CAPITOLO SESSANTATRE
Appunti di viaggio
Domenica
9 agosto 2008
erie
d’agosto , da sempre sinonimo di riposo , svago e spensieratezza , qualcuno
sceglierà località esotiche , qualcun altro andrà ad aprire la casa al mare o
in montagna , i meno fortunati - un’ opinione anche questa - resteranno in
città , aspettando il crepuscolo per
potersi concedere una passeggiata nel parco sotto casa .
Per
noi un viaggio tranquillo e senza intoppi , temperatura ideale , solo
qualche scroscio di pioggia all’altezza
di Orte e , nonostante lo spettro del bollino nero agitato dalla società
autostrade , traffico scorrevole lungo
tutto l’Appennino salvo brevissimi
tratti .
Devo riconoscere , a onor del vero, che
Fiorella, grazie alla perfetta conoscenza dei luoghi , ha tracciato per noi un accorto percorso alternativo che ci ha
consentito di arrivare alla meta senza le fastidiose code , paventate per
giorni da carta stampata e televisione , il più delle volte inevitabile danno
collaterale legato al consueto esodo d’agosto .
Raggiunta
così Pesaro , più o meno verso mezzogiorno , abbiamo avuto tutto
il tempo di prendere possesso della stanza all‘ Atlantic di viale Trieste ,
sistemare i bagagli e darci una rinfrescata , prima di scendere alla sala ristorante per il pranzo di
benvenuto .
Considerata
l’ eccedenza di pietanze e la prelibatezza di vino e dolci , è apparso subito
chiaro che , perdurando la piacevole consuetudine a far seguire la cena al
desinare con quotidiana regolarità , riprenderò in pochi giorni il paio d’etti perso , dopo duri sforzi e inauditi
sacrifici , nel periodo precedente queste meritate vacanze .
La
camera assegnataci è davvero molto confortevole
, tv satellitare , aria condizionata , telefono e cassaforte , servizi con box doccia e phon . Solo il
terrazzino è forse un po’ angusto , tuttavia il panorama che offre ,
sporgendosi dalla ringhiera in ferro battuto , compensa largamente tale
trascurabile lacuna . L’azzurro del cielo sposa quello del mare là dove
l’orizzonte traccia una linea quasi impercettibile , consentendo allo sguardo
di spaziare per decine di chilometri , attraverso interminabili file di sdraio
ed ombrelloni disposte con ordine
maniacale lungo la spiaggia .
Osservando
l’arenile colpisce immediatamente il
colore e la consistenza della sabbia , così diversi da quelli cui siamo
abituati sul litorale laziale . Tanto dorata e fine , quasi inconsistente
quella della riviera adriatica , quanto
scura e densa quella della costa tirrenica a nord della capitale .
Davvero
ben curato il lungomare , perfettamente
attrezzato con aiuole fiorite dove
l’erba rasata s’insinua anche tra le lastre di pietra , panchine e giochi per
bambini . Piuttosto anonimi , di contro ,
i grandi alberghi disposti per lo più sul lato opposto al mare .
Basta
scendere i gradini dell’hotel e attraversare la strada per entrare nello
stabilimento di Marta e Gastone , ombrellone , sedia da regista e due lettini
in prima fila per gli allegri inquilini della stanza 214 . Curiosa la
disposizione , rispetto a quanto accade sulle spiagge della costa laziale qui
gli ombrelloni sono allineati su file perpendicolari e lo sguardo dei bagnanti non può osservare
il mare se non rischiando un fastidioso torcicollo . Difficilmente qualcuno
rompe le righe , a parte il sottoscritto ovviamente , se avessi saputo di dover entrare in caserma me ne sarei
restato a Roma .
Come
primo giorno un paio d’ore mi sono bastate , il tempo di leggere dalla prima
all’ultima pagina il libro intervista a Marco Travaglio di Claudio Sabelli
Fioretti , “ Il rompiballe “, interessante ma davvero troppo breve , poi due
passi per Pesaro alla ricerca della libreria più vicina . Ovvio infatti che , a questi ritmi ,
i tre libri scippati in biblioteca ,
oltre ai sei riesumati in cantina , non saranno sufficienti a coprire
l’intero periodo di ferie .
A
sera , per smaltire l’immancabile ,
pantagruelica cena , niente di
meglio di una tonificante camminata per
le suggestive vie del centro , poi , finalmente tutti a ninna per qualche ora
di sonno prima di ricominciare tutto da capo l’indomani .
La
cittadina adriatica è davvero incantevole ,
raccolta tutta attorno al centro storico si distende poi fino al porto
costeggiando il lungomare , dubito possa contare più di centomila abitanti .
Sulle strade pochissime le auto , molto più numerose e pericolose le biciclette
che sfrecciano lungo la ciclabile non disdegnando viali e marciapiedi , quasi
godessero di un antico diritto di
precedenza su pedoni o qualsiasi altro mezzo di locomozione .
Da
vedere piazza del Popolo con lo splendido palazzo Ducale , la seicentesca
chiesa di Sant’Ubaldo e il palazzo della Posta . Degni di nota la casa natale
di Gioacchino Rossini e il villino Ruggeri , in stile liberty , a due passi dal
piazzale della Libertà , al centro del quale zampilla la celebre fontana con la
palla di A. Pomodoro . Il resto della
città storica è tutto racchiuso in un dedalo di viuzze quattrocentesco con
portali gotici e resti di accattivanti affreschi medievali .
10
agosto 2008
ncuriosisce
osservare il sole levarsi sul mare , abituati , come siamo , a vederlo sorgere
dalla parte opposta . Già , non c’avevo mai pensato prima di questa mattina .
