CAPITOLO 9

 

 

L’ultimo miglio

 

 

 

 

 

iprendiamo ora  a svolgere la pellicola di quei giorni e ad occuparci del feroce disincanto che derivò dalla fine annunciata del primo vero amore.

Conclusa in modo tanto straziante la relazione con Marina mi accorsi d'avere parecchio tempo a disposizione , tanto valeva spenderlo in maniera produttiva , mi iscrissi così ad un corso di Karatè presso il circolo Carlo Levi ma mi scassai subito i coglioni, non facevano che esortarti alla concentrazione come dovessi cagare tutto il giorno, figurarsi  se poteva starmi bene incazzato com’ero.

Appesi così il Kimono nell’armadio e tornai in palestra al  "President Club"  di via Santa Maria Goretti dove conobbi un testa di cazzo incredibile che aveva preso il mio posto nel letto accanto alla mia ex fiamma ,incredibilmente m'accorsi di non provare gelosia nei suoi confronti ma soltanto una curiosa forma di compassione, era l'indubbio sintomo di un definitivo risanamento da quel fastidioso mal d'amore, la convalescenza sarebbe stata lunga ma la guarigione certa e definitiva.

Quella mia vita formato tessera , sia pure sorretta da una trama esile e disimpegnata , diretta  fino ad allora con mestiere da una regia impeccabile, cominciò a venarsi di malinconia e la gradevole e spigliata struttura ad incastro di quei giorni lieti  assunse lentamente le cadenze di un lento adagio imballato in una dimessa confezione di routine che finì per trascinarmi verso l'apoteosi della noia. Pfiùùùù!!

Le giornate si susseguivano lunghe  e vuote nel pigro trascorrere di ore inerti punteggiate dai silenzi di una casa ormai vuota.

A volte mi rendo proprio conto che dovrei decidermi a smetterla di rollare cannoni e sniffare coccoina.

Venne l'anno dei mondiali d'Argentina.

Il calcio m'aveva sempre intrigato ma avevo sempre preferito  giocarlo piuttosto che subirlo assistendo pigramente in poltrona agli incontri trasmessi sul piccolo schermo, quel torneo al contrario m'appassionò e per la prima volta presenziai con i miei amici, spostandomi ora a casa dell'uno ora a quella  dell'altro, a tutte le partite della nazionale fino alla sua dolorosa e immeritata eliminazione.

 Era , quello che scorreva lento, il deprimente periodo nel corso del quale ,in fase terminale d'entusiasmo, ci accompagnavamo rassegnati alle galline, pischelle svogliate e insipide con cui giocoforza eravamo costretti ad ammazzare il tempo.

Si  trattava  ormai degli ultimi rigurgiti di un cameratismo ormai al tramonto che vegliava abulico il cadavere di una comitiva in avanzato stato di decomposizione.

Struggente vero? Ma come mi vengono vorrei sapere?

Ogni membro dell'allegra brigata aveva perso, chi prima chi dopo, il primo grande amore, tornava così a vagabondare senza una precisa meta per le vie del quartiere.  Terminato il ciclo scolastico con il faticoso conseguimento del diploma avevamo raggiunto la strada senza uscita che conduceva al parcheggio universitario in attesa di tempi migliori, che tra l'altro non sarebbero mai arrivati, lavoro non ce n'era e l'iscrizione a giurisprudenza per la maggior parte di noi, plasmati da una cultura umanistica era il logico nastro di partenza per una disoccupazione d'elìte, noblesse oblige.

M’avvicinai all'ateneo di viale Regina Margherita senza eccessivo trasporto, ciò nonostante sostenni, superandoli brillantemente, cinque esami tra il maggio e l'ottobre del 1977, lo studio di codici e libercoli traboccanti di articoli, leggi e leggine tuttavia non suscitava in me grande interesse.

