CAPITOLO CINQUANTASETTE

 

Titoli in rialzo

 

 

20/02/2008 8,35.58

 

 

o avuto ormai il tempo per abituarmi al nuovo quartiere e devo dire che non mi trovo per niente male, strade larghe , facilità di parcheggio e facce simpatiche a tenerti compagnia. Ammetto che le vetrine scintillanti dell’Africano  avevano il loro fascino, se non altro per le opportunità di svago che offrivano quando uscivi la sera dopo aver chiuso il foglio cassa , ma in fondo anche qui il necessario non manca davvero , inoltre c’è molto più verde e soprattutto insieme alle scarpe e al giaccone non sei costretto a mettere anche la maschera antigas. 

Il rito mattutino è rimasto quello di sempre , sveglia all’alba per conquistare l’avamposto prima dell’assalto a forte Apache da parte dell’intera famigliola intenta alle abluzioni d’inizio giornata , quattro passi insieme al piccolo per raggiungere l’edificio scolastico in cima al parco e , al ritorno, una rapida puntata al bar sotto casa per un decaffeinato , un’occhiata ai titoli del giornale e qualche commento sulla Magica.  

I gesti , i colori , i rumori sono gli stessi ogni mattina, la moretta solleva la saracinesca del laboratorio d'impianti d'allarme ,  la bella bionda si fuma una sigaretta all’angolo delle scale prima di prendere servizio al beauty center  e un nugolo di pazienti impazienti attende l’apertura dello studio medico in fondo alla galleria.

Attraversare il parco in giornate come questa ti rimette in pace col mondo, la luce del sole sbuca dai palazzoni  a semicerchio e t’investe in piena faccia rallegrando il prato e l’umore, sai che la giornata sarà lunga ma anche che è cominciata nel migliore dei modi.

Quattordici scale non sono davvero poche per chi, come me , era abituato a dividere le spese condominiali con quattro gatti dispersi in appena diciotto appartamenti, lo chiamano stabile signorile  quello di viale Libia , a me tutto sembravano meno che signori i gentiluomini e le gentildonne che vi albergano . Questa invece è una vera  città su piloti  , a risiedervi  in pianta stabile centinaia di famiglie ,  eppure non si sente un rumore , un grido, mai un battibecco , sarò pure un provinciale ma tra loro mi sento davvero a mio agio, gente semplice , magari un po’ rude ma dal faccione sincero.

Certo, la tradizionale passeggiata delle 18,30 non è proprio il massimo , puoi scendere il viale per raggiungere il supermercato alla ricerca dello stuzzichino di fine serata , salire  verso il mercato per curiosare tra le novità in edicola, o al limite, se vuoi proprio far salire l’adrenalina  , spingerti fino alla chiesa confidando nell’oratoria del prete di turno, eppure il caos di viale Libia non mi manca davvero…la libreria, quella sì , ma tanto anche lì, coi prezzi che corrono , ci si limitava ormai a sfogliare qualche pagina dell’ultimo best seller sperando di ritrovarlo dopo un paio di mesi sui banchi del mercatino.  

Ancora qualche settimana e il parco si riempirà di nuovo , gli alberi stanno già facendo toletta , grida divertite di bimbi, floride ragazzone al pascolo,  mamme in apprensione e pensionati pronti a fottermi la panchina al sole , già , alla faccia dell’Inps, ormai ‘sti vecchietti si ostinano spavaldi a campare almeno fino a ottant’anni, magari saranno proprio loro ad affossare definitivamente ‘sto cazzo di Paese…non vedo l’ora.

24/02/2008 9.02.07

 

 

on amo particolarmente la cucina tipica romana , troppa ostentazione d’interiora , ma devo ammettere che da Augustarello a Testaccio si mangia davvero alla grande, a stuzzicare l’appetito probabilmente anche gli odori , l’atmosfera e il disincanto di un antico quartiere dove puoi ancora trovare palazzotti d’epoca di poche pretese, angusti cortili seminascosti alla vista dei passanti e panni stesi alla finestra di un pianterreno affacciato sulla strada.  Peccato il delirio di un parcheggio negato da nugoli di volanti disseminate lungo l’intero perimetro del rione  , non potevamo certo prevedere che proprio l’indomani papa Benedetto sarebbe venuto in visita proprio da queste parti.  

Bruschetta , tonnarelli al sugo di castrato , salcicce e fagioli con le cotiche , con contorno di cicoria ripassata ,  per il sottoscritto , rigatoni con la  Pajata d’agnello, trippa alla romana e carciofo alla giudia  per il mio amico Mario, il tutto accompagnato da un pane caldo e fragrante e innaffiato da un rosso siciliano che deve avere contribuito non poco a far lievitare il conto finale . Poco male, una volta ogni tanto si può pure fare, se poi all’ottima cena aggiungi le meraviglie di Roma sotto un cielo notturno che nasconde le magagne facendone risaltare soltanto le magie , ti rendi conto che ne è valsa davvero la pena.