Al risveglio , infatti , dopo una notte
tranquilla in cui devo aver dormito almeno otto ore di fila , ho visto
un insolito chiarore intrufolarsi dalla persiana e non ho potuto fare a meno di
uscire , ancora insonnolito , in balcone .
Era
lì , incendiava l‘acqua tagliando il mare a metà , come la lama di un coltello
il burro . Uno spettacolo nuovo , inconsueto , solo in quel momento ho
ripensato al tramonto del giorno prima
dipinto dietro ai palazzi del lungomare . Toni e colori erano i soliti , cambiava però lo scenario , era quello dirimpetto al mare .
Forse troverete strano l’ abbia notato soltanto adesso che il sale ha quasi interamente ricoperto il pepe nei capelli , la cosa può e
deve stupire , ma non oltre una certa misura , se si esclude infatti l’infanzia
di cui ho solo vaghi ricordi , questa è
la mia “prima volta” sulla costiera
adriatica . Per questo l’ovvio muta in sorpresa e metto finalmente in bella
copia quanto appreso alle elementari , sul sussidiario , e alle medie , sul
testo di geografia .
Per
il resto il copione del secondo giorno di vacanza ha ricalcato , grosso modo ,
quello del precedente , sabbia rovente , sole a picco , luce accecante e fiumi
di sudore . Unica variante di un qualche rilievo l’allegra cocomerata in riva
al mare , offerta agli ospiti dello
stabilimento dalla direzione . A me , è cosa nota , l’anguria non piace
granché, molto meglio il ghiacciolo alla menta del bar mobile di Luca e la
solita passeggiata delle diciotto e trenta cui , anche in villeggiatura , non vedo perché dovrei rinunciare .
Dopo
cena due passi per digerire e qualche acquisto nei negozi aperti fino a tardi ,
infine il tradizionale spettacolino di
varietà in piazza della Libertà . E’ quasi mezzanotte quando riesco finalmente
a rimettere piede in albergo , ‘sti ritmi non li reggo , dalla strada ancora
voci e risate , sono sfinito . Il piccolo e la madre , al contrario , sono
ancora vispi e arzilli , sembrano non sentire affatto la stanchezza di
un’intera giornata sulla graticola … comincio a credere abbiano proprio ragione : quello strano sono io
. La mia signora ce la mette davvero
tutta a cercare d’incivilire questo mezzo selvaggio trasandato , perennemente
adombrato , che passa da ostinati
mutismi a interminabili sproloqui , cercando d’ interpretarne e , per quanto
possibile , assecondarne gli umori , ma l’impresa , bisogna pur ammetterlo , è davvero titanica .
lunedì
11 agosto 2008
on
c’è niente da fare , per quanto le mie ambizioni letterarie consistano più che
altro nel buttar giù scontate pagine di vita o abbozzi di romanzi che poi
lascio regolarmente a mezzo , scrivere resta l’unico esercizio che realmente mi
appassiona . Naturale pertanto che anche
una semplice vacanza finisca per fornirmi la ghiotta occasione per digitare
sulla tastiera una sorta di diario di bordo . Solitario e scontroso , fin
dall’età dei calzoncini corti ho sempre parlato poco e , quasi esclusivamente ,
sotto lo stimolo della rabbia, frutto , probabilmente , di letture sbagliate e
spesso abborracciate , e , come è noto , chi tiene a freno la lingua
solitamente è svelto di penna .
E’
pertanto evidente che non potrò mai concorrere al titolo di mister simpatia
, sono tuttavia consapevole che gli anni
mi hanno cambiato e , almeno in parte ,
ammorbidito . C’è chi vede in
questo mutamento di divisa un qualche fatto traumatico , un rinnegamento , quasi
una rottura con me stesso , credo sia invece più esatto parlare di un ritorno
alle origini … non sono mica nato incazzato !!!
Raggiunto infatti un sia pur precario equilibrio di pensiero e giudizio , ho semplicemente
abdicato , e se , di tanto in tanto , fingo di non mollare non è per impedire
ai vincitori di vincere - compito obiettivamente impossibile - ma per
dissuaderli a non trionfare nella vittoria , e quindi abusarne .
Direi
che il ritratto che più vorrei mi somigliasse è quello che , ai tempi della
chat , di me abbozzò una mia amica veneta , persa oltretutto di vista ancor prima del mio volontario esilio
dal web .
“Un
uomo colto , gran signore e conversatore delizioso , pieno di sorprese , sagace
, mai banale e dotato di un sottile senso dell’umorismo. “ Questo più o meno il
suo giudizio , tanto lusinghiero quanto immeritato , e , visto come è poi sparita all’improvviso , così , senza
nemmeno salutare , devo dedurne non ne
fosse poi molto convinta .
Ovvio
che tale opinione è fin troppo benevola , segni di simpatia che mi rendono
assai più imbarazzato che lusingato , in realtà non ho difficoltà ad ammettere
di essere piuttosto ignorante , un autodidatta dilettante del tutto privo di solide basi su
cui cementare le proprie idee , tra l’altro ben poco chiare . A volte intransigente , con venature vagamente
populiste , altre fin troppo tollerante. Sicuramente eretico e un bel po’ esibizionista , con il
vezzo ad apparire drastico e risoluto
anche quando , invece di affrontare i problemi , li evado con un
frasario magniloquente quanto inconcludente , che è poi solo un modo di non
dire nulla , avendo l’aria di dire chissacchè . Un grossolano arruffa popolo ,
insicuro e inutilmente barricadero , incapace di coagulare in un programma
tanti impulsi così contraddittori .
