopo un’estasi quasi divina, tanto che mi è sembrato di rivivere fatti ormai trascorsi, e così dolcemente che non ho provato nessuna amarezza quando ho dovuto ridiscendere nella realtà, così è dolce il ricordo che rimane in fondo all’animo.
Quanto poco si addice ai tempi, invece di essere buia e tempestosa, è calma , serena, splendente, ma queste sue varie qualità le infonde negli animi che la contemplano, specialmente la serenità, almeno per me ha avuto questo potere. In questa notte così meravigliosa sento di essere immensamente felice , ma la mia felicità dipende dal fatto che nella giornata ho ricevuto due tue lettere e ho potuto comprendere che tu vivi ancora.
Oh Piero! Io non so descriverti il tormento di questi giorni date le ultime novità e le notizie, forse un poco esagerate , che circolano , se ti è possibile fammi avere spesso tue notizie, in modo che il mio tormento sia un poco attenuato.
Però ,
come ho anche scritto a tua madre , sono profondamente convinta che non ti
accadrà nulla, poiché la nostra Madrina,
che ha benedetto il nostro amore, ti proteggerà , ed essendo sotto
Domani mattina scriverò immediatamente a tua madre per comunicarle che ho tue recenti notizie , questo è mio dovere dato che essa da vario tempo non ne riceve.
Ma dimmi, è forse vero che nelle zone di operazione si retrocede? Almeno qui circola questa notizia terribile insieme a tante altre , se ti è possibile spiegami qualche cosa e specialmente desidererei sapere dove ti trovi e che cosa fai.
In ogni istante della giornata il mio pensiero è costantemente ricolto a te, in classe , specialmente quando le bambine fanno qualche esercizio spesso , mi domando : “Dove sarà il mio Pierino? Che cosa farà? “ E per queste domande non trovo nessuna risposta.
Mia madre ha scoperto l’anello e le ho detto che è un pegno di guerra , così adesso posso portarlo liberamente anche a casa, e sono tanto contenta. Non ho più foto da inviarti, appena ne farò delle altre te le invierò immediatamente.
Saluta da parte mia la terra che ti ospita e tu ricevi tanti, tanti bacioni dalla tua
Bianca
CARTOLINA POSTALE PER LE FORZE ARMATE
27/11/940
Al Comm.
Tiddi Caio
Via Pompeo Magno
Roma
Babbo,
forse ora già saprai la bella notizia che vi ho inviato per mezzo di S.E.
Sono contento di potervi dare
questa soddisfazione ma più che altro felice di aver potuto servire così bene
Baci a tutti
Piero
Tiddi Piero
Sergente 5° regg.to Bersaglieri.
Riva T. 39/11/940
Pierino,
in questi giorni ho avuto una grande gioia che non posso fare a meno di comunicarti : dal sig. Direttore della scuola di Sestri Levante mi è pervenuto l’invito ad insegnare per almeno quattro giorni nella terza classe femminile in attesa dell’arrivo della nuova insegnante.
Mi sono immediatamente conquistata la simpatia delle mie prime alunne ed ho trascorso in mezzo a loro delle ore indimenticabili , nei momenti di ricreazione giocavamo e avevo l’impressione di essere tornata di nuovo bambina, eun mattino il direttore vedendomi giocare al girotondo mi venne incontro dicendomi : “ Auguro il buongiorno alla bimba maestra tra le bimbe.” Quando spiegavo mi ascoltavano attente e dai loro occhi ansiosi e vivaci capivo che riuscivo ad interessarle nonostante che tante volte la materia fosse un pochino difficile por la loro mentalità infantile.
Quando go dovuto lasciarle poiché il mio compito era finito alcune piangevano e dinanzi al Direttore e alla nuova insegnante protestarono dicendo: “Vogliamo come maestra la signorina Bianca!” , ma questo non era possibile e sono uscita dalla scuola che piangevo come loro , ormai mi ero affezionata in un modo incredibile ed ho sofferto molto per questo distacco.
