1941

 

 

' epilogo, curioso osservare come , per diventare immortali,  la via più breve sia  spesso quella di morire giovani, difficilmente i nostri miti raggiungono la  vecchiaia, quasi che la canizie possa offuscarne  fama e gloria.

Nelle ultime lettere di questa raccolta leggerete parole d’amore , pensieri commossi  e la percezione dell’ imminente tragedia . Scorrerete termini ormai desueti , a  noi per lo più estranei , primo tra tutti quello di  “Patria” , oggi declassata a “Paese”, difficile pronunciarlo senza sentirsi accusare di retorica o passare per sciovinisti

Alle pareti di casa è stato appena appeso il calendario del 1941 , sono giorni di festa , ma altrove si combatte , se si tratti  di guerra giusta o ingiusta non sta a noi giudicarlo , soprattutto in questa sede , Piero lascia Bianca e i suoi cari , alla suggestione di eventi tanto drammatici non occorrono ottoni e tamburi , è sufficiente il silenzio , spesso unico depositario atto a conservarne la  memoria.

 

 

 

2 gennaio 1941

 

 

Pierino,

            l’anno che rimarrà indimenticabile nella nostra vita, l’anno che mi ha dato la gioia più grande della mia vita , ormai è trascorso, e uno nuovo è incominciato ed io mi auguro che anch’esso ci arrechi un’altra gioia, non te la spiego perché forse avrai già compreso. Tanti mesi sono ormai trascorsi dal giorno del nostro primo incontro, quante gioia! Quanti dolori! Eppure sarei disposta con tutto l’animo a soffrire ancora per lungo tempo , purché questa sofferenza  un giorno sia coronata da grande felicità.

E’ tanto tempo che sei ontano e chissà per quanto tempo ancora dovrai rimanerci , eppure il mio amore non scema, anzi si rafforza , e tante volte sei così presente nel mio spirito da farmi sembrare che tutto ciò che ci separa sia annullato e vivo ore intense di felicità, ma svanito l’incanto la tristezza mi riprende con tutto il suo tormento e soffro tanto, però la speranza di rivivere quei giorni incantevoli che insieme abbiamo trascorso nella dolce Chiavari, non mi abbandona mai e mi sorregge nelle giornate di tristezza.

Alcuni giorni fa mi è accaduta una cosa della quale tu non devi assolutamente restare all’oscuro : mamma per colpa della mia sbadataggine ha scoperto due delle tue ultime lettere e una cartolina,  non ti descrivo i severi rimproveri  , però credo di essere riuscita a convincerla che tra noi tutto è ormai finito , non puoi immaginare quanto mi sia costato fingere a quel modo, avrei desiderato manifestarle tutto l’amore che provo per te, ma il pensiero delle conseguenze che sarebbero succedute a questa rivelazione mi ha trattenuto. Non credere che io tema i castighi dei miei genitori, ma temo la severa sorveglianza che mi avrebbe impedito di scriverti. Ho agito a questo modo anche per un’altra ragione, affinché mia madre non vada a chiedere spiegazioni ala signora Callegari perché allora le cose si complicherebbero, però pare che questa idea non l’abbia ancora abbandonata e per destino io non posso andare a Chiavari poiché non sono ancora ristabilita.

Ho scritto alla Iolanda per avvertirla dell’accaduto e le ho comunicato di dire alla portinaia di casa sua queste cose: che se mia madre per caso andasse a chiederle delle spiegazioni le dica che mi conosce da tanto tempo e che solo da poco tempo le ho chiesto di ricevermi le lettere di una mia compagna crocerossina. Che ne pensi di questa idea? Attendo il tuo giudizio.

Ti scrivo in classe, mentre gli alunni sono andati a canto, la maestra da alcuni giorni manca e io devo sostituirla e non mi ci trovo affatto bene, preferivo stare in mezzo alle bimbe, erano più buone e affettuose, ma pazienza, nella vita bisogna accogliere tutto il bene e tutto il male.

Ecco, ritornano, sento i loro passi e le loro voci nel corridoio, devo terminare perché devo iniziare il dettato sull’epifania e poi spiegare il significato di questa festa. Come sarebbe bello se tu fossi in mezzo ai miei scolari, come sono sciocca non è vero?

Ricevi tanti e tanti bacioni dalla tua

 

 

 

Bianca

 

 

 

Roma, 5 gen. 41

 

 

 

Il Sottosegretario di Stato per la Marina

 

 

Carissimo Tiddi,

                          eccovi la lettera di Piero di cui ieri vi ho telefonato, una telefonata burrascosa ed agitata nella quale vi ho letto qualche frase.

Io gli ho risposto stamane stessa. Come vedete è passato nei bersaglieri e l’azzurro ce l’ha proprio nel cuore.

Lasciate che esprima anche a voi la mia ammirata gioia per il comportamento eroico di questo bravo figliuolo che fa meritato onore al nome che porta.

Affettuosi auguri e…buona Befana.