Trascorsi l'intero 1978  meditando sull'opportunità o meno di lasciare gli studi poi disceso lo scalone di Legge voltai a destra dirigendomi  verso l'edificio che si ergeva pochi metri più avanti e ospitava la facoltà di Lettere.

Scelsi com’era logico un piano di studi costruito attorno a Storia della Musica, feci fronte con successo ad altri quattro esami tra il giugno e l'ottobre del 1979 poi mollai tutto come un coglione con la media del ventisette. L'infausto esito  degli ultimi due esami, il primo di storia delle religioni classiche dove ottenni uno stentato ventidue e il successivo in storia del Risorgimento per il quale conseguii un ancor più tribolato diciotto, indebolì ancor di più la mia già scarsa  volontà di proseguire smorzando in modo definitivo gli ultimi entusiasmi.

L'eccitante incontro con una graziosa matricola ,una stangona sarda  tutta tette e culo - non ricordo più neanche il suo nome  -  con la quale  preparai  un paio d'esami  non mi fece cambiare idea e, con grande disappunto di papà, chiusi definitivamente la mia deludente esperienza di studente universitario per tornare alle lunghe ed estenuanti code dell’ufficio di collocamento di via Cesare De Lollis.

Avremo modo di tornare sull’argomento tra qualche pagina.

Tiziana , mora prosperosa e belloccia e Patrizia, bruna raffinata e intrigante ,sfrecciarono al solito come procaci meteore nella mia ormai vacua vita sentimentale senza lasciare tracce di polvere da sparo.  A casa del paffuto Fabrizio in compagnia degli amici ritrovati facevo le ore piccole con cenette a base di uova strapazzate e spaghetti aglio e olio il tutto spruzzato da copiose libagioni di vino bianco.

Cavalcando la moda del momento nel quale l'ovvio era il fondamento dei giorni a venire ,consumavo le ore e i minuti senza verve, affiorava di rado un sorriso stentato in un guazzabuglio di pruderie sessuali senza capo né coda.  Ero stufo.  Quei rari sprazzi di allegria che mitigavano  la trama esile e fracassona di quella mia vita non mi bastavano più, cercavo nuove emozioni.

Scrissi quasi di getto un ingenuo romanzo , Gocce nel mare, intriso ovviamente di evidenti richiami alla prosa manzoniana retaggio degli studi classici appena terminati , quel che è venuto fuori lo potrete leggere prendendo il libro dallo scaffale della libreria o navigando lungo i link del mio sito. Tuttavia neanche questo sarebbe stato  sufficiente per scuotermi , era arrivata l'ora di spalancare le persiane , aprire le finestre e tornare a respirare aria pulita.

Pensai di vincere la routine lasciando per qualche giorno Roma, montai così in sella alla  potente moto di Carlo Piccioni, un vecchio compagno di scuola nel quale m'ero imbattuto per caso nel mio bighellonare per le vie del quartiere , e imboccata l'autostrada, ci dirigemmo verso Pagliara,  erano prossime le festività di fine anno.

Freddo pungente, noia mortale e il deserto intorno a noi, questo il desolante scenario che apparve agli occhi increduli del mio ritrovato amico, smontammo dalla Ducati , di tope in giro nemmeno l'ombra, neanche a stanarle col formaggio. Tra la fitta nebbia che era scesa sul paese scorgemmo Peppe ,lo invitammo a dividere un frugale pasto, la compagnia lasciava innegabilmente a desiderare, Carlo si scosse dal suo torpore e prima che facesse troppo scuro inforcò di nuovo la fiammante motocicletta e se ne tornò di gran carriera in città, io invece restai. Solo.