Non riesco a comprendere come mai quelle bimbe mi si siano tanto affezionate, forse perché non le trattavo con superiorità come tante altre insegnanti, ma andavo verso di loro con bontà , rimproverandole dolcemente se commettevano qualche mancanza e cercavo d’intuire e prevenire ogni loro desiderio, vivendo quasi la loro stessa vita.
Quando mi incontrarono per strada sena tmore mi vennero incontro sorridenti, spesso mi chiedono di tornare perché non sono affatto contente della nuova insegnante; hanno ragione poverine, è una vecchia bisbetica.
Ieri pomeriggio ero al porto di Sestri, sola, contemplavo l’orizzonte con l’animo pieno di malinconica tristezza, quando d’un tratto mi vedo circondata da un gruppo di ragazzine che incominciarono a girarmi attorno tenendosi per mano e cantando :”l’abbiamo messa in trappola!”
Le loro vocine spensierate e allegre riuscirono a scuotermi dalla tristezza , ho cominciato a ridere e a chiacchierare con loro e il mio stato d’animo è cambiato immediatamente. La gente che passava vedendomi attorniata da quello sciame di passerotti mi guardava e sorrideva un pochino, a me non importava nulla : ero felice!
Questa mattina sono nuovamente rientrata come tirocinante nella classe 4° maschile , anche lì mi trovo bene, perché i maschietti mi vogliono bene , però sono molto diversi dalle bambine, in certo qual modo più onesti e meno impulsivi, già, sono uomini.
Nonostante che la maggior parte della mia giornata sia impegnata dalla scuola il mio pensiero non è mai staccato da te e ogni giorno che passa sento che ti voglio più bene e cresce la speranza di rivederti presto sul suolo della Patria.
Insieme ai miei auguri più sinceri ti giungano i miei baci ardenti.
Ti amo.
Bianca
CARTOLINA POSTALE PER LE FORZE ARMATE
30/11/940
A S.E. l’Ammiraglio
Riccardi Conte Arturo
Ministero della Marina
Roma
Eccellenza ,
vengo con questa mia a darVi per primo questa soddisfazione che Vi spetta dato il Vs. interessamento per poter far valere le mie doti di combattente italiano.
Oggi stesso ho avuto notizia di una proposta di medaglia d’argento sul campo, lascio a Voi avvisare mio padre , il colonnello mi ha preso alle sue dirette dipendenze, con questo credo di averVi dato la soddisfazione che mi richiedevate per il Vostro interessamento.
Con il cuore esultante di gioia invio i miei più caldi saluti.
Piero
Sergente Tiddi Pietro
Plotone Comando 5° bersaglieri
Roma, 1 dicembre 1940 XIX
L’Ammiraglio Presidente del Comitato
degli Ammiragli
Carissimo Tiddi,
eccoVi la cartolina del 23, noterete anche che Piero ha cambiato di destinazione, non è più con i pontieri , ma con i bersaglieri.
Io l’ho già complimentato e gli ho richiesto il nome del colonnello, speriamo che il nastrino azzurro non manchi.
Ad ogni modo già mi voglio complimentare affettuosamente con Voi.
Arturo Riccardi
Riva T. 7/12/940
Pierino ,
dopo alcuni giorni di silenzio eccomi nuovamente a te per chiederti scusa di questa mancanza, la colpa non è mia , ma della febbre che da circa una settimana mi tormenta senza tregua , e dato che oggi si è decisa a calare fino a 38° ne approfitto per darti mie notizie. Chissà che avrai pensato? Forse che io mi sia dimenticata di te? Quanto ti sbagli! Anzi anche nell’abbattimento che mi procurava la febbre il mio pensiero non si staccava mai da te , ripensavo ai bei giorni trascorsi a Chiavari e nei suoi dintorni e sognavo giorni ancor più lieti per il nostro avvenire.
Facevo progetti per il tuo ritorno, insomma ho pensato a tante cose belle che mi allietavano, ed ero tanto assorta che quasi quasi non sentivo l’arsura della febbre.