 

 

Arturo Riccardi

 

 

 

 

P.M. 11 21712/40

 

 

Eccellenza,

                 oggi solo da una lettera di babbo apprendo con profonda gioia che siete stato chiamato a ricoprire una carica che vi da una posizione che , con i tempi che corrono, si può definire più che privilegiata, d’altronde credo che non ci sia per nulla bisogno del mio parere , ma sono altresì sicuro che vi giungeranno gradite le mie più vive congratulazioni alle quali unisco , in occasione del Santo Natale, i miei più fervidi auguri.

Non ho ancora ricevuto risposta alle mie cartoline inviatevi mentre sono in linea in uno scorcio di tempo in cui il nemico mi lasciava tregua.

Potete vedere da voi che il mio sentimento patriottico è pur sempre vivo , ne da la prova il passaggio nelle truppe d’assalto e la medaglia d’argento che ormai orna il mio petto.

Ricevete i miei più distinti saluti uniti ai sensi della più profonda stima.

 

 

Serg, Tiddi Piero

5° Regg.to Bersaglieri

Plotone Comando

 

 

 

 

P.M. 17/A.23/12/40 XIX

 

n.471 di prot. Ord.

 

XXVI° Battaglione Artieri Comando

 

Al Comando del 5 Regg. Bersaglieri

P.M. 131 A

 

Oggetto : Sergente Tiddi Piero

 

Ove nulla osti , prego voler disporre che il sergente Tiddi Piero, attualmente presso codesto reggimento , venga fatto rientrare alla 23 compagnia di questo battaglione, alla quale è effettivo , attualmente dislocata sulla rotabile Klisura-Berati a circa 5 Km. da Klisura.

 

Rientri subito.

 

 

Il Capitano Inc.

Comandante del Battaglione

(Cino Massati)

 

 

3 – 1- 41

 

 

Carissimo Piero,

                          proprio oggi, dopo lunga attesa, abbiamo avuto tue notizie da parte di Sua Eccellenza l’Ammiraglio Riccardi che gentilmente ci ha trasmesso la tua del 21/12/40.

Non so perché ti ostini a non scriverci e a non porre la data nei tuoi sporadici e quanto mai laconici scritti.

Dovresti pure comprendere lo stato d’animo nostro, specie di mamma in queste feste, nelle quali più che mai ti desidereremmo vicino al nostro cuore.

Con orgoglio vediamo la tua medaglia sul petto di Pieruccio che ancora una volta ricorda le virtù ataviche dell’audacia. Ma ti ripeto e non mi stancherò mai , sii prudente anche se “audas fortuna iuvat!” L’ave Maria non la dimentichi ogni sera? Siamo certi di no,  è una promessa e chi sa guadagnarsi una medaglia d’argento sul campo, non deve non saperle mantenere.

Se non erro è questa la seconda mia lettera vche ti indirizzo nel breve spazio di pochi giorni; come va che non possa ancora ricevere un rigo da parte tua, se non indirizzato a me per lo meno a tutti quanti noi?

Hai ricevuto la nostra cartolina di auguri per le Sante Feste Natalizie?

Bianca ci ha mandato gli auguri e ci farebbe piacere che più spesso ci desse tue notizie che forse più spesso che a noi giungeranno ad ella.

Ti rinnovo la raccomandazione di scriverci perlomeno qualche rigo ogni novilunio, saluti e baci da tutti quanti.

Da mamma una benedizione, da papà un augurio, da me un abbraccio.

 

 

Gualtiero Tiddi

3/1/41 XIX

 

 

 

 

 

Roma, 4 gennaio 941

 

Il Sottosegretario di Stato per la Marina

 

Carissimo Piero,

                          ho ricevuto la tua cartolina ed oggi anche la lettera del 21.

Ti ringrazio di cuore per le tue felicitazioni ed i voti augurali che ti ricambio con grande affetto.

Il tuo scritto l’ho inviato a tuo padre, perché veda che la medaglia d’argento è bene a posto e vale a significare la tua bravura.

Per tale distinzione che ci fa essere orgogliosi i te, ti ripeto la nostra ammirata gioia, ti seguiamo costantemente con pensiero e affetto sicuri che la serie è solo iniziata e che saprai certo continuare nel cammino di valoroso soldato ed è con questa convinzione che ti abbraccio fortemente.

 

 

Aff.te Arturo Riccardi

 

 

 

Riva T.  5/1/41

 

 

Piero,

         sono fiera ed orgogliosa di te.  Solo ieri ho potuto sapere, essendomi recata furtivamente a Chiavari , la bellissima notizia , e in ritardo, con la speranza che tu li gradisca ugualmente ti invio i miei più sentiti e vivi rallegramenti uniti alla più sconfinata ammirazione. 

Tu non puoi immaginare la gioia che ho provato nell’istante in cui ho appreso che il mio Pierino è un eroe , e questa gioia mi pervade ancora adesso, però un pochino offuscata da questo pensiero :sono degna di lui?

