CAPITOLO 7

 

 

Gli anni di piombo

 

 

 

ove eravamo rimasti?

Si diventa vecchi , è difficile riprendere in mano il bandolo della matassa e tornare a districare avvenimenti e momenti sfocati dal tempo.

I formidabili anni settanta, tempi confusi in cui cercavo di comprendere me stesso e spaccare il capello in quattro abbandonandomi a meditazioni bizantine come fosse una necessità primaria.

Chissà poi perché?

Ma prima di tornare ad addentrarci nel tunnel della memoria spulciando tra le pieghe di quegli anni proviamo a rivisitarli sui libri di storia per coglierne gli aspetti più significativi.

Stiamo per sfogliare  le pagine  degli anni di piombo, grondano sangue , minacciano la serenità faticosamente raggiunta da una  società civile sia pure minata da una crisi economica irreversibile e dalla disoccupazione ormai cronica , daranno però una definitiva fisionomia  alla creta fresca e ancora informe di un adolescente in cerca di stimoli e risposte.  Sarà pertanto necessario alleggerire il piede dall’acceleratore e procedere con prudenza per non dimenticare niente, abbiate pazienza e, se ne avete voglia,  venitemi dietro passo dopo passo.

Messe da parte le camicie portate chiuse fino all’ultimo bottone con il collo alla coreana si passa a quelle munite di generosi colletti modello aliante – avete presente Jhon Travolta in Saturday Night Fever? -  preferibilmente tenute fuori dai pantaloni di fustagno rigorosamente a zampa di elefante. Ai piedi scarpe da ginnastica,  College nere o le mitiche Sakem, il  celebre mocassino indiano color tabacco con gli inconfondibili lacci quadrati in cuoio scuro  messi ad ornamento della parte superiore della scarpa, introvabili le originali.

Abbigliamento praticamente identico per lei , maxi colletto ancora più arrotondato spesso con un secondo colore come orlo esterno ed eventuale aggiunta di sciarpetta o  foulard legato di fianco, maglioni, ovviamente unisex, scollati a V o con  ampio girocollo alto con risvolto , magliette sintetiche ed elasticizzate indossate a pelle o portate sotto la camicetta, un look decisamente poco eccitante.

All’alba  del nuovo decennio sulle prime pagine dei quotidiani in edicola ancora la strage di Piazza Fontana che propone animate discussioni e suggerisce singolari ipotesi sulla matrice del vile attentato dinamitardo.

Piuttosto ricca la pagina estera,  in Cile  viene eletto presidente Salvator Allende, gli estremisti palestinesi danno inizio alla guerriglia e ai primi dirottamenti aerei,  Paolo VI° si reca in visita pastorale nelle Filippine - a Manila per un pelo non ci rimette la  pelle a seguito di un attentato - e  Gheddafi caccia gli stranieri dalla Libia e confisca i loro beni costringendo, tra gli altri, centinaia di italiani a tornare in  patria  senza il becco di un quattrino. Nel frattempo l’ottantenne Charles De Gaulle dopo aver lasciato il potere e la grandeur abbandona anche questa valle di lacrime, stessa triste sorte per l’ultimo faraone, il presidente egiziano Gamal Abder Nasser , per lui un improvviso arresto cardiaco.

Qualche morticino di giornata anche in casa nostra, si spegne il poeta Giuseppe Ungaretti, incubo degli studenti liceali e degli affezionati cultori dell’Odissea, e scompare l’editore Angelo Rizzoli, fondatore nel lontano ‘29 dell’omonima casa editrice e noto produttore cinematografico.

Una nuova crisi politica all’interno della componente socialista porta ancora una volta alla caduta del governo in carica ,  qualche giro di valzer e lo stesso Rumor forma un nuovo esecutivo che vara lo Statuto dei Lavoratori – ne abbiamo già accennato – e l’istituto del Referendum.

All’orizzonte sale intanto la stella del nuovo leader della C.G.I.L.  Luciano Lama, spinta in alto dalle singolari prerogative assegnate alle organizzazioni sindacali dal  nuovo Statuto.

Il 7 giugno le elezioni regionali segnano ancora una flessione della democrazia cristiana, reggono invece bene  i partiti della sinistra.

A luglio la furiosa insurrezione di Reggio Calabria affamata di lavoro, capeggiata dal rude capopopolo Francesco Ciccio Franco – la scelta di  Catanzaro come capoluogo della Regione sottrae a migliaia di lavoratori la chimera di un posto fisso – incendia per tre mesi le strade invase dalle barricate della città calabrese. Dopo dieci mesi di scontri tra manifestanti e polizia con quattro morti e numerosi feriti  la promessa - mai mantenuta - del governo di insediare un Polo industriale a Gioia Tauro finirà per rasserenare gli animi  e  sedare la rivolta.

I continui dissidi all’interno della maggioranza di governo spingono poco dopo Mariano Rumor a rassegnare le dimissioni e a lasciare il testimone ad Emilio Colombo.

Il decretone è la prima trovata del nuovo capo del governo, sarà il primo di una lunga serie di iniziative per il risanamento della disastrata economia nazionale che porterà all’annientamento di ogni prospettiva di sviluppo per il Paese.

Ugo La Malfa rincarerà la dose chiedendo a gran voce la riduzione della spesa pubblica, sarà il papà dei portasfiga ,  peculiare specie animale piuttosto pericolosa  che annovererà,  tra le altre, figurine di contorno come il sordido topastro di Palazzo Giuliano Amato, scarto di socialista scovato tra le bancarelle di via del Corso dopo il repulisti di mani pulite ,  e il futuro presidente della Seconda repubblica Carlo Azeglio Ciampi, altra perla d’uomo che, dopo aver comprato casa a Roma e Santa Severa,  suggerirà agli sfortunati eredi del miracolo economico di andare a chiedere i soldi per il mutuo   senza dimenticare di portare con sé la busta paga del lavoro a tempo determinato o quella dei cosiddetti contratti atipici per farsi ridere dietro dal direttore della banca.

Cosa Nostra intanto affina le armi e si trasforma in una florida azienda criminale con una conformazione di tipo imprenditoriale, il traffico internazionale di droga e la redditizia pratica dei rapimenti a scopo di riscatto  ne fanno il terreno ideale per il riciclo del denaro sporco. Il giornalista dell’Ora Mauro De Mauro che s’avvicinerà un po’ troppo alla verità pagherà con la vita la sua intraprendenza.

Della definitiva approvazione della legge sul divorzio, strenuamente osteggiata dai cattolici sorretti dalle gerarchie ecclesiastiche e dalla destra missina di Giorgio Almirante abbiamo già parlato, per chiudere l’anno manca soltanto il tentativo di golpe da operetta ordito dal principe Junio Valerio Borghese e messo in atto la notte tra il 7 e l’8 dicembre 1970 da un manipolo di ex- paracadutisti e da un reparto della guardia forestale  che occupano simbolicamente il Viminale. Nessuno se ne accorge soltanto Paese Sera lo racconterà tre mesi dopo  ai suoi affezionati lettori.

E’ nel settembre del 1970 che la piccola parrocchia della Trinità al quartiere  Africano sale agli onori della cronaca allorché i superiori della congregazione degli stimmatini decidono il repentino trasferimento del viceparroco Don Vittorino Santi alla scuola apostolica di Verona.

E’ l’epoca della contestazione, della messa beat e dei preti di strada, Padre Santi è uno di loro, ama conversare con tutti, che siano credenti o meno, si ferma  a parlare con il benzinaio, con i portieri dei palazzi  intorno o con i ragazzi riuniti a giocare a flipper nel bar di Pasqualino proprio di fronte alla chiesa, incute  fiducia, la sua è una presenza costante nel quartiere.

E’ lui che procura un campetto di calcio per i ragazzini della zona, è lui che organizza le gite sulla neve, è lui che va a recuperare il pallone nei cortili e lo fa aggiustare quando si buca.

L’allontanamento da quella  chiesetta provvisoria ricavata in un garage dove quel mite sacerdote svolge la sua apprezzata funzione pastorale da oltre un decennio è decisa in agosto ma solo il 12 settembre Don Esterino Benin rende pubblica la notizia di fronte ad un gruppo di giovani sbigottiti e allo stesso Don Vittorino.

Appare subito chiara la decisione comune di fare il possibile perché tale provvedimento sia revocato, i giovani della parrocchia ritengono si tratti di un’evidente azione punitiva nei confronti di un prete che si è sempre schierato accanto ai suoi parrocchiani anche quando questi nell’impeto della contestazione sono forse andati  fuori dalle righe. Ma il religioso non è un contestatore, lo dimostra ubbidendo all’incipit dei suoi superiori . Così cerca di spiegarlo ai suoi ragazzi  in una lettera del 16 novembre dalla sua nuova sede pastorale  : …La causa del mio trasferimento è da ricercarsi nelle esigenze della Congregazione religiosa cui appartengo , che ha potere di destinare ai diversi uffici i suoi sacerdoti,  secondo le peculiari attitudini di ciascuno . Ed io come membro della Congregazione ho accettato per questo sono partito,anzi fuggito da Roma perché in quel momento era mio dovere comportarmi come ho fatto , senza salutare nessuno, per evitare che la piena dei sentimenti che mi si agitavano nell’animo non traboccasse in espressione di dolorosa tristezza.

Ma dieci anni di vita comune non si dimenticano in fretta e poi risulta evidente che dietro quella storia si nasconde  l’ombra ingombrante del parroco Don Angelo Marcotti di mentalità ristretta ed arretrata sempre in aperto contrasto con l’ anelito di nuovo del giovane viceparroco. D’altronde accanto ai capelloni con la chitarra  ci sono anche  i cattolici bacchettoni che considerano la nuova liturgia della Messa una buffonata, collitorti che nei loro cortei contro le riforme proposte dal nuovo concilio espongono cartelli con la scritta Non siamo al Piper.

Il tentativo di parlare con il vicario generale dell’ordine dove si trova la casa generalizia dei padri stimmatini di Roma in via Mazzarino non da i risultati sperati, i delegati vengono ricevuti dal padre Francesco Leonoris che conferma l’irrevocabilità della decisione. Neanche le precarie condizioni di salute di padre Santi invocate nel corso del colloquio dai portavoce della protesta -  tra loro c’è anche mio cugino Furio -  vengono prese in considerazione , la replica è che  a Bardolino il sacerdote potrà ritrovare l’aria natia e che anche a Verona ci sono degli ottimi ospedali. 

Sabato 19 settembre arriva in parrocchia una lettera che accorda  una proroga di quindici o venti giorni per la partenza ma Don Vittorino rifiuta d’accettarla e parte la mattina stessa.

Torna tre giorni  dopo per celebrare la sua messa d’addio al termine della quale i parrocchiani gli avrebbero fatto dono di un calice d’oro,cosa che avviene regolarmente Venerdì 25 settembre. Al termine della funzione però un gruppo di giovani espone la questione ai fedeli e decide l’occupazione della chiesa , ognuno può liberamente scegliere con chi schierarsi, tutti lo fanno con i rivoltosi tra i quali militano anche i miei fratelli maggiori e mio cugino Flavio. La prima notte trascorre tranquilla e il mattino dopo due giovani si recano al Vicariato Generale dal Monsignor Poletti per esporre il problema , questi sembra trattarli con sufficienza ma il pomeriggio stesso si precipita in parrocchia dove nel frattempo continuano ad affluire centinaia di fedeli per firmare la petizione a favore del loro pastore ingiustamente allontanato.  L’alto prelato parla con loro , sente le loro ragioni, il loro bisogno di avere accanto quel prete giusto, poi a sera se ne torna al vicariato promettendo che si sarebbe interessato della vicenda.

Si prepara la seconda notte d’occupazione, giungono i primi riconoscimenti ufficiali, telegrammi e lettere di parrocchiani che si dichiarano concordi con l’operato degli occupanti, anche dalle chiese limitrofe arrivano segni di commossa partecipazione, intanto la stampa comincia ad occuparsi di questo curioso fatto di cronaca.

La domenica mattina si svolgono le abituali funzioni religiose, si decidono mobilitazioni interparrocchiali ed arrivano i primi giornalisti mentre le firme  pro Don Vittorino arrivano ad oltre duemila .

Il lunedì mattina i locali della parrocchia si svuotano, solo i giovani liberi da impegni continuano nella protesta , a sera in una burrascosa riunione si decide di esporre la situazione direttamente al cardinale Dell’Acqua. Monsignor Poletti s’incarica di consegnare la lettera e i ragazzi sgombrano le barricate togliendo finalmente l’incomodo.

La risposta non arriverà mai e don Vittorino Santi morirà ancora giovanissimo il 19 dicembre 1975 lontano dai suoi ragazzi anche se a Verona pare ci fossero ottimi ospedali.

Di lui nessuno ricorda i pistolotti della messa domenicale o di quella beat del sabato sera, ma tutti rammentano le sue innate doti di umanità, dolcezza e comprensione, quelle di un uomo buono, un prete qualunque come verrà ribattezzato dai giornali dell’epoca. Qualche anno dopo anche la parrocchietta chiuderà i battenti per accogliere i fedeli della nuova costruzione di via Pietro Mascagni finalmente completata e a disposizione del quartiere, oggi al suo posto – inutile dirlo – è apparsa come per magia l’ennesima banca che al posto di santini e penitenze spaccia euro, investimenti mirabolanti e commissioni da strozzino. 

Nel luccicante mondo dello spettacolo guai giudiziari per l’attore Walter Chiari e il popolare pianista  Lelio Luttazzi che rischiano la galera per faccende di detenzione e spaccio di droga , non va meglio alla bella Romina Power che si ritrova improvvisamente inginocchiata di fronte all’altare della piccola chiesa di Cellino San Marco accanto ad Albano, per la gioia dei rotocalchi rosa accetterà di sposarlo condannando così i lettori ad una massiccia dose settimanale di melassa e lucciconi.

Sulle onde radio impazzano i divertenti tormentoni dei nuovi , singolari  personaggi senza volto sfornati a getto continuo da un’irriverente trasmissione di rottura,  Alto gradimento , condotta in tandem da Renzo Arbore e Gianni Boncompagni, sul piccolo schermo  appare la conturbante silhouette di Raffaella Carrà ,  non riusciremo più a togliercela dalle palle .  L’ apprezzata soubrette , attrice, cantante e ballerina, conduttrice di Canzonissima   in coppia con Corrado,  osa mettere in mostra l’ombelico ballando il Tuca Tuca , le sarà concesso, anche la morale sta cambiando, a vincere quell’edizione del popolare programma del sabato sera il diciannovenne scugnizzo napoletano Massimo Ranieri con il brano Vent’anni.

Ai tifosi di calcio viene intanto servito, poco dopo la fine degli incontri domenicali , un piatto stuzzicante , si tratta di Novantesimo minuto condotto da Maurizio Barendson e Paolo Valenti, finalmente anche i ragazzini possono godersi qualche spezzone di partita , la Domenica sportiva  condotta a tre  voci da Alfredo Pigna , Bruno Pizzul e Carlo Sassi, inventore della celebre moviola, va in onda troppo tardi , il lunedì mattina si deve tornare a scuola.