Un
personaggio di mediocre levatura insomma
, rispettabile , mi auguro almeno sul
piano umano . Certamente però , quale
che siano i miei difetti , non ritengo di aver mutato pelle - come spesso mi si rimprovera - fino al
punto di essere diventato un “altro” . Chiunque lo affermi dovrebbe
provare a chiedersi se è la stessa
persona di dieci anni prima e se continua a pensarla su tutto allo stesso modo
. Io certamente no . Non voglio con questo fare l’elogio dell’incoerenza ma
l’impegno alla coerenza lo riservo a pochi , fondamentali principi di coraggio
ed onestà , cui chiunque dovrebbe attenersi . Non so se sono sempre riuscito ad
onorarli , e non sta a me giudicarlo , in quanto al resto sarò sempre pronto a
cambiare idea ogni volta che mi troverò di fronte al disinganno o all’evidenza
di un mio sbaglio .
C’è
chi pretende di possedere il monopolio della verità con annesso il diritto di
squalifica di coloro che non la condividono , io , qualsiasi cosa accada non
crederò mai che la ragione sia solo da una parte e il torto dall‘altra . A
provocare malintesi , disagi o peggio è
, e sarà sempre , una somma di circostanze . Per questo resto , di solito ,
equidistante dai contendenti in gara , e finisco inevitabilmente per non
piacere né all’uno né all’altro .
Un
arcobaleno di colori l‘esistenza , assurdo provare a delinearne i contorni col
chiaroscuro di un foglio bianco e una matita nera . Eccesso di toni e sfumature
insomma, un tarlo che mi rode da una
vita , e l’ impenetrabile mistero di luci e ombra è il legno di cui si nutre
questo famelico tarlo .
A
proposito di appetito, terzo giorno di soggiorno all’Atlantic , almeno a colazione cerco di non esagerare
prima di lievitare come un cornetto nel forno , al bando quindi prosciutto e
formaggio , del tutto estranei , tra l’altro ,
alla nostra abituale nutrizione
mattutina . Rimane , per il momento , l’impossibilità di sottrarmi alla
tentazione di cioccolato caldo e
croissant , vedrò comunque di controllarmi e tornare quanto prima al tradizionale decaffeinato che
dovrà bastarmi fino all’ora di pranzo . Sarà dura , ma non demordo , ne sono
certo , alla fine riuscirò a spuntarla .
Grosse
novità allo stabilimento , finalmente questa mattina sono sceso dalla sdraio e
mi sono avventurato in mare , accompagnato da scene di tripudio e
incoraggiamento di familiari e bagnanti
che affollavano l’arenile , seguendo con curiosità mista a trepidazione
la temeraria esibizione . L’acqua , bassa per chilometri e gelata come appena
spillata da un freezer , stentava a coprire le mie nudità rendendo imbarazzante
la rischiosa performance , poi , finalmente , l’immersione fino al
ginocchio , quasi a lambire il costume a
pinocchietto . Un brivido di freddo , poi l’inebriante sensazione di aver
finalmente vinto la mia personalissima sfida con il mare .
E’
quasi sera , venti minuti alle otto , ho fatto la doccia da un pezzo e sono
sceso nella hall attrezzata con comode sedie e tavolini , l’ideale per
riordinare le idee e dirottarle sul portatile , Lety e il piccolo non
tarderanno a tornare dalla spiaggia ,
anche per loro le abluzioni di fine giornata per rimuovere le scorie di sole ,
sale e sabbia , poi sarà di nuovo ora di
cena .
12/8/08
utti
gli ospiti dell’albergo , di qualsiasi etnia ,
colore o religione , olandesi , tedeschi , asiatici e americani ,
riescono regolarmente ad accedere alla connessione internet senza particolari
problemi , unico stronzo a non poter usufruire del servizio wireless messo
gentilmente a disposizione dalla direzione dell’albergo , manco a dirlo , il sottoscritto . Le ho
provate tutte , “connetti“ , “abilita” ,
“disabilita”, “ripristina“ , “prova con le buone “ , “ prendilo a calci
nei bit “ … niente … sarà destino …
15/8/08
fuggire
al sole dell’Adriatico è impresa davvero ardua , sono giorni che tento di
evitarlo ricorrendo ad acrobazie da contorsionista ma la sdraio , come la metti la metti , non
riesce a centrare l’ombra .
Per
fortuna Domineddio è finalmente venuto a darmi una mano ed oggi , venerdì di
ferragosto , piove a dirotto ed ecco
l’acqua salire improvvisa allagando le strade , mentre nelle aiuole in mezzo ai
viali l’erba muta in acquitrino . Lo so , non sono normale , ma una giornata di pioggia non rovinerà certo le
nostre splendide vacanze , servirà tutt’al più a variarne ritmi e colori .
Tuona
forte e fuori s’è fatto improvvisamente scuro , provo un’eccitazione morbosa ,
una vera frenesia di felicità . Tutti gli ospiti dell’hotel sono riuniti nella
hall con un occhio al televisore e l’altro al cielo nella speranza che il tempo
cambi , ne dubito , per quanto la stagione estiva ci abbia spesso abituato a
repentini voltafaccia stavolta non credo proprio sia disposta a fare sconti …
per la tintarella dovranno aspettare il sole di domani . Possono comunque
ritenersi fortunati , in mattinata
soltanto nuvole innocue , il maltempo aspettava il pomeriggio per tirar giù
secchiate , il tempo per un bagno l’hanno avuto … per oggi dovranno
accontentarsi .
C’è
un gran vociare , amplificato dalla fastidiosa ipersecrezione ghiandolare , sì
, insomma , dal tappo d cerume , che da un paio di giorni mi perseguita
rendendo ovattato tutto quanto mi circonda . Conversano con amabilità , toni e
cadenze , devo ammetterlo , hanno una
certa eleganza , ed anche se siamo nelle
Marche , sia pure ai confini della regione , il dialetto è quello romagnolo
. In quanto a quel che dicono tutto il
mondo è paese , l’uzzolo di dar lezioni , il piacere di criticare , l’ebbrezza
di correggere e quel pizzico d’indefinito che dice e non dice per perdersi
poi nel vacuo . E’ un compito
facile , chiacchiere da portineria ,
tenere discorsi per affermare che tutto va male , tanto superfluo quanto appagante
, non avendo mai nulla da costruire , soltanto da distruggere , biasimare o
rimproverare .