Dal Pincio al Granicolo la città eterna si stende sotto i tuoi occhi soggiogata dai monumenti e rannicchiata nella cerchia delle mura  , alternando ruderi di acquedotti e vestigia classiche per poi rifugiarsi tra i vicoli e le stradine di Trastevere che lasciano ancora intravedere il disordine del tracciato  lungo il quale si affacciano quelle che un tempo erano solo casupole ed oggi sono una delle icone della capitale. 

A rallegrare ulteriormente la serata la consapevolezza che a cinquant’anni suonati sei ancora abbastanza  agile , ma soprattutto scemo , da salire sul muraglione del lungotevere per arrampicati su un albero alle undici di sera mentre un barbone smaltisce la sbornia e prepara il giaciglio per la notte proprio sotto di te.

Ti sembra di tornare ragazzino , quando , per impressionare gli amici , montavi sul parapetto del ponte sulla ferrovia lasciando ciondolare le gambe nel vuoto o ti lasciavi accarezzare la schiena dalle auto in corsa seduto sull’asfalto , ai bordi della strada che costeggia Fonti Nova , nell’oscurità di una notte senza luna. Lo so, un padre di famiglia non dovrebbe farlo, non sono esempi da dare ai propri figli , ma Santa Pupa è lì apposta e , come ha fatto con me a suo tempo, proteggerà anche loro qualora fossero altrettanto avventati , rischio calcolato comunque, oggi i ruoli si sono invertiti e i figli sono di gran lunga più giudiziosi dei padri.

Sarà stato qualche bicchiere di troppo o la suggestione di una serata fuori dalle righe, non lo so, fatto sta che per sgattaiolare fuori da quel ginepraio di sensi unici ci siamo puntualmente persi e , non so come, nè quando , siamo finiti sul raccordo ad inseguire cartelli che potessero indicarci la via del ritorno. Dall’uscita trenta alla nove abbiamo percorso praticamente l’intero anello finché , allo scoccare della mezzanotte , prima di trasformarsi in zucca, l’auto s’è fermata al quindici di via Colli della Serpentara , il tempo per lavarsi i denti, infilare il pigiama , riferire il menù ed è già domenica.

Prima di addormentarmi ancora una considerazione , sembra incredibile come persino il grande raccordo anulare abbia il suo fascino quando la notte nasconde i contorni e il vino rende libero il pensiero , anche il rumore dei motori può diventare un arsenale di note , una musica senza parole, ad ogni uscita c’è un quartiere, un paese , una città e dentro ogni casa dorme qualcuno che , come te, sa ancora sognare.

Buona domenica a tutti.

28/02/2008 12.38.06

 

 

volte anche una giornata senza sole come questa può diventare luminosa , basta non mettersi di traverso e provare ad esorcizzarla prendendola allegramente per il culo, lì per lì s’incazzerà un po’ e ti metterà il broncio ma poi si rassegnerà al tuo insolito buonumore e non potrà che mostrarti il crema e gusto di un mattino di fine febbraio carico di pioggia e aspettative.

Dopo la traversata di ieri oggi me ne resterò a casa , ho voglia di starmene tranquillo alla scrivania, il lavoro non manca , la tregua è finita e si annuncia un marzo vivace col suo bagaglio d’impegni e scadenze che permetterà al tempo di passare più in fretta.

Ieri sera la Magica ha perso l’ultima occasione per riaprire il campionato, pazienza, stavolta ce l’ha messa davvero tutta ma con quella multinazionale di mercenari del pallone quest’anno l’Inter non la ferma nessuno, magari l’espulsione di Mexes è stata un tantinello esagerata ma tocca abbozzare e non star sempre lì a recriminare, martedì c’è il Real e , con un po’ di fortuna, non è detto non si possa passare al prossimo turno di Champions . Anche stavolta ho il posto prenotato in prima fila sul divano di viale Lina Cavalieri mentre Nana abbaia, corre e scoreggia e Paolo , paonazzo e con le vene del collo gonfie per la rabbia , la insegue minacciando sfaceli se non la pianta di fare casino .

Flop d’ascolti per il festival , non ce ne po’ frega’ de meno . Vogliamo parlare allora del carovita ? Petrolio ed euro inarrestabili , latte e pane alle stelle, complimenti vivissimi ai padroni di Bruxelles e ai loro servi di Palazzo Chigi travolti ormai dal ridicolo ,  ma un plauso particolare è dovuto alle teste di cazzo che si sono alternate sulle poltrone dei vari dicasteri economici negli ultimi quindici anni , mia madre, con la terza elementare avrebbe senz’altro fatto di meglio.