Il cinema tenta di affrontare il tema dell’impegno civile e di riverberare i fatti di casa nostra tentando di far luce sulle  numerose zone d’ombra presenti nelle indagini sugli avvenimenti più scabrosi , l’esordio delle pellicole è sempre lo stesso: ogni riferimento a persone e fatti è assolutamente casuale. Lo stesso farà in teatro Dario Fo con Morte accidentale di un anarchico, il riferimento al tragico volo di Giuseppe Pinelli è fin troppo lampante, intanto lacrime in agguato e spettatori intenti a grattarsi le palle durante la proiezione di Anonimo veneziano, la storia è da suicidio di massa , la recitazione di Tony Musante è deprimente, il culo della Bolkan non basta a risollevare gli animi, meno male che Ennio Morricone compone la solita splendida colonna sonora che da sola vale il prezzo del biglietto. Alberto Sordi è l’indimenticabile Presidente del borgorosso football club , Elliot Gould l’interprete principale di M.A.S.H. di Altman, prototipo di una lunga serie televisiva dedicata alla vita militare in Vietnam. L’Oscar per il miglior film viene assegnato al film di Schlesinger Un uomo da marciapiede, quello per il miglior attore ad un maturo John Wayne interprete del zuccheroso Il grinta, ma il campione d’incassi è Lo chiamavano Trinità , un filmetto divertente e sgangherato che fa il verso al western e consacra due simpatici attori di casa nostra, Bud Spencer e Terence Hill. 

Battisti si conferma cantautore con i controcazzi proponendo ai palati fini Mi ritorni in mente e dominando per settimane la hit parade con Bella Belinda , Morandi incanta le platee dell’Eurofestival con Occhi di ragazza,  mentre alla kermesse  sanremese Adriano Celentano e Claudia Mori ricordano a migliaia di nuovi disoccupati – oltre al danno anche la beffa - che Chi non lavora non fa l’amore.  I Ricchi e Poveri dal loro canto – veramente sottile questo mio corsivo -  fanno da colonna sonora alla mia estate pagliariccia  - la prima che ricordi con il testosterone attivato – con la Prima cosa bella .

Nel Regno Unito nel frattempo , proprio mentre si sciolgono i Beatles,  la Charisma pubblica , è l’ ottobre del 1970 , il secondo LP dei Genesis – John Mayhew ha sostituito nel frattempo Silver alla batteria – nei negozi specializzati esce infatti  Trespass , letali per le mie disfunzioni musicali si riveleranno composizioni come The Knife o Stagnation , brani che mi porteranno ad assumere i tipici lineamenti del tossico :  sguardo allucinato, bocca semiaperta, espressione ebete da sbroccato senza speranza.

In tivù Rischiatutto , presentato dall’inesauribile Mike Buongiorno affiancato nella conduzione dall’ archetipo della valletta televisiva,   la timida e formosa Sabina Ciuffini ,  segna l’inizio dei quiz di nuova generazione con tanto di tabellone elettronico. Concorrenti come Giuliana Longari e Massimo Inardi diventeranno presto popolarissimi, un successo incredibile , poche famiglie rinunceranno in quel periodo all’appuntamento col quiz del giovedì sera.

Accoppiata vincente, giro e tour, per il fuoriclasse belga Eddy Mercx, sul fronte calcio il Cagliari di Manlio Scopigno trainato dalle bombe di Rombodituono mette in bacheca il primo e , ad oggi,  unico tricolore. Mitica la formazione tipo della squadra sarda campione d’Italia 1969- 70:  Albertosi, Martiradonna, Zignoli, Cera, Niccolai, Tomasini, Domenghini, Nenè, Gori, Greatti, Riva.

Giggirriva, capocannoniere quella stagione con 21 goal,   incarnerà l’idolo in pantaloncini corti  della mia adolescenza, tappezzerò intere pagine del diarioVitt di sue foto ritagliate dal Corriere dello Sport o dal Guerin Sportivo, immagini di acrobatiche rovesciate e devastanti fucilate sparate contro la porta avversaria.

E’ lui a trascinare gli azzurri a Città del Messico.

Qualche mese prima , mentre trascorre le vacanze estive nel suo paese d’adozione  tra i monti brulli della  Marsica , incantato dai suoi precisi colpi di testa e dai suoi imprendibili sinistri,  un timido dodicenne ,  alla vigilia di una devastante eruzione di foruncoli,  segue estasiato  alcune delle partite di qualificazione della nazionale per la fase finale dei mondiali messicani, sdraiato sul pavimento del soggiorno della casa  di villeggiatura del suo amico Remo .

La fase finale del campionato mondiale è prevista per il maggio dell’anno successivo che puntuale arriva e trova la squadra italiana  pronta a scendere  in campo.

Dopo un girone di qualificazione negli ottavi  non proprio esaltante  , una vittoria con il minimo scarto ai danni della Svezia e due pareggi a rete inviolate con Uruguay ed Israele , gli azzurri devono incontrare i padroni di casa nei quarti . Si gioca il 14 giugno a Toluca,   il goal di Gonzales al 13°  gela la panchina e i giocatori in campo , per fortuna  l’autorete di Pena , dodici minuti più tardi , rasserena gli animi e il primo tempo si chiude sull’1-1.

  Nella ripresa salgono in cattedra Gigi Riva e Gianni Rivera , due reti per il primo, una per il secondo e  il Messico  affonda ,  4 –1 , sulle ali dell’entusiasmo si vola nella capitale per la semifinale, all’orizzonte la madre di tutte le partite , si disputerà  allo stadio Azteca di Città del Messico .

E’ il 17 giugno 1970,  la scuola è appena finita, il clima in città è ancora mite , inchiodato al teleschermo in bianco e nero il nostro amico ormai tredicenne ,  resistendo alle asfissianti pressioni del  tirannico padre che lo invita ad andare a letto – in Italia a causa del differente fuso orario è notte inoltrata – rimane alzato fino a tardi come milioni di calciofili in canottiera madida di sudore e mutande appiccicaticce  per seguire i mitici tempi supplementari della partita del secolo.

Nella semifinale contro la Germania Ovest l’undici di Ferruccio Valcareggi passa in vantaggio con un goal di Angelo Domenghini, non è una gran partita, il risultato comunque – e questo è l’importante vista la posta in gioco - non cambia fino al novantesimo, sembra fatta . Nei minuti di recupero ,quando tutti già assaporano il gusto della finale, la doccia gelata : il difensore tedesco Schnellinger, in forza al Milan da oltre un decennio , pareggia il conto.

Poco dopo il fischio dell’arbitro mette fine ai  tempi regolamentari.

Al rientro in campo i calciatori teutonici sulle ali dell’entusiasmo, approfittando anche di un grossolano errore del difensore azzurro Poletti , mettono dietro le spalle del portiere Albertosi la palla del 2 a 1 . Gli azzurri non si danno per vinti  e in rapida successione segnano altre due reti con Tarcisio Burnich e Gigi Riva  portando il risultato sul 3 a 2. L’Italia sembra essere ad un passo dalla finale ma il piccolo attaccante Mueller – la cui fisionomia ricorda più quella di un emigrante calabrese che quella di un biondo vichingo  - ristabilisce la parità. Un minuto dopo un cross di Domenghini , involatosi sulla fascia sinistra, serve al goldenboy la palla per un tiraccio sbilenco che spiazza il portiere avversario , il pallone varca  la linea e pone finalmente termine a quell’incredibile match.

Questi i gladiatori azzurri in campo quella sera: Albertosi, Burnich, Facchetti, Bertini, Rosato (91’ Poletti), Cera, Domenghini, Mazzola (46’ Rivera),Boninsegna, De Sisti, Riva.

I tifosi entusiasti  tirano fuori il tricolore impolverato dai cassetti delle credenze , dalle cantine e dalle soffitte e si riversano a branchi nelle piazze di Roma e di tante altre città della Penisola per esultare e dar vita a gioiosi Caroselli di auto impazzite.

Quattro giorni dopo , sombrero in testa e maglia numero undici sulle spalle,  l’eccitato ragazzino, accompagnato da un chiassoso manipolo di amici e conoscenti , attraversa viale Somalia per recarsi a casa di un amico del cugino Furio ad assistere alla sfortunata finale contro  il Brasile.

Per i verdeoro di Pelè è una semplice formalità , vincono 4 a 1 e si portano a casa la Coppa Rimet.

Lasciamo i campi di calcio per tornare alla cronaca.

E’ il 1971 , Mina , ospite di Alberto Lupo a Teatro 10, canta Amor mio, i Pooh scalano le classifiche con Tanta voglia di lei , all’Upim sotto casa le scarpe sono arrivate a 7500 lire al paio e al mercato di via Fara Sabina  le uova ad 80 la coppia.

In Italia siamo ormai 54 milioni , lo calcola  il censimento generale della popolazione italiana reso noto ad ottobre  , i nostri problemi sono quelli di  sempre, mafia, corruzione e  mancanza cronica di lavoro e prospettive per il futuro , per ora non me ne curo impegnato come sono a tradurre i classici  e ad inseguire appetitose cerbiatte in hot-pants.  

Sui cartelli pubblicitari disseminati per le vie del quartiere un culo da brivido fasciato in microscopici jeans ammicca i passanti e recita “Chi mi ama mi segua” , gli occhi faticano a sollevarsi verso l’orizzonte dove per la mia generazione si preparano tempi grami.

Su 100 donne 64 lavorano ancora in casa , con loro mia madre, le femmine rispetto a dieci anni prima sono aumentate di oltre due milioni ma non è ancora pane per i miei denti , dicono,   non ne sono affatto convinto, nonostante gli insegnamenti dei catechisti comincio a sospettare che quella curiosa appendice posta sotto l’ombelico possa servire ad altro oltre a fare pipì.

Da pochi mesi sono entrato al ginnasio,  un’ autentica  faticaccia , la De Maria, insegnante d’italiano, treccia grigia raccolta dietro la nuca, occhiali sulla punta del naso e  inquietante abbigliamento da cerimonia funebre ,   picchia duro, non sente ragioni, ci vuol altro che l’approssimativa preparazione delle medie per approdare al liceo.

Le fa eco la ripugnante professoressa di matematica, la becera Fucile, un cognome che è tutto un programma, non raggiungeremo mai un armistizio, sarà guerra , dura e sanguinosa,  fino alla maturità.

Il diario Vitt di quell’anno è alto due dita, incollate sulle pagine semisepolte di compiti per casa le foto dei cantanti, dei campioni dello sport , Riva su tutti, e i colorati adesivi dei super eroi Marvel .

Nel maggio del 1971 il procuratore capo della Repubblica Pietro Scaglione viene ucciso a Palermo, la malavita siciliana alza il tiro su personaggi discussi e fino ad allora ritenuti intoccabili.

Sono gli anni degli opposti estremismi, nell’affollata aula magna del Giulio Cesare non si parla d’altro, le elezioni amministrative del 13 giugno registrano un significativo successo per il MSI a scapito anzitutto dello scudo crociato ma anche di liberali e comunisti, stazionari i repubblicani , in leggero aumento i voti socialisti .

Intanto il mandato presidenziale di Saragat è agli sgoccioli, prima di Natale va eletto il nuovo capo dello Stato.

Fanfani è certo di essere il prescelto, gli va male , i notabili preferiscono un più manovrabile professore di diritto , è un partenopeo dalla lingua pronta – sia pure contaminata da una spiccata inflessione dialettale - e dai modi bonari, l’ideale per un periodo tanto difficile. E’ il 24 dicembre , giusto in tempo per tornare a casa  ed aprire i regali disposti sotto l’albero, Giovanni Leone e la sua giovane e bella moglie entrano al Quirinale , insieme ai due varcano quel portone anche i suoi indisciplinati familiari, saranno loro a cadenzare il leitmotiv di questa movimentata presidenza.

Il sessantotto ha aperto la strada allo spinello, all’emancipazione degli ex angeli del focolare, alle rivendicazioni salariali , è una vittoria di Pirro, i boiardi di Stato hanno imparato la lezione e messo a frutto la nuova situazione , un’inedita razza padrona sarà ugualmente capace di dettare legge sostituendo al pugno di ferro  i subdoli metodi della corruzione e del consociativismo delle lobby economiche, funesto presagio della rovinosa globalizzazione di fine secolo.

Indiani e pakistani se le danno di santa ragione , dopo mesi di guerra nasce la Repubblica del Bangladesh,  Paolo VI°  apre a sinistra ricevendo il presidente iugoslavo Josip Broz Tito e  Nikita Kriscev  tira le cuoia. Riflettori accesi anche su Mao che s’incazza con i militari e fa fuori – sostiene qualcuno – lo scomodo Lin Piao, tutto questo mentre a Pechino il consigliere speciale di Nixon , Henry Kissinger , conversa amabilmente con Chou En-Lai e prepara la strada al capoccia che nel febbraio dell’anno dopo visiterà  a sua volta la Cina , visita che segnerà una svolta nelle relazioni internazionali del dopoguerra, poco dopo la Repubblica popolare cinese entra all’Onu dove , nel frattempo, Kurt Waldheim è stato nominato  nuovo segretario.

Un orrendo crimine scuote Genova,  il 20 maggio sulla spiaggia di Priaruggia i sommozzatori rinvengono il cadavere di una ragazza, è quello di Milena Sutter, la figlia tredicenne del re della cera e del lucido da scarpe  scomparsa  quindici giorni prima.  Il presunto rapitore, un biondino che era stato visto più volte aggirarsi nei paraggi della villa dei Sutter a bordo di un’Alfa Giulietta spider,  è stato arrestato la notte tra il 9 e il 10 maggio , lo inchiodano un graffio sulla mano e alcune tracce di sangue sui pantaloni, è Lorenzo Bozano, subito definito dai cronisti il biondino della spider rossa, dopo una lunga battaglia legale solo nell’80 verrà riconosciuta definitivamente la sua colpevolezza , sarà condannato all’ergastolo. 

Il 7 febbraio, all’imbrunire, un breve ma violento terremoto  scuote Tuscania , un antico borgo medioevale in provincia di Viterbo, le vittime saranno 24, oltre 200 i feriti, migliaia i senza tetto.

Fedi nuziali il 7 ottobre a Teheran per il principe ereditario in esilio, Vittorio Emanuele di Savoia sposa Marina Doria, dalla loro unione verrà fuori purtroppo un altro juventino che in questi giorni, tornato in Italia dopo un lungo esilio , se la spassa alla grande con i soldi Di nonno Umberto e di tutte le altre teste coronate che l’hanno preceduto.

Lungo le strade ormai inquinate del Belpaese – se ne accorgono per primi gli scenziati - si incontrano sempre più spesso strani tipi, abbigliati in maniera curiosa e con la testa rasata, sono i seguaci del misterioso Krishna , impazza la mania delle religioni orientali che mieterà numerose vittime.   