Mi
passa accanto una bambina , non avrà più di due anni , si ferma , mi osserva
torcendosi i ricci , solleva lo sguardo , gli occhi le brillano forti , vivi e
pieni d’espressione , ricambio incuriosito , scappa via sorridendo con una
grazia deliziosamente insolente .
Dopo
il buffet offerto dall’Atlantic , il tradizionale pranzo di ferragosto e
la pennichella del primo pomeriggio , in
attesa che il sole torni a farci visita non resta che tenere impegnata la
lingua .
Curiosi
come scimmie vero ? Volete a tutti i costi conoscere il menu , va bene , non vedo perché non accontentarvi .
Ore
12,30 cocktail e buffet di antipasti : crocchette di pesce , spiedino esotico
gamberi e ananas , barchette alla spuma di salmone , toast di caviale , bruschetta
alla marinara , involtini di bresaola , vol au vent fantasia , rotolini
saporiti mille gusti , tartine di noci e scampi , chele di granchio dorate ,
spiedini di mazzancolle ,tortino rustico di mare .
Può
bastarvi ? A me sono stati sufficienti un paio di chele , una crocchetta di
pesce e un prosecchino al bar , il resto
l’ho lasciato a palati più raffinati .
Veniamo
al pranzo delle 13, 00 : strigoli al
ragù bianco con crema di tartufo e
porcini , crespelle con fonduta e formaggio di Fossa , filetto in crosta in
salsa chaud , pochette di fagiolini , patate rustiche , e , per finire in
bellezza , composizione di dolci … per i bambini portate meno sofisticate fortunatamente , Gabry , dopo due svogliati bocconi , ha
lasciato nel piatto le penne al ragù e la cotoletta alla milanese … ancora una
volta la sua proverbiale inappetenza è stata la mia provvidenziale ancora di
salvezza .
16/8/08
empo
ancora instabile , l’aria è fresca , forse anche troppo , la pioggia di ieri ha
spazzato via la canicola e reso il clima decisamente più gradevole .
La
prima settimana è andata , il bilancio è
ampiamente positivo , eccellente la cucina , favorevole il tempo - se si sorvola sull’ imprevisto temporale di
ferragosto - gradevole la compagnia . Da
domani però cambierà il numero delle sedie intorno al tavolo , resteremo in tre
, la famiglia Zonfrilli ha terminato il periodo di ferie e lunedì dovrà
necessariamente tornare al lavoro .
Nel frattempo la mia signora , cui in verità il senso degli affari non è
mai mancato , ha avviato lucrosi scambi commerciali con i vu’ cumpra’ della
zona. A differenza di quelli tirrenici , di solito itineranti lungo la spiaggia
, questi sostano sul bagnasciuga con i loro banchetti , pronti a darsela a
gambe , scaraventando la merce alla rinfusa in ampi borsoni lotto , qualora
l’efficiente tam tam della spiaggia segnali ai propri affiliati il pericoloso
approssimarsi della municipale.
Ma non c’è partita , spuntarla contro mia moglie è
inconcepibile , se il prezzo richiesto
per un costume è dieci euro , sarà già
un miracolo riuscire a scucirgliene la
metà . Gli articoli sono quelli
tradizionali , borse taroccate ,
strofinacci , grembiuli da corredo , costumi , asciugamani e parei
multicolore . Non mancano naturalmente occhiali da sole e ombrelli porta sfiga
.
Sabato
di mare , i villeggianti , rincuorati dal ritorno del sole , sia pure a mezzo
servizio e velato da qualche nube di passaggio , sono usciti in massa dagli
alberghi ritornando ad affollare piscine e stabilimenti . Pochi i coraggiosi
che si avventurano tra i flutti , il
mare è mosso e l’acqua ancora torbida , ma nel complesso il baccano dei bagnanti
e le sdraio aperte , sempre più numerose accanto agli ombrelloni a pagoda , hanno rianimato il paesaggio spettrale del giorno prima che sembrava
annunciare la iattura di un grigio
autunno anticipato .
Alle
ventuno l’appuntamento è di nuovo in piazza della Libertà , di fronte alla
fontana della palla di Pomodoro . Per turisti e residenti prima le note della
banda di Corinaldo , poi lo scintillante spettacolo pirotecnico , previsto
per la notte di Ferragosto e rimandato ,
causa il maltempo , a questa sera alle
ventidue e trenta .
Questa
vacanza è un vero tour de force , da quando siamo qui non sono mai riuscito a
mettermi sotto le pezze prima di mezzanotte , la proverbiale frenesia della
riviera adriatica dev’essere davvero contagiosa … spero di sopravvivere fino a
domenica ventiquattro in mezzo a questo formidabile turbinar di vita , quando ,
finalmente , riprenderà il tranquillo e rassicurante tran tran di tutti i
giorni .
Naturalmente
cazzeggio , sono davvero felice che Lety si rilassi arrostendo al sole e il
piccolo si diverta sguazzando tra le onde
, lo meritano entrambi. Per quanto mi riguarda mi bastano i miei libri e
un paio d’ore al giorno , la prima da
dedicare a questi miei appunti di viaggio
, la seconda alla tradizionale
passeggiata solitaria del tardo pomeriggio . Non chiedo di più .
17/8/08
molti sembra - questa la sensazione che mi confidano di avere di fronte a certi
miei atteggiamenti - che io mi senta
ormai votato ad una norma di riserbo che m’impone la solitudine e il silenzio .