Meno male che adesso c’è Veltroni , e , male che vada , Berlusconi , la desinenza finale è la medesima per tutti e due , fin troppo intuitiva la rima che ne consegue e li caratterizza , per cui mettiamoci l’anima in pace , a meno che non si faccia un bel botto prima,  ci aspetta ancora un lungo periodo di quaresima .

Nonostante il maltempo la primavera è nell’aria , inutile si nasconda , con il suo arrivo svanirà anche quella sensazione di malessere che ci prende tutti quando al mattino spalanchiamo le persiane senza trovare il sole. Che stupidi ! E’ sempre lì , siamo noi che non sappiamo intuirne nemmeno i contorni  se non è lui a decidere di farsi vedere.

Ci pensavo ieri mattina , mentre il raccordo srotolava  il suo interminabile nastro d’asfalto sotto la pancia dell’Honda e la pioggia martellava casco e giaccone nuovo, la felicità consiste nel non desiderarla , basta aspettare che sia lei a farsi viva , lo farà quando meno te l’aspetti e sta a te farti trovare pronto, la vita è un caterpillar e se non stai attento ti travolge , ma se giochi bene le tue carte ti basterà addossarti alla parete e sarai tu a ficcarglielo nel culo prima che riesca a voltarsi.

Visto? E’ uscito il sole , me lo sentivo ,  dalla stanza di fronte arriva il suo tepore e alle mie spalle il parco ha acceso gli special , vado a farmene una scorpacciata prima che qualche cazzo di nuvola di passaggio torni a velarlo , a quest’ora il mercato brulica di gente , sarà rilassante e poi a pranzo c’è il pienone , bisognerà provvedere almeno a pane e companatico. 

01/03/2008 10.28.03

 

 

iornate come queste sono davvero insidiose , cielo plumbeo , pioggia sottile e insistente , non se ne vede la fine , se non stai attento ti ripiglia la malinconia e so’ cazzi , mica facile stare alla larga da certi pensieri. Motivo di più per darsi da fare e , una volta tanto , prendere l’auto per i tuoi soliti giri.  

A differenza delle trasferte in moto , nelle quali la colonna sonora è per lo più quella di clacson e motori , nell’intimità dell’abitacolo puoi distendere i nervi e ascoltare un po’ di buona musica , era un pezzo che non mi capitava , devo farlo più spesso.

Sì, lo so, oggi è sabato e potevo restarmene a casa , ma  avevo voglia di uscire , oltretutto Gerardo deve cambiare la Fiesta e , visto che non c’è traffico,  ho preferito farci un salto stamattina. Se ci mettete che l’amico in questione è titolare di un laboratorio di pasta all’uovo e ha voluto omaggiarmi di un chilo di tortellini e un altro di fettuccine per il disturbo , direi che questa rapida sortita a Centocelle è stata proprio una gran bella idea.

Eviti , tra l’altro, di piazzarti davanti al computer al levar del sole e di fare incazzare chi ti sta vicino già di prima mattina. D’altra parte leggo che oggi tra le principali cause di separazione non c’è più il tradimento, molto più frequente la sindrome da web o la sovraesposizione ai videogiochi, territorio ludico non più riservato ai soli adolescenti in piena crisi ormonale, preferibile quindi parcheggiare il mouse di tanto in tanto, se non altro per il quieto vivere.

Quando si vive insieme il compromesso è d’obbligo, ci mancherebbe altro, chi si crede al di fuori da certe regole fa tenerezza tanto è ingenuo, gli si da solo un po’ di corda per potersi impiccare meglio. L’ amore è anche possesso, esclusività , mi riferisco a quello vero , ovvio , poi c’è  quello da diporto, ma vale e dura poco e , almeno in questo caso, maschietti o femminucce se la giocano alla pari, amanti o coppie "regolari", non fa differenza.

Certo,  puoi pure romperti il cazzo , ma questo significa semplicemente che stare insieme non è più cosa.

Non per niente “coniugato”  deriva dall’unione delle parole latine cum (insieme) e iugum  (gioco)  , attaccato allo stesso gioco insomma , e i romani, che di certe cose se ne intendevano, se la ridevano sotto i baffi - ah, no! Quelli non li portavano mai – contrapponendogli il termine scapolo , letteralmente “colui che è sfuggito al cappio.”

A sentire i meteorologi da domani scoppierà la primavera , ma vent’anni in moto sotto la pioggia senza mantellina , per colpa delle loro previsioni sballate , mi hanno insegnato che di cazzate ne dicono tante, mi sa che tirano a indovinare , meglio non fidarsi e soprattutto non farsi illusioni , poi , se stavolta l’hanno imbroccata, tanto di guadagnato per tutti.    

Alle diciotto Totti e compagni torneranno in campo per l’anticipo di campionato , niente di meglio di un pomeriggio piovoso per godersi un partitone in santa pace davanti alla tivù , col Parma la tradizione è sempre stata favorevole , come recita l’immancabile striscione in curva sud : “non c’è problema.”