Però ora lo confesso sinceramente, sono stanca di rimanere continuamente a letto , il sole che brilla alto nel cielo sereno e che attraversa i vetri giunge fino al mio letto mi invita ad alzarmi e ad uscire per fare delle belle gite in bicicletta, ma la febbre non me lo permette, quindi la disperazione e la noia cominciano a fare capolino nel mio animo.
Poi un’altra cosa mi tormenta. Il pensiero di non potermi recare a Chiavari a ritirare le tue belle letterine.
Ma la colpa di tutto è mia.
Un pomeriggio della scorsa settimana pioveva , io dovevo recarmi a Sestri , invece di prendere il servizio come voleva la mamma hi preferito andare a piedi per soddisfare la mi anuova pasione che ho di passeggiare sotto la pioggia, non contenta di questo mi sono tolta il cappuccio, proprio quando pioveva più forte, mi sono presa un terribile raffreddore seguito alla sera da un febbrone a 40.
Sono sicura che dirai che sono pazza a compiere di questi atti, ma devi sapere che io sono una ragazza forse un po’ stravagante in certe cose, e quando un’idea bizzarra mi prende non posso respingerla, e poi quel pomeriggio ero un po’ demoralizzata e avevo un calore che mi bruciava fortemente le tempie, avevo estremamente bisogno di una doccia fredda.
Ora mi pento di quello che ho fatto perché ho dovuto subire le terribili conseguenze della mia follia ed ho promesso a me stessa di non farlo più, ci riuscirò? Chissà?
Ora spetta a te parlarmi un poco della tua vita, della terra dove ti trovi, di quello che pensi…mi accontenterai?
Non lasciarmi lungo tempo senza darmi tue notizie , poiché con le novità che circolano non posso stare sicura.
Desidererei sapere con precisione in quale settore ti trovi e in quale località , così mi sarà facile seguirti sulla carta geografica.
Quando tornerai chissà quante cose avrai da raccontarmi! Preparati bene , perché io sono (come del resto tutte le donne) molto curiosa, e non avrai pace finché non avrai soddisfatto tutte le mie domande. Ma tu sei tanto buono e paziente che non ti stancherai, anzi farai il possibile per accontentarmi. Non è vero?
Ti sarei grata se tu mi parlassi un poco dei tuoi compagni d’arme , almeno di quelli che sono più in contatto con te , intorno ai loto caratteri, sentimenti.
Sai mi piacerebbe tanto conoscere l’ambiente in cui sei costretto a vivere, io ti parlo spesso del mio, spero che anche tu farai altrettanto.
Vorrei scriverti ancra a lungo , ma se arriva mamma e se ne accorge guai a me. Riprenderò a scriverti oggi pomeriggio, intanto mi riposo un poco.
Ti saluto e ti bacio con tanto amore.
Bianca
Riva T. 9/12/40
Pierino,
non sono ancora guarita , al febbre non si è ancora decisa ad abbandonarmi, e per colpa sua non ho potuto avere la soddisfazione di vedere il varo avvenuto l’altro giorno nei cantieri di Riva, e pensare che con tanta ansia avevo atteso quel giorno, pazienza!
Ho ricevuto la tua cartolina , essa mi ha arrecato una gioia immensa , però è giunta in uno stato deplorevole, e quanto tempo ha impiegato per giungere a destinazione! Chissà quanti giri avrà fatto? Ero già disperata vedendo l’impossibilità di potermi recare a Chiavari prendere tue notizie, quando una mia compagna che studia colà , mi si è offerta spontaneamente di portarmele, nonostante che mi dispiacesse, ho dovuto accettare, sai , mi piacerebbe andarci personalmente a ritirare le tue lettere ma la febbre non me lo permette, anzi devo ringraziare il destino che con tanta generosità mi ha inviato un aiuto.
Chissà che penserai non vedendo arrivare per alquanto tempo le mie lettere? Ne ho parecchie da imbucare, ma non posso uscire e devo aspettare la mia amica, a mia madre non posso certo consegnarle, ma ti consolerai quando ti giungeranno tutte in una volta. Appena guarita mi recherò a fare una visita alla nostra Madrina per ringraziarla e pregare per il tuo ritorno, sono sicura che colà la speranza e la fiducia verranno rafforzate nel mio animo, i ricordi saranno più vivi e mi procureranno con la speranza maggiore gioia.