Sempre incupito e taciturno , quasi volessi tener nascosti chissà quali segreti
, non volendo concedere ad emozioni e pensieri di traboccare fuori dai varchi ,
svelando tutt’al più qualche turbamento , ma sempre con la dovuta cautela , tra le righe dei miei scarni ed
oscuri appunti . Niente di più sbagliato . Una volta per tutte vorrei sfatare
questa fantasiosa leggenda .
Per
qualche tempo , devo riconoscerlo , ho vissuto in una sorta di limbo che mi ha
reso diffidente , a volte perfino ostile , di fronte ad ogni suggerimento , da qualunque parte provenisse . Ora è
diverso , affrontati e superati l’incertezza e i disagi di un momento
particolare - come capita a tanti - il mio unico desiderio è quello di godermi la
dolcezza di un’ esistenza finalmente senza nubi , ricorrendo a rinfrancanti
silenzi per concedere la dovuta distensione ad uno spirito troppo a lungo ,
stupidamente , ripiegato su se stesso . Sono cazzate che si fanno , sarò
pure stato un deficiente , l’ammetto , ma nel corso di una vita qualche
stronzata , di tanto in tanto , si può pure fare .
Le
mie giornate trascorrono da un bel pezzo sotto un cielo benevolo , calme e
piene come non sono mai state. Mi piace costeggiare la città verso il tramonto
, abbandonandomi a pensieri e sensazioni
per gustare appieno la serenità dell’ora . Ascolto con attenzione , finalmente
fiducioso , il mio cuore e mi rendo conto d’ogni piccola cosa del passato e del
presente . Alla rabbia , l’indignazione , le sconcertanti incazzature del
passato , subentra un desiderio di
quiete che mi fa apprezzare persino le lunghe giornate inerti , senza scosse , che un tempo mi mandavano in
bestia .
Cerco
sempre , ovunque possano nascondersi ,
la solitudine, il silenzio e l’ombra , ma se qualcuno ha qualcosa da dire
presto l’orecchio volentieri , ci mancherebbe altro … parlare mi piace poco , è
vero , in compenso so ascoltare .
Sto
bene , cazzo ! Tranquilli . Va tutto alla grande , è davvero così strano
volersene stare un po’ da soli ? Non c’è niente d’insondabile in un tale
contegno , il fatto è che quando non si
vuol credere alla più semplice delle verità si cercano altrove più misteriose spiegazioni , e ,
non trovandole , si ingarbuglia tutto .
Fantasticare
, riflettere, studiare , scisso da ogni interesse contingente , significa
ampliare i propri orizzonti , chiudere gli occhi a possedere il mondo ,
isolarsi equivale così - anche se ai più può sembrar strano - a sentirsi meno
soli , Comprendo tuttavia che questo
sdrucciolevole indirizzo possa apparire del tutto assurdo a chi sostiene tutto
debba basarsi solo su più che solidi argomenti .
Non
intendo ribattere , non ne vedo la necessità , adoro abbandonarmi all’impeto
del vento , respirare sopra le nuvole , cercare il sogno , la tenerezza ,
l’ironia del vivere , ovunque s’annidi , aggiungere un incanto nuovo ogni
giorno . E se questo può apparire a qualcuno come il segnale di uno sdegnoso
distacco non se ne abbia a male , non è
così , è una serenità che procede dall’interno , foriera di fantastiche
divagazioni e squisite passioni , tralasciando a volte - e me ne dolgo - di lasciarne godere chi ha
la fortuna , o , se preferite , la mala
sorte , di frequentarmi .
Per
questo prediligo di gran lunga la montagna
al mare , ti permette d’isolarti
, inerpicarti su per una mulattiera , lasciarti lambire da un atmosfera senza
tempo . Fissi i picchi abbacinanti di luce , le rocce , i cespugli , i sentieri
. Su tutto grava un ‘ ombra indefinita
di freschezza , di mistero, di raccoglimento . Ciuffi d’erba e fiori
tutt’intorno , rami d‘arbusti che s’allungano per le falde della roccia . Non
una voce , la luce lambisce gli spigoli delle sporgenze , sfiora le cime degli
alberi sottili come lame e dilegua verso la penombra . I profili
respirano sospesi in questo incantesimo di quiete e il senso della
felicità traspare nella consapevolezza dei tuoi limiti di fronte a questo
magnifico spettacolo , al ritrovato possesso di te stesso e delle tue emozioni
. Le immagini tanto care alla tua
infanzia emergono così dal fondo dei ricordi ,
parlandoti con tenerezza di voci e ore che credevi dimenticate .
E’
un godimento lucido , frutto di un equilibrio faticosamente conquistato , il
richiamo ad un’ interiorità consapevole ,
sgombra da impedimenti ed inquietudini , ma soprattutto libera dalle
sabbie mobili di un troppo cauto buonsenso .
E’
la cura infine all’ipertrofia del cuore . Nessuno ignora che è questo il nome
che comunemente si da allo sviluppo anormale di un organo che , diventato , a
poco a poco , enorme e quindi ingombrante , funziona male e finisce per
opprimere gli organi vicini . Non bisogna , dunque , mai prendere
troppo sul serio certi sintomi , meglio lasciare sfogare gli istinti , come un adolescente
alle prese con i suoi capricci , trascurandoli
, fino ad ignorarli completamente , per fargli capire chi è che comanda
.
Ma
siamo fuori tema , quest’anno a farla da padrone il mare , vorrei tanto sapere
come siamo finiti in questo ginepraio di luoghi comuni nel bel mezzo
dell‘Appennino , meglio tornare ad immergerci nella turbolenza di una spiaggia
affollata , con lo spirito di un nuotatore nell’acqua in tempo di canicola .