Non conosco ancora la motivazione del tuo premio e ardo dal desiderio di conoscerla, spero che sarai tanto buono che al più presto possibile me ne darai spiegazioni.

Il mio profondo amore si è aggiunto ora ad un nuovo elemento . un ammirazione senza limiti che pone la tua personalità al di sopra di ogni altra cosa.

Se mia madre osasse ancora dirmi qualche cosa e rimproverarmi il legame che a te da lungo tempo mi unisce , questa sarà la mia risposta : non mi pento di quello che ho fatto, anzi sono più che orgogliosa di essere la fidanzata di un eroe.

La prima volta che avrò occasione di recarmi a Chiavari la meta sarà il Santuario della nostra Madrina e dal più profondo del mio cuore s’innalzerà a Lei un inno di ringraziamento e di lode per te e una fervida preghiera affinché protegga sempre la  nostra felicità. Al tuo ritorno in Patria insieme andremo a ringraziarLa e a implorare la Sua perpetua protezione, rivedremo così i luoghi dove il nostro amore è nato e ha raggiunto le più alte espressioni , fino a diventare indissolubile.

Ti prego, se ti è possibile, di scrivermi più spesso, non posso restare a lungo senza tue notizie, sai mi avevi abituato male ed ora soffro. Sono tanto spiacente di non poterti inviare un espresso come desideri , poiché dall’ufficio postale mi è stato detto che non si possono inviare espressi o raccomandate ai militari, quindi devi accontentarti delle lettere per via aerea che ora posso scriverti giornalmente dato che sono guarita.

Ora termino di scrivere perché devo andare a Messa (è Domenica) , pregherò molto per te e per tutti i tuoi compagni d’arme, affinché la vittoria arrida presto alla nostra cara Italia.

Ricevi tanti baci appassionati dalla tua bimba e un saluto di ammirazione unito alla promessa che essa farà di tutto per essere la tua degna compagna.

 

Bianca

 

 

 

 

 

Sestri Levante 7/1/41

 

 

Pierino,

             dopo aver camminato da sola per circa due ore, ho cercato riposo in un luogo incantevole da dove ora ti sto scrivendo.

Oggi il mio stato d’animo non è dei migliori, un’agitazione e un nervosismo profondo mi hanno invasa fin dal mattino , tanto che per scacciarli un poco ho camminato per tanto tempo , in modo che la stanchezza avesse su loro il sopravvento , infatti sono riuscita nel mio intento e posso quindi affermare che l’agitazione ha lasciato il posto alla calma.

Mi trovo in un luogo un poco isolato dalla città di Sestri che sorge un poco sul mare, e dinanzi a me si adagia silenziosa la bella penisola , e di sotto il mare rumoreggia sbattendo rumorosamente sugi scogli. Oh! Se potessi averti vicino come sarei felice e come sarebbe bello contemplare il nostro mare e insieme sognare. Quando ritornerai ti farò conoscere la bella penisola sestrese e potrai ammirare le sue bellezze, inoltre conoscerai i suoi posticini solitari che a me piacciono tanto, perché hanno un fascino strano e in essi l’animo può sognare tranquillamente.

Non riesco a comprendere il perché tu non riceva le mie lettere, eppure scrivo quasi tutti i giorni, forse il motivo sarà il tuo cambiamento d’indirizzo che io solo da quattro giorni conosco, ma spero che ti siano almeno più tardi recapitate.

Ho fatto nuovamente tante foto, appena saranno pronte te le invierò con la speranza che tu le gradisca.

Il tuo anello non abbandona mai il mio dito, anzi, osservandolo nei momenti di sconforto, come per incanto mi ridona forza e fiducia ; se tu sapessi quanto è ammirato! E’ grazioso e gentile come chi me l’ha donato, però egli mi vorrà sempre bene come ai primi tempi? Questo te lo domando sempre e il mio cuore non sa darmi nessuna risposta, spero che tu sarai tanto buono che riuscirai a trovarla e mi renderai felice.

Ancora una volta ti invio i miei rallegramenti per il premio che hai ottenuto e spero che presto mi farai sapere la motivazione,  ti confermo che sono fiera e orgogliosa di te, e sono tanto contenta che tu abbia potuto far valere le tue aspirazioni, ti auguro con tutto il cuore che la fortuna ti sia sempre propizia  e per questo prego tanto la nostra cara Madrina.

Scusami tanto se non scrivo più, non ho più inchiostro, baci.

 

 

Bianca

 

 

CARTOLINA POSTALE PER LE FORZE ARMATE

 

 

 

Al Rag. Tiddi Comm. Caio

Via Pompeo Magno n° 2

Roma

 

 

Ricevuta il 9/1/41

 

 

Vi scrivo per farvi noto che sto benissimo anche se qui ho tanto freddo.

Stranamente non ricevo notizie di Bianca da 20 gg, e non ho la possibilità di scrivere molto spesso (questa è arrivata qui in trincea col pacco regalo) ti sarei tanto , tanto grato se ne recassi qualche notizia , l’indirizzo lo sai : grazie e attendo ancora tue notizie.

