Cornelia

 

 

Storia di Roma in pillole

 

Parte Terza

Da Tiberio a Romolo Augustolo

 

 

Siediti piccolo , qui accanto a me, voglio raccontarti una storia, no, non è corretto, questa non è una storia è la Storia e come qualsiasi altra storia comincia con …

 

 

La famiglia Giulia

 

 

ttaviano non era stato uno stinco di Santo , anzi , bisogna tuttavia riconoscere che , una volta liberatosi di Lepido e Sesto Pompeo , e scavata la fossa al povero Antonio , tornato a Roma e , riunite tutte le cariche e tutti i poteri , assicurò all’Urbe un lungo , e inconsueto , periodo di pace .

Astuto come una volpe diventò un monarca pressoché assoluto  , pur lasciando sussistere , almeno nella forma , le istituzioni repubblicane . Finché , nell’anno 29 a .C. si fece decretare il titolo di Imperatore ,  ottenendo il supremo comando delle forze militari e la potestà tribunizia che lo rendeva sacro e inviolabile .

Di questi tempi dovrebbe farci un pensierino l’attuale Presidente del Consiglio , da tempo perseguitato dalle terribili toghe rosse , e non è detto che , prima o poi , non decida di farlo   . Tanto ormai fa il cazzo che gli pare . Nel frattempo a noi , comuni mortali , non resta che aspettare e tornare a tempi meno scellerati .

Passò meno di un anno e conseguì il titolo di principe del Senato col diritto di votare per primo , quindi quello di Augusto con la facoltà di far amministrare le province da propri legati . In seguito , considerato che l’opposizione nicchiava , pensò bene di esagerare e si montò la testa facendosi accordare la potestà consolare perpetua e il diritto di emettere decreti con forza di legge , a quel punto la nomina a Pontefice Massimo fu una pura formalità , e assurgere agli onori divini un gioco da ragazzi .

Insisto , l’attuale inquilino di Palazzo Chigi , avrebbe molto da imparare, se solo s’applicasse più agli studi classici , trascurando un minimo la contabilità creativa e l’alta finanza .

Di tutti questi poteri Augusto si servì per compiere l’intento di Cesare , formare un Impero omogeneo , assicurando ai popoli la protezione delle leggi romane e tenendo lontani dai confini , su al nord , i barbari con le armi . Non furono tutte rose e fiori , le diede di santa ragione a Salassi nell’odierna Val d’Aosta e agli abitanti di Bezia , Vindelicia e Norico , ma ne prese tante nella foresta di Teutoburgo per mano di Arminio e i suoi agguerriti germani . A prendersi la rivincita e a farsi le ossa ci mandò qualche tempo dopo il figlio Tiberio , che in poco più di due anni restaurò in quelle contrade il prestigio delle armi romane .

Non ricordi i nomi di tutti questi popoli appena elencati ? Poco male , ti basterà ricordare quello di Barbari che li raggruppa più o meno tutti nella categoria dei  brutti , cattivi e burini , un po’ come i laziali in curva nord allo stadio  . Del resto torneremo presto ad occuparcene … purtroppo per Roma .

La famiglia Giulia , oltre al compianto Augusto , diede a Roma altri quattro imperatori , taluni furono tiranni , o presunti tali , altri semplice figurine senza troppo spessore .

Il primo ,Tiberio , che abbiamo già conosciuto poche righe più sopra , resse con polso fermo lo Stato , all’interno e all’esterno , facendosi dare una mano , soprattutto in trasferta , dal nipote Germanico . Solo quando si fece vecchio cominciò a scapocciare , diventando sospettoso e feroce e armando la mano del prefetto del Pretorio , tale Seiano .

Sotto il suo regno Gesù Cristo fu fatto morire in croce , ma l’ imperatore ,  nel contesto di questo piano Divino , grosse colpe non ne ebbe . Del resto il copione era già stato scritto dal Principale , così come erano stati  assegnati da tempo al figlio il ruolo di vittima e ai Giudei quello di carnefici . A Roma e al suo imperatore non restava che quello di comprimari . 

Stessa parabola quella del successore Caligola , una brava pezza in un primo momento diventò col tempo spietato e crudele , tanto da essere giudicato pazzo dai soliti congiurati che non persero tempo e lo fecero fuori sollevando al trono il vecchio zio , Claudio .  Ad occhio e croce siamo attorno al 41 a.C .