Giornata
tranquilla , dopo cena , per cambiare orizzonte , ci siamo spinti fino al porto
, dalla parte opposta al tradizionale ruolino di marcia che conduce in centro
. C’ero già stato nel pomeriggio durante
la mia solita passeggiata , mi è sembrato giusto tornarci con moglie e figlio
per fotografarlo alla luce suggestiva dei lampioni che si specchia nell’acqua
immobile , rischiarando il buio della banchina lungo la quale sono
ormeggiati motoscafi , pescherecci e
decine di altre piccole imbarcazioni .
Ben
visibile dal largo il raggio verde del faro al limite del molo , al centro
della rada un ‘ enorme nave cisterna , colori forti , quasi indefiniti , lo
scafo arrugginito .
18/8/08
ety
si fa sempre più bella , ma il mio parere conta poco , se non altro perché
parte in causa , a testimoniarlo però
gli sguardi compiaciuti di chi l’incontra nella sala ristorante o nella hall dell’albergo . Tutti restano
incantati da tanto garbo ed eleganza , sempre frizzante , brillante , amabile
nella conversazione , ha un sorriso per tutti ,
ed è un sorriso contagioso cui è difficile sottrarsi . Davvero seducente
a giudicare dagli sguardi ammirati di chi le passa accanto . A quarantasei anni è ancora incantevole , è
un piacere vederla pettinarsi e truccarsi al mattino prima di uscire , tanto ha
belle e agili le mani . Così diverse da quelle , goffe , di chi , da tanti anni , le vive accanto ed è
spesso incapace di prendere un bicchiere senza romperlo o di abbottonarsi il
colletto della camicia . Già , allergico
alla mondanità e refrattario alle esigenze di ogni cerimoniale , seguito a non
curare troppo il mio guardaroba e mi
sento spesso spaesato e a disagio in “società” . Di tanto in tanto provo
a seguire i suoi preziosi consigli , ma - nonostante faccia del mio meglio - senza molto profitto .
Mai
rassegnata a perdere , il suo coraggio e la dedizione alla famiglia sono
straordinari . Verso il piccolo , poi , ha solo tenerezze , che compensano , in
qualche modo , la scarsità di quelle di
un padre , il più delle volte , davvero troppo distratto .
Bene
, chiusa questa breve parentesi che , d’altra parte , sentivo di dover aprire ,
possiamo tornare al nostro diario delle vacanze .
Dopo
la mattinata al mare , nel pomeriggio , niente spiaggia , prima di allontanarci
dalle Marche sarà infatti bene montare in auto per entrare in Romagna - solo una manciata di chilometri - dove le
attrazioni turistiche non mancano davvero
. San Marino non è lontana , andremo a visitarla , voi restate davanti
al monitor ad aspettarmi , questa sera , al più tardi , domattina , vi racconterò com’è andata .
Eccomi
qua . A parte la solita , estenuante coda tra Pesaro e Cattolica , più o meno
sette chilometri di penitenza , il viaggio verso
In
mostra aeroplani della seconda guerra mondiale e numerosi mezzi utilizzati
dalle aeronautiche di tutto il mondo quali batterie contraeree , radar , jeep ,
postazioni guida missili e carri armati , senza contare il vasto padiglione
dove si trovano esposte divise e tute di volo , distintivi , foto storiche ,
onorificenze e medaglie .
Gabriele
, dapprima dispiaciuto per non essere potuto scendere in spiaggia con i suoi
nuovi amici , è parso subito entusiasta della deviazione , il parco si trovava
proprio sulla strada e sarebbe stato un vero delitto ignorarlo .
Completato
il giro delle piazzole siamo scesi dalla cabina di pilotaggio di un Mig 21 - MF
e siamo risaliti in auto per raggiungere
San Marino , dove siamo arrivati più o meno verso le diciotto . Un quarto
d’ora per cercare un parcheggio ,
qualche minuto per acquistare un souvenir e s’era già fatta sera . E’ rimasto
giusto il tempo per sollevare lo sguardo e intravedere il profilo turrito del
celebre Palazzo Pubblico stagliarsi contro il cielo , poi , necessariamente ,
il ritorno in albergo . Troppo poco davvero … pazienza , nessuno ci vieta di
tornarci al più presto .
19/8/2008
’
trascorsa un’altra notte , ho dormito piuttosto bene , nonostante il cerume
abbia ormai preso la residenza nel padiglione auricolare sinistro . Deblox e
consorte , armata di pazienza e
siringone d’acqua tiepida , fanno del loro meglio , ma sarà difficile farlo
sloggiare di lì senza ricorrere a massicce dosi di Mister Muscolo Idraulico
Liquido . Temo che al ritorno nella
capitale dovrò girovagare alla ricerca di qualche otorino dai modi bruschi e
senza troppi scrupoli , disposto a stapparmi come un Pinot grigio “ramato“ del 2005 , evitando
così di farmi perdere altro tempo con
blandi rimedi farmaceutici da banco
. Martedì 19 agosto , sveglia
alle sette , l’ escursione prevista per
questa mattina , consacrata alla visita
dell’ Italia in miniatura , uscita Rimini Nord , consiglia di muoversi presto ,
prima che l’autostrada si trasformi in una crostata di lamiere arroventate . La
visita al celebre parco tematico era il chiodo fisso di mia moglie già prima
della partenza per queste ferie . Consapevole infatti della scarsa
predisposizione alle gite fuori porta di chi vi scrive , sperava così di poter ammirare , almeno in scala
, le numerose meraviglie del Bel Paese .