02/03/2008 22.44.10

 

uesta volta i maghi del tempo c’hanno preso e una splendida giornata di sole come questa non poteva andare sprecata , così , radunati i tre quinti della famiglia , quel che ne rimane dopo le inevitabili defezioni di chi , raggiunta la maggiore età , ha ben altro da fare che seguire i genitori in gita , ho acceso i motori e diretto il timone verso il Tirreno.

Partenza alle dieci , minuto più minuto meno, un viaggio tranquillo, quasi senza traffico, il raccordo era liscio come un tappeto da biliardo e l’Aurelia sembrava fosse stata tirata a lucido durante la notte tanto scorreva fluida e veloce al di là dello specchietto retrovisore, poi il bivio e la tradizionale coda nei pressi del viale che porta in centro, pochi minuti per trovare un parcheggio e giù dall’auto.

Ladispoli è una gran bella cittadina , fa sempre piacere tornarci , e poi devo dire che negli anni è cresciuta davvero bene, centro tirato a lustro, stabilimenti rinnovati e un lungomare particolarmente ben curato , non saranno i Tropici ma a me piace , forse perché mi ricorda giorni felici, sarò un inguaribile sentimentale, non so che farci. 

Viale Italia s’è rifatto il look , solo la vecchia stazione è rimasta la stessa, difficile dimenticare quelle albe livide trascorse sulla banchina in attesa del treno per Roma , erano i primi anni ottanta , poco più di vent’anni da scavezzacolo alle spalle , un futuro ricco d’aspettative   quanto povero di opportunità davanti . Ad affrontarlo non ero più solo, eravamo in due e , di lì a poco , saremmo diventati tre , forse è per questo che la prima tappa della nostra gita è stata via Spoleto, un’occhiata alle finestre per vedere se finalmente qualcuno era tornato ad abitare quel piccolo appartamento al terzo piano, poi rotta , senza altri indugi,  per piazza Marescotti.  

I negozi erano tutti aperti , anche il mercato formicolava di gente , una passeggiata al mercatino tra le immancabili bancarelle di libri usati e i gazebo colmi d’oggetti d’ artigianato , una sortita alla tavola calda  per consumare un rapido pasto a base di pizza, crocchette e coca cola poi di corsa in spiaggia per godere il tepore di questo anticipo di primavera.

La spiaggia era deserta ma lo sarebbe rimasta per poco, troppo invitante quel mare trapuntato di lumini d’oro e coperto di cavalloni crestati di spuma in equilibrio sul vento , il tempo per togliersi maglione e calzini e accanto al nostro si sono stesi decine di altri asciugamani , famigliole con carrozzine al seguito, bande di mocciosi indemoniati a due passi dal bagnasciuga e , più appartate , coppie in cerca di coccole e magie.  

Non si sono gabbiani in volo , adesso vivono per conto loro, il becco giallo e le ali bordate di nero nidificano in rientranze di rupi a strapiombo sul mare, si sentono più al sicuro e qui non ce ne sono .

I pensieri , al sopraggiungere dell’onda,  si lasciano trascinare sulla cresta, aspettano che si rompa e guizzano in alto per superarne la chioma , poi si posano in attesa del successivo maroso. 

Lo sciabordio delle onde , la sabbia calda sotto i piedi nudi , il rosso del sole sotto le palpebre socchiuse , mi sono sdraiato e addormentato come un pupo , lo confesso , devo anche aver sognato.

Al risveglio gelato per due , caffè per il sottoscritto e un ultimo sguardo ,  abbacinato da una luccicante foschia azzurrina , fin dove il mare scompare sposando l’orizzonte .

Le quattro , s’è fatto tardi , stasera avremo i ragazzi a cena , è ora di risalire in auto per tornare a casa prima dell’inevitabile coda per il rientro dei vacanzieri della domenica.

L’arrivo alle cinque, Gabry non è abbastanza stanco , vorrebbe andare qualche minuto al parco , Lety non può accontentarlo , deve preparare la cena e ritirare i panni prima di avviare l’ennesima lavatrice , ma io non ho niente da fare e il sole è ancora alto .

Gli uccelli , graziosi, guizzanti, irrequieti, non stanno più nelle penne , febbraio se n’è andato sotto una pioggia scrosciante ma marzo sembra promettere bene , a terra foglie crespe e arricciolate , Ida , Barbara e Rita ci aspettano sulla panchina con  rispettiva prole al seguito. Nessun imbarazzo ormai , l’orso non ce l’ha più col mondo intero e s’è trasformato in un giocoso panda , quattro chiacchiere e un po’ di compagnia prima di tornare alla scrivania non potranno che fargli bene.  

E’ una notte serena, la luna s’è levata di buon’ora ,  presto il sole tornerà a darle il cambio , è proprio ora di chiudere , domattina si ricomincia, se ne avete voglia potrete vedere le foto della gita, le troverete nel mio spaces, vi basterà tornare in home page e cliccare sull’icona corrispondente  , ‘notte a tutti.