La nuova situazione creatasi  mi diede modo di pensare, la settimana  solitaria senza amici, senza Tv, senza un libro da sfogliare ,trascorsa  nel cupo e grandioso affresco dipinto da un pennello di indubbio talento mi permise di fare un lungo giro intorno a quella che era stata la mia vita fino ad allora, stesi bilanci, tracciai rudimentali progetti, vagheggiai l'ennesimo ambizioso sequel di una pellicola già vista passeggiando per ore lungo i sentieri e le mulattiere che circondano quel villaggio silenzioso alle pendici del monte, poi, conclusa quella parentesi da vecchio eremita, me ne tornai con l'autostop nella capitale giusto in tempo per trascorrere le feste di Natale con la mia famiglia.

Ero approdato al giro di boa, i primi vent'anni se n'erano andati  in fretta, mi fermai, svuotai le tasche trovando tra mucchi polverosi di rimpianto qualche briciola di vita. TidDIO! Mi vien da piangere!

Sigh! Sniff! Gasp! Arisigh! Arisniff! Arigasp!

Tornai all'università, lì durante la pausa di una lezione di storia dell'illuminismo, unico trenta e lode riportato nel mio poco felice curriculum universitario, incontrai nel corridoio una moretta niente male, si fece avanti non rammento con quale espediente, scambiammo due chiacchiere ,uscimmo qualche volta insieme poi della nostra amicizia non se ne fece più nulla , non ricordo perché né la memoria mi assiste nel ricordarne il nome .

Cominciai a farmi lunghe passeggiate durante le quali preparavo gli esami  leggendo i libercoli come fossero breviari alla maniera del curato del paese ,calzate le mie indistruttibili adidas me ne  uscivo di buon mattino per tornare verso l'ora del pranzo dopo aver percorso una mezza dozzina di chilometri assorto nella lettura.

Di tanto in tanto entravo in qualche parco incontrato sul mio cammino, il più delle volte Villa Ada, e, steso all'ombra di qualche albero nella stagione primaverile o seduto sulla panchina di turno in quella invernale per godere del tepore di un sole malato , studiavo e ripetevo mentalmente la pagina appena scorsa tornando sovente indietro per rinfrescare la memoria, come metodo non era granché e i risultati si videro più tardi.

Non parlavo più con nessuno, non avevo voglia di vedere i vecchi amici ed anche quando, arrivata l'estate , me ne tornavo al mio paesello mi nascondevo all’ombra dei boschetti che circondavano il contado intento in una solitaria contemplazione della natura a pensare ai fatti miei per godermi la strada sassosa, il gioco di colori nel cielo , la trasparenza di un ulivo o il risalto di un cipresso contro la chiarità del mattino.  Ero arrivato al punto che,  in preda ad una specie di fervore mistico,  se durante le mie rilassanti scarpinate lungo la via del braccio vedevo da lontano qualcuno che mi veniva incontro percorrendo la strada in senso opposto, tornavo indietro o svicolavo imboccando qualche disagevole sentiero che mi consentisse di  evitare incontri indesiderati che avrebbero potuto disturbare la mia serafica quiete e sconcertare la tranquillità letargica del mio spirito ormai assuefatto al più completo isolamento.

Si presentò così, alla scadenza prevista  come i precedenti, anche  il 1979 e quel mite giovanotto dal carattere schivo e poco ciarliero subì una curiosa metamorfosi.

Giorni importanti, risolutivi, crescevo, o meglio, diventavo grande , e con me invecchiava il mondo attorno. A primavera avrei incontrato quella che sarebbe diventata la compagna della mia vita, ma anche allora, credevo davvero che sarebbe durata?

Ma prima di presentarvi l’irrinunciabile  costola che avevo perso al momento di venire al mondo e che il destino mi avrebbe restituito nel maggio di quell’anno,  strappiamo insieme ,come vi avevo promesso, i fogli del calendario 1979.

Al di là dell’ Adriatico lo Scià abbandona la Persia al delirante integralismo religioso dell’Ayatollah Khomeini , poco lontano , nel solito Afghanistan , ancora  un  colpo di stato militare.  Ma c’è di peggio:  il 10 giugno – lo stesso giorno della vittoria azzurra sull’Argentina nelle gare eliminatorie dei mondiali di calcio - si svolgono le prime funeste elezioni a suffragio diretto del Parlamento europeo e  il 27 settembre  sale la ripida scalinata del Campidoglio il nuovo sindaco di Roma Luigi Petroselli.