Potete figurarvi quanto sia rimasta estasiata quando un cartello le ha segnalato , con un fervido
messaggio di benvenuto , l’inattesa digressione in terra di Francia per un
rapido giro , da lì , nel resto d’Europa . In verità sono rimasto piuttosto
contento anch’io , anziché sorbirmi un paio d’ore di volo e lunghe attese al
check - in , me la sono cavata infatti in
pochi minuti . Una foto sotto
A
parte gli scherzi , il viaggio che , partendo dalle coste Pugliesi , ci ha portato a visitare tutte le regioni d‘Italia , percorrendo da sud a nord l’intero
stivale per poi concludersi nelle due
isole maggiori , è stato un vero sballo . Ultima tappa
Avvolta
dalla foschia di una calda giornata estiva la vasta penisola si staglia
all’orizzonte , fedeli riproduzioni di chiese
, monumenti e antiche vestigia del passato , senza trascurare porti ,
aeroporti , stazioni e meraviglie paesaggistiche minuziosamente riprodotte .
Oltre duecentosettanta modellini di meraviglie architettoniche per poter
visitare in poche ore tutta l’ Italia e gran parte del resto d’ Europa . Il massimo per un pantofolaio del mio calibro.
Terminato il giro d’Italia qualche divertente istantanea in piazza Italia , un suggestivo giro in
gondola sul Canal Grande fino a piazza San Marco , emozioni mozzafiato lungo le
rapide del fiume , la possibilità di ammirare il parco dall’alto , a bordo
della monorotaia , e , dulcis in fundo , un piacevole tour nell’ inquietante
valle preistorica , faccia a faccia con cavernicoli , dinosauri e terrificanti
T Rex .
Il
ritorno in hotel alle 12,45 , giusto in tempo per il pranzo , prima però una
rinfrescante doccia . Magnifica giornata di sole , l’afa è tornata a farsi viva
e il risultato è un feroce mal di testa , spero mi passi presto , voi fate il
tifo … mi raccomando .
20/8/08
ncora
pochi giorni , poi si ritorna a casa ,
non avevo voglia di partire , ne ho ancora meno di tornare , ma soprattutto di
riprendere il lavoro .
In
giro ancora aria di crisi , inflazione in crescita , alimenti di prima
necessità , in particolare pane e pasta , aumentati a dismisura , per non
parlare poi di benzina e gasolio . Chiari di luna che non depongono certo a
favore di un allegro e spensierato rientro per chi vede , giorno dopo giorno ,
il proprio campo ricoprirsi d’ortiche .
I
soliti appunti da scribacchino di sinistra , penserete … probabile , per molti
in fondo la critica è disfattismo e la crisi una calunnia … e in quanto tale
qualcuno che ci crede lo si trova sempre
. “ Il Governo lavora sodo e il carattere demagogico di certi giudizi può ingannare
solo gli spiriti superficiali e distratti .” Sarà come dite … d’altra parte il
voto l’ha innalzato a Salvatore della Patria , non certo perché abbia
acquistato maggior fiducia nel cavaliere oscuro ma perché ha completamente
perso quella nei suoi oppositori . Ora toccherà lasciarlo governare , c’è ben
poco da fare a questo punto , sono lontani i tempi in cui pronunciarne il solo
nome faceva uscire le spade dai foderi e scatenava le ingiurie più triviali ,
si sa , gli sdegni sono temporanei, specialmente qui da noi . Un plauso alla sbiadita sinistra degli
esitanti , che invece di stringersi
attorno alla propria bandiera si è disunita e persa in un mare di chiacchiere
, un altro ai fiancheggiatori ex democristi , insieme hanno reso possibile ,
una volta di più , il miracolo della resurrezione .
Sembra
ormai che Paese e Regime si siano definitivamente identificati , è questo il
senso del pronunciamento popolare delle ultime elezioni a favore della destra ,
sia pure più per i demeriti degi avversari che per i suoi meriti .
Che
cosa c’entra ’sta volgare divagazione da
individuo vanesio , perfido e maldicente , che insulta tutti e minaccia fuoco e
fiamme , dando pubblicamente del bandito a questo e quello ?
Ne so un cazzo … posso solo dirvi che ogni tanto mi
piglia , c’ho il vizio della fronda , stento a moderare i termini e fulmino i
potenti , quali che siano , d’invettive
e disprezzo … sarà l’invidia … brutta cosa il tempo libero , ci consente frizzi
e lazzi , certe volte persino la
sciagura di fare il punto della situazione . Niente di serio comunque , tanta
baldanza e aggressività sono di pura facciata , così , tanto per compiacere la
platea .
Bando
alla malinconia ! Gli ombrelloni ritagliati sotto questo cielo azzurro sono
ancora quasi tutti aperti , pochi i profilattici che preservano dal maltempo
quelli già chiusi . I villeggianti prendono il sole , i mocciosi fanno casino e
le tope mostrano , disinvolte , curve da gran premio e generosi décolleté … che si vuole di più ? Di biechi
intrighi e miseri intrallazzi di
provincia possiamo tranquillamente
fottercene … tanto a farci il culo ci pensa ormai l’Unione Europea .
Sentita l’ultima ? Un recente decreto
prevede un miliardo di euro per estirpare vigneti dal nostro Paese , pare siano
davvero troppo numerosi … questa sì che
è lungimiranza ! Gloria imperitura , dunque , ai degni nipotini di monsieur
Trichet !
22/8/08
piccioli
di ferie da spendere in fretta prima di tornare alla scrivania , le otto del
mattino , ancora una splendida giornata di sole , ci aspetta l’acquario di
Cattolica , vi saprò dire al mio ritorno , ora devo prepararmi . A più tardi
.