Claudio , sia pur eletto per caso e a una certa età , governò con saggezza e giudizio , forse un po’ troppo serio , questo sì , sembra infatti non ridesse mai , ma non c’è da supirsene visto che all’epoca non c’era ancora Berlusconi .

Curò l’amministrazione dello Stato , costruì acquedotti e dotò Roma di un nuovo porto alla foce del Tevere . Anche all’estero si diede piuttosto da fare , i suoi condottieri conquistarono infatti la Mauritania , la Giudea e la Britannia fino al Tamigi ben prima di Fabio Capello . Va be , questa è difficile , te la spiegherò più avanti , quando ti deciderai a vedere insieme a me i mondiali .

Insomma il suo sarebbe stato un governo davvero illuminato , uno dei migliori , se non  avesse sposato una poco di buono come Messalina che , alzando le sottane a chiunque , liberti e pretoriani , ne oscurò in breve la fama , trasformando la casa bianca dell’epoca in un postribolo nauseabondo e mal frequentato.

Ma questa è una particolarità del genere umano  , figliolo caro , sarà pure curioso , ma a volte si diventa famosi e si cambia la storia più facilmente calando le mutande , preferibilmente di pizzo , che conquistando interi territori al di là e al di qua del mare . D’altra parte senza le lusinghe di una donna a un altro imperatore io e te saremmo , probabilmente , ancora alla corte del Papa re  , ma questo è un episodio che ti racconterò molto più avanti .

Venuto a mancare Claudio , si vocifera di funghi avvelenati preparati con cura dalla seconda moglie Agrippina – evidentemente tanto era saggio nel governare lo Stato , quanto incauto nello scegliersi le mogli -  salì al Campidoglio il figlio di lei Nerone . Ti risparmio la lunga sequela d’inganni e stratagemmi messi in atto dalla donna per togliere di mezzo il  preferito del marito per la successione al trono , Britannico , per venire subito al sodo .

Era poco più di un moccioso , appena diciassette anni , quando divenne imperatore ,  e nonostante gli insegnamenti di precettori quali Burro e Seneca – noti sputasentenze dell’epoca –  o forse proprio per questo , si trasformò in uno dei più biechi tiranni che la storia ricordi … o almeno di quella riportata sui libri di testo .

Un animo perverso il suo , nel giro di pochi anni fece fuori la madre , i maestri , le mogli Ottavia e Poppea , e si macchiò del sangue di molti , virtuosi cittadini . Una vera ira di Dio , istrione nei teatri e guidatore di cavalli nei circhi .

Tanto per gradire e non svilire la sua fama di pazzo sanguinario perseguitò i cristiani , addossando loro la colpa di quell’ incendio che nel 64 a.C. devastò dieci dei quattordici rioni di Roma , e che , pare , ma questa sembra sia solo una leggenda , appiccò egli stesso .

Spalleggiato e probabilmente foraggiato dai palazzinari dell’epoca l’Imperatore la riedificò , costruendo per sé la Domus Aurea profondendovi smisurate ricchezze . Di lì a poco le legioni di Spagna e Gallia insorsero contro la sua tirannide acclamando Sulpicio Galba e deponendo Nerone , che , abbandonato da tutti , si uccise nella villa del liberto Faonte .

 

 

 

I Flavi e gli Antonini

 

lla famiglia Giulia subentrarono in rapida successione tre imperatori proclamati dalle legioni , Galba , Ottone e Vitellio , premier di passaggio che non lasciarono grosse tracce sui libri di storia .

Quindi la stanza dei bottoni passò nelle mani della progenie dei Flavi che inaugurò il periodo probabilmente più splendido dell’Impero , mostrandosi deferente verso l’autorità del Senato e anteponendo a tutto il resto il rispetto verso le leggi Romane .

Vespasiano fu il primo della serie a vestire i panni d’imperatore , abiti che indossava con un certo imbarazzo , abituato com’era a vivere negli accampamenti militari e a menar le mani sui campi di battaglia . Da umile condizioni s’era elevato , grazie al suo valore di soldato , ai più alti gradi della milizia . Del resto in quel periodo chi decideva le sorti del trono erano i legionari , un po’ come oggi a scegliere il capo branco sono gli amministratori delegati delle multinazionali .