Riportiamo indietro le lancette dell’orologio e andiamo per ordine.

Il 14 gennaio il Pci esce dalla maggioranza, cosiddetta di solidarietà democratica, chiedendo alla Dc qualche incarico di governo per assaporare il gusto del potere , Andreotti dapprima nicchia poi presenta le dimissioni, Pertini non può che chiedergli d’ indossare il grembiulino e rimettersi in cucina per preparare il consueto rimpasto.

Il 16 gennaio, dopo Freda, oltrepassando agevolmente le larghe maglie della Giustizia italiana,  se la batte anche Giovanni Ventura.

Il 24 gennaio i brigatisti uccidono a Genova il sindacalista dell’Italsider Guido Rossa, aveva denunciato un “postino” dell’ organizzazione eversiva all’interno dell’azienda.

Il 29 gennaio Prima Linea firma l’assassinio del giudice Emilio Alessandrini.

Febbraio è il mese del sequestro dei diplomatici americani in Iran, il regime islamico dopo la cacciata dello scià volta le spalle all’Occidente, oltretutto la rivoluzione in quel paese ha bloccato anche la produzione di greggio riacutizzando la crisi energetica nel mondo.

Le riserve petrolifere dalle nostre parti, nonostante le assicurazioni del ministro Nicolazzi, sono agli sgoccioli. Chiudono le pompe di benzina per mancanza di carburante – riapriranno poco dopo ma le principali compagnie petrolifere approfitteranno della circostanza  per aumentare i prezzi di 155 lire nel giro di cinque mesi -  la Rai anticipa la chiusura serale dei programmi e l’italiano medio si chiude in casa a giocare a scopa e – se gli riesce – a fornicare come un ossesso.

A peggiorare la situazione scioperi a ripetizione nei trasporti. A marzo quello di stewart , hostess e uomini radar nel comparto aereo, nei mesi estivi la tradizionale paralisi dei traghetti.

Omicidio il 17 febbraio  a Milano,  il mese prima la vittima, il gioielliere  Pierluigi Torreggiani,  aveva reagito ad un tentativo di rapina mentre si trovava in un ristorante, con lui viene ferito il figlio quattordicenne che resterà paralizzato.

Ancora una tragedia nello sport , il 13 marzo lo sciatore Leonardo David cade a Lake Placid a pochi metri dall’arrivo della Libera, un lungo calvario che susciterà polemiche : prima della gara il campione era caduto in Italia riportando gravi lesioni trascurate dai nostri sanitari .

Il 20 marzo il giornalista della rivista O.P. Mino Pecorelli  - fratello della liquidatrice dell’ ispettorato sinistri Norditalia di via Fogliano 10,  mia referente d’agenzia – viene freddato a bordo della sua auto, sembra sapesse troppo. In questi giorni dopo ventitre anni è stato condannato a 24 anni come mandante di quell’omicidio il senatore a vita  Giulio Andreotti. Sarà vero? Quel che è certo è che, colpevole o no,  non  sconterà mai neppure un giorno di galera !

Poco prima, il 21 febbraio,  il gobbo di palazzo Chigi  - cui era stato dato l’inacrico di formare un nuovo governo - aveva dato  forfait , questa volta Sandrino stupisce tutti affidando il mandato al segretario del Pri  Ugo La Malfa , il primo non democristiano dal dopoguerra.

Si conclude  il processo per la strage di Piazza Fontana, Valpreda viene assolto,  Freda, Ventura e Giannettini condannati all’ergastolo, i primi due se la spassano all’estero in barba ai giudici di Catanzaro e il terzo paga per tutti.

Violenza e sangue anche lungo le strade del quartiere.