05/03/2008 9.06.20

 

iove , cielo color latte , temo che oggi ne avrà per tutto il giorno, la luce stenta a rischiarare il quartiere ma il freddo che avevano previsto per questi giorni deve aver trovato qualche ostacolo in prossimità dell’Appennino , il clima è piuttosto mite e non serve davvero tirar fuori sciarpe e cappelli.  E’una di quelle giornate  in cui vagoli coi pensieri senza sapere bene dove dirigere il timone  , è curioso ad esempio pensare come gli anni passino più o meno rapidamente , due o tre alla volta, senza che cambi niente o quasi , magari ti fai più vecchio e nemmeno te ne accorgi , ma la routine è quella , finché , all’improvviso,  ti capita un particolare giorno che stravolge completamente la tua esistenza e cambia tutto.

Sembra che ti manchi la terra sotto i piedi e rimetti tutto in discussione, monta l’insoddisfazione e la voglia di tentare nuove strade , non dura a lungo  ma segna la tua vita e ti rendi conto che niente sarà mai più come prima. Tornare alla vita di sempre richiede poi un faticoso percorso di adattamento , vedi l’uscita del tunnel e questo suggerisce che il momento è maturo per nuove prospettive ma non si deve avere fretta , è come tornare in prima elementare , non è il caso che un bambino si iscriva direttamente all’Università , se ne esce solo dopo lenti ma costanti successi . Non volete ricominciare tutto da capo? Mettetevi l’anima in pace, non è da voi che dipende.

Gli anni passano e non sempre sai dove siano finiti ma se ti guardi indietro ti accorgi che il passato è solo a pochi passi dal presente ed entrambi fanno parte del tuo domani.

Molti sono stati i cambiamenti negli ultimi tempi ma ancora non è finita , è ormai evidente che , restando le cose come stanno , presto o tardi si arriverà al redde rationem,  inutile quindi procrastinare eventi che prima o poi presenteranno il conto, non c’è più molto tempo  e quel poco che resta occorre spenderlo per annodare tutti i fili pendenti prima che sia troppo tardi , c’è un solo modo per farlo : impiegarlo.

Ci sono situazioni limite che implicano decisioni drastiche , un semplice maquillage servirebbe a poco, siamo vuoti a perdere e per riempire le nostre esistenze dobbiamo trovare ogni giorno il coraggio di fare ancora un piccolo passo senza mai anche solo pensare che possa essere l’ultimo. Per gente come noi , abituata a pranzare col telecomando, non è un percorso facile , possiamo temporeggiare , fingere di non vedere il bivio in fondo al sentiero, ma alla fine ne incontreremo un altro e dovremo per forza seguirlo visto che più avanti la strada è interrotta. 

Ho sempre pensato che la rabbia muova il mondo e , in parte , è senz’altro vero, ma non si può sperare di sfangarla facendo a sportellate tutto il giorno , alla fine bisogna fermarsi a riprendere fiato prima che la collera finisca per soffocarti, nessun nemico , per quanto pericoloso, è in grado di annientarti davvero, solo tu puoi farlo spingendoti sempre più avanti, fino all’autodistruzione, il segreto è fermarsi in tempo.

Non sei solo , ad aiutarti un mucchio di gente che vive i tuoi stessi tormenti , basta guardarsi attorno e ti rendi conto che sei il più forte di tutti e non sarà la nostalgia , un lavoro a termine o l’impennata del mutuo che potranno polverizzare il paziente lavoro che hai fatto su te stesso per tutta una vita facendo bene attenzione a dove mettevi i piedi.

Si muore e si rinasce in continuazione e c’è persino chi ha la fortuna di credere che non sia finita nemmeno quando sarà finita sul serio .

07/03/2008 10.41.40

 

 

no dei segreti per campare al meglio e senza troppo stress è non frequentare  studi medici e laboratori di analisi , se disgraziatamente ti viene la strampalata idea di oltrepassare una di quelle  dannate soglie sei bello che  fottuto .

Te le trovano tutte , ipertensione  , fegato ingrossato e colesterolo alle stelle per cominciare,  gastrite, meteorismo e colite tanto per gradire , trigliceridi e transaminasi col botto per chiudere in bellezza. A sentir loro dovresti rinunciare a tutto quanto di gustoso nostro Signore  ha deciso di donarci per rendere un po’ meno barbosa ‘sta vita . Al bando  dunque sale , cacio, insaccati e buon vino rosso , e se poi ,  Dio non voglia,  si sono alzati pure con la luna storta arrivano persino a consigliarti di star lontano dalla topa e a limitare l'uso della manovella, prendendosela così con quel tuo povero microchip che non gli ha fatto niente .