Ho ricevuto gli auguri che contraccambio.

Ci hanno promesso un breve riposo , speriamo che sia presto.

La medaglia già l’ho avuta e l’ho spedita a voi, l’avete ricevuta?

Saluti e baci.

 

Piero

 

Tiddi Piero

Sergente 5° Regg,to Bersaglieri Comando

 

 

Senza data

 

Cara Madre,

                   sapete benissimo quanto io sia pigro nello scrivere ed è per questo che vi invio dopo tanti giorni questa mia solo per rassicurarvi del mio ottimo stato di salute.

Volevo parlarvi del conto Morelli , assicurategli che entro il quindici spero sia tutto liquidato.

A Voi giungano dalla Grecia conquistata i miei saluti.

 

 

Piero

 

 

26 batt. Genio III Compagnia Artieri

P.M.52

 

 

 

 

Roma, 10 gennaio 1941 XIX°

 

 

 

Carissimo Piero,

                           ti lagni sempre del nostro silenzio , ma noi ti abbiamo spedito gli auguri che forse (come altre lettere) saranno andati perduti , sempre ansiosi di tue notizie telefoniamo a casa tua , vedi quindi che non ti dimentichiamo e non meritiamo affatto il tuo rimprovero.

Però devi considerare che siamo in tempi anormali e che se la posta va smarrita non c’è da meravigliarsi.

Ricevo adesso una tua tanto attesa cartolina postale – sempre senza data – in essa ti lagni del nostro supposto silenzio e ci dici che hai avuto la conferma della medaglia d’argento. Bravo il mio carissimo Pietro! Sui giornali non lo abbiamo letto, come mai? Perché non ci scrivi di più? Perché non metti mai la data? Anche noi caro Piero viviamo la guerra con tutta la passione dell’anima.

Io prego tutto il giorno per voi combattenti! Per te! E la mattina indegnamente nella Santa Comunione imploro il cuore di Gesù per voi, per la vostra sicura Vittoria!

Ma mi dispiace sentire che non ricevi mai le lettere che ti scriviamo. Puoi mai pensare che ti dimentichiamo? Allora sei proprio cattivo, noi, stai sicuro, ti pensiamo sempre e abbiamo la fine della guerra per poterti finalmente riabbracciare.

Stiamo benino, Maria Ida studia poco e , lo sai, è pigra e scrive poco a tutti. Io ora imposterò subito la mia lettera , oggi anche Maria Ida ne imposterà un’altra.

Piero sta bene e non è ancora stato richiamato.

Ti lascio Piero caro per impostare subito la lettera nella speranza che tu possa riceverla presto.

Stai bene! Tanti, tanti affettuosi saluti.

 

 

(Sig.ra Sansonetti)

 

 

 

 

Roma, 15/1/XIX

 

 

COMITATO OLIMPICO NAZIONALE ITALIANO

Sotto l’altro patrocinato di S.M. il re imperatore.

Presidente onorario S.A.R. il Principe di Piemonte

 

 

Caro Piero,

                  abbiamo ricevuto la tua ultima cartolina, al solito senza data, ed eravamo in pensiero perché eravamo senza tue notizie dalla metà di dicembre. Soltanto verso la fine di dicembre l’ammiraglio Riccardi ci comunicò la lettera che tu gli avevi scritto il 21 dic.

In ogni modo siamo lieti di saperti sempre meglio: ti raccomandiamo ancora di farci avere spesso tue notizie anche molto brevi.

Ieri ti abbiamo spedito un pacco contenente indumenti di lana, guanti e altro, abbiamo anche messo nel pacco alcune cartoline già affrancate “posta aerea” in modo che tu possa servirtene per darci tue notizie spesso, senza avere grossi fastidi, anche se non hai tempo, a noi basta anche una data e una firma  se non hai tempo per scrivere. Facci sapere se è arrivato regolarmente a suo tempo , e poiché non si possono inviare pacchi di più di 2 Kg.se ti occorre facci sapere se ti occorre qualche cosa d’altro.

Non abbiamo ancora ricevuto la medaglia che ci dici di averci inviata, non solo ma non siamo ancora riusciti a leggere la motivazione della decorazione concessati della quale , s’intende, siamo fieri e contenti e ti inviamo ancora le nostre più vive felicitazioni e gi auguri , tanti quanti puoi immaginare. I Sansonetti pure hanno ricevuto la tua cartolina delle feste e si meravigliano che tu non abbia ricevuto le cartoline e le lettere da oro scritte. Certamente ti scriveranno spesso.

Bianca ci ha mandato gli auguri per le feste, Walter gli ha risposto e le ha scritto di darci tue notizie quando le riceve da te ma non ha ancora scritto :si vede che anche lei non ha ricevuto posta.

Baci dai fratelli , dalle sorelline ( fra queste ti bacia Rosaria in modo speciale) da mamma e da me.