Ho mandato a riprodurre le foto della tua sorellina; perché mi piace tanto e desidero averne una copia, spero che non te ne avrai a male se ho fatto questo senza il tuo consenso, appena saranno pronte ti invierò immediatamente l’autentica, quanto ti somiglia e dall’espressione del suo volto mi sembra che sia anche molto birichina e capricciosa come te, non offenderti se dico la verità e scusami.
Ti amo.
Bianca
CARTOLINA POSTALE PER LE FORZE ARMATE
Al Comm.
Tiddi Rag. Caio
Via Pompeo Magno n. 2
Roma
Ricevuta il 24/12/940
Carissimo padre, avrete ormai appreso il mio passaggio nella Compagnia Bersaglieri reparti d’assalto, e sarete fieri dell’onorificenza che mi è spettata alla quale manco pensavo lontanamente.
Siamo ancora in linea ,
Vorreste sapere tante cose ma il tempo non l’ho.
Vi saluto e vi bacio affettuosamente.
Piero
Roma, 24/12/940
Caro Pietro,
sono molto dispiaciuta perché, a quanti dici nella tua inquietantissima cartolina, non hai più ricevuto nostre lettere. Eppure ultimamente ti abbiamo spedito per posta aerea una lettera nella quale noi tutti ci congratuliamo per la medaglia che ti sei saputo meritare.
Non più tardi del 15 avevamo anche scritto una cartolina con le forme della mamma di Giancarlo e mia , ma siccome Walter non ci ha saputo dare il tuo indirizzo non abbiamo potuto spedirtela. Spero dunque che almeno questa ti giunga con i miei più sinceri auguri per l’anno nuovo, per la vittoria ormai certa.
Io sto benino e studio, non molto, come ti dirà la mamma, ma studio. Poi un po’ di cinema e qualche volta vedo Andreina e Giancarlo e stiamo un po’ insieme. Il Dott. Sanna (ricordi?) che ora sta vicino a Roma viene tutte le domeniche e giochiamo con lui a carte.
In questi giorni a scuola, abbiamo cominciato a lavorare a maglia per i soldati, io cerco di fare del mio meglio per confezionare qualcosa di utilizzabile perché non sono eccessivamente brava in queste cose. Forse anche tu avrai ricevuto qualche pacco per il Natale?
Domenica sono stata a casa tua, ma non ho visto né Maria Rosaria , né Adriana , perché stavano al collegio da Mimma.
Con la speranza che anche questa non si perda come evidentemente è successo alle altre ti saluto affettuosamente con rinnovati auguri.
M. Ida
Carissimo Piero,
ecco Maria Ida che ha rinnovato la sua lettera che è andata perduta! Sai è un po’ pigra ed anche per la scuola studia poco. Sui giornali noi non abbiamo letto la bella notizia della tua medaglia. Sarei contenta di saperne la motivazione. Me la scriverai? I tuoi mi hanno detto d’avere ricevuto una lettera tua che era attesa con ansia.
Scrivi più spesso e cerca di mettere la data .Non ti dimentico mai nelle mie preghiere.
Un caro saluto al grande eroe della nostra Patria Italia , Evviva la vittoria che attendiamo e che presto ci arriderà.
Stefania Sabatelli Dal Molin
Sig.ra Sansonetti
Viva l’Italia e la vittoria!
P.M. 23/A 28/12 1940 Anno XIX
11 armata 26° raggruppamento Genio Comando
Al Comando 5° Bersaglieri
Posta militare A
E per conoscenza
Al Comando
3 Compagnia Artieri
Pos. n. 1968
Oggetto: sergente Tiddi Piero
Prego far rientrare al proprio reparto il sergente Tiddi Piero della 3 Compagnia Artieri del 26° reggimento .
La predetta Compagnia trovasi sulla strada Berat – Klisura a precisamente a 5 K. Da Klisura.
Il ten. Colonnello
(Oreste De Caterina)