Ti linkano tutto, ti scansionano davanti e di dietro e dopo l’immancabile ramanzina di fine visita – repetita iuvant  dicono loro - ti presentano il conto con tanto di probabile data di scadenza.  A quel punto sei tu a decidere, o passi in farmacia o prenoti direttamente il loculo a Prima Porta , dipende se t’interessa campare bene o , semplicemente, a lungo , io , per quanto mi riguarda , ho già deciso e quanto m’è successo stamattina ha rafforzato tale scelta . In fondo basta un po’ di pioggia e un autista con la neve in tasca per darti il benservito e a quel punto non vedo perché dovresti andartene senza prima toglierti le voglie.

Farò un po’ più d’attenzione, d’accordo , ho qualche responsabilità e parecchi impegni cui far fronte,  ma a rintanarmi sotto una campana di vetro solo per allungare il brodo non ci penso davvero, al diavolo quindi quell’esilarante elenco di rinunce, preferisco vivere.   

Il maltempo pare non ci darà tregua nemmeno nel fine settimana , ci toccherà un tour de force di tivù e magari riusciremo a finire di leggere quel libro che da mesi fa bella mostra di sé sul comodino . Ci delizieranno con proclami e tribune elettorali , mentre il leader del Popolo delle Libertà passeggia nervosamente sotto il letto in attesa delle ultime previsioni di voto , sperando che nel frattempo aumenti il divario tra ricchi e poveri ,  e quello del partito democratico prosegue nella sua incessante manipolazione delle opinioni mirante a riportare i diritti dei lavoratori a livelli ottocenteschi. Non mancheranno naturalmente i preziosi suggerimenti d’insigni economisti pronti a giurare che unica panacea  al carovita  è la concorrenzialità , dimenticando così che non è la mancanza di regole che rende liberi i mercati , ma vaglielo a far capire, quelli mica so’ normali…

Domani seconda lezione di chitarra per il piccolo , sembra entusiasta , potevo provarci io a insegnargli qualcosa ma ho pensato fosse meglio imparare sul serio che limitarsi a strimpellare come il sottoscritto, così l’ho affidato a un vero maestro di musica , se manterrà voglia e concentrazione  potrà un giorno leggere quegli spartiti che il padre s’è limitato a suonare ad orecchio  e non è detto non si possa , prima o poi , fare un bel duetto. Nel frattempo gusteremo insieme le teglie di pizza che si diverte tanto a preparare insieme a mamma chioccia quando la pioggia lo relega in cucina ed è stufo di gormiti , cartoni e matite colorate.  

12/03/2008 13.28.33

 

 

lla fine, come previsto, tutti i nodi vengono al pettine, i sogni vengono cancellati dalla realtà , certe situazioni si bloccano per non farsi altro male, altre finiamo per chiarirle perché troppo a lungo decantate e intanto ci rammarichiamo che nessuno potrà mai restituirci il tempo  perso e quello che continuiamo a perdere  .

Ti passa l’entusiasmo che mettevi nel lavoro,  un po’ per colpa tua , un  po’ per quella di chi ormai decide al tuo posto come portarlo avanti e i pensieri diventano occasioni perse sulle quali rimuginare tutta la notte, così , in attesa che il sonno venga a liberarci  , diamo una sistemata alla meglio dentro al melone ,   contiamo gli errori e vorremmo riprenderci la vita …solo che ormai è troppo tardi.

Già , la vita , un quadro il cui unico confine è la fantasia di chi lo guarda, il destino lo cambi quando vuoi , è la paura che ti frega , ma soprattutto il cuore, organo fondamentale che come cadenza  il tuo respiro allo stesso modo può anche togliertelo.  Pare che il mio sia un po’ stanco , bene , vedrò di metterlo sotto pressione fino a farmelo scoppiare. Se no che gusto c’è ? Mai rincorso il sogno di Faust , vivere tanto per sopravvivere sarebbe solo una grossa rottura di coglioni .

Ci si fa vecchi , siamo stufi d’aver ragione e si diventa peggio dei gatti selvatici, invidia, odio, livore, malignità, questi i sentimenti di massima,  gravi e seri nel portamento ci esprimiamo molto meglio col silenzio che con le parole. Ancora qualche anno e comincerà la terza età, numerale ordinale che non porta per niente bene , eppure ci illudiamo che qualcosa possa ancora cambiare. Incorreggibili?  Forse, ma in fondo niente finisce davvero finché non sei tu a deciderlo e , passato il temporale , puoi tornare a seminare purché non ti metta poi a far delle storie qualora il raccolto non fosse proprio quello che ti aspettavi.

Davanti a questa finestra si alternano sole e nuvole basse , il tempo sembra ancora incerto almeno quanto chi guarda dall’altra parte del vetro e la primavera, inutile sottolinearlo , è ancora di là da venire, marzo è così , un po’ pazzo, un po’ figlio di puttana, ti regala un raggio di sole  salvo poi scatenare un acquazzone coi fiocchi che non da scampo a chi , come te , confidando nel bel tempo è uscito imprudentemente senza ombrello.