 

 

Aff,te tuo Padre

Caio

 

 

 

 

 

 

P.M. 23/A 20 gennaio 1941 XIX

 

COPIA STRALCIO

 

Comando 11 Armata

Ufficio Personale e segreteria.

 

 

N° 452 /P I di Prot

 

Oggetto : Ricompense al V/M

 

….indirizzi….

 

Valendomi delle facoltà conferitemi dal Comando Superiore FF. AA. Albania ho concesso le seguenti ricompense al V.M “ Sul campo:”

 

MEDAGLIA D’ARGENTO

 

 

 

Sergente Tiddi Piero di Caio e di Anna Maia Lucchini , nato a Benevento il 2/10/22 (errata data di nascita N.d.A. ) .

 

“Sottufficiale pieno di entusiasmo e di grande ardimento durante un aspro combattimento, accortosi che un ufficiale della propria Compagnia, ferito gravemente, era stato preso dal nemico , si lanciava per riprenderlo , e dopo un’epica lotta corpo a corpo riusciva a riportarlo nelle nostre linee. Si distingueva in successivi combattimenti per bravura e ardimento.

Esempio mirabile di attaccamento al dovere, di devozione al superiore e di sprezzo del pericolo.”

 

p.c.

Il Maggiore Aiutante Maggiore in I

F.to Mario De Jiuliis

 

 

Il Generale designato d’armata

F.to C. Geloso

 

 

 

 

Riva Trigoso 25 – 1- 41

 

Piero carissimo,

                         avendo alcuni istanti liberi li dedico a colui che lontano dalla Patria sta compiendo il proprio dovere e che occupa nel mio cuore il posto più sublime e colui al quale ho donato tutto il mio affetto.

Se la mia corrispondenza è più rara non pensare male perché la tua bimba ti ama sempre con tanto ardore , anzi sappi che ha per te una grande ammirazione, e la colpa di questo fatto non è della sua volontà , ma del lavoro che essa deve compiere giornalmente , lavoro che non le lascia un istante di riposo, anzi tante volte le toglie molte ore di sonno.

Tante volte alla sera quando in casa tutti riposano prendo la penna in mano per inviarti almeno un saluto, ma accade spesso che la stanchezza vince la buona volontà, e tu sei tanto buono da perdonarmi. L’unica cosa che desidero davvero vivamente raccomandarti è di non dubitare di me e del mio affetto, dico questo perché nelle tue ultime cartoline militare inviatemi , mi è sembrato di scorgere nella varie righe un dubbio che pare ti tormenti da tanto tempo, e che è nato in te nel vedere che la corrispondenza non era più giornaliera, cioè che io abbia intenzione di commettere una follia, e nello stesso la più bassa delle viltà, cioè abbandonarti, non riesco ancora a comprendere come tu abbia anche potuto pensare una simile cosa, mi conosci così poco? Da questo ho compreso che tu non hai nemmeno lontanamente intuito quanto sia infinito e profondo il mio amore.

Se sapevo di doverti abbandonare (come dici tu) non avrei tanto lottato contro le innumerevoli difficoltà che il destino ci ha posto dinanzi, non mi sarei tanto sacrificata, insomma avrei agito con più leggerezza. Non desidero discutere a lungo su questo argomento , per non andare incontro a delle complicazioni , sai bene che carattere possiedo, ti perdono di avermi incolpata ingiustamente e procura di non parlare mai più così insensatamente.

Da molto tempo non ho più visto la nostra amata Chiavari , ne sento una profonda nostalgia, ma devo cercare di soffocarla per ora, finché il compito che mi sono assunta non sia finito completamente.

Ricevi un saluto dalla Patria lontana e un bacio ardente dalla tua

 

 

 

Bianca

 

 

 

 

26/1/41

 

 

Pero carissimo,

                        come ti accorgerai dalla busta ti scrivo per posta aerea appunto per farti comprendere con quale ansia stiamo attendendo tue notizie che ormai da lunga pezza non riceviamo, attribuiamo ciò alla tua vita  non certo troppo libera e alla posta che non potrà avere, naturalmente, un corso regolare, ma se non fosse così non capisco perché tu sia così restio a scriverci. Ti allego ,allo scopo di aver risposta non appena tu sarai in possesso di questa mia, un foglio e busta con relativa affrancatura per posta aerea e ti ho scritto sulla busta anche il nostro indirizzo a modo che tu non avrai che da introdurre il biglietto nella busta con due righe che ci tranquillizzino.

Comprendi che sia mamma, come papà, che come tutti noi non dormiamo sonni tranquilli pensandoti al fronte sempre a continuo contatto col pericolo.

Già da diverso tempo e precisamente da martedì 14/1/41 ti abbiamo spedito un pacco, secondo le disposizioni emanate in merito dal Ministero, mentre anche dalla stessa data ti dovrebbe essere giunta una lettera da parte di papà. Hai ricevuto tanto l’uno , quanto l’altra?