Fu così che quel bravo soldatino fu acclamato Imperatore mentre comandava le legioni che combattevano una delle tante insurrezioni degli Ebrei . A malincuore lasciò elmo e daga  al figlio Tito , perché proseguisse al suo posto la scaramuccia  , e se ne venne in Italia , dove Antonio Primo , suo legato , il guarda spalle dell’epoca , gli aveva già spianato la via trucidando senza tanti scrupoli Vitellio .  

Cortese e affabile con tutti , nonostante la scorza di generale , tenne a bada la licenza dei soldati diventata tracotanza , riordinò l’esercito e le finanze , incoraggiò le scienze e gli studi ,  fondò nuove colonie e munì i confini dell’Impero . Splendido monumento al suo impero l’anfiteatro Flavio , oggi più noto con il nome di Colosseo . Sì , lo so , dovrei fartelo visitare  , ma è un gran casino , lunghe code e attese estenuanti , sai bene quanto papà patisca simili supplizi , no, non è proprio cosa , mi dispiace , ma vedrai che prima o poi ti ci porteranno le maestre .

A succedergli fu ovviamente Tito , più noto come “croce e delizia del genere umano” . A sentire gli storici pare fosse un buon imperatore  ma , considerato quanto accadde sotto il suo principato , un po’ di sfiga doveva portarla . Durante il suo brevissimo regno , infatti , un paio d’anni appena , dal 79 all’81 , la lava del Vesuvio seppellì Pompei , Ercolano e Stabbia , un incendio distrusse gran parte di Roma e una terribile pestilenza fece una strage in tutta la penisola  . Questo è quanto , fai un po’ te …

Ben altro caratteraccio aveva il fratello Domiziano che ne prese il posto per il lustro seguente , fece rivivere i tristi giorni della tirannide , della crudeltà gratuita , dei delatori e dei supplizi . A farne le spese ancora una volta i Cristiani che subirono una nuova persecuzione .  Sotto il suo governo l’ unico successo degno di nota fu la sottomissione della Britannia da parte del valoroso Agricola .

Considerato il suo discutibile modo di fare Domiziano non ebbe lunga vita e cadde vittima di una congiura che consegnò lo scettro  al vecchio senatore Cocceio Nerva . Il prescelto però , ormai in età di pensione , non aveva una gran voglia di lavorare , così associò al trono Traiano , che alla sua morte , diventò imperatore a sua volta e stavolta tenne tutta per sé la corona . 

Osservante delle leggi , Traiano rispettò il parere del Senato , amministrò equamente la giustizia e si mostrò tollerante con i Cristiani , come i suoi predecessori non disdegnò comunque di menare le mani combattendo e sconfiggendo  Daci e  Parti conquistando l’Armenia . Splendidi monumenti del periodo la Colonna , a commemorazione delle guerre Daciche ,e i Fori .

Era insomma incominciato un periodo di buon governo che sarebbe continuato con Adriano , sulla breccia dal 117 al 138 , Antonino Pio e Marco Aurelio . Tutto questo prima di un successivo secolo di decadenza .

Ma andiamo per ordine .

Adriano , accorto e gran lavoratore , non stava mai fermo, visitò infatti quasi tutto il suo impero lasciando tracce di sé un po’ dovunque , in Britannia eresse una muraglia , sul Reno e sul Danubio una linea di fortificazioni , in oriente Adrianopoli , a Roma il tempio di Venere e La mole Adriana , ribattezzata più tardi Castel S. Angelo . Te ne ricorderai certamente , siamo andati a visitarlo insieme a mamma qualche settimana fa . Una volta tanto evitò ai suoi concittadini nuove guerre e approfittò del periodo di pace per migliorare l’amministrazione della giustizia e la condizione degli schiavi .

Prima di morire adottò Antonino Pio che si limitò a proseguire l’opera di pacificazione .

Di ben altro spessore il governo dell’ ultimo degli Antonini , Marco Aurelio , dotto nelle lettere , nelle leggi , nelle matematiche e nella filosofia , insomma , un vero secchione . Amministrò saggiamente l’impero , vinse i Germani della Pannonia e molti ne accolse entro le terre dello Stato . A ricordo della sua gloria si innalzò in Roma una statua equestre in bronzo , che anche oggi si ammira sulla gradinata del Campidoglio … va be’, ora ce n’è solo una copia , l’originale è al sicuro all’interno del palazzo dei Conservatori , accanto a quello senatorio , situato sulla stessa piazza .

