Marco Tiddi
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13/07/00

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Al Policlinico delude la mensa

Il mio è solo un piccolo grande desiderio,far ingurgitare,se necessario, a forza,ai top manager dell'ospedale più importante d'Italia,il Policlinico Umberto I° di Roma,le prelibatezze che vengono dispensate nel reparto maternità dove è ricoverata mia moglie
Latte allungato con acqua al mattino insieme a confezioni di marmellata.Enormi! Con pazienza certosina si riesce persino a spalmare un quarto di fetta biscottata,quando la stessa ovviamente non è confezionata in minuscoli pezzi tipo Puzzle. Risotti degni sicuramente di essere menzionati nella guida Michelin che non hanno mai avuto il piacere,non dico di conoscere personalmente,ma di aver almeno sentito parlare di olio sale e affini,a pranzo,accompagnati da bistecche di puffo e verdure crude probabili fossili di Chernobil.
A sera si esagera e vengono "cucinate" minestrine insipide nelle quali,quando si è particolarmente fortunati,galleggia malinconico un pezzetto di vitello morto di fame e stenti probabilmente in qualche particolare reparto dello stesso nosocomio.
Ora sarà pure un'esagerazione che una donna in stato interessante debba mangiare per due,ma mi sembra idiota non farla mangiare affatto.
La prova è nel fatto tangibile che da quando è ricoverata si sente male.E' di tutta evidenza che questo è dovuto ad una pessima alimentazione scarsa e povera di qualsiasi valore nutritivo.
Questa è ancora la prova lampante e indiscutibile che si vuole risparmiare sulla salute e la pelle della gente.
Non sarebbe il caso finalmente di far tornare una volta per tutte questi manager ospedalieri sui banchi di scuola? Se non va non occorre drammatizzare,la terra ha ancora bisogno di braccia forti.Addirittuta si potrebbe persino pensare di farli lavorare. Sì,lo so, forse esagero,ma piuttosto che tenerli lì. Badate bene,sono estremamente pericolosi!
Qualche tempo fa,mi pare la Bindi voleva farci partorire la nipote,si acomodi pure e...buon appetito.
Cordialmente.

(Marco Tiddi)

Pubblicata in data 15/7/2000 sul quotidiano "il Tempo"
-Lettere alla cronaca-