Poi tu ci comunicavi in una delle tue ultime lettere che ci avevi spedito la medaglia d’argento che però noi non abbiamo ancora ricevuto. Quando l’hai spedita? Perché l’hai spedita? Come stai? Ti ricordi sempre dell’Ave Maria la sera, prima di prenderti se e quando puoi un po’ di riposo?

Mi raccomando la prudenza caro Pierino, anche se la fortuna aiuta gli audaci.

Scrivi, scrivi e scrivi: questa è una preghiera che ti rivolgono tutti coloro che ti vogliono bene; e anche se non tutti i tuoi scritti ci perverranno , almeno uno o due tra tanti giungeranno a destinazione.

Tanti baci e saluti da tutti, una benedizione da papà e mamma e un abbraccio da me tuo

 

 

Gualtiero Tiddi

 

Viva l’Italia!

 

 

 

 

 26.1.41

 

Piero carissimo,

                         non ho per te che una sola calda preghiera :scrivi! Facci sapere la tua vita, le tue gesta! Io ti ricordo sempre ogni mattina e ogni sera, nelle mie preghiere, e spessissimo durante il giorno . Ho molta fiducia in Dio per te. Abbila anche tu! E molta! Egli assiste sempre i forti!

Saluti caro Piero, scrivi, specialmente ogni qual volta il tuo incostante soggiorno cambia.

Un bacio e un abbraccio.

 

W l’Italia e il re!       

 

William

 

 

Piero caro,

                scrivimi per carità, perché qui siamo tutti in pena per te , prega la Madonna.

 

 

Mamma tua che t’adora

 

 

7/2/41

 

 

Piero carissimo,

                         comprendo da me stessa quanto deve essere doloroso per te ricevere così raramente mie notizie, ma come ti ho già detto non devi accusarmi, anzi, invece di lasciarti prendere dallo sconforto, pensa che sul suolo patrio c’è una giovane fanciulla che ti ama intensamente e che per te innalza ogni giorno una preghiera a Dio.

Domenica, dopo tre giorni di preparazione, c’è stata in tutte le città d’Italia la consacrazione dei soldati al S. Cuore di Gesù , io vi ho partecipato con fervide preghiere per tutti i soldati che combattono per la gloria della nostra Patria, e in special modo per te  e ho fatto anche la S. Comunione . Non so descriverti lo spettacolo commovente che offriva la folla nella chiesina di Riva, tutta prostrata dinanzi al Re dei Re, in quei momenti solenni lo spirito si sentiva vicinissimo la tua a tutti coloro che lottano valorosamente per un ideale di Giustizia.

Ancora non ho capito la motivazione del premio che hai ottenuto, vuoi forse tenerla segreta? Ti prego, sii buono, appaga la mia curiosità ,e conoscendolo il profondo sentimento che nutro già da tempo verso di te aumenterà , e con esso la mia stima.

Ti invio le foto della tua cara sorellina, esprimendo ancora una volta il sentimento che essa mi ispira, quando ritornerai a Roma ti prego di darle un bacino da parte mia e così pure al tuo cuginetto (spero non sarai geloso).

Ti comunico che dal 15 febbraio io andrò 3 volte alla settimana a Genova per frequentare il corso di preparazione al concorso magistrale , il corso di geografia coloniale e di pedagogia, sai mi sono decisa a presentarmi al concorso che verrà bandito nella provincia di Genova appena si sarà ottenuta la vittoria.  Vedi , non posso fare nulla senza che ti avverta, anche le più piccole cose non ho avuto la forza di passarle sotto silenzio, sento che mi occorre la tua approvazione prima di fare qualsiasi cosa.

Ricevi un saluto dalla Patria lontana e tanti baci dalla bimba che sul suo suolo vive, pensando ogni giorno al mio Pierino.

 

 

Bianca

 

 

 

 

15/2/41

 

 

Piero,

         finalmente ho finito il mio turno di lavoro alla Gil , quindi da oggi sono libera e potrò riprendere a scriverti giornalmente come in passato.

Però da parte tua non ricevo notizie da circa un mese e mezzo, perché? I più terribili pensieri si affacciano alla mia mente, però la buona speranza riesce quasi sempre a scacciarla, ma ora vendendo che i giorni passano e nulla giunge, la disperazione comincia a invadermi. Piero! Sii buono, scrivimi! Non serbarmi rancore se ti ho trascurato per qualche tempo, comprendi benissimo che la colpa non era mia. Ho scritto stamattina a tua madre per chiederle tue notizie, speriamo che risponda presto e mi sollevi da certi incubi. Se non puoi scrivermi a lungo inviami qualche semplice cartolina militare con la sola tua firma , vedi, mi contento di poco , non sono esigente, e tu sei tanto buono che non negherai alla tua Bianca , bimba innamorata, un simle favore, poiché essa te lo chiede in nome di Gesù e di Colei alla quale in una ridente giornata di primavera abbiamo consacrato i nostri destini.

Ti amo Pietro con tutto l’impeto della mia esuberante giovinezza ; è la prima volta che un sentimento così alto e così nobile regna nel mio animo , ed ha raggiunto il massimo dell’elevazione, voglio sperare che tu non avrai l’ardire di soffocare questo sentimento.