 

 

 

Un secolo di decadenza

 

 

opo la morte di Marco Aurelio comincia un periodo di decadenza per l’Impero che ,  privo della forza morale di un tipo , magari un po’ noioso ma senza dubbio in gamba , si acconcia alle lune di legioni e coorti pretoriane che eleggono e abbattono imperatori a loro piacimento . In genere di tratta di condottieri stranieri che governano da tiranni e pensano solo a rinforzare l’esercito e a far bottino , facendo felice la soldataglia , ma trascurando , di contro , ogni progresso civile .   

Comincia la triste serie il figlio del de cuius , tal Commodo , tutt’altro carattere rispetto al padre , crudele quanto Domiziano , più sciroccato di Nerone , fu ovviamente accoppato in seguito alla solita congiura , del resto al tempo si usava così , se il principale dimostrava poco buon senso non si andava tanto per il sottile .
Ben diverso sembrava mostrarsi il successore P. Elvio Pertinace , fece tuttavia la stessa fine , stavolta però per ben altre ragioni , s’era infatti messo in  testa di sistemare i conti dell’Impero , e questa evidentemente non era cosa gradita a chi lucrava sugli appalti e sui  sesterzi , maneggioni di tal fatta ce n’erano , ovviamente , anche a quei tempi . 

Fu allora che accadde l’inevitabile , d’altra parte all’epoca , esattamente come al giorno d’oggi  , il potere si comprava , e a Didio Giuliano bastarono 25.000 sesterzi a legionario per chiudere l’affare . Non andò tuttavia tutto liscio , allora infatti a corrompere e malversare si correvano  ben altri rischi , tanto che pochi mesi dopo il compratore fu ucciso dalla milizie di un certo Severo , di nome e di fatto .

Settimio Severo appena entrato a Roma sciolse immediatamente il corpo dei pretoriani , ricostituendolo con soldati più disciplinati in modo che fossero di vero sostegno all’Impero contro ogni rivolta . Questo quanto dice la storia , in realtà non fece che sostituire le vecchie milizie con soldati a lui fedeli . Niente di nuovo , chi arriva al potere per mantenerlo non può che circondarsi di scagnozzi al suo servizio che possano tenerlo in sella , casomai  qualcuno decidesse di disarcionarlo e fregargli il cavallo .

Liberatosi dell’opposizione , del resto piuttosto esigua e male in arnese , allentò i cordoni della borsa cercando di favorire il popolino sempre pronto a saltare sul carro del vincitore , purché questi si mostri sufficientemente generoso . Favorì comunque ogni opera civile , soprattutto il diritto ,  e non si fece pregare quanto si trovò il modo di guerreggiare , prima con i Parti , più tardi contro i Caledoni , che gli fecero , per sua sventura e fortuna del figlio  , la pelle .

Caracalla , il rampollo di cui sopra , si narra fosse matto come un cavallo , tanto che fece rivivere a Roma i tempi di Nerone . Restò tuttavia celebre per l’estensione del diritto di cittadinanza a tutti gli abitanti liberi dell’Impero , una rivoluzione mica da poco .

Civis Romanus sum , infatti ,  era una locuzione che indicava l’appartenenza all’impero romano e sottintendeva ovviamente tutti i doveri , ma soprattutto i diritti , connessi a tale stato .  Un po’ come i comunitari di oggi che , come la metti la metti , altro non sono che razzisti , sia pure in guanti bianchi , che scambiano l’Europa per un privilegio .  Mi fermo qui , se no divento retorico , demagogo e , magari , m’incazzo pure . Torneremo a parlarne casomai decidessi di scrivere un trattato sui prepotenti , gli arroganti e le inenarrabili ingiustizie a questi annesse e connesse .

Scusami , in un testo pedagogico o presunto tale , non dovrei annotare parolacce , ma imparerai che la lingua italiana , per quanto ricca , non riuscirebbe mai a sottolineare certe bassezze , senza ricorrere ad una buone dose di sano turpiloquio .

Tornando al matto inutile dirti come finì ammazzato … bravo , del resto non ci voleva uno scienziato , proprio così , la solita congiura , e Macrino che gli successe fece la stessa fine . Ma dico io , questo vuol dire suicidarsi , l’ultimo in lista decise infatti di ridurre la paga ai soldati , che lo ringraziarono passandolo , manco a dirlo , a fil di spada .