Che
dire ? A me il pesce è sempre piaciuto poco , anche al forno con le patate ,
devo tuttavia riconoscere che quelle vasche piene d’acqua , vegetazione
sottomarina e colori così sgargianti hanno un loro fascino . Non posso quindi
che consigliare , qualora transitaste in zona e aveste una smodata passione per
la pesca , una visita all’acquario di Cattolica . L’ex colonia marina ,
inaugurata da Benito Mussolini nel 1934 , appare , con i suoi edifici in stile
futurista , tipico dell’architettura fascista , come una vera flotta navale
pronta al varo . Il percorso si snoda all’interno di una galleria costellata di
grandi acquari , sembra di navigare nel Nautilus del capitano Nemo . Si parte
dalla novità del cucciolo di squalo a martello , si prosegue alla scoperta
della numerosissima fauna sottomarina
del Mediterraneo , per poi confluire in aperto Atlantico , dove i grandi
predatori del mare , enormi squali dai denti aguzzi e dall’aspetto terrificante
, nuotano svelti e guizzanti nonostante la loro mole impressionante . La prima
parte del tour si conclude davanti alla vasca tattile dove si possono
accarezzare le pinne di curiosi esemplari di pesci che sembrano appena usciti dall’incontro ravvicinato con uno schiacciasassi . Gli
altri padiglioni sono ben poca cosa , “ I suoni del mare” una noiosa sequenza
di effetti acustici , provenienti , dice la propaganda , dagli abissi marini ,
“ Veleni “ una soporifera rassegna di animali esotici , velenosi quanto
svogliati , chiusi nel loro ambiente naturale “ricreato” in vitro in ampie
teche di cristallo . L’ultimo , “ Alla
conquista dei mari “ , un viaggio nella
storia alla scoperta dei pirati , non ci siamo
accorti dove fosse , probabilmente non l’abbiamo nemmeno cercato ,
evidentemente ne avevamo abbastanza .
Insomma
una visita al castello di Gradara , distante appena sei chilometri , sarebbe
stata di gran lunga più interessante , ma la mia è solo un’opinione ,
l’importante è che si sia divertito Gabry , siamo qui soprattutto per lui .
Trascorso
il resto del pomeriggio al mare è passata anche la serata ed è giunta la notte
. Il piccolo e la madre dormono , esco di nuovo sul terrazzino , è buio , fa
caldo , l’aria è umida , promette pioggia ,
dalla spiaggia arriva il rumore del mare e il vociare allegro dei
ragazzi , temo farò fatica ad addormentarmi
, meglio aspettare ancora un po’ prima di coricarmi .
23/8/08
’
l’alba dell’ultimo giorno di villeggiatura
, mi sono alzato presto , non ho
resistito alla tentazione di osservare ancora una volta il sole levarsi
sull’Adriatico . Le nuvole si sono raggruppate all’orizzonte proprio là dove
sorge e rendono ancora più suggestiva la fotografia formato poster anni
settanta.
Nonostante
l’ora il marciapiede è già pieno , c’è un grande andirivieni , qui la gente va
a letto tardi e si sveglia molto presto , altre abitudini , vanno sempre di
corsa . Partendo da Roma , man mano che si scende , esiste una diversa concezione del tempo , diciamo
assai più elastica , la pennichella è
sacra e non c’è mai niente di urgente .
Dopo
colazione siamo scesi in spiaggia , il tempo è incerto ma fa un gran caldo ,
sono da poco passate le undici , due ore sono abbastanza , l’ombra dei tavolini
accanto alle cabine è troppo invitante , è il momento di accendere il pc per
correggere e riportare in bella copia il compito delle vacanze .
Promemoria
accanto a schemi di libri da scrivere , minute di lettere mescolate a frammenti
di frasi smozzicate , indicazioni , appunti scritti a matita , annotazioni in
grassetto , facezie e rebus tra sfoghi ,
abbandoni e inutili colloqui con se
stessi .
La
finirò mai di fissare concetti , elaborare pensieri , raccogliere e riordinare
idee in oscuri zibaldoni ?
Perché
dovrei ? Siete voi quelli liberi di scegliere se leggermi o ignorarmi , io mi
diverto così e non trovo un solo motivo valido che possa indurmi a smettere .
Le
mie ferie sono anche questo , anzi , soprattutto questo , l’opportunità di
poter mettere da parte tariffe e circolari
, per tirar fuori penna e calamaio .
Mi
sono divertito un sacco , considerate le premesse posso ritenermi soddisfatto ,
è davvero un gran bel risultato .
Ho
letto molto e preparato con cura il materiale per i nuovi capitoli di storia ,
una volta a casa spero di trovare il tempo per trasporli in html e pubblicarli
, ma non c’è fretta , il cucciolo per il momento pensa a ben altro , se mai li
leggerà lo farà tra molti anni .
Solo
“Giulia” resterà nel cassetto , di più , finirà , com’è giusto , alla deriva
nel web , centinaia di pagine di un
romanzo che nessuno leggerà mai . Mesi per scriverlo , pochi secondi per
scaraventarlo nel cestino … stavolta ho proprio deciso … dai ! Aiutatemi a
svuotarlo , facciamolo insieme … ancora un istante … ecco , fatto … ora il file non potrà più essere ripristinato .
E’
arrivata la pioggia , solo poche gocce , non mi dispiace , renderanno più
fresca l’aria per il rientro di domani .
Non ci si può davvero lamentare , è andata bene , un solo giorno di
pioggia su quindici di soggiorno in riviera
.
Domattina
alle nove si riparte , molti di voi si accoderanno alla mia auto nel viaggio di
ritorno , qualcuno ritroverà i colleghi
d’ufficio , qualcun altro i vecchi amici , la maggior parte solo scartoffie da
catalogare , un antipatico capoufficio e
la routine di un barboso viaggio casa - lavoro , andata e ritorno.
Non
ve la prendete troppo , là fuori , continuo a pensarlo , c’è molto di più ,
basta cercare meglio .