Nei primi giorni di maggio viene posto in atto un attentato incendiario contro la sede del Msi di viale Somalia e la sera del 28 maggio alcuni attivisti comunisti sorprendono quattro ragazzi del Fronte della Gioventù, tra loro Francesco Cecchin,  intenti ad affiggere alcuni manifesti che i militanti rossi cominciano a coprire sistematicamente,  la discussione che ne segue, condita dalle solite, più o meno velate, minacce di ritorsione, sembra il consueto alterco di routine tra gli opposti estremismi . Quella stessa notte invece,  intorno alla mezzanotte,  Francesco scende di casa insieme alla sorella per una passeggiata , improvvisamente all’altezza dell’edicola di piazza Vescovio da una Fiat 850 bianca salta fuori un gruppo di esaltati che aggredisce la coppia, il ragazzo grida alla sorella di scappare e corre disperatamente verso via Montebuono inseguito da quella torma urlante. Qualcuno telefona alla polizia , al loro arrivo gli agenti trovano Francesco esanime a terra sopra un terrazzo dello stabile di via Montebuono 5 a cinque metri dal suolo stradale. Il 16 giugno, dopo 19 giorni di coma, Francesco muore. 

L’indagine viene archiviata in fretta , secondo gli inquirenti si sarebbe trattato di un disgraziato incidente, impaurito il ragazzo avrebbe scavalcato il muretto senza rendersi conto che al disotto ci fosse quel salto di cinque metri, negano addirittura ci sia stata una colluttazione, di dubbi ne restano tanti, ed ancora oggi i muri del quartiere , in occasione dell’anniversario di quella tragica morte,   si riempiono di manifesti che chiedono giustizia.

Per lo scandalo Lockeed il 1° settembre la corte costituzionale emette il verdetto : il socialdemocratico Mario Tanassi si becca due anni,  il democristiano Luigi Gui se la sfanga per il rotto della cuffia.

La Malfa intanto – non poteva andare diversamente – declina l’incarico di formare il nuovo governo.

Indovinate un po’ a chi si rivolge allora il sorprendente omino della Provvidenza?

E’ lui o non è lui? Direbbe Ezio Greggio. Ma certo che è lui!

Ancora una volta al divino Giulio detto Er sola!

Si infetta intanto il bubbone della mafia, l’offensiva di Cosa Nostra contro l’ordine costituito inizia a Palermo il 9 marzo quando i picciotti uccidono il segretario provinciale della Dc Michele Reina, e prosegue il 21 luglio con l’assassinio del capo della Mobile Boris Giuliano,  il 25 settembre sarà la volta del giudice Cesare Terranova , la spietata mattanza si  concluderà ad anno nuovo, il 6 gennaio, con l’omicidio del presidente della regione siciliana Pier Santi Mattarella.

Il 26 marzo , a causa di una fulminante emorragia cerebrale,  rende l’anima a nostro Signore Ugo La Malfa, prima di quel giorno i suoi colleghi di Palazzo  si grattavano le palle  solo a vederlo passare, con la sua morte la situazione muta di colpo :  tutti  sentono la mancanza del severo ammonitore delle coscienze italiane.

Il 30 marzo pioggia radioattiva in Pennsylvania , la centrale di Three Mile Island entra in avaria, si sfiora il disastro nucleare.

Pesce d’aprile per Giulio Andreotti al Senato, Palazzo Madama gli nega la fiducia, il divin trombato molla la patata bollente e l’inquilino del Quirinale si decide finalmente a sciogliere le camere per indire nuove elezioni.

Il 7 aprile finisce in carcere l’anima rossa di Autonomia Operaia:  il magistrato Pietro Calogero emette il mandato di cattura contro il docente universitario Toni Negri, a fargli compagnia Oreste Scalzone e Franco Piperno oltre ad un certo numero di comparse al soldo di Potere Operaio.