Con Eliogabalo , nativo della Siria , creduto , e forse non a torto , considerato lo stesso caratteraccio , figlio di Caracalla , sbarcarono a Roma i fasti e i vizi orientali , per darci una regolata e segnare una data approssimativa sul calendario ,diciamo che siamo ormai attorno al 218 , mese più , mese meno . Ci si avvicina ormai a grandi passi verso la dissoluzione dell’Impero , o almeno a quello qualificato come Occidentale , quello Orientale che dapprima si accompagnerà al primo , per poi proseguire solo soletto , durerà almeno un altro migliaio d’anni . Ci arriveremo tra un po’ , mettiti comodo .

Alessandro Severo era solo un giovanotto quando salì al potere , ciò nonostante governò alla grande , sventuratamente per lui , però , ai  legionari saltò la mosca al naso all’idea che si mostrasse più generoso con i Barbari che con i suoi soldati  , non persero quindi tempo a trucidarlo dalle parti di Magonza . E’ l’inizio di un’anarchia militare in cui imperatori si succedono ad imperatori , tutti di mezza tacca , favorendo guerre civili e l’accorrere di sciami di Barbari che valicando le frontiere , ormai colabrodo , saccheggiano intere provincie .

Quando poi Valeriano , combattendo contro il risorto regno dei Persiani , viene fatto prigioniero a Edessa , è il 260 , i governatori delle Provincie si ribellano al figlio Gallieno , sferrando un duro colpo all’equilibrio dell’Impero che , pericolante , è salvato , sia pure ancora per poco , da una cordata di imperatori illirici .

Marco Aurelio Claudio , vincitore dei Daci che scorazzavano lungo la penisola balcanica ; Aureliano che bastonò Vandali e Goti , ricomparsi in Pannonia ; Probo , che vigilò ai confini dello Stato , e infine Caro , Numeriano e Curino . Non li ricorderai mai , capisco benissimo , ma non è questo il punto , ti basterà ricordare il ruolo da loro assolto , quello di tamponare , almeno in parte , la falla , aperta ai confini dell’impero dai loro squinternati predecessori , incapaci di fermare l’orda degli invasori . Tutto questo in attesa del canto del cigno dell’Impero .

 

Diocleziano e Costantino

 

n nuovo periodo dell’Impero comincia con Diocleziano , nato a Dioclea , in Dalmazia , da cui trasse il nome … già , come se tu ti chiamassi Romano , hai ragione , i genitori , o chi per loro , non brillavano certo per fantasia .

Munito di un certo ingegno e buona propensione all’accomodamento , cercò di seguire le tracce dei suoi predecessori illirici cercando di rafforzare lo Stato . Assicuratosi ai confini , considerata la vastità del suo regno , pensò bene che un solo imperatore non bastasse più per tenerlo insieme e soprattutto per difenderlo alle frontiere , prese quindi con sé un collega , col titolo di Augusto , in Massiniano , uomo anche questo di bassissimi natali . Non molto dopo però , per maggior prudenza , ai due Augusti si aggiunsero due Cesari , Galerio e Costanzo Cloro .  

L’impero fu quindi diviso in quattro parti , Galerio ebbe la penisola balcanica e le province danubiane , con sede a Sirmio , in Croazia ; Massimiano , che non aveva voglia di viaggiare , si tenne l’Italia , la Spagna , l’Africa e per capitale Milano ; Diocleziano governò l’Oriente prendendo casa a Nicomedia ; Costanzo Cloro le Gallie e la Britannia con residenza a Treviri . Roma ? Non so dirti , probabilmente , in quel periodo era chiusa per restauro .

Tale divisione , se all’inizio diede buoni risultati con una pacificazione generale all’insegna del “volemose tanto bene”  , in seguito fu causa di nuove guerre civili … più o meno quanto accadrà quando i ventisette s’accorgeranno di quale fregatura sia stata questa tanto millantata dagli addetti ai lavori , e mai digerita dal popolino , unificazione europea .

Diviso l’Impero si divisero anche le province che diventarono 96 , raggruppate in 12 diocesi , in poche parole si gettarono le basi per gli attuali enti locali . A quel punto scomparvero per sempre le residue forme repubblicane , e lo si vide soprattutto nel nuovo e fastoso cerimoniale di corte , introdotto da Diocleziano per risollevare la dignità dello Stato . Allo stesso modo , persuaso che per mantenere l’unità dello Stato occorresse l’unità di culto , si diede da fare per perseguitare con zelo i Cristiani , ma stavolta fu un flop , non riuscì certamente a soffocare la nuova dottrina che di lì’ a poco sarebbe addirittura diventata quella ufficiale .