Vabe’, è l’ora del caffè, vado a gustarmelo in santa pace, magari ci si trova più tardi.

12/03/2008 20.04.30

 

utte chiacchiere , torno adesso dal cardiologo , visita ed elettrocardiogramma non hanno evidenziato nulla di rilevante , anche perché l’indagine si è fermata al di sopra della cintola . La pompa funziona dunque ancora alla grande e , se non mi faranno incazzare più di tanto,  altri vent’anni almeno dovrebbe durare.

D’accordo, il tagliando era d’obbligo e , com'era facilmente prevedibile , dovrò sottopormi ad una ferrea dieta iposodica evitando cacio, uova , pane e pasta , mi restano verdure,ortaggi e legumi, meglio una schioppettata e non ci si pensa più , non voglio nemmeno immaginare che altro saranno capaci di togliermi , oltre a una tanica di sangue , una volta effettuate le analisi di rito.

Confermo il mio consiglio, se non è proprio necessario state lontano da medici , esami clinici e gabinetti di analisi, ne va della vostra salute .

Stasera pastasciutta , pecorino romano e bisteccone ai ferri…le diete cominciano sempre "da domani" , ‘notte…



15/03/2008 11.00.28

 

 

n tanti anni ho assistito a diversi concerti, ma quello di Peter Gabriel in quel di Marino del novembre ’93  ha un posto speciale nel mio cuore proprio là dove lasciamo fluire le emozioni , mescolandole all’adrenalina, costringendolo così a pompare più forte. Indimenticabile, unico, assolutamente irripetibile. Con me , come al solito , Mario , l’ amico di sempre al quale mi accomuna , tra l’altro,  la smodata passione per l’ex cantante dei Genesis.

Giorni lontani , ero uscito con le ossa rotte da un periodo difficile come te ne capitano a decine nel corso di una vita,  in quel punto il treno aveva rallentato fino a fermarsi qualche istante per attendere il lumino verde della stazione , poi , proveniente dal binario opposto , l’altro convoglio era transitato rapido con tutti i finestrini illuminati e il viaggio era ripreso proseguendo nella direzione a suo tempo stabilita.  

Parcheggiata l’auto lungo la via Appia  - il parcheggio del Palaghiaccio era ovviamente stracolmo - entrammo nell’ impianto quando le gradinate erano già gremite di fans , dovemmo pertanto accontentarci di un posto in alto , piuttosto defilato,  dal quale si potevano comunque vedere perfettamente i due grandi palchi contrapposti, uno quadrato, l’altro rotondo ,  allestiti al centro della struttura .

Il tempo per orientarci e scambiare qualche impressione con gli spettatori più vicini , poi l’ingresso dei musicisti  , seguito poco dopo dalla spettacolare apparizione del nostro unico Dio , accolta da un’ovazione , e il concerto ebbe inizio .

Unesperienza emozionante attraverso la magia del Secret World Tour : Talk to me, Steam, Across The River, Slow Marimbas, Shaking The Tree, Bllod of Eden , San Jacinto, Kiss that frog , Washing of the water, Solsbury hill, Diggin in the dirt, Sledgehammer, Secret Wordl, Don’t give up, In your eyes e , per finire, Here Comes the Flood .

Che altro dire? Inutile sprecare parole in una forsennata corsa all’iperbole , scovare l’aggettivo giusto per una tale meraviglia costa fatica e non le renderebbe in ogni modo giustizia , sarebbe irragionevole oltreché  riduttivo , certe esperienze bisogna viverle , punto e basta .

Roba da far impallidire persino il leggendario concerto al Palasport  targato 1973 , quando la band  della Chasterhouse era al completo e l’arcangelo Gabriele ne era il leader indiscusso.

Mettermi sotto le dita una tastiera , permettendomi così di giocare con le parole , è un po’ come lasciare impugnare una rivoltella ad un bambino , di norma non saprei resistere ala tentazione e vi riempirei il monitor d’aggettivi altisonanti , ma questa volta ve lo risparmio , sarebbe una vera e propria profanazione verbale, rinuncerò pertanto a descrivervi quella favolosa serata di quindici anni fa limitandomi a confidarvi che ne uscii praticamente privo di sensi.

Al ritorno a casa nella testa le parole di Don’t give up, da allora le ripeto ogni volta che il tempo volge al brutto e torno a rifugiarmi in quel mondo segreto che offre riparo a chiunque di noi quando vogliamo starcene da soli.