Il 9 maggio Sua Santità da prova del suo fanatico fondamentalismo religioso negando i sacramenti ai divorziati , praticamente getta su di loro l’anatema e li scomunica  , annuncia  inoltre, senza mezzi termini , che darà un energico  giro di vite alla dispensa del celibato per i preti.

3 maggio 1979 :  spettacolare assalto di un commando di almeno tredici brigatisti alla sezione Dc di piazza Nicosia , restano sul terreno due agenti, un terzo resta ferito.

19 maggio va in onda sulla          Rai la prima puntata di Olocausto, un serial americano che fa rivivere gli orrori dei campi di sterminio, un successo ed un violento scossone alla coscienza assopita degli italiani.

Il 3 giugno tutti in cabina, non  del tradizionale  stabilimento balneare,  quella elettorale, il solito copione : chi perde vince, chi vince perde e la situazione non muta di una virgola, i comunisti pagano comunque cara la trovata  della solidarietà nazionale perdendo almeno 4 punti in percentuale.

Sette giorni dopo – ne abbiamo già parlato – si torna alle urne per eleggere il parlamento europeo : più o meno gli  stessi risultati.

Io a quel punto , dopo appena quattro anni , m’ero già rotto i coglioni di andare a votare e,  mollata scheda e  matita, ero partito per la canonica gita  al mare d’inizio stagione.

Il presidente plurincaricato , osteggiato dal P.s.i. , dopo l’ennesimo ruzzolone del suo partito  -  sceso dal 38,3% delle politiche  al 36,5%  delle europee nel giro di una settimana - si rende finalmente conto che è il caso di abdicare, e Pertini torna a sbalordire tutti commissionando il lavoro di cesello del sospirato esecutivo al socialista, Bettino Craxi. La rappresaglia della congrega diccì al precedente veto socialista nei confronti di Andreotti è immediata e Craxi deve rinunciare.

Filippo Maria Pandolfi è il nuovo ma sfortunato prescelto dall’unto dal Signore , dopo di lui non resta che affidarsi all’ex ministro dell’interno che aveva gestito la trappola del sequestro Moro : il sardo  Francesco Kossiga.

Il 12 luglio viene assassinato a Milano – con le sue indagini è arrivato evidentemente a pericolose conclusioni   - Giorgio Ambrosoli , liquidatore della Banca Privata Italiana di Michele Sindona , quest’ultimo  nel frattempo è stato incriminato negli Stati Uniti  per il fallimento di un altro istituto di credito, la Franklin National . L’anima nera della finanza italiana non se la prende , continua  a sollazzarsi , facendo la spola attraverso l’Atlantico tra Roma e New York ogni volta che l’aria comincia a puzzare troppo di manette. L’ombra ambigua della Loggia massonica P2 già aleggia sinistra sulla nostra nazione , ma per ora si limita a proiettare un indefinibile  chiaroscuro.

Il giorno dopo il colonnello Antonio Varisco, uno dei più stretti collaboratori del generale Dalla Chiesa, cade vittima di un attentato brigatista.

Sudato fradicio per la  faticaccia e la canicola estiva Cossiga presenta il 5 agosto il suo nuovo governo , la rosa è composta dalle solite facce. Elezioni anche per la presidenza di Camera e Senato,   a Montecitorio andrà quella strafica della comunista Nilde Iotti a Palazzo Madama ancora una volta – la quarta – l’ottavo nano  Amintore Fanfani.

Il Partito Repubblicano Italiano elegge intanto alla segreteria, al posto del compianto La Malfa , il senatore Giovanni Spadolini pingue e valente docente di storia contemporanea.

Ultimo titolo iridato per la casa di Maranello prima dell’era Schumacher, la monoposto del cavallino rampante è affidata alla sapiente guida di Jody Scheckter.   Una stagione particolare.  Fu infatti durante una di quelle prove mondiali , non ricordo quale, che una domenica pomeriggio restai per la prima volta solo in casa con la mia attuale consorte, i miei erano via per una gita fuori porta , io non stavo tanto bene – probabilmente non era vero –  la invitai ad accomodarsi sotto le coperte … la corsa? Non ricordo proprio chi se l’aggiudicò.