Nella mi ultima ti avevo scritto che ti rinviavo la foto della tua sorellina , ma ho chiuso la busta dimenticando di includervi la foto, te la invio ora , chiedendoti scusa se l’ho trattenuta per tanto tempo e nella prossima te ne invierò una delle mie.

Dalla Patria lontana la tua bimba sempre ti ricorda , t’invia un fervido saluto e t’invia tanti, tanti bacioni sperando che tu le scriva presto.

Bianca

 

 

P.S. Se non erro un giorno del lontano Aprile mi avevi detto che sei nato in Febbraio, non so il   giorno preciso , ma spero che gradirai ugualmente i miei più fervidi auguri amore mio.

 

 

 

 

 

 

 

Roma, 19 /2 /1941  XIX

 

 

 

MINISTERO DELLA GUERRA

DIREZIONE GENERALE LEVA SOTT. E TRUPPA STATO CIVILE DI ALBO D’ORO

 

 

Copia di telegramma in partenza

 

 

Al Presidio Militare di Roma

3049/9898/s/c

 

Leva -alt -nove gennaio, seguito ferite est deceduto Ospedale da Campo 428 Serg. Tiddi Pietro di Caio classe Ventidue - alt – salma tumulata cimitero di guerra Orza di sotto – alt – Provvedere dovuti signali urgente partecipazione famiglia qui residente via Pompeo Magno 2° esprimendo mie condoglianze – alt – Comunicazione ritardata per tardiva segnalazione – alt – specificare ripetendo nominativo et precisi estremi protocollo – alt.

 

Sottosegretario Guzzoni

 

 

 

 

Roma, 21 febbraio 1941 XIX

 

 

Il Sottosegretario di Stato

Per la Marina

 

 

Carissimo Tiddi,

                           mi è giunta la triste notizia della morte del povero Piero. E’ caduto sul campo il 9 gennaio. Un violento attacco lo ha travolto mentre cercava di trattenere il nemico.

Una ferita multipla o  ha liberato da ogni sofferenza; ed il lampo acceso nel suo sguardo giovanile si è spento ad un tratto mentre era in esso ancora vivo l’ardore di una difesa ad oltranza e della decisa volontà di assolvere un grande impegno d’onore.

La salma ha sostato poco tempo all’ospedale da campo n. 428 ed è stata tumulata nel Cimitero di guerra di Arsa di sotto , qualche chilometro a nord di Tepeleni.

Egli riposa nella terra stessa che ha gà visto il suo valore e la sua entusiasta fatica solo rivolta al soddisfacimento di un dovere che si è chiuso con l’offerta suprema.

Il suo ricordo sarà sempre nel cuore di quanti lo hanno conosciuto e amato ed io sono e voglio essere fra tutti in prima linea.

Dio lo ha accolto, egli ora veglia sui suoi cari ed otterrà certo da Dio che la Benedizione divina scenda sulle persone amatissime e dica ad esse che egli vive e vivrà in eterno.

Mi associo al vostro cordoglio con quel sentimento di grande affetto che mi legava a lui, ed alla vostra preghiera di suffragio con la grande fiducia che sempre sostenne l’invocazione dei credenti.

 

 

Aff.mo Arturo Riccardi

 

 

 

 

 

Pavia 23/2/XIX

Casa Littoria

Telefono 25.83

 

 

C.O.N.I.

Comitato Olimpico Nazionale Italiano

Comitato Provinciale di Pavia

 

 

 

“Voi dovete essere tenaci , cavallereschi, ardimentosi, ricordatevi che quando combattete oltre i confini, ai vostri muscoli e soprattutto al vostro spirito è affidato in quel momento l’onore e il prestigio sportivo della Nazione.”

 

 

Al Rag. Caio Tiddi

Capo dei Servizi Amministrativi

del CONI

Roma

 

Apprendo dalla stampa che il Vostro caro Figliolo si è eroicamente immolato per la Grandezza della nostra Patria.

Partecipo al Vostro immenso dolore che è vivo orgoglio della imminente VITTORIA delle armi italiane.

Sempre Vs. dev.mo

 

 

Chiappero Aurelio

 

 

 

 

23/2/41 XIX

 

 

Al Cons. Naz. Puccio Pucci

Segretario Generale del CONI

Stadio P.N.F.

Roma

 

L’impetuosa ondata di affetto con la quale i colleghi di lavoro senza distinzione di grado hanno preso parte al mio dolore ha fatto molto bene al mio cuore m mitigando lo strazio del padre vivamente colpito – alt – valga il sublime olocausto di tanta pura giovinezza ad affrettare il compimento degli immancabili destini d’Italia – alt – in attesa che io possa farlo singolarmente ti prego voler comunicare a tutti i camerati la mia profonda commossa gratitudine.