Nelle sale cinematografiche escono numerosi film d’impegno che caratterizzando questi anni difficili sconvolgono le normali abitudini di spettatori fino ad allora passivi modificandone spesso il modo di pensare. E’ il caso di pellicole come Il Decameron di Pier Paolo Pasolini che strizza l’occhio all’eros , o di La classe operaia va in Paradiso del regista Pietro Germi, scomodo spaccato di un mondo operaio in crisi d’identità. Tortuosi e coraggiosi film di denuncia civile come L’istruttoria è chiusa dimentichi o Detenuto in attesa di giudizio inaugurano la nutrita serie dei polizieschi a sfondo giudiziario.

A far cadere le palle a terra agli spettatori paganti  – poveri loro –   dopo una puntigliosa opera di demolizione delle anzidette sfere  a forza di sensi di colpa e  indigesti  drink di magoni,  le lacrimevoli storie di amore e morte di Love Story diretto da  Hiller  – campione d’incassi – e Morte a Venezia del funereo Luchino Visconti. A ringalluzzire invece  testosterone e adrenalina Arancia Meccanica,  di Stanlkey Kubrick , film geniale per molti, contorto e palloso per altri - compreso il sottoscritto -  nulla da ridire comunque sulla straordinaria colonna sonora che , miscelando classica e pop , finirà in mezzo al vinile a basso costo dei miti del Rock in quasi tutte le discoteche degli strafatti dell’epoca. 

Ma per chi vi scrive il  film evento è il secondo capitolo della coppia che ha sbancato il botteghino l’anno prima , Continuavano a chiamarlo Trinità, un allegro e disimpegnato western di grana grossa interpretato dallo scanzonato Terence Hill e dal corpulento e accigliato Bud Spencer .

Non è una pellicola che lascerà il segno nelle generazioni future ma è l’unica che riuscirò a vedere  in compagnia di mio padre nella fumosa platea del Rex di Corso Trieste. Quella tranquilla serata trascorsa al cinema accanto  all’avvocato sgranocchiando pop corn  è l’immagine di quello che avrei voluto fosse il mio rapporto con lui sempre troppo impegnato a tirare avanti la carretta trascurando così, come sta capitando a me oggi, l’intimità con i figli.  

Sugli schermi televisivi intanto Gustavo Thoeni con i suoi sci e il suo singolare cruccoitaliano  monopolizza l’attenzione degli sportivi italiani che si scoprono improvvisamente oltre a navigatori, santi e poeti anche provetti sciatori .

Per colpa o merito di mio cugino Fabio,  instancabile organizzatore  delle gite parrocchiali , persino un poltrone come me  sarà costretto a calpestare la neve sui campi di sci di Marsia e Campo Imperatore.

Sveglia all’alba, lunghi e defatiganti viaggi in torpedone a cantare gli inni delle osterie o i successi del momento solo per poter respirare a pieni polmoni una manciata d’aria buona e  ruzzolare sulle piste innevate con amici e consanguinei .

Di ghiacciarmi le chiappe sulla neve friabile del Terminillo , a dire il vero , ne avrei fatto volentieri a meno , e ,   se mi sottoponevo al tormento di faticosi itinerari di montagna a bordo di autobus fatiscenti con il concreto rischio d’incorrere ad ogni curva in  imbarazzanti episodi di vomito, era solo perché mi ero, ancora una volta, perdutamente innamorato .

Di chi? Vi rivelerò un piccolo segreto: si chiamava Carla – immagino ci si chiami ancora – era la  sorella minore  di Valeria  allora fidanzata , oggi moglie,  di mio cugino Furio. Quando salivo sul pullman cercavo sempre di sederle accanto , era appena più grande di me, alta, bionda, occhi azzurri, volto chiaro e luminoso.  Non ebbi mai il coraggio di dichiararmi  , d’altronde che speranze avrei mai potuto avere? Per far cosa poi? A quel tempo l’amore era desiderio e rimpianto e tali emozioni  non dovevano essere contaminate dal deludente menage di una vera relazione, un po’ come accade quando arriva la notte di Natale che brucia in poche ore la gioia dell’attesa e porta via con sé l’atmosfera delle feste.

A tutto vantaggio dei vacanzieri della domenica devo confessare che durante quelle fredde escursioni tra i ghiacci mi limitai ad indossare i doposci lasciando le piste libere ai più esperti, per calzare infatti gli alti scarponi necessari per  mettere gli sci ai piedi sarebbe stato necessario allacciare una fitta ragnatela di stringhe,  percorrendo decine di contorti chilometri tra asole e passanti. Per carità! Un percorso troppo complicato per dita tanto maldestre. 

Alighiero Noschese, Corrado e l’ormai prezzemolina Raffaella Carrà conducono l’ennesima edizione di Canzonissima vinta da Nicola Di Bari con Chitarra suona più piano , il simpatico cantante pugliese ,  all’epoca da molti ritenuto un mio clone  , s’aggiudicherà anche Sanremo con Il cuore è uno zingaro, terzo Lucio Dalla con 4 -3 –4.,  Piero Angela si affaccia per la prima volta nei palinsesti televisivi con un curioso programma culturale: viaggio dentro il corpo umano , contemporaneamente Ugo Pagliai, Rossella Falk e Massimo Girotti  provvedono a farmi cacare addosso  -  anche se ho festeggiato le mie prime quattordici primavere sono ancora piuttosto impressionabile -  con il giallo a puntate dalle angoscianti venature horror Il segno del comando ambientato in una Roma angosciosa e decadente popolata di assassini e fantasmi.

Lo ricordo con terrore ed in particolare rammento quanto m’accadde   una piovosa sera .  Ero solo in casa,  risposi ad una telefonata e chiesi -  come m’aveva tassativamente imposto papà -  di sapere chi ci fosse dall’altra parte del filo  prima di qualificarmi , questi con  voce tenebrosa  si presentò : “Sono Marco Tagliaferri!” Uno scherzo di dubbio gusto che mi fece accapponare la pelle, il nome   pronunciato dal mio misterioso interlocutore era infatti  quello di un inquietante personaggio del teleromanzo , se ricordo bene un orripilante spettro.  

Alle orecchie dei musicofili intanto,  oltre alle solite menate  arrivano finalmente sonorità nuove e interessanti, sono quelle del Pop italiano delle Orme di Collage prototipo di ellepi  storici composti dai nuovi gruppi di tendenza che faranno crescere la mia generazione.

Di lì a poco Pagliuca Tagliapietra e De Rossi  sforneranno il rivoluzionario Uomo di Pezza,  la Premiata Forneria Marconi il sofisticato Per un minuto -  il cui brano d’apertura , Impressioni di settembre , segnerà il sentiero per il rock romantico delle nuove formazioni della Penisola -  e Il Banco del Mutuo Soccorso l’omonimo album d’esordio , duro, epico ma allo stesso tempo infarcito di  accenti poetici e toni raffinati, e destinato per questo a diventare uno dei miei piatti preferiti. La vena poetica che appare inesauribile di Francesco Di Giacomo e soci proseguirà con le tessiture sfaccettate ed elaborate di Darwin –1972 – e il mosaico ricco di arpeggi  acustici e pause improvvise di Io sono nato libero –1973 – per esaurirsi dopo il piacevole ma troppo accademico Come in un ultima cena, poi più nulla.

Abbandonerò temporaneamente la lettura di Tex ,dello sfigatissimo Uomo Ragno e di Dare Devil – quest’ultimo a me particolarmente caro per evidenti analogie anatomico - patologiche - per sfogliare  le pagine di Ciao 2001 e sulle quattro pareti scrostate della mia camera ai poster dei muscolosi supereoi Marvel sovrapporrò quelli dei miti del Rock.

Ma ancora una volta saranno Gabriel e compagni ad impadronirsi in esclusiva dello spazio delle mie notti insonni : sul piatto del compatto, finalmente ottenuto dopo reiterate suppliche ed estenuanti trattative -  con la condizione vincolante dell’uso obbligatorio delle cuffie dopo le 21 -  comincia a girare  nel novembre di quell’anno Nursery Cryme .

La tagliente Gibson di Steve Hackett penetra il nuovo lavoro, le poderose percussioni di Phil Collins accompagnano gli epici assoli del talentuoso chitarrista , il mellotron di Banks punteggia le tenui atmosfere create dalla voce e dal flauto del cantante solista , il basso di Rutherford da il ritmo a quel meraviglioso insieme di aggressive sonorità e melodie da fiaba. E’ la quadratura del cerchio, l’ingresso di Collins e Hackett ottimizza  la band pronta ormai al gran salto per la produzione del  capolavoro che uscirà l’anno seguente.

Le piste d’atletica di Helsinki ospitano i campionati europei,  brilla la stella di Franco Arese. medaglia d’oro nei 1500 m,  e di Marcello Fiasconaro, argento nei 400, a Vienna nel frattempo Michele Maffei si aggiudica il titolo mondiale nella sciabola, soddisfazioni anche nel nuoto, Novella Calligaris conquista i record europei sui 400,800 e 1500, e nel tennis con gli azzurri che vincono la Coppa del re di Svezia.

L’Inter chiude un’epoca vincendo il campionato 1970-71 e qualificandosi per la finale di Coppa dei Campioni,  poi persa con l’Ajax per 2-0 . Resteranno nella memoria degli sportivi le tre incredibili semifinali disputate con il Borussia , la prima , vinta dai tedeschi in casa per 7-1  ma  annullata dall’Uefa per una lattina galeotta finita in testa al buon bonimba, la seconda vinta dai nerazzurri a Milano per 4- 2 e la terza , una vera battaglia senza esclusione di colpi – ne farà le spese il centromediano teutonico Muller uscito in barella dopo uno scontro con Boninsegna  -  finita con il risultato di 0-0 , punteggio che qualifica Mazzola e compagni.  

L’anno successivo inizierà la lunga serie -  si protrarrà  fino al 1978 -  dei tricolori juventini, s’interromperà solo due volte  nel 1973- 74 con la conquista del titolo da parte della Lazio di Maestrelli e nel 1975-76 con lo scudetto che  resterà a Torino ma sul petto dei granata.

Il 1972 si apre con le dimissioni del presidente del Consiglio Emilio Colombo, anche il centro-sinistra dopo una decina d’anni di governo mostra la corda, l’incarico di formare un nuovo governo viene affidato a Giulio Andreotti, si torna al centrismo, un monocolore d’emergenza buono solo per arrivare alle elezioni, alla fine di febbraio Leone scioglie infatti le camere.

Nel marzo emette i primi inquietanti vagiti una nuova sigla dell’ultra sinistra , quella delle Brigate Rosse. Viene infatti rapito un dirigente della Sit - Siemens di Milano, Idalgo Macchiarini,  che, dopo essere stato  fotografato con un cartello al collo sul quale accanto a minacciosi proclami di epurazione – mordi e fuggi,  niente resterà impunito,colpiscine 1 per educarne 100, tutto il potere al popolo armato - spicca quel simbolo , la stella a cinque punte ,  che diventerà presto tragicamente famoso , verrà rilasciato  .  Non è ancora arrivato il momento di sferrare l’attacco al cuore dello stato per Curcio e compagni.

Il XIII° congresso del PCI svoltosi a Milano nomina frattanto Luigi Longo alla presidenza ed Enrico Berlinguer alla segreteria , il nuovo segretario sarà l’ultimo leader dotato di un certo carisma, con lui il partito raggiungerà le vette più alte , la sua  dirigenza faciliterà l’inevitabile strappo dall’URSS e denuncerà senza mezzi termini le degenerazioni del socialismo reale . L’improvvisa morte di Berlinguer qualche anno dopo coinciderà con la lenta ma inesorabile agonia del partito comunista italiano. A decretarne la fine prima i traditori , subito dopo i riciclati in doppio petto .

Giorni a venire.

Il 15 marzo a Segrate  viene trovato il cadavere di  Giangiacomo Feltrinelli, editore vicino ai gruppi eversivi dell’estrema sinistra, sembra sia rimasto vittima di un ordigno da lui stesso piazzato ai piedi di un traliccio dell’alta tensione, circostanza comunque mai completamente chiarita.   

Le votazioni del 7 maggio disegnano la solita Italia con le idee poco chiare, ancora una volta tutti si lamentano , nessuno ammette di votare DC, eppure lo scudo crociato resiste alle spallate delle forze del male e resta salda al timone della Penisola.

Il 17 maggio il commissario finestra viene giustiziato a Milano da una P38, si tratta del dirigente che ha condotto le prime indagini sulla strage di piazza Fontana, Luigi Calabresi, commissario dell’ufficio politico della questura di Milano , l’ignoto attentatore lo ritiene evidentemente coinvolto nel tragico incidente  capitato all’anarchico Pinelli.

Andreotti nel frattempo, confermato alla guida di un nuovo governo, si dibatte in una melmosa palude di depistaggi del SID –i servizi segreti di quel periodo -  sulla strage della BNL, impantanato tra piste rosse e piste nere, tutto questo mentre una grave congiuntura economica  fa crollare il PIL.

 Si tenta di sollevare le italiche finanze, ridotte ormai al lumicino, con l’adozione del serpente monetario - la fluttuazione nell’ambito del 2,5% delle valute comunitarie -  se questo servirà a migliorare produzione ed esportazione porterà d’altro canto ad un vertiginoso aumento dell’inflazione.

Sul fronte interno il governo, messo alle strette dal dilagare della criminalità,  emana misure restrittive sul fermo di polizia, la sinistra le riterrà ovviamente liberticide , la propaganda della lotta armata troverà in queste dispute da accademia il terreno ideale per attecchire.

CGIL, CISL e UIL si uniscono in federazione, l’accordo è siglato il 4 luglio dai segretari delle tre maggiori confederazioni sindacali,Luciano Lama, Bruno Storti e Raffaele Vanni,  Cerbero si occuperà come al solito soltanto di chi uno straccio di lavoro ce l’ha già, per tutti gli altri si spalancheranno le botole della disoccupazione e del precariato. Per chi esce dai licei stringendo in pugno con orgoglio il famoso pezzo di carta tanto bramato dai genitori, o, come me,  sta ancora sudandoselo sui banchi, le prospettive di un lavoro stabile sono pari a zero, quel diploma potrà servire tutt’al più a pulirsi il culo.

La cronaca estera annovera la storica visita di Richard Nixon in Cina, ne abbiamo già accennato, la sua seconda elezione alla Casa Bianca, il ritorno di Juan Domingo Peron in Argentina, la scelta del leader egiziano Sadat di sbarazzarsi dei consiglieri sovietici e schierarsi con i Paesi del Terzo mondo non allineato, gli agghiaccianti episodi di cannibalismo verificatisi nelle Ande dove i superstiti di una sciagura aerea sono costretti a cibarsi dei propri compagni morti  per poter sopravvivere in attesa dei soccorsi.

Sui giornali in cronaca nera la devastante esplosione di un palazzo della capitale al quartiere Prenestino, 17 morti e 60 feriti,  e il  tragico schianto di un DC8 dell’Alitalia proveniente da Roma che manca le luci della  pista dell’aeroporto di Punta Raisi e centra le rocce della Montagnalonga di Carini provocando  la morte di 115 passeggeri.