Durante la persecuzione , egli abdicò prontamente imitato da Massimiano , i due Cesari furono pertanto avanzati di grado e , al loro posto , nominati Massimino e Severo . Un altro ? , non è colpa mia , fattene una ragione e non preoccuparti di ricordarne la serie , tanto come Cesari non lasciarono il segno .

Se non che , alla morte di Costanzo Cloro , le legioni tornarono al vecchio sistema e nominarono imperatore il di lui figlio Costantino .

Fu il segnale di una nuova guerra civile . Massenzio , rampollo di Massimiano , non gradì gli facessero le scarpe , prese , così , armi e bagagli , richiamò il padre dalla Lucania , dove si stava godendo la meritata  pensione , e mosse  guerra a Costantino per accaparrarsi il titolo . Si ebbero così 6 imperatori ad un tempo , un autentico record per quei tempi , e , in fondo ,  anche per questi .

Ma quando è troppo è troppo , per cui Costantino , arrotate le lame , sbaragliò tutti quanti e riunificò sotto il suo scettro tutto il cucuzzaro in sole quattro mosse , battaglie di Torino , Verona , Roma e Adrianopoli . In tal modo l’Impero ritornava sotto il potere di un solo imperatore come ai bei tempi .

L’Impero di Costantino segnò uno dei momenti più importanti della storia Romana , la capitale venne trasferita da Roma a Bisanzio , l’odierna Istanbul , con lui alla religione di Cristo fu finalmente data piena e sicura pace , e fu solennemente proclamata la libertà di coscienza e religione in modo che ciascuno potesse pregare il Dio che preferiva , senza che si dovesse nascondere , putacaso non si trattasse di quello più in voga . E’ il 313 , non farai fatica a ricordare un anno così importante  , ti sarà sufficiente ricordare la targa dell’automobile di Paperino . D’ora in avanti il sole dell’impero sorgerà ad Oriente , tramontando definitivamente ad Occidente .

Costantino , che aveva dato tutto il suo appoggio alla nuova fede , sentì la necessità di trovare una nuova sede per la capitale , scevra dai ricordi di un passato , seppur glorioso . Scelse così Bisanzio , anche per ragioni militari , visto che veniva considerata inespugnabile per via di terra . Diede una rinfrescata , l’abbellì con nuove costruzioni , e infine , era il 330 , l’inaugurò battezzandola Nuova Roma , tuttavia , su questo nome prevalse quello di Costantinopoli .

Divise l’Impero in quattro grandi prefetture , Oriente, Illiria, Gallia e Italia , a capo delle quali mise un prefetto con autorità civile e giudiziaria . Il potere militare fu affidato a quattro capitani , ma per impedire le ribellioni ogni legione fu ridotta a 1550 uomini . Anche la Corte Centrale venne modificata e l’imperatore si circondò di sette grandi dignitari ai quali affidò svariate attribuzioni .

Era una rivoluzione dello Stato notevole , si avvicinava all’amministrazione dei nostri tempi , un capo del governo che detta le regole del gioco e tanti ministri , per altrettanti incarichi , a dargli una mano .

Nel frattempo il Cristianesimo era diventata la religione di Stato e come tale cominciò a permeare l’Impero estendendo la sua dottrina , man mano , in tutte le province dell’Impero .

Sorto in Giudea e predicato da Cristo e i suoi discepoli , s’era diffuso dappertutto . Il popolo , desideroso di pace , accorreva in massa per ascoltare la buona novella . Non quella di De Andrè , quella venne scritta e musicata  molto più tardi . Quando sarai più grande l’ascolterai anche tu , roba per palati fini , per il momento accontentati di quella ufficiale , considerato che dovrai fare la Prima Comunione tra poco più di un mese .

Predicava l’amore e la carità verso il prossimo e la fratellanza fra tutti gli uomini , di quei tempi un insegnamento piuttosto strano , fu così che finì in prima pagina e , dopo qualche sanguinosa, quanto inutile , persecuzione  si affermò prepotentemente organizzandosi in Chiesa , una sorta di setta di tutti i fedeli , guidata da vescovi e preti . Nascosta nei primi tempi dentro gallerie sotterranee , dette catacombe , uscì alla luce del sole quando Costantino le si mostrò favorevole .