Il 10 ottobre esce in edicola l’Occhio,  un nuovo quotidiano, precursore degli odierni City e Metro,  diretto da Maurizio Costanzo,   è agile e immediato e il sottoscritto come tanti altri accoglie favorevolmente la novità editoriale ma il giornale sparirà presto dalle rivendite.

Bettino Craxi rafforza il suo prestigio in seno ai socialisti  sbalzando di sella il numero due del partito Claudio Signorile quindi calza gli stivali schierando la sua corrente a favore dell’istallazione dei missili NATO Cruise e Persshing 2.

E’ la fine del decennio e il primo preoccupante segnale dell’ascesa al trono del decisionista, l’uomo forte di cui tanti – sempre gli stessi in verità - sentivano il bisogno. Come per chi l’aveva preceduto la sua parabola politica avrà un epilogo  meschino, lo stesso in serbo domani , presumo e spero, per Sua Emittenza il  Cavaliere.

Esce nelle sale Apocalypse Now di Francis Ford Coppola, rievocazione spietata della sporca guerra, ma il mio film preferito  sarà Maledetti vi amerò di Marco Tullio Giordana, per quanto riguarda le novità nel mondo delle settenote per quell’anno sarà meglio  stendere un velo pietoso.

Tito Stagno con la collaborazione di Mariolina Cannuli e Carlo Sassi passa a condurre la Domenica sportiva intanto la Rai , dopo una pausa tra il 1974 e il 1978  , mandata in pensione Canzonissima, torna  ad abbinare  la tradizionale lotteria della Befana ad un programma televisivo , Fantastico , l’interminabile serie numerica di questo soporifero show andrà in onda dal 1979 al 1991 -  con un break nel 1980 quando sarà trasmesso Scacco Matto e sarà condotto nelle sue varie edizioni da una miriade di artisti, cantanti e semplici presentatori, eccovene il lungo , impietoso elenco:

1979/80 - Loretta Goggi, Heather Parisi, Beppe Grillo; 1981/82 – Heather Parisi, Oriella Dorella, Romina Power, Memo Remigi, Claudio Cecchetto , Gigi Sabani, Walter Chiari; 1982/83 - Corrado, Raffaella Carrà, Gigi Sabani, Renato Zero; 1983/84 - Gigi Proietti, Heather Parisi, Teresa De Sio e gli optional's; 1984/85 - Pippo Baudo, Heather Parisi, Eleonora Brigliadori, Josè Luis Moreno e il suo indiscreto pappagallo di pezza Rockfeller vero divo di Fantastico 5 : 1985/86 – Pippo Baudo, Lorella Cuccarini, Galyn Gorg ; 1986/87 - Pippo Baudo, Lorella Cuccarini, Alessandra Martines, Tio Lopez Solenghi Marchesini; 1987/88 - Adriano Celentano, Heather Parisi, Marisa Laurito, Maurizio Micheli, Massimo Boldi; 1988/89 - Enrico Montesano, Anna Oxa; 1989/90 - Massimo Ranieri, Anna Oxa, Alessandra Martines, Andy Luotto, Giancarlo Magalli; 1990/91 - Pippo Baudo, Marisa Laurito, Giorgio  Faletti, Jovanotti; 1991/92 - Johnny Dorelli, Raffaella Carrà, Gianfranco D'angelo...

Stanchi? Lo credo bene.

Possiamo tornare ora al primo semestre dell’anno  e al fatidico incontro che, modificando  per sempre il mio stile di vita,  mi avrebbe convertito alla fedeltà per una sola donna sottraendo  il mio giovane corpo alla lussuria di femmine peccaminose incapaci da quel malaugurato giorno di darsi pace.