Dopo la prima conferenza mondiale sull’inquinamento,  tenuta a Stoccolma tra il 5 e il 16 giugno,  anche in Italia si comincia a porre la dovuta attenzione all’ambiente, sempre più numerosi i cartelli di divieto di balneazione lungo i nostri litorali,  e alla salute , del 1972 le prime campagne anti-fumo  rivolte soprattutto ai giovani , che assumeranno col tempo la caratterizzazione di vere e proprie crociate, novità anche sulla naia , il parlamento riconosce finalmente l’obiezione di coscienza.

Al Salone internazionale di Ginevra viene presentata l’ultima nata in casa Fiat, è la piccola 126, un successo strepitoso, nei primi quattro mesi ne saranno vendute più di centocinquantamila, mio fratello Paolo , fresco di patente, convincerà papà a regalargliela, ed io , al volante di quell’utilitaria verde muschio coprirò l’anno dopo i primi metri  da automobilista dirigendomi verso la curva della retta e  sfiorando pericolosamente le falde del monte Gerifalco, un tentativo disastroso che mi convincerà  a togliere per il momento le chiavi dal quadro per tornare a calzare le fidate Adidas.  

Sui giornaletti scandalistici il chiacchierato matrimonio dell’attrice Paola Borboni, 72 anni,  con un giovanotto che potrebbe essere suo figlio , Bruno Vilar, sulle pagine dei quotidiani  l’insensato sfregio alla Pietà di Michelangelo messo in atto da un geologo di origini uìngheresi,  Laslo Toth, che si scaglia contro la figura della Vergine   spaccandole a martellate il braccio sinistro ed il naso.

Approda in Rai un nuovo programma di appena 15 minuti per i più piccoli -  ma non solo - si tratta di Gulp! Fumetti in TV. Imperdibile!| Dopo una breve introduzione di Cochi e Renato viene trasmesso un cartone animato del sig. Rossi, noto personaggio del disegnatore  Bruno Bozzetto, a seguire una divertente storia dell’infallibile investigatore Nick Carter , creato dal genio dell’emergente Bonvi e dalla sapiente esperienza del grafico pubblicitario De Maria . Ad aiutarlo a catturare l’acerrimo nemico Stalislao Moulinsky, vero asso del travestimento,  e a dipanare la matassa dei complicati casi a lui affidati gli imbranati aiutanti Patsy e Ten.

L'aspetto più rilevante dell’animazione è il modo in cui questa viene realizzata,  si tratta in pratica di vignette con immagini fisse, esattamente come in un fumetto, opportunamente sonorizzate e doppiate da attori professionisti; l'apparizione delle tipiche nuvolette nel momento in cui il personaggio inizia a parlare e l'uso sapiente delle tecniche di regia, dall'inquadratura dell'intera vignetta allo zoom, dai campi medi ai primissimi piani, riescono a dare dinamicità e movimento ai personaggi dando quasi l'illusione di un'animazione vera e propria.

Si tenterà di replicarne il successo cinque anni dopo, 1977, con Supergulp! , ancora strisce animate , ancora celebri personaggi del fumetto tra cui Tin Tin, Alan Ford o i supereroi americani della Marvel e nuovo spazio alle avventure di Nick Carter,   il programma tuttavia non raggiungerà i picchi di ascolto della precedente edizione.

Il giovedì sera un pacioso medico bolognese, il dott. Massimo Inardi  - ci siamo già occupati di lui -  rispondendo a domande sulla musica classica sbanca il Rischiatutto, viale Mazzini intanto , in attesa del Pinocchio televisivo di Luigi Comencini , con Gina Lollobrigida nelle vesti della fata turchina e Nino Manfredi in quelle di Geppetto,  previsto in primavera, propone in prima serata lo sceneggiato televisivo per la regia di Vittorio Cottafavi A come Andromeda tratto dall’omonimo romanzo scritto a due mani da Fred Hoyle e John Elliot.  Tra i principali interpreti Luigi Vannucchi nella parte del dottor John Fleming , Paola Pitagora in quella di Judy Adamson , Tino Carraro nelle vesti del Prof. Ernest Reainhart e Nicoletta Rizzi in quelle di Andromeda. 

Un vero mito, forse l’ultimo della mia infanzia, nei titoli d’apertura di questo mistery all’italiana si legge “questa storia si svolge in Inghilterra l’anno prossimo”, riscuote un enorme successo , una storia fantascientifica che tratta argomenti nuovi per l’epoca come l’intelligenza artificiale e la vita extraterrestre, è ovvio come  non possa passare inosservato agli occhi,   per il momento ancora in vetrina,  di un sognatore incallito come il sottoscritto. La spaesata Andromeda si ucciderà perché non era di questa terra , con lei si spegneranno anche i miei sogni da bambino,    per un lungo periodo il vecchio televisore in bianco e nero resterà in stand by in attesa del colore , avrò ben altro cui pensare indaffarato come sarò a rincorrere sottane.

Oscar  a Il braccio violento della legge e al protagonista maschile del film Gene Hackman, intanto , mentre critici cinematografici da strapazzo si masturbano il cervello deprecando con furore  Ultimo tango a Parigi di Bernardo Bertolucci , reo di mescolare in un presunto timballo erotico  burro e sesso , Laura Antonelli gira Malizia attentando, lei sì, alla verginità dei quattordicenni dell’epoca che si vedranno spuntare sul palmo della mano calli da guinnes dei primati e sentitamente ringrazieranno.

Nello stesso periodo arriva sugli schermi dalla Cina con furore:  un atletico orientale , interpretato dall’attore – si fa per dire -  Bruce Lee, biascicando parole senza senso e urlando come un indemoniato , s’agita sulla scena  con ritmi e movenze da epilettico e  infiamma le platee delle sale di seconda visione inoculando nell’animo degli scriteriati adolescenti la passione per le arti marziali dell’esotico Oriente.

Ma l’evento cinematografico del 1972 è Il Padrino di Francis Ford Coppola, tratto dall’omonimo romanzo di Mario Puzo, un filmone  di quasi tre ore che narra le vicende del boss mafioso  Vito Corleone e della sua irrequieta famiglia nella New York degli anni 40.  Tre oscar: miglior film, migliore attore – Marlon Brando – e migliore sceneggiatura.

Nicola di Bari vince per la seconda volta consecutiva  il Festival dei fiori  grazie  a I giorni dell’arcobaleno, brano che avrà il fegato di riproporre anche all’’Eurofestival , Massimo Ranieri , con Erba di casa mia l’edizione di Canzonissima condotta quell’anno da Pippo Baudo, Loretta Goggi, Monica Vitti e Vittorio Gassmann  , ma i veri successi dell’anno saranno il brano terzo classificato, Montagne verdi di Marcella, un vero inno alla pastorizia , e la colonna sonora del film oscar  il Padrino appena  recensito  interpretata con la solita classe da Santo & Jhonny .

Per fortuna tra agosto e settembre negli Island Studios  di Londra i mitici registrano Foxtrot e, tra gli altri splendidi pezzi, la leggendaria suite che segnerà il loro trionfo artistico e la mia definitiva conversione alla fede nel Dio Peter : Supper’s Ready.

E’ anche l’anno delle olimpiadi di Monaco, dei sette ori del fantastico nuotatore tedesco Mark Spitz e dei due nell’atletica , 100 e 200, del russo  Valeri Borzov , per i nostri colori le medaglie di Antonella Ragno nel fioretto, di Paola Pigni nei 1500 e di Novella Calligaris nel nuoto . Accanto a questi avvenimenti sportivi il drammatico blitz dei guerriglieri palestinesi di Settembre nero alla palazzina 31 del villaggio olimpico , i terroristi prendono in ostaggio gli atleti israeliani, l’intervento delle teste di cuoio tedesche e la sparatoria che ne nascerà mieteranno un tragico bilancio di diciassette morti.

Ancora qualche briciola di sport per ricordare lo scudetto tornato a Torino sulle maglie della Juventus , il bis di  Boninsegna che consola gli interisti confermandosi capocannoniere con 22 reti , l’anno prima erano state 24, e il dominio in campo internazionale dell’ Ajax del calcio totale che rafforza la sua fama di squadra praticamente imbattibile vincendo per la terza volta di seguito la coppa dei Campioni .

Onore anche per Pietro Mennea , terzo nei 200 di Monaco , Gustav  Thoeni medaglia d’oro olimpica nello slalom gigante di Sapporo e Franco Bitossi che,  dopo una lunga fuga solitaria,  si fa soffiare al traguardo il sogno mondiale  da Marino Basso, intanto Majorca scende fino a 78 metri in apnea e molti ragazzini , trattenendo il fiato nella vasca da bagno, tenteranno in quel periodo di emularne le gesta. 

1973 , sedici primavere sulle spalle, si diventa grandi, le notizie snocciolate dai mezzobusto delle tivù nei telegiornali si fanno interessanti anche per un adolescente convinto che il mondo, al centro del quale si trova piazza Gondar, confini a sud con corso Trieste  , a nord con il Ponte delle Valli, ad Est con largo Somalia e ad ovest con viale Etiopia, oltre quelle frontiere solo le Colonne d’Ercole.

Avvenimenti principali il golpe militare in Cile, l’armistizio tra Stati Uniti e Vietnam del Nord e la guerra del Kippur tra Egitto ed Israele.

Ma andiamo per ordine.

In Italia la crisi è nera, scioperi a ripetizione, tumulti e violenti scontri tra lavoratori e forze dell’ordine, questo il ritratto del primo semestre appena mitigato dalla sottoscrizione del contratto dei metalmeccanici del 3 aprile.

Pochi giorni dopo una manifestazione missina del solito Ciccio Franco degenera in furiosi tafferugli , sul terreno rimane ucciso l’agente di pubblica sicurezza Salvatore Marino.

L’8 luglio dalle ceneri di una nuova  crisi di governo sorge l’esecutivo di Mariano Rumor, la solita padellata di vecchi nomi della nomenklatura di stato .

L’11 settembre, come già sintetizzato, il Presidente cileno Allende viene trovato morto in una sala del palazzo della Moneda , sale al potere il bieco Pinochet.

Enrico Berlinguer nel frattempo lancia la proposta del compromesso storico, persuaso infatti della necessità di una collaborazione con le forze cattoliche strizza l’occhiolino agli antichi avversari.

In autunno,  a seguito del nuovo conflitto – la guerra dei sei giorni -  scoppiato in medio oriente a cui abbiamo accennato prima, ha inizio per i paesi occidentali la crisi petrolifera. Una nuova tegola che si abbatte  sulla nostra bilancia commerciale già in apnea : dopo la sconfitta gli arabi prima riducono l’estrazione del greggio poi riprendono la normale produzione  raddoppiando però i prezzi.

L’aumento della benzina porta all’inevitabile rincaro di tutti i generi di prima necessità: un tiepido anticipo di quanto succederà trent’anni dopo con l’avvento del vituperato euro.

E’ l’epoca dell’austerity , il governo a partire da domenica 2 dicembre 1973 decide prima di vietare la circolazione dei veicoli nei giorni festivi poi di alternare sulle strade del nostro paese il flusso delle auto con targa pari a quelle con targa dispari.

Un’inedita Piazza Gondar quella che appare in quei giorni ai miei occhi,  sgombra dal consueto traffico e affollata di vocianti ragazzini che filano in bicicletta o sui pattini a rotelle e giocano a pallone sull’asfalto deserto . Un paesaggio irreale replicato in tutte le piazze della capitale e delle principali città italiane, le biciclette escono dalle cantine e dai garage, i cavalli da chissà dove.

Le cassandre della finanza preannunciano tempi bui – una novità per gli italiani -  e il loro catastrofico capofila, il ministro del Tesoro Ugo La Malfa suggerisce, ancora una volta e sempre agli stessi, di stringere la cinghia .

Da che l’Italia è Italia ogni anno c’è un sacrificio da affrontare ma a farvi fronte  costantemente i soliti noti , quando le cose andranno un po’ meglio ci penseranno gli  accigliati ed incapaci professori del cazzo della Luiss e della Bocconi, arruolati nelle fila della politica, e spalleggiati dall’infallibile  Presidente Ciampi,  a mettersi in testa di farci entrare per forza in Europa e a propinarci l’amaro calice della moneta unica. Ma non è ancora tempo di insudiciarci nelle immondizie del nuovo millennio.

E’ l’anno del Golpe in Cile, il governo socialista è rovesciato dai generali fedeli a Pinochet, il cadavere di Salvador Allende viene portato fuori dal palazzo della Moneda dove da quel momento in poi sventolerà il vessillo della dittatura militare foriero di anni di terrore sanguinario, ma è anche l’anno che segna , dopo quasi cinque anni di negoziati, la fine della guerra del Vietnam con gli accordi di pace di Parigi tra il nuovo segretario di stato americano Kissinger e il rappresentante del governo vietnamita Le Duc Tho.

Al decimo congresso del Partito Comunista Cinese Mao designa i suoi eredi , contemporaneamente si apre una nuova era di distensione tra Usa e Urss,  negli incontri di Washington , Camp David e San Clemente  Nixon e Breznez firmano numerosi accordi economico - commerciali ma soprattutto importanti protocolli d’intesa per risparmiare al mondo una devastante guerra nucleare, aria di disgelo insomma tra le due superpotenze , da Cape Kennedy intanto viene lanciato il laboratorio spaziale Skylab.

Nel nostro Paese oltre alla consueta messe di  bombe, attentati e vittime innocenti – il 23 gennaio nei violenti scontri scoppiati in via Bellotti tra giovani del Msi e le forze dell’ordine resta ucciso a Milano l’agente Antonio Marino  - si registra anche il primo morto per una dose di eroina,  un tragico elenco che in futuro si allungherà considerevolmente , i giovani pretori d’assalto della pretura di Roma capitanati da Luciano Infelisi scoprono nel frattempo un singolare virus   che colpisce centinaia di cornette telefoniche , misteriosi cimici piazzate presumibilmente dai servizi si annidano nei telefoni di mezza Italia, è lo scandalo delle intercettazioni.

Mentre a Napoli scoppia un’epidemia di colera che costringe migliaia di partenopei ad estenuanti code per sottoporsi alla vaccinazione preventiva ,  al Palalido di Milano si svolge il primo convegno di Comunione e Liberazione , sordida fucina di giovani democristiani riciclati dall’azione cattolica ,  le brigate rosse frattanto raccolgono nelle loro prigioni del popolo altri disgraziati da fotografare e processare sommariamente continuando l’ordinaria mattanza di figure di secondo piano.

Numerosi rapimenti forniscono materia prima per i rotocalchi , il più celebre è quello avvenuto a Roma di Paul Getty Junior , nipote di un ricchissimo petroliere inglese, per sollecitare il pagamento del riscatto i rapitori mozzeranno un orecchio all’ostaggio. Dopo sedici giorni di prigionia torna nella sua casa di Bergamo anche il piccolo Mirko Panattoni rapito all’uscita di scuola la mattina del 21 maggio , per la sua liberazione i genitori hanno pagato trecento milioni, niente quattrini invece per i sequestratori del giovane industriale torinese Luigi Rossi di Montelera , viene trovato per caso dalle forze dell’ordine in una cascina di Treviglio dove viene tenuto nascosto mentre si indaga su un altro sequestro.