A quel punto la Chiesa sviluppò maggiormente le sue gerarchie e poté trionfare con l’appoggio imperiale sulle eresie che ne minacciavano l’unità , nel concilio di Nicea del 325 . Erano questi i prodromi dello Stato Pontificio con la regia del papa re , ma siamo appena agli inizi , per ora i canti gregoriani sono solo un vagito e la tiara ancora allo studio in cappelleria .

 

 

 

 

 

La dissoluzione dell’Impero

 

ostantino lasciò , suo malgrado , questa valle di lacrime nel 337 lasciando a Costantino II l’Occidente , a Costante l’Italia , l’Illiria e L’Africa e a Costanzo l’Oriente e l’Egitto . I tre fratelli tuttavia non tardarono a darsele di santa ragione , ma è inutile dilungarsi , cercando di fare ordine tra queste inevitabili liti in famiglia , ti basti sapere che alla fine chi la spuntò fu Costanzo che , calzata la corona , in un primo tempo mandò il cugino Giuliano a difendere le Gallie , dopo di che , ingelosito dalle sue vittorie ,  decise di togliergli il comando delle truppe .  

Di questo parere non era però la milizia che lo acclamò imperatore , una nuova guerra fu scongiurata solo grazie alla fortunata circostanza , certo , dipende dai punti di vista , dell’improvvisa  morte di Costanzo .

Giuliano se la cavò al timone senza infamie e senza lodi , alternando il buon governo allo studio , s’era infatti fissato di far risorgere il paganesimo , il  motivo non te lo so dire , lo riteneva probabilmente solo più divertente e meno impegnativo . Aveva insomma ripudiato il Cristianesimo , e per questo fu soprannominato l’apostata , ma fu tutto vano , anche perché ci rimise le penne combattendo qualche tempo più tardi contro i Parti .

Gli successero , o succedettero – decidi te il verbo da coniugare  , tanto sono entrambi ugualmente brutti e corretti  -  Gioviano e , subito dopo , i fratelli Valentiniano e Valente , sotto il governo dei quali gli extracomunitari dell’epoca sfondarono , dando definitivamente inizio alle grandi invasioni barbariche .

Fino a quel momento i barbari erano sempre stati respinti al di là dei confini romani , ma venne il tempo in cui non fu più possibile trattenerli , e accadde quando gli Unni , tribù nomadi di razza mongolica , provenienti dall’Asia , penetrarono nella Russia meridionale e in Germania , causando uno spostamento generale di tutte quelle popolazioni . Fu , per dirla in breve , un autentico tsunami di popoli in fuga , che sospinti dagli Unni , onda dopo onda , avanzavano dall’epicentro verso le frontiere , per cercare scampo più avanti e stabilirsi altrove .  

Vallo un po’ a spiegare a Bossi che i suoi progenitori altro non erano che selvaggina in fuga , sì , hai ragione , con lui sarebbe comunque fatica sprecata .

I Visigoti , o goti dell’Ovest furono accolti da Valente e ospitati nella Mesia , provincia corrispondente alle attuali Serbia e Bulgaria , ma ribellatisi ai governatori greci , finirono per tagliare la gola allo stesso imperatore in quel di Adrianopoli .

Il generale Teodosio , accorso ad arrestarne le devastazioni e i saccheggi , una parte ne assoldò nelle milizie e il resto lo sterminò  , assumendo poco dopo , a sua volta , il titolo di’Imperatore .

Devoto al Cristianesimo protesse la Chiesa e si mostrò giusto e generoso con tutti , tranne che con gli eretici , e così facendo debellò per sempre il paganesimo . Non era tuttavia scemo , si rendeva infatti conto che l’Impero , ai confini occidentali , era ormai alla frutta , così , morendo , sentì la necessità di dividerlo ai suoi due figli Arcadio e Onorio , il primo ereditò l’Oriente con a fianco il ministro Rufino , il secondo l’Occidente con il generale Stilicone .