Vi chiederete per quale motivo ne scrivo proprio oggi a distanza di tanti anni ? Presto detto, ieri pomeriggio , dovendo sbrigare un noioso lavoro di copia e incolla relativa alla produzione d’agenzia che non m’impegnava più di tanto , ne ho approfittato per fare una scorpacciata di vinile , il boccone più ghiotto, superfluo  aggiungerlo , è stata la portata “Gabriel” , a partire dal leggendario numero uno del 1977 fino al più recente Up datato settembre 2002. Una cavalcata lungo il crinale del tempo fino a raggiungere le “amate sponde” della mejo gioventù quando ti sparavi la musica a palla facendo tremare pareti e finestre della tua stanza sprangata a doppia mandata e non pensavi ad altro che a tope, canne e rock & roll .

Non disponendo delle risorse del critico musicale mi fermo qui prima di scivolare nella palude dell’ovvio , seguite però il mio consiglio, se avete emule scaricatelo , in caso contrario acquistatelo nel negozio specializzato più vicino, Peter Gabriel , Secret World Live, Vhs o dvd , 103 minuti registrati al Palasport di Modena il 16 e 17 novembre 1993, non ve ne pentirete.

20/03/2008 8.06.25

 

opo notti spese ad inseguire un sogno finalmente il sole, era lì a due passi, oltre gli alberi del parco, ma continuavo a voltargli le spalle. Non so quanto durerà , né voglio saperlo, di giorni ne ho sprecati abbastanza , riprendersi la vita è stato già un miracolo, non chiedo di più.

21/03/2008 10.57.52

 

e scuole hanno già chiuso i portoni per le vacanze pasquali e il traffico è scarso , questa mattina l’Olimpica era deserta e alle nove avevo già esaurito i miei impegni , solo un paio d’appuntamenti. Un’occhiata alle bancarelle di libri usati di via Cola di Rienzo in attesa che aprisse il negozio di ottica per ritirare le nuovi lenti , un caffè, una bomba alla crema , quindi ho infilato il lungotevere per riprendere la via di casa.  

Venerdì Santo, due giorni e sarà Pasqua , fa freddo ma per ora il sole splende, dicono che non durerà, arriveranno le piogge , per Pasquetta niente gita fuori porta, pazienza, non mi taglierò le vene per tanto poco.

Le rondini volano insieme, l’una sorpassa l’altra, seducono gli sguardi , tempi e stagioni cambiano all’improvviso mentre i passi esitano sulla via del ritorno. Nel parco , nonostante l’ora , ogni cosa sembra ancora immersa nel sonno, gli occhi salgono nell’azzurro finché una ghirlanda di voci e risa li distrae dall’incanto .

La vita è questa, un giorno ride, è lieta, un altro è insopportabile , devi prenderla così come viene, l’importante è che non si trascorra in ozio un solo istante, ciascuno intende solo le faccende fra cui vive ma con la primavera tornano quelle note di gentilezza e tenerezza che ad ogni suo richiamo contribuisce a dare un aroma di sogno limitando i danni.

Lety ha preso un giorno di ferie ed è alla sua prima seduta di fisioterapia e massaggi , cervicale malmessa , Ale è già andato al lavoro, Roby smanetta in un frastuono assordante con quei cazzo di videogiochi e Gabriele è qui , di fronte a me , e gioca con la nave dei Pirati. Di tanto in tanto lascia i pennarelli nell’astuccio e riscopre i giocattoli chiusi nell’armadio ma non c’è niente da fare, è più forte di lui , sta disegnando arabeschi e ghirigori anche sul ponte del veliero.  E’ contento, la madre gli ha promesso che per pranzo lo porterà a rovinarsi il fegato da Mc Donald , contento lui…se non altro alla cassa ci troverà  il fratellone .

Tra un po’ torneranno tutti a casa e il lavoro d’ufficio dovrà aspettare  per qualche giorno , domattina il mercato sarà un delirio,  sulle mensola di cucina appariranno le uova di cioccolato e ci si preparerà per cucinare focacce ed agnello.  Fino a Pasqua le campane non dovrebbero suonare, così era usanza almeno un tempo, poi riprenderanno a distesa , ora vicine, ora distanti , e nel silenzio tra i due rintocchi taglieremo la colomba. 

Ma per ora c’è ancora un pomeriggio da riempire,  si annuncia piuttosto sonnolento, pochi clienti e scarso entusiasmo in questa vigilia di festa , meglio così , forse riuscirò finalmente a scendere in cantina per sistemare i miei libri e fare un po’ d’ordine in quella bolgia di scaffali.

Il sole ora si nasconde , un cielo basso accarezza gli alberi qua fuori , probabilmente pioverà , l’acqua laverà la pietra e spegnerà più tardi le braci del tramonto, poi sarà un corteo di stelle a rapirti l’anima dal petto.  Non ve l’avevo detto? Anche qui , se fissi a lungo il cielo , puoi vederle , sono le stesse che illuminano l’angolo tra la Cona e l’Arcigalante , solo più pallide e lontane.

Buona Pasqua…a tutti.