Nell’intricata boscaglia delle leggi tributarie spunta una nuova tassa, la famigerata Iva, imposta sul valore aggiunto, in quei giorni  il sottoscritto, intervistato di fronte al tabaccaio di viale Libia ,  confesserà al giornalista che gli chiede se sia a conoscenza del nuovo balzello di non conoscere che la popolare cantante Iva Zanicchi depositaria di tale nome, solo qualche anno dopo , serio professionista e non più scanzonato ragazzino,  si renderà conto che si tratta dell’ennesimo pizzo di Stato.

Amarcord di Federico Fellini, Ludwig di Luchino Visconti  e La grande abbuffata di Marco Ferreri sono alcune delle pellicole prodotte  in Italia degne di nota almeno  per gli addetti ai lavori,  autentiche rotture di coglioni per gli altri  . Jesus Christ Supertar è invece  la rutilante trasposizione cinematografica in salsa rock della vita di nostro Signore made in Usa , copione che susciterà furiose polemiche e le consuete proteste dei puritani , a smentirli sarà lo stesso pontefice affermando d’aver gradito il film, intanto muore a Roma la popolare attrice Anna Magnani, l’indimenticabile Nannarella.

Pazza Idea di Patty Pravo e Il mio canto libero di Lucio Battisti  i successi canori dell’anno fischiettati dalla massa poco silenziosa e molto incazzata, non l’aiuta a dimenticare i guai il tris  Pippo Baudo, Mita Medici e Maria Rosaria Omaggio che presenta la Canzonissima dell’anno vinta dal brano  Alle porte del sole cantata da Gigliola Cinquetti che l’età comincia ad averla, eccome! Come d’altronde il tradizionale intrattenimento del sabato sera , alla sua penultima programmazione prima del definitivo pensionamento e della cancellazione dai palinsesti Rai , gli effetti dell’austerità si fa sentire anche in Tv  e i programmi finiscono in anticipo.

Dall’ Inghilterra arrivano le note di Crocodile Rock di Elton John, dai quartieri della periferia romana musica e parole  di Questo piccolo grande amore intonate da Claudio Baglioni .

Il 22 gennaio 1973 segna una data storica per il sottoscritto che si reca in compagnia della sorella Aurora e del suo boy Friend -  accompagnato dal fratello e della futura cognata -  al Palaeur per assistere al fantastico concerto – unica data romana -  dei favolosi Genesis che durante il Charisma Tour Of Italy presentano all’affezionato pubblico del nostro Paese il loro ultimo lavoro, il leggendario Foxtrot.

Ventimila spettatori, musica trascinante,  luci psichedeliche, maschere a go-go  e decibel a tutta manetta, un concerto indimenticabile  che resterà negli annali della storia del Rock.

La serata si apre con il crescendo di Watcher of the skies seguito dal melodico ed incalzante The musical Box – traccia d’esordio di Nursery Cryme  - una breve sosta ed è la volta della prima parte della strabiliante epopea di Supper’s ready interrotta da un paio di brani del precedente album , The fountain of Salmacis  e The Return of the giant Hogweed , poi la seconda razione di Supper’s che sfuma nell’interminabile brano di chiusura As Sure As Eggs is Eggs , sembra finita , non si fa in tempo a riprendere fiato , le luci sembrano smorzarsi poi tornano ad esplodere sul palco, si torna alle origini con il turbinoso  The Knife.

Lo spettacolo si chiude, nell’aria resta un sapore di mito, interverrò ancora a numerosi concerti , Emerson Lake e Palmer,  Jethro Tull, Pink Floyd, Banco del Mutuo soccorso e ancora Genesis , tra gli altri, ma mai rivivrò emozioni di tale intensità , almeno fino a quando non salirà sul palco Dio Peter per mostrarci la luce ed indicarci la via , ma non anticipiamo i tempi .

Il gruppo inglese , dopo aver raccolto nel febbraio di quell’anno in un album dal vivo  Genesis Live appunto – alcuni brani delle loro esibizioni per il mondo , incidono in agosto Selling England by the pound.

La deflorazione della chitarra elettrica da parte del depravato Hackett in Firth of Fifth ed il sound ormai sopraffino del resto della band anticipano di un anno il capolavoro incontrastato della musica rock di tutti i tempi: The Lamb Lies down on Broadway.

Dopo quel disco Peter Gabriel raggiunta la vetta lascerà la formazione per iniziare una scoppiettante carriera solista. Un presagio di quel prevedibile abbandono è presente sul vinile del 1973, si tratta del melodioso e suadente  More Fool me che vede il batterista Phil Collins nell’inconsueta veste di cantante solista .

Dell’allucinante viaggio del portoricano Rael narrato nel doppio del 1974 e delle inevitabili  tracce di squilibrio che lascerà nel mio DNA riparleremo tra breve.

Il tubo catodico nel frattempo ci propone i primi episodi della serie made in USA  Starsky & Hutch  con intriganti storie di crimini e delitti, le seguirò, come tutti, ma in questo momento la tivù non rappresenta certo il mio passatempo preferito, basti pensare che la trasmissione di maggior successo è Dove sta zazà che vede Gabriella Ferri impegnata a rinverdire i tempi del cabaret perduto.

Nonostante al suo fianco ci siano comici del calibro di  Pippo Franco, Pino Caruso, Oreste Lionello ed Enrico Montesano il programma resterà negli annali dei miei oscar tivù come il più noioso e scialbo che sia mai stato trasmesso , o forse, chissà , più semplicemente  non era più il momento di perder tempo davanti al piccolo schermo , era arrivata l’ ora di suonare la carica , lubrificare la sonda   e andare in cerca di pozzi da trivellare: il  risveglio della bestia era ormai vicino . Sudiiiicio!!!!

Sulle pagine del Corriere dello Sport numerosi i titoli esaltanti,  dalla vittoria di Novella Calligaris negli 800 stile libero durante i campionati mondiali di nuoto di Belgrado al record mondiale stabilito da Marcello Fiasconaro sugli 800 metri, dal titolo iridato finalmente conquistato da Felice Gimondi a Barcellona alla consueta  medaglia d’oro del tuffatore Dibiasi , ma soprattutto lo storico successo della nazionale azzurra di calcio sui maestri inglesi infilati da Fabio Capello in casa loro , ecco gli uomini in campo quella sera a Wembley  : Zoff, Burnich, Facchetti, Bellugi, Benetti, Spinosi, Rivera, Causio, Capello,Chinaglia e Riva.

Prima di chiudere il giornale e posarlo sul termosifone del bagno sarà bene rammentarvi che l’ Ignis del Basket diventa campione del mondo a San Paolo , Giacomo Agostini conquista il suo 13° titolo iridato e  la Juve di Vjcpalek il 15° tricolore  bissando il successo dell’anno precedente, niente da fare invece per i bianconeri nella finale di Coppa Italia, il Milan batte 6-3 i campioni d’Italia e incamera l’allora ambito trofeo.

La terra ha ormai terminato l’ennesimo  giro intorno al sole quando il 1974 subentra al 1973,  l’avvenimento di maggiore rilievo sul suolo patrio è il referendum sul divorzio e il vertiginoso aumento delle tariffe ferroviarie , 30% in più,  nel resto del mondo è doveroso ricordare la rivolta portoghese che decreta la fine del regime fascista di Antonio Salazar, la rivoluzione militare etiope che segna la fine del negus Haile Selassie e del suo antico impero , la nomina a nuovo presidente della repubblica francese del gollista Giscard d’Estaing,   la caduta del regime dei colonnelli in Grecia, ed infine le dimissioni di Richard Nixon travolto dallo scandalo Watergate e la nomina al suo posto di Gerald Ford alla suprema carica di Presidente degli Stati Uniti.

Ecco il breve riepilogo di un anno fondamentale che lascerà evidenti strascichi di follia nella personalità schizoide del sottoscritto, mettiamo un po’ d’ordine nell’agenda e ricominciamo da capo.

Ancora la strage di piazza Fontana sulle prime pagine dei giornali e ancora una nuova pista da seguire che porta al mandato di cattura per il missino Guido Giannettini, si staglia intanto sulla vicenda l’ombra oscura del Sid e del suo capo, Vito Miceli, 

Ugo La Malfa continua a fare la cornacchia ammonendo i consumatori sulla pericolosità della società dei consumi e degli sprechi , gli italiani non possono permettersi un tale tenore di vita, dice, ha ragione ma i destinatari del rimprovero se ne sbattono delle fosche previsioni e giustamente prendono l’uovo oggi anziché lasciare la gallina alla generazione futura.

Rumor da le dimissioni salvo formare immediatamente un nuovo governo , intanto le Brigate Rosse alzano il tiro e il 18 aprile rapiscono il sostituto procuratore della Repubblica Mario Sossi, chiedono in cambio della sua liberazione quella dei Compagni in carcere. Lo Stato manterrà una  linea di fermezza e finirà per spuntarla , l’ostaggio viene liberato, i terroristi sembrano cedere ma in realtà sono ormai pronti per sferrare l’attacco finale al cuore dello stato.

Gli italiani sono chiamati alle urne per decidere sulla proposta avanzata da parte dei cattolici e caldeggiata da Amintore Fanfani  di abrogare la recente legge sul divorzio Fortuna-Baslini, il 50% non riesce a capire perché se è favorevole al divorzio deve votare “no” e se invece è contrario deve mettere la crocetta sul “” , comunque i fautori della Legge hanno la meglio , il 59% della popolazione si schiera col fronte del No e la Stampa titola L’Italia è un paese moderno vince il No, il divorzio resta . Da quel momento nel Belpaese divorziare diventa una moda , spesso persino uno status simbol. I radicali , che da qualche tempo hanno scelto il digiuno come forma di protesta pacifica per sostenere le loro battaglie civili e  vorrebbero abrogare persino il concordato , per ora s’accontentano  , ringraziano gli elettori e corrono ad ingozzarsi prima di stramazzare a terra per la fame. Bisogna comunque riconoscere che almeno su una questione tutti i gruppi politici sono solidali , il 2 giugno viene infatti promulgata la legge istitutiva del contributo statale al finanziamento dei partiti.

Quando il pomeriggio del 28 maggio la tivù da la notizia dell’attentato sotto il porticato di piazza della Loggia a Brescia, mi trovo a casa della mia compagna di classe – la disponibile e generosa  Teresa – ufficialmente per fare i compiti in realtà per vedere di chiarire l’interrogativo che da qualche settimana veleggia nella mia mente:“Considerando che in classe e nell’aula di chimica ti strusci come un mocho vileda me la dai o non me la dai ?”

Torneremo ad occuparci della vicenda più avanti.

Il resoconto della strage, otto morti ed oltre cento feriti , smorza il fuoco del momento, lei, eccessivamente sensibile, rimanda a data da destinarsi la risposta, io, eccitato come una bestia, maledico il giornalista autore del servizio.

Non che fossi insensibile ma in quel periodo il quotidiano resoconto  di morti, feriti e  gambizzati  era diventata routine , sulle pagine dei quotidiani , prima di entrare a scuola,  non si leggeva altro.  

La crisi economica e le violenze dei gruppi eversivi di destra e di sinistra – il 4 agosto ancora una strage , quella dell’ Italicus dodici morti e oltre cinquanta feriti sull’ Espresso Roma / Monaco di Baviera   - avvelenano l’atmosfera del Paese, Mariano Rumor prova ancora una volta a defilarsi ma il Presidente Leone lo richiama alle proprie responsabilità riaffilandogli la presidenza del Consiglio .

Renato Curcio, capo storico delle B.R. cade nelle maglie della giustizia, è un’effimera vittoria, il pericolo reale viene da destra,  da gruppi eversivi come Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale che,  forti della complicità con i  servizi segreti italiani,  godono il favore di misteriosi Paesi stranieri.    

Rumor riesce finalmente a togliere le tende da Palazzo Chigi e si trasferisce agli Esteri nel nuovo gabinetto Moro, un bicolore D.C. P.R.I. che dovrà traghettare la nazione verso nuove elezioni.

Il crack del finanziere Michele Sindona con l’inevitabile contraccolpo sul nebbioso ambiente economico nazionale  straripante di  connivenze mafiose, contiguità politiche e intrallazzi massonici, appone il marchio all’ultimo mese dell’anno  segnato da una crisi economica irreversibile che spazzerà via dalle strade delle città e dalle vetrine dei negozi nel Natale 1974 gli ultimi addobbi festosi e colorati.

Le scanzonate note della Stangata di G.R. Hill sono le più fischiettate nelle case degli italiani , mentre  la nuova ammiraglia Fiat, la 131 , diventa  una delle auto più vendute di casa nostra.

Il film scandalo dell’anno è Il Portiere di Notte di Liliana Cavani , Charlotte Rampling ne è la sensuale protagonista, sui cartelli pubblicitari però la più reclamizzata è la pellicola di Pier Paolo Pasolini Il fiore delle mille e una notte . Il copione più divertente appartiene comunque ad una commedia di costume italiana , Amici Miei, che racconta  le zingarate di un’allegra banda di perdigiorno alle prese con l’avanzare degli anni e la voglia di restare ragazzini. Eccezionali gli interpreti diretti da Mario Monicelli, Ugo Tognazzi è il conte Mascetti, Gastone Moschin  l’architetto Rambaldo Melandri, Philippe Noiret il giornalista Giorgio Perozzi, Duilio Del Prete il bottegaio Necchi, personaggi memorabili intrigati dal gusto tutto toscano per la beffa e l’irrisione , il film sarà ovviamente campione d’incassi di quella stagione.

Successo travolgente al botteghino per il cinema di genere, il polizziottesco , curioso mix di poliziesco e indagine sociale dominio incontrastato di attori inespressivi come Maurizio Merli e Luc Merenda , il cosiddetto horror all’amatriciana esageratamente cruento ed immerso in atmosfere quanto mai caliginose e la commedia sexy all’italiana che mostrerà generosamente al volgo plaudente le conturbanti formosità  di attrici come l’esplosiva algerina Edwige Fenech, incontrastata regina del genere,  e la  cecoslovacca Barbara Bouchet.

B movie questi ultimi che negli anni 70-80 contribuiranno ad irrobustire i bicipiti dei ragazzini dell’epoca  rendendo  popolari, oltre a quelle già citate, tante altre  stuzzicanti bellezze nostrane tra le quali è indispensabile ricordare Gloria Guida , la spregiudicata interprete  della liceale della classe dei ripetenti, Michela Miti, la stuzzicante maestrina dei film di  Pierino, Nadia Cassini, definita il sedere più bello d’Italia, la statuaria ex cantante Carmen Villani, e ancora,  Paola Senatore, Anna Maria Rizzoli, Lory Del Santo e Carmen Russo , e  faranno la fortuna di comici a mezzo servizio come Alvaro Vitali,  il Pierino per antonomasia , interprete della fortunata serie tanto cara al mio primogenito,   Gianfranco D’angelo, il napoletano Enzo Cannavale, Jimmy il fenomeno, l’indimenticabile Mario Carotenuto, il caratterista pugliese Gianni Ciardo, Pippo Franco, il toscanaccio Renzo Montagnani , Bombolo, il futuro Venticello spalla del maresciallo Giraldi, Lando Buzzanca , prototipo del maschio latino,  Aldo Maccione, altro tipico rappresentante del  becero gallismo all’ìtaliana, Renato Pozzetto, Lino Banfi e  Giorgio Ariani, altro improbabile Pierino alle prese con compagni secchioni e graziose supplenti in reggicalze.