 

 

Tiddi

 

 

 

 

 

Roma, 24 febbraio 1941 A. XIX

 

R.Liceo – Ginnasio “Dante Alighieri”

Roma

Via E.Q. Visconti, 13

 

 

Caro Commendator Tiddi,

                                          l’eroico sacrificio del Vostro diletto figlio , che l’ardente giovinezza ha data in olocausto per la Santa Causa della Patria, mi ha profondamente commosso. Voglio esserVi accanto in quest’ora di dolorante fierezza.

Io che come insegnante conosco ed apprezzo le doti di Gualtiero, sento di poterVi parlare anche a nome degli altri miei giovani di seconda liceale . educato nel clima mussoliniano al Culto della Patria Fascista, sono tutti pronti ai più duri cimenti e si sentono esaltati e guidati dallo spirito eroico e indomito del Vostro glorioso Caduto.

 

 

L’insegnante di lettere classiche

Arduina Albanese

 

 

(Seguono le firme , per lo più indecifrabili,  degli studenti N.d.A.)

 

 

 

 

Z.O. 28 febbraio 1941 XIX

 

 

5° Reggimento Bersaglieri Comando

Al Sergente Tiddi Pietro

26° Raggruppamento Genio

XXVI btg artieri

P.M. 27/ A

 

Prot. N°502/OP

 

Oggetto: Ricompensa al V.M.

 

               L’Eccellenza il Comandante della 11 Armata vi ha concesso “sul campo” la medaglia al V.M.

Nell’inviarvi copia stralcio del foglio di comando 11 Armata n° 452 P.I., del 20 gennaio c.a. riportante la motivazione della concessione, vi esprimo il mio più vivo compiacimento e vi tinnovo il mio bravi di cuore.

 

Il Colonnello

F.to Solinas

 

 

 

 

 

Roma, (117) 8/III/1941

 

 

Collegio S. Francesco Saverio

P.zza del Gesù, 45

 

 

Pregiatissimo Sig. Ragioniere,

                                                apprendo dai miei nipoti Zanchinò della morte del vostro figliolo che conobbi bambino e intendo bene quale deve essere il dolore vostro e della vostra degna consorte. Più che vane parole , che non potranno in niuno modo a valere a mitigare il dolore di un padre e di una madre, vi assicuro che offrirò a Dio preghiere ed eterno riposo del valoroso Vostro figlio che per una giusta causa ha dato la sua giovane vita.

Credetemi V. aff.mo

 

Pietro Tacchi Venturi

 

 

 

 

 

9.3.41 XIX

 

Signor Gualtiero,

                           esaudisco la vostra ardente preghiera : cioè di avere al più presto possibile la foto del caro Piero, poiché mi fate riconoscere l’urgente necessità.

Gentilmente vi prego di perdonarmi se ho tardato tanto, ma era troppo doloroso per me staccarmene subito.

Quelle che vi invio sono le migliori , ne possiedo altre, ma in tenuta da lavoro, se però desiderate vederle in seguito potrò spedirvele.

Vi sarei grato se vorrete informarmi del giorno preciso in cui sarà celebrata la S. Messa di Requiem , poiché non potendo essere presente data la lontananza, vorrei almeno in quella mattina fare la s. Comunione per suffragare l’Anima benedetta dell’indimenticabile Piero.

Gradirò molto se mi sarà allegato alle foto un ricordino , come avete promesso,  acciocché possa unirlo a quelli tanto cari del Vostro Buon fratello, e vi ringrazio anticipatamente.  

Gradite da parte mia e della mia famiglia i più distinti ossequi.

 

 

Bianca Bregante

 

 

 

Roma 8 maggio 41 – XIX

 

Il Sottosegretario di Stato per la Marina

 

Carissimo, Tiddi,

                           non voglio tardare un momento a dirvi la mia ammirazione per l’opera che il povero Piero ha compiuto.

Ricordo bene e conservo presso di me la corrispondenza relativa all’annunzio della medaglia concessagli e la motivazione che voi ora mi comunicate è tale da aumentare ancora, se fosse possibile, l’orgoglio che provo per averlo conosciuto , apprezzato ed amato.

Dall’alto egli vede il nostri comune rimpianto , ma vuole pure che nel suo nome sorga un’affermazione che fa del nome stesso un simbolo di puro eroismo a cui tutti dovranno inchinarsi.

Dal Cielo ci proteggerà così come lui ha salvato colui che l’aveva portato all’azione e aveva fede nell’opera sua.

Vi attendo qui con molto piacere.

Aff.te

 

Arturo Riccardi

 

 

 

 

Roma, 25.7.1941

 

 

Casa Madre dei Mutilati

Associazione Nazionale

Famiglie Caduti in Guerra

 

 

Alla Famiglia del Caduto

 

Questa presidenza Vi porge le più vive condoglianze per la perdita del vostro caro, caduto per la più grande Italia, in nome del Re, agli ordini del Duce.

Siate fieri dell’offerta gloriosa che deve riempire il Vostro animo d’orgoglio e che conforterà il Vostro dolore.

 

La Presidente

(Dott. Teresita Menzinger Ved. Med. D’Oro)