I due trascorsero pigramente sui rispettivi troni i primi mesi , ma ben presto l’Oriente fu assalito dai visigoti di Alarico .  Arcadio tentò di metterci una pezza concedendo loro alcune terre dell’Illiria , ma nel 402 si spinsero verso l ’Italia e solo grazie al valore di Stilicone furono fermati a Pollenza e Verona . Stesso trattamento per un’altra invasione che valicò le Alpi tre anni dopo , ancora una volta sconfitti e dispersi dal generale a Fiesole . Poi , nel 408 , Onorio , probabilmente geloso , accoppò Stilicone dandosi la zappa sui piedi e lasciando via libera  ai visigoti che si spinsero fino a Roma , assediandola e , una volta presa , devastandola in buona parte . E’ il 410 , una data difficile da dimenticare per i cittadini di Roma .

Morto Alarico , che progettava di dirigersi verso l’Africa , i Visigoti con Ataulfo , fatta pace con lì’Impero , si portarono in Gallia e quindi in Spagna dove fondarono un regno che durò circa 300 anni , dal 415 al 711 , sottraendo così in via definitiva quelle provincie all’Imperatore che non poté far altro che abbozzare , facendo buon viso a cattivo gioco .

Nel frattempo Onorio , non avendo avuto prole , forse la moglie o forse il mutuo troppo caro , lasciò il trono al nipote Valentiniano III , sotto la reggenza della sorella Placidia .

Un suo generale , Ezio , fatto rimuovere dall’Africa il governatore Bonifazio , spinse costui a chiamare per vendetta i Vandali dalla Spagna in Africa , sicché anche questa Provincia andò perduta per l’Occidente .

Nel 451 , poi , una nuova invasione degli Unni , comandati da Attila, soprannominato il flagello di Dio , portò scompiglio nelle zone dell’Impero superstite .

Respinto qualche anno prima da Ezio ,  Attila , questa volta stava per spuntarla , quando fu fermato dal vescovo di Roma , Leone , che agitava come un forsennato un semplice crocifisso , sussurrando preghiere e lanciando anatemi   . Lascio a te giudicare quanto questo sia stato piuttosto improbabile, forse l’unno s’era semplicemente stufato o , magari , aveva fretta di tornarsene in luoghi più freschi . Resta comunque il fatto che , ripassate le Alpi  , qualche maledizione del vecchio giunse a segno  , facendogli tirare le cuoia nei dintorni della Pannonia . Se poi fu il destino o semplice sfiga , ai posteri stabilirlo .

Quattro anni dopo sbarcò alle foci del Tevere Genserico , re dei Vandali , chiamato , così almeno si dice , dall’imperatrice Eudosia , vedova di Valentiniano III , per vendicarsi contro il senatore Massimo che le aveva sgozzato il marito , costringendola a sposarlo . Fatto sta che Generico prese Roma , e dopo averla saccheggiata , se ne tornò tranquillamente in Africa per svernare , era il 455 e ormai l’Impero d’Occidente non aveva più che pochi anni di vita .

In balia di Ricimero , comandante delle milizie barbariche , si succedono l’un dietro l’altro al potere Avito , Maggiorano , Libio Severo , Antemio, Olibrio e Glicerio . Nomi sconosciuti tanto agli studenti quanto agli insegnanti , perché completamente privo d’interesse il loro breve governo . Del tutto superfluo quindi , anche per te , impararli a memoria .

A quel punto l’imperatore d’Oriente manda Giulio Nepote a reggere le sorti di quel poco che resta ad Ovest , ma questi viene ben presto deposto e relegato in Dalmazia da Oreste , nuovo leader dei Barbari, che consegna la corona al figlio Romolo Augustolo .

Appena un anno  e , in considerazione che l’ultimo imperatore in carica non mantiene le promesse fatte alle sue genti ,  Odoacre , invitati Eruli , Rugi e Turcilungi sotto le sue bandiere , lo depone e lo relega in un castello a Capo Miseno , mettendo definitivamente fine , dopo la bellezza di 506 anni , all’Impero Romano d’Occidente.

Una rivoluzione che era nell’aria da tempo , notificata da Odoacre al Senato romano con una semplice motivazione : d’ora in avanti non ci sarebbe più stato bisogno per l’Occidente di un nuovo Imperatore , a governare l’Italia con il titolo di patrizio ci avrebbe pensato lui .

E’ il 476 , una data , questa sì, che dovrai tenere a mente , perché segna lo spartiacque , almeno sui libri di storia , tra l’era antica e il medio evo .

Salta in sella , ne parleremo tra breve .

 

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