Una citazione  a parte merita il filone sulle professioni che sfornerà pellicole scollacciate di poche pretese, comunque apprezzate dal popolino , come L’assistente sociale tutta pepe e tutta sale, la dottoressa del distretto militare,la dottoressa preferisce i marinai , l’onorevole con l’amante sotto il letto, la dottoressa ci sta col colonnello, l’insegnante, l’insegnante balla con tutta la classe, l’insegnante al mare con tutta la classe, l’infermiera di notte, l’infermiera nella corsia dei militari, la poliziotta, la poliziotta fa carriera, il ginecologo della mutua, la supplente,la supplente va in città. E  questi  solo per citare i titoli  più famosi  !

E’ il trionfo del cinema trash campione d’incassi , comicità di grana grossa, dialoghi decisamente volgari e primi piani , a volte persino impietosi, di tette e culi appartenenti a procaci e disinibite attricette :  per molti diventerà un genere  di culto, per altri l’alternativa animata a Play Boy e Caballero.

A San Remo, oltre ai soliti cantastorie, una novità, la presenza di Claudio Baglioni con il brano  A modo mio , un semplice giro d’accordi che farà la fortuna del sottoscritto , dilettante della dodici corde, impegnato ad intonarla sulla mitica Eko nelle tiepidi notti  pagliarensi: decine di topoline resteranno rapite dal mio canto e non potranno fare a meno di concedermi le loro grazie pregandomi di rinfoderare la chitarra e tirar fuori il piffero.

Canzonissima intanto è ormai alla frutta, a presentare l’ultima edizione del fortunato programma abbinato alla lotteria di Capodanno  Raffaella Carrà, Topo Gigio e Cochi e Renato – un vero trio delle meraviglie - si tenta la carta del rinnovamento,  a vincere saranno in due , per la sezione musica tradizionale Tony Santagata con Lu Maritiello , per quella dedicata alla musica leggera Wess & Dori Ghezzi con Un corpo e un’anima , finalmente si chiude il sipario , è ora di cambiare, purtroppo a sostituirla arriverà dopo appena un lustro il soporifero Fantastico.

Il volto triste di Paolo Frajese , nuovo conduttore della Domenica sportiva, appare in video a fine settimana  per raccontarci le gesta del belga Eddy Merckx che trionfa al giro d’Italia e al tour de France  e quelle del tennista Jimmy Connors vincitore del torneo di  Wimbledon .

In settembre agli europei di atletica svoltisi all’Olimpico di Roma Pietro Mennea è solo secondo dietro Borzov nei 100 , ma l’atleta di Barletta si supera nei 200 conquistando la medaglia d’oro dopo una cavalcata memorabile.

La valanga azzurra domina sulle piste di scii , la Coppa del mondo va a  Piero Gros mentre Gustavo Thoeni vince due medaglie d’oro ai mondiali di Saint Moritz,  nello slalom gigante e nello slalom speciale.

Enzo Majorca riconquista il record di profondità strappatogli dal francese Mayol scendendo in apnea fino a 87 metri al largo di Sorrento.

Ai mondiali tedeschi dopo il faticoso successo per 3-1 contro Haiti ci fanno fuori i polacchi già qualificati al turno successivo , a Stoccarda perdiamo 2-1 , intanto l’Olanda del carismatico Johan Cruyff sovverte i tradizionali  moduli di gioco . E’ l’era del calcio totale, lo schieramento a zona degli arancioni porta la nazionale olandese in finale contro la Germania Occidentale che vincerà poi la competizione .

Ambrogio Fogar in crisi di rigetto per la razza umana  circumnaviga il mondo su uno sloop di 11 metri ed Emerson Fittipaldi conquista il campionato mondiale di Formula Uno, queste le ultime  chicche per lo sport.

Preferirei tralasciarne una ma verrei tacciato di faziosità, ebbene sì,  la Lazio di Tommaso Maestrelli porta finalmente lo scudetto sotto l’ombra del Cupolone, purtroppo dalla parte sbagliata.  Per quanto ingrato possa apparire il compito corre l’obbligo a questo punto di elencare la formazione tipo Campione d’Italia 1973/1974: Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D’amico.

La rai accende Milleluci porgendo agli annoiati telespettatori Tante scuse , il servizio pubblico  è al capolinea , presto a risvegliare la platea televisiva arriveranno le tivù locali.

L’austerity modifica le abitudini degli italiani, la Fiat 127 del padre resta per lo più in garage, le chiavi in quell’ immancabile orrido borsello eletto accessorio da uomo per eccellenza e incontrastato protagonista del trend maschile anni settanta , la Due cavalli del figlio parcheggiata sotto casa, le chiavi nella logora borsa di tolfa acquistata a via Sagno.

Il canonico bollettino di morti ammazzati per mano di spietati gruppi eversivi rende  il clima del Paese cupo e inquietante, quasi irreale, come se non bastasse il frenetico tam tam di giornali e tivù annuncia  che nuovi,  pesanti  sacrifici aspettano i cittadini del Belpaese .  Non se ne può più, il blocco energetico del feroce Saladino comunque ha il suo rovescio della medaglia, le città sono più vivibili, l’aria più respirabile. 

Fine anno col botto per  Gabriel e compari, le note ora melodiose, ora travolgenti di The Lamb Lies Down on Broadway , registrato e missato tra l’agosto e l’ottobre 1974 , ricamano le vacanze di Natale di tanti ragazzi innamorati del gruppo formatosi alla Charterouse di Londra. La madre di tutte le suite esce in quei giorni in tutti i negozi specializzati , un doppio ellepì che rappresenta il punto più alto raggiunto dalla band  britannica.

Decido di regalarmelo per Natale ed entro dal mio spacciatore di fiducia – la discoteca Marcotti – la cara signora, che ancora incontro in banca tutte le mattine,  me lo incarta perbenino , la confezione però non arriverà mai integra  sotto l’albero. Quella notte stessa , stravaccato sul mio letto , finirò per assumerne una dose massiccia intracuffia che  mi renderà  incapace d’intendere e di volere per lungo tempo.

Un  feeling a pelle tra e me e l’enigmatico Rael protagonista del sorprendente viaggio alle prime luci dell’alba lungo le fumose vie di Manahattan. Un irriconoscibile Peter, capelli corti, torso nudo, Jeans e adidas, veste sulla cover i panni di un inquieto portoricano, Rael appunto, che percorre  inquieto le strade di New York.

Incantato dai deliziosi fraseggi di mellotron e chitarra elettrica osserverò  l’agnello sdraiarsi sul Broadway , spazzerò via la mosca dal parabrezza, ascolterò rapito la melodia Broadway del 1974  tra i vicoli sommersi dalla foschia poi avvolto in un bozzolo mi troverò nella gabbia ed assisterò incredulo alla grande parata dell’impachettamento senza vita.

Il tempo di voltare il vinile poi tornerò a New York con il cuore senza peli e , battendo il tempo  a carponi sul tappeto mi avvicinerò all’aula delle 32 porte.

Dovrò alzarmi dal mio giaciglio per estrarre dalla copertina il secondo disco, lo farò a stento, stordito da quegli eventi magici trapuntati da sonorità allucinate, solo un attimo, poi la puntina tornerà a solcare il silenzio della notte facendomi incontrare la candida Lilith e ad ogni modo vedrò accostarsi l’anestesista soprannaturale , un profumo intenso mi adescherà trascinandomi tra i tentacoli delle Lamia in una nuova sciagura di vuoti battelli.

Side Four , eccomi proiettato nella colonia degli amorfi, precipiterò nel burrone e le luci si spegneranno sul Broadway, scavalcando la frana finirò travolto tra le rapide, mi salverò ma sarò costretto per sempre ad aggirarmi tra le nebbie purpuree di IT.

Non sono diventato pazzo, solo chi conosce quella musica e quelle incredibili atmosfere potrà comprendermi.

Se la musica anglosassone ha dato il meglio di sé nel primo triennio degli anni settanta e resta in attesa dell’apoteosi con la futura carriera solista del geniale vocalist dei Genesis , il 1974 annovera nel suo calendario l’uscita di numerosi album storici di casa nostra .

Tra gli altri occorre ricordare il raffinato E tu del romano Claudio Baglioni, tormentato menestrello degli amori di quegli anni come Lucio Battisti lo era stato degli ardori nel decennio precedente, confezionato con mestiere dagli arrangiamenti di Vangelis ,  le delicate Stanze di vita quotidiana di Francesco Guccini, suggestive pillole di poesia in musica  , il suggestivo Concerto Grosso dei New Trolls , colonna sonora del film La vittima designata su musiche di Luis Enriquez Bacalov , imperdibile  lo splendido Shadows - ideale preludio musicale a centinaia di trombate di coppiette assatanate – e ancora L’isola di niente della P.F.M. , inciso da Mussida e compagni a Londra tra il novembre 73 e il febbraio 74 , doppiato dal trascinante Live in U.s.a.  registrato dal vivo dalla band milanese alla Convocation Hall dell’università di Toronto e al Schaefer Central Park Music Festival a New York nell’agosto 74 .

Poche righe su quanto accade nel 1975 attorno al quartiere:  termina finalmente la feroce mattanza in Vietnam, viene assassinato in un attentato Re Faisal d’Arabia e , mentre Mozambico e Angola proclamano l’indipendenza, muore a Madrid il generalissimo Franco.

In Italia la prima metà del 1975 è caratterizzata dalle lotte interne alla DC , gli schieramenti che fanno capo a Fanfani e Moro litigano come forsennati leccandosi le ferite referendarie, in questo contesto la sinistra armata, quella brigatista e quella dei  NAP- nuclei armati rivoluzionari – trova il terreno più adatto per attecchire sul malcontento delle masse. L’opinione pubblica , pur refrattaria alla propaganda dei terroristi,  non ne comprende ancora appieno la pericolosità.

Renato Curcio, uno dei fondatori del movimento eversivo, arrestato l’8 settembre dell’anno prima, viene fatto evadere dal carcere di Casale, ormai le BR non esitano a sparare, a rimetterci la pelle tra l’altro in uno scontro a fuoco con la polizia è proprio la moglie del leader della stella a cinque punte Margherita Cagol.

L’episodio più cruento è però quello di Robbiano di Medaglia  dove il 14 ottobre il maresciallo Maritano, nel tentativo di arrestare il terrorista Roberto Ognibene, viene falciato da una raffica  di mitra.

Insieme al nuovo diritto di famiglia che mette fine al purgatorio dei  figli di nessuno , viene varata la legge Reale , una serie di norme restrittive che  vieta tra l’altro la concessione della libertà provvisoria agli indiziati di reati contro l’ordine pubblico, è un giro di vite che consente alla polizia poteri da stato di guerra, parte della sinistra si opporrà tanto strenuamente quanto inutilmente a questi provvedimenti .

Confindustria e organizzazioni sindacali firmano l’accordo sulla scala mobile o,  come la chiamano  gli addetti ai lavori , l’indennità di contingenza, artefici principali del discusso compromesso, il leader della Cgil Luciano Lama e il presidente degli industriali Gianni Agnelli.

 Il Pontefice apre e chiude l’Anno Santo e nelle scuole si sente parlare sempre più spesso dei Decreti Delegati – a distanza di tanti anni ancora ci si chiede a cosa mai possano servire -  intanto sulle panchine dei parchi  si vedono sempre più spesso giovani stanchi di vivere con la testa ciondolante e una siringa accanto . La piaga della droga si sta diffondendo rapidamente , soprattutto nelle grandi città che cominciano a svuotarsi dando inizio all’urbanizzazione selvaggia delle periferie agricole.

Il 15 giugno le elezioni amministrative e regionali si rivelano un clamoroso successo per i comunisti, in tutte le regioni si formano nuove giunte rosse , lo scudo crociato resta il partito di maggioranza relativa ma sente il fiato sul collo degli eredi di Stalin, chi ne trarrà maggior vantaggio sarà lo sparuto gruppo dei socialisti , l’unico disposto a tenere i piedi in due staffe.

La legge appena approvata -  6 marzo 1975  - sposta dai ventuno ai diciotto anni  la maggiore età estendendo così il voto alla Camera ai diciottenni, per quello al Senato ci si ritiene ancora costituzionalmente immaturi e occorrerà aspettare di compierne venticinque.

E’ proprio questa novità che  determina   l’impetuoso balzo in avanti della sinistra anche grazie al mio contributo di maggiorenne di fresca nomina  .  Falce e  martello conquistano  le amministrazioni di tutte le grandi città, Napoli, Milano Torino ,Genova, Venezia e Roma. Anche sulla facciata della sezione comunista dell’Africano di via Tigrè viene spiegata la bandiera rossa , il colore però è già stinto e tornerà presto a  marcire negli armadi.

Da appena due mesi ho raggiunto quella fatidica età – per festeggiare una pizza da Giulio con pochi amici e la  morosa  -  appena in tempo  per la nuova consultazione elettorale. Che volete farci? Sono ancora un idealista. Nel segreto della cabina elettorale sulla mia scheda la croce finisce fatalmente sul simbolo dei  radicali di Marco Pannella : un  comprensibile errore di gioventù.

Dopo la micidiale randellata Fanfani si fa da parte e lascia la segreteria a Benigno Zaccagnini, è il 25 luglio, al solito mi trovo in Abruzzo, nell’ampia cucina del piano inferiore, l’unico esistente allora. E’ ora di dì fare merenda,  il tiggì   da la ferale notizia mentre mi appresto ad azzannare  una monumentale mezza pagnotta di pane infarcita di prosciutto crudo e cacio di pecora, non mi toglierà certo l’appetito.

Sulla pista circense della politica curiosi ominidi metà uomo  metà biscia , in cerca di applausi a buon mercato,  presentano i loro modesti numeri, Tanassi subentra a Saragat alla segreteria del Psdi, Zanone a Bignardi in quella del Pli.

Enrico Berlinguer nel frattempo forte del successo elettorale tenta il sorpasso , e nello sforzo di convincere i più recalcitranti s’allontana sempre più dall’orbita sovietica  stringendo  alleanze con i comunisti francesi, spagnoli e portoghesi.  Si dichiara pronto ad aderire agli accordi NATO e propone una sorta di eurocomunismo . A far naufragare il sogno del segretario del PCI l’indecisione dei suoi auspicati alleati, lo spagnolo Santiago Carrillo e il francese Marchais ma soprattutto l’ostilità del portoghese Alvaro Cunhal.

Tanta carne al fuoco per i cronisti di nera.

Il caso di Cristina Mazzotti, la diciottenne  rapita  ad Eupilio nei pressi di Erba, provincia di Como, e trovata cadavere nella cava di Vercellino di Galliate il 1° settembre, l’epidemia di salmonella che nella clinica Villa dei Platani uccide 19 neonati e il ritrovamento a Roma, il 1° Ottobre, di una diciassettenne nuda e sanguinante nel portabagagli di una Fiat 127. 

E’  Donatella Colasanti, si è finta morta per sfuggire alla furia del branco ,la sua amica Rosaria Lopez, 19 anni , non ce l’ha fatta , è stata massacrata  in una villetta del Circeo. Si tratta di gente del quartiere, ragazzi di buona famiglia  che hanno frequentato il mio stesso liceo, un delitto brutale che mi ferirà profondamente lasciando il segno su quella stagione di sangue.

A novembre , oltre alla strage di Novara nella quale una ragazza, Doretta Graneris,  con la complicità del fidanzato e di alcuni amici stermina l’intera famiglia per questioni di eredità, a tener banco su giornali e tivù l’assassinio  di Pier Paolo Pasolini.

E’ il mattino dei Santi, nebbia fitta e temperatura glaciale  ,  lo speaker rievoca alla radio la cronaca di quel torbido delitto  avvenuto sul litorale di Ostia,   nella villetta  alle porte di Colonna della mia morosa , certa Marina Borghetti – avremo modo di parlarne - sorseggio una tazza di latte caldo nel vano tentativo di riscaldarmi e riaprire le dita intirizzite dal freddo prima di tornare in cima all’albero a cogliere le olive .  Lo scrittore sarebbe stato ucciso da un ragazzo di vita , Mauro Pelosi, l’omicida è reo confesso. Non si saprà mai se dietro a questo efferato delitto ci sia dell’altro.

Proprio a fine anno l’annuncio da parte del segretario socialista De Martino, pubblicato sul giornale di partito il 31 dicembre , di metter fine ad un decennio di governi di centro-sinistra, ancora una volta si andrà al voto.

Sulla cronaca estera grandi titoli per Agostino Neto, leader socialista del fronte per la liberazione dell’Angola appoggiato e armato dal Cremlino che , dopo una lunga guerriglia , sale al potere nell’ex colonia portoghese,  per Juan Carlos di Borbone che dopo la morte del caudillo  Francisco Franco restituisce le libertà costituzionali ad una Spagna provata da  quarant’anni di dittatura e al nuovo leader dei conservatori inglesi, l’arcigna e perfida quarantanovenne Margaret Thatcher. 

Ed ora una breve divagazione nel mondo di crome e semicrome , l’età dell’oro del pop melodico e delle formazioni che hanno fatto la storia del Rock è agli sgoccioli, Peter Gabriel sta per abbandonare i compagni, Jan Anderson ha  dato il meglio di sé e lascia i Jethro Tull orfani del suo genio, Emerson Lake e Palmer e , come loro,  band straordinarie come Deep Purple, Yes e Led Zeppelin hanno detto ormai tutto e si accingono ad appendere gli strumenti in sala di registrazione per lasciare il posto sul palco alla nuova generazione .

I fuochi d’artificio sono durati poco, meno di un lustro,  tra il  ‘ 70 e il  ‘ 73  sono usciti  i più bei dischi del secolo. Datemi retta.  Nella discografia ideale di chi smania dalla voglia  di rollare canne a buon mercato  e volare oltre i limiti  con la complicità di sette note schizzate con classe  sopra un pentagramma ,  certi capolavori non possono mancare.  A questo punto mi sentirei un verme se non vi invitassi a fare con me un salto in discoteca  per visitarne i microsolchi.

Un rapido elenco in ordine sparso? Eccovi accontentati.

Tenetevi forte l’avvio è fulminante!

Paranoid – 1970 – salgono in cattedra i tenebrosi Black Sabbath,  geniali antesignani dell’Hard Rock, provate a resistere alle sonorità aggressive  del brano che da il titolo all’album di Osbourne e compagni !  Andiamo avanti,   Deep Purple in rock – 1970 - scritto e arrangiato da un quintetto di fuori di testa composto da Ritchie Blackmoore, Ian Gillan, Roger Glover, Jaon Lord e Ian Paice.  Musica a palla e chitarre assatanate, vi sfido a restare immobili mentre John Lord pesta sui tasti del suo mellotron Child in Time , poi mettete sul piatto il successivo vinile del 72, Machine Head,  e strippate come fusibili impazziti con Higway star e Smoke on The Water.

Solleviamo la puntina , dimentichiamo i bassi  legnosi e i tempi  martellanti del Metal    e accomodiamoci in poltrona , è il momento di sognare con quattro pietre miliari in salsa barocca , a presentarcele un trio d’eccezione, Kheit Emerson, Greg Lake e Carl Palmer.  L’album d’esordio il cui titolo richiama semplicemente i nomi dei componenti del gruppo -  E.L.P. appunto - è un ricercato gioiello di musica da camera arabescata con invenzioni di maniera, le acustiche sono inappuntabili ed esce in sordina nel 1970 . Tarkus  , 1971 ,   le cui meraviglie potrete scoprire solo dopo un attento ascolto e un paio di cannoni formato famiglia  , è un viaggio affascinante in compagnia di un curioso e malinconico  armadillo meccanico.   Pictures at an Exhibition , stesso anno del precedente ,  è una rivisitazione in chiave rock delle alienanti armonie del cupo Mussorgsky. A completare il prestigioso cofanetto che , immagino, si possa trovare ancora in qualche polverosa discoteca del centro , arriva la summa del versatile gruppo britannico , il celebre ed intramontabile Trilogy., formidabile mix di  aperture a largo respiro, improvvisi crescendo  e retaggi classicheggianti dalle sonorità stilisticamente perfette, terzo ambito premio al palio di Pagliara nell’estate del ’72.

Ma adesso è il momento di mettere le cuffie per saggiare  le atmosfere rarefatte  e le suggestive scenografie dei leggendari Yes di The Yes Album –1970 – Fragile - 1971 – e soprattutto dell’emozionante Close to the edge – 1974 – immagini musicali  raffinate costruite con cura dal talento di Wakeman e Hove e impreziosite dalle liriche di Jon Anderson , variazioni di volumi e intensità  che ti prendono alla spina dorsale magnetizzandola e facendoti correre brividi da panico lungo la schiena. Roba da sballo.

Una piccola deviazione è poi necessaria per andare a trovare il re del country , sua maestà Neil Young,  che ci farà ascoltare le gradevoli ballate di Harvest –1972 – , armonie  semplici e immediate  comunque capaci di veicolare intense emozioni, ci rilasseremo con A mann meeds a maid, un autentico capolavoro impreziosito  dall’ aristocratico talento della London Synphony Orchestra e batteremo il tempo con il ritmo cadenzato della dodici corde di Neil in Alabama.

Una divertente miscela di pieni e vuoti,  alternati con astuzia in salsa vagamente folk,  il sound dell’eclettico  Jan Anderson , capace di regalarci con i suoi Jethro Tull perle rare come Benefit –1970- e  Aqualung - 1971 – per poi strabiliarci con l’accattivante suite di Thick as a brick – 1972 .

Ma    ancora prima Robert Fripp , alla guida dei King Crimson , aveva già dato vita a pagine di musica immortale nei mitici 33 giri  delle origini , tra tutti  In the court of the crimson king –1969 – Lizard – 1970  e In the wake of Poseidon – 1970 – al suo fianco musicisti del calibro di Greg Lake, e Peter Sinfield. 

Per completare poi questa rapida rassegna non possiamo dimenticare  – oltre ovviamente ai Genesis che abbiamo già più volte citato e di cui parleremo ancora – le note  dure e incandescenti dei Led Zeppelin incastonate nel  vinile  dei primi quattro LP  -  tutti prodotti tra il 1970 e il 1972  -   e i simbolismi, le allegorie e le atmosfere  siderali dei precursori del pop psichedelico , i fantastici Pink Floyd :  chiunque farà musica dopo di loro non potrà più prescindere dalle sonorità e dalle magie di Atom Hearth mother – 1970 - e The dark side of the moon – 1973 .

Anche per chi scrive la musica non è più la stessa,   la scorpacciata di vinile con contorno d’erba a basso costo sembra finita ma prima di collocare definitivamente la puntina a riposo il mio giradischi testerà la cosiddetta Grande musica .

Le sinfonie e le armonie di mostri sacri della musica classica come Bach, Beethoven Mozart e Wagner e le opere dei più celebri maestri della lirica come Rossini, Verdi e Puccini si alterneranno ai brani  e  alle suite dei miti del rock.  Schegge di note che rimbalzeranno ancora a lungo tra le pareti della mia stanza riscaldata dal tiepido sole del tardo pomeriggio o immersa nell’oscurità della notte prima dell’arrivo sulla scena di Sua Maestà La Patata.

Chiusa la parentesi e spento lo stereo possiamo togliere le cuffie e tornare ad occuparci  degli aspetti più frivoli del 1975 , frammenti  di note , pillole di sport e un pizzico di gossip sulle mode del momento.

Mentre un gruppo di canto popolare cileno, gli Inti-Illimani, gira l’Europa riscuotendo un enorme successo e portando nelle città il canto del Cile libero , esce in quei giorni   in Italia , per un sano disimpegno all’insegna del vogliamoci tanto bene,  Sabato pomeriggio del romano Claudio Baglioni.  Suoni e testi da pomicio che saranno le frecce al mio arco in una breve ma intensa stagione di passione nel quale ad una sudorazione ascellare al napalm , il cui fetore non sarà possibile coprire neanche con un’immersione integrale nel Brut 33 – deodorante simbolo dell’epoca -  si accompagnerà un colossale ed inestinguibile appetito sessuale. Esagerato? Forse. Tenete comunque presente che in quel periodo mi vidi  costretto ad affrontare una difficile vertenza sindacale citato in giudizio dal mio sottoposto preferito  stanco di fare lunghe ore di straordinario , spalleggiato – anzi palleggiato – da quei due palloni gonfiati dei suoi assistenti fannulloni.

Dopo il divorzio dall’ Agusta Giacomo Agostini si aggiudica il suo quindicesimo mondiale, questa volta in sella alla Yamaha ,  Klaus di Biasi trionfa ancora una volta ai campionati mondiali di tuffi, Gustavo Thoeni ottiene la sua quarta coppa del mondo di sci , l’Ignis del basket diventa campione d’europa , la Juventus scuce il tricolore ai cugini laziali e Niki Lauda vince il mondiale piloti al volante della Ferrari 312 T , l’ultimo titolo conquistato dalla casa di Maranello risaliva al lontano 1964 con John Surtees

Estate 1975, sulle spiagge trapanate dai raggi del sole impazza una rivoluzionaria tendenza particolarmente gradita al rude maschio italico, quella di mostrare le poppe al volgo plaudente.

Il topless , nato un paio d’anni prima, non sarà più soltanto un vezzo di giunoniche attrici e conturbanti modelle, anche piacenti madri di famiglia , finora ingabbiate in castigati costumi interi con le coppe dei seni rinforzate e doppio strato di stoffa sull’addome per nascondere i chili di troppo,  ed emancipate bagnanti , fasciate in bikini di poliestere a tinta unita o a fantasia floreale dall’ inconfondibile taglio a triangolo ,  si conformeranno  alla nuova moda, dando così lavoro a magistrati bacchettoni e a ragazzini eccitati che andando a memoria si ingegneranno dandoci sotto di manovella al  ritorno a casa dalla spiaggia.

Approda sul grande schermo un curioso personaggio metà uomo e metà servo, è il rag. Ugo Fantozzi, esce infatti quell’anno il film commedia Fantozzi.  Paolo Villaggio da vita al suo più celebre anti eroe , un impiegato avvilito e frustrato, insignificante ingranaggio di una grande azienda,  alle prese con le meschinità della vita e le ingiustizie del potere. Comicità di grana grossa verrà definita  dai benpensanti e dai critici bacchettoni quella di Villaggio ,  avranno in parte anche ragione, comunque  alcune macchiette sono esilaranti e la maschera inventata dal comico genovese resterà nella storia come quella del mezze maniche  tipo dei chiassosi  anni settanta.

Grosse novità sul piccolo schermo,  prende avvio la mitica serie dei telefilm di fantascienza Spazio 1999 ambientata nella base lunare Alpha della Shado , intanto il giornalista Maurizio Costanzo inaugura con la trasmissione Bontà loro il ciclo dei talk show e si insedia in pianta stabile nella seconda serata dei palinsesti televisivi . Dopo qualche  anno il buffo omino senza collo passerà alla corte del Cavaliere con il Maurizio Costanzo show incastrandosi irreparabilmente  nel tubo catodico, non sarà più possibile rimuoverlo e toglierselo dalle palle .

1976: un anno di sangue come vedremo .

Lo scandalo del Sid, il terremoto in Friuli, la nomina a sindaco della capitale di Giulio Carlo Argan e l’impetuosa ascesa del nuovo astro della politica italiana Bettino Craxi,  questi i principali  avvenimenti di casa nostra. Altrove ne succedono delle belle, mentre  a Pechino   spippa Mao Tse Tung e in Libano scoppia la guerra civile , a Buenos Aires viene instaurata l’ennesima dittatura militare , contemporaneamente l’ ex venditore di noccioline Jimmy Carter trasporta tutta la sua mercanzia  nella sala ovale .

Di quattrini in giro se ne vedono pochi, la crisi è nera e la gente se ne sta a casa , unica consolazione un posto in prima fila davanti alla tivù.

In viale Mazzini Mike Bongiorno ha appena finito di condurre  Rischiatutto e già torna alla carica con Scommettiamo? , ad affiancarlo il mitico Signor no , Ludovico Pellegrino, e l’incantevole Patrizia Garganese nelle consuete vesti di discinta valletta. L’unica vera novità è rappresentata dalla trasmissione condotta in tandem da Renzo Arbore e Maurizio Barendson L’altra domenica dove saranno lanciati una serie di personaggi destinati a diventare famosi come Roberto Benigni, Andy Luotto, Michel Pergolani, Milly Carlucci e Silvia Anicchiarico.

Il programma  nasce sulla Rete 2 quale alternativa intelligente  al più tradizionale intrattenimento familiare di Domenica In  , la cui prima edizione , in onda sulla rete ammiraglia condotta da Corrado e Dora Moroni , parte proprio quell’anno  . Ma Domenica In  puzza già di vecchiume al secondo appuntamento anche se può contare su consistenti fasce d’ascolto  in occasione della pagina sportiva., particolarmente seguiti sono infatti i collegamenti con Paolo Valenti e il suo Novantesimo Minuto, e di quella musicale grazie al popolarissimo Discoring condotto nelle sue varie edizioni da Caudio Cecchetto, Awana Ghana , Kay Rush e dal trio Emanuela Falcetti , Anna Pettinelli e Isabel Russinova , momento clou del programma oltre alle performance canore dei numerosi ospiti in studio la lettura delle classifiche di vendita dei 33 e dei 45 giri. 

La sua programmazione  proseguirà fino ai nostri giorni e ancora oggi incombe sul palinsesto della domenica pomeriggio  tediando milioni di teleutenti storditi dal pranzo del dì di festa  conciliandone la  siesta e assecondandone la pigrizia anche intellettuale , l’Atra Domenica al contrario sarà una semplice fucina di artisti , alcuni diventeranno celebri altri spariranno dalla circolazione , e terminerà  nel 1979.

Nella seconda metà degli anni settanta viale Mazzini tenta la carta del colore e sui teleschermi appaiono le pallosissimeProve tecniche di trasmissione”, un avvilente parata di bestie assopite  rintanate nelle gabbie di un malinconico zoo di città, la vera rivoluzione tuttavia non la fa il sistema Pal ma lo sprigionarsi delle onde anomale di folcloristiche emittenti locali che affollano l’etere e completano la funzione di quei misteriosi pulsanti del televisore rimasti fino ad allora inutilizzati,  con loro la notte si tingerà di luci rosse.

Le prime immagini osè arrivano a tarda notte da una televisione straniera, Tele Capodistria, seguiranno i nudi e gli spogliarelli  delle piccole stazioni nostrane a conduzione familiare . Un porno annacquato  che costringerà milioni di telemaniaci, muniti d’antenna ma ancora privi di telecomando – un gigantesco callo spunterà sull’indice della mano sinistra -   a fare gli straordinari per rincorrere seducenti immagini di cosce tornite e bocce pencolanti di maialine in calore o fulminee apparizioni di chiappe sode e tette a pera . E’ la preistoria dello zapping , avambraccio  robusto e polso fermo non saranno più prerogative di grandi tennisti,  celebri in quel periodo, come Panatta e Borg, ma patrimonio di tutti gli italiani dall’occhio spento e dalla faccia stanca.

Nella fattispecie, stravaccato sul sofà buono del salotto chi vi scrive , occhio cerchiato e sensi allerta ad ogni piccolo rumore o movimento proveniente dalle stanze attigue , non si tirerà certo indietro e diventerà in breve tempo un vero campione della specialità. La turpe abitudine diventerà uno sport nazionale , sui banchi di scuola   delle aule del Giulio sempre più spesso occhi gonfi e bicipiti da culturista , moltissimi evidentemente quelli che scendono  in pista per tirare la volata.

Gli albori delle tv private risalgono a qualche anno prima e la palma dei primi arrivati nelle libere frequenze spetta a Biella , il 6 Aprile 1972, infatti, l'emittente televisiva Telebiella, diffonde nell' etere la prima trasmissione televisiva estranea alla Rai.

Tenterò anche la carta di procacciatore di pubblicità per una Tv locale della capitale ormai scomparsa, Pts, i risultati saranno disastrosi , non riuscirò a rientrare neanche dei quattrini  spesi per i canonici biglietti da visita.

Gennaio 1976, da un’approfondita meditazione del sottoscritto nasce l’idea di un giornale di quartiere, esce così per pochi intimi – una decina di copie in tutto per i soli redattori - il primo e unico numero del Resto del Casino, gazzettino  fatto in casa – quella di Marina -  dalla combriccola di via Ogaden, in arte I figli di Chew.

Fabrizio Sarti Magi viene incaricato di disquisire su Come è nato Il resto del casino, segue ovviamente il dovuto resto citato della testata.

Tra gli articoli principali l’Appello allarmante di Franco  sulla crisi del gruppo di stanza in via Ogdaen , il mio struggente brano,  inevitabile evoluzione di Cuore, Il cane,  roba da far impallidire al confronto il più melenso racconto di De Amicis, l’immancabile  denuncia  sociale  di Enza – sorella della mia compagna d’allora  – sull’ennesima vittima degli scontri politici tra forze dell’ordine e manifestanti Non ne abbiamo neppure parlato!, il solito pezzo  di Marina , fissata come non mai per un utero consapevole (!?) e indipendente ,   Il femminismo e il feroce atto d’accusa redatto da Rita Violenza e criminalità.

Non mancano come in ogni rivista che si rispetti le barzellette illustrate – inutili starvi a ragguagliare circa l’identità dell’inchiostratore -   l’ effimero ritaglio di gossip  commissionato a Mario Cronaca mondana, l’ Angolo gastronomico curato dalla coppia Tiziana-Mario e la pagina dedicata alla poesia con versi di Marco, Mario e Fiorella Licenza poetica. La rubrica per strizzacervelli Il Ricettacolo delle nevrosi è ovviamente affidata  alla mente malata di Giacomo che firma anche il polpettone a puntate Sulla libertà d’azione e di pensiero – inquietante sottotitolo Contenutis della cultura controrivoluzionaria -   la critica letteraria al butirroso Sarte,  noto erotomane e assiduo frequentatore  delle questure di zona  , che si occupa logicamente di letteratura erotica con una personalissima recensione del libro Histoire d’O.

Ancora elucubrazioni  cervellotiche per chi vi costringe a questa lettura da ombrellone con il servizio L’ago sensibilizzatore delle masse ed il pungente sarcasmo dal sapore vagamente didattico  del pezzo Pro-fesso- fare.  Sempre alla mia inesauribile vena di prosatore inesperto ad un passo dalla maturità clasica  è inoltre delegata dalla redazione  la stesura di una storia a puntate della comitiva  dal titolo alquanto altisonante , Kronos , alla quale segue l’agenda,   ancora una volta affidata alla mia indubbia versatilità di cane sciolto , In questa pazza compagnia.

Fiorella si diletta con la politica filosofando sulle nefandezze de Il generalissimo Franco, Mario con l’ attualità firmando il pezzo Nel mezzo del cammin di nostra vita sull’indimenticabile gita a Salerno in compagnia di Franco, Mauro e Giacomo  , poi la futura coppia di sposi si occupa di battere a macchina in tandem l’intero giornale  mentre Franco e Marina , in collaborazione con il sottoscritto nelle consueti vesti di disegnatore a mano libera iacovittidipendente  , pensano a collocare tra gli spazi vuoti  gli indispensabili messaggi pubblicitari degli sponsor.  Qualche esempio?

·       Per avvelenarvi meglio senza soffrire bevete vino Giuffrida & Co…lle Pallone! Rivolgersi al rivenditore autorizzato signor Franco Giuffrida tel. 83.94.932.

·       Per mascherare meglio i vostri difetti servitevi della profumeria di Marina Borghetti. Tel. 35.06.51

·       Se volete una morte “sicura” e non risarcita senza dubbio ad un’assicurazione vi dovete legare . E infine se ben presto volete dare un addio alla vita , di corsa e contenti all’ AssiGlobo assicuratevi.

·       Di frantoi tanti ce n’è , ma l’olio vero è uno solo perché… ‘o sai.

·       Gli oli Borghetti,

         Lo san pure i cani,

         son sempre perfetti!

Roba da chiodi !

Indispensabile , per farvi respirare il clima di quei giorni,  infierire su di voi riportando passo per passo  la prima, e fortunatamente ultima, puntata di  Kronos.

Mi hanno incaricato di scrivere una storia, se così si può chiamare – Come cazzo vuoi chiamarla razza d’imbecille !? N.d.a. -  della nostra comitiva, dalla sua formazione ai giorni nostri. E’ un incarico che ho assunto molto volentieri perché in questa comitiva anch’io come molti dei suoi componenti ho trovato i primi amori, le prime illusioni, le prime inevitabili delusioni, malinconie, gioie e tutto quanto   aiuta un ragazzo a maturare.

Tutto cominciò nel settembre del ’74 quando io, Franco, Mario , Fabrizio Sarti, Fabrizio Ferzi, Massimo e Mauro ci staccammo dal gruppo del muretto e, insieme a Maurizio D’Auria, ci stabilimmo sotto casa di Franco di fronte al bar di via Ogaden in cerca di quello che tutti i ragazzi della nostra età cercano : le ragazze che ci permettessero di formare il nuovo gruppo.

I primi giorni furono un po’ squallidi ma verso ottobre cominciammo a frequentare più gente, tra cui Marcello, Giacomo e, per “finestra” Letizia, una sedicenne rimediata tempo prima da Franco e Mauro Rosso.  

Il nuovo gruppo agli albori poteva infatti contare su ben poche donne, le uniche erano Melina ( la sorella di Franco ), Nunzia, Marila ed Eliana , due compagne di classe di Franco e Fabrizio Sarti che avevano aderito al distacco dal gruppo del muretto.

Il 9 ottobre 1974 la prima nota triste della nuova comitiva, si lasciano dopo 290 giorni di intensa attività (record che ai nostri giorni solo Melina e Nicola riusciranno a superare) Marila e Marcello. Ma andiamo per ordine.

- Ci stai già andando coglione! Arcinota dell’autore. _

Il 26 ottobre inizia il ciclo delle feste che saranno tanto importanti per tutti noi, la fa Giacomo , unitosi nel frattempo alla compagnia, nuovi arrivati Fabrizio Tiddi, Dodo e Mauro Rulli, finalmente arrivano anche le prime sospirate femmine: Rita, Pia, Letizia, Susanna, Simona, Claudia.

Le cose migliorano notevolmente e il 31 si fa una nuova festa da Mauro Rulli, gli invitati sono gli stessi. Cominciano le prime cotte, i primi amori. Franco s’innamora follemente (testuali parole sue) di Letizia, io di Nunzia ( con la quale ero stato in precedenza un tempo che resterà sicuramente un record: 30 minuti), Fabrizio Sarti di Elvezia , che però frequenterà fuori dal nostro gruppo,  e Mauro Rosso anch’egli di Letizia, da qui comincerà la rivalità tralui e  Franco.

Lo confesso , non ho resistito alla tentazione di modificare qualcosina .Segue un preoccupante “ continua” che ,  per fortuna,   resterà solo una minaccia.

Ne avete abbastanza? Tranquilli. Si torna alla cronaca.

Il 7 gennaio si dimette il governo Moro, investito dal vento del malaugurio del solito La Malfa che vaticina il fallimento di Stato e propone  un piano d’emergenza per risalire la china.

Renato Curcio ,dopo aver perso nel giugno 1975 la moglie Mara Cagol in un conflitto a fuoco, viene nuovamente catturato, non servirà a molto, nonostante un secondo importante arresto, quello  di Giorgio Semeria -  un altro dei capi storici del movimento -  in seno all’organizzazione brigatista avanzerà  l’ala estremista. Le esecuzioni a sangue freddo si fanno più frequenti ma i terroristi non  tralasciano gli attentati dinamitardi agli stabilimenti della Fiat, cinque in poco più di un mese.

Moro forma un nuovo monocolore che possa stare in piedi almeno il tempo necessario per tornare alle urne , intanto nel Paese  monta lo scandalo Loockeed, un’oscura storia che risale al 1970: cospicue bustarelle e illecite negoziazioni per piazzare aerei a stelle e strisce nei vari stati europei che sembra coinvolgere alte cariche dello stato. Approfondiremo l’argomento più avanti.

Enrico Berlinguer intanto insiste  nel tentativo di vendere in Italia e in unione sovietica -  interverrà in febbraio al 23° congresso del PCUS -  il suo articolo  di punta : l’eurocomunismo.

 Il 29 aprile viene ucciso a Milano con cinque colpi di pistola il consigliere comunale del Movimento sociale Enrico Pedenovi, i disordini che sconvolgeranno la città lombarda , teatro della guerriglia tra le opposte fazioni di destra e di sinistra, nei giorni successivi porteranno all’assassinio di Giovanni Moroso, 21 anni, accoltellato dai neofascisti.

Moro chiude di nuovo bottega il 1 maggio, Leone scioglie le Camere e indice le elezioni per il 20 giugno, ma prima di allora, la sera del 6 maggio, in Friuli una terribile scossa di terremoto del 9° grado della scala Mercalli, colpisce 137 comuni nelle province di Udine e Pordenone sconvolgendo un’area di quattromilaottocento chilometri quadrati e causando 971 morti e migliaia di feriti.

Il 28 maggio a Sezze Romano in seguito ai tafferugli nati nel corso del comizio elettorale di un candidato al parlamento nelle file del Movimento Sociale Italiano , Sandro Saccucci, viene ucciso il giovane comunista Luigi De Rosa.  Alcune testimonianze sembrano inchiodare l’aspirante parlamentare, dalla sua pistola sarebbe partito il colpo di pistola che ha freddato il ragazzo .  Saccucci verrà arrestato a Londra ma, subito liberato, verrà rieletto deputato. Quando il Parlamento si deciderà finalmente ad autorizzare una nuova indagine della Magistratura sull’uomo politico per concorso in omicidio, questi  sarà ormai lontano, in Argentina.

L’8 giugno alle 13,30 sulla salita che da Santa Brigida porta a Genova un commando brigatista uccide il sostituto procuratore Francesco Coco , insieme a lui perdono la vita il brigadiere Giovanni Saponara e l’autista Antioco Dejana.

Le elezioni che si svolgono dodici giorni dopo risentono del clima di terrore che aleggia sulla Penisola, votano per la prima volta alle politiche i giovani dai 18 ai 21 anni ma , nonostante l’impetuosa avanzata -  come viene definita dai comunisti -  dell’armata rossa la Dc tiene e nulla cambia.

Prima delle ferie c’è ancora modo e tempo per tremare, il 10 luglio una nube di diossina, potente gas tossico diserbante e defoliante, fuoriuscito dallo stabilimento ICMESA di Seveso, investe una vasta area della Brianza uccidendo numerosi animali e provocando gravi danni alle persone, la temibile cloracne . La fabbrica verrà chiusa ma i danni all’ambiente saranno incalcolabili.

Quello stesso giorno il delitto del giudice Vittorio Occorsio, questa volta a colpire l’estrema destra. Pubblico ministero nel processo contro l’organizzazione neofascista Ordine Nuovo,  aveva già indagato  sul Sifar e sulla strage di piazza Fontana.  Per l’omicidio saranno arrestati e condannati Pierluigi Concutelli e Gianfranco Ferro.

All’Hotel Midas di Roma il Comitato centrale del partito socialista italiano, dopo la batosta elettorale, silura Francesco De Martino e affida la segreteria a Bettino Craxi , l’uomo nuovo proveniente dalla corrente autonomista capeggiata da Pietro Nenni. Pochi giorni dopo Giulio Andreotti torna a palazzo Chigi con l’affezionata corte dei miracoli  scudocrociata, tra le solite facce spicca soltanto quella del primo ministro donna della storia della Repubblica, Tina Anselmi ,  assumerà la carica di Ministro del lavoro. 

Mentre la disoccupazione dilaga, la produzione ristagna e i capitali fuggono all’estero – niente di nuovo all’ombra degli Appennini - il venticello rosso porta intanto alla presidenza della Camera dei deputati per la prima volta un rappresentante comunista ,Pietro Ingrao,  e in Campidoglio il primo sindaco laico della capitale dopo sessantasette anni, il critico d’arte Giulio Carlo Argan.

Nei piani alti della finanza intanto  Guido Carli assume la presidente della Confindustria al posto dell’inossidabile Gianni Agnelli che nel frattempo trasferisce il 9,5% delle azioni Fiat nelle mani del governo libico, è il primo segnale della svendita del Paese all’estero , negli anni successivi il capitale straniero fagociterà poco alla volta l’intera economia nazionale ma per ora pochi se ne preoccupano.

Michele Sindona, fuggito in USA dopo il crack della Banca Privata Finanziaria, viene arrestato a New York in seguito al fallimento di un’altra sua creatura, la Franklin Bank , è fuori in pochi giorni.

Pierre Carniti alla CISL,Giorgio Benvenuto alla UIL e Luciano Lama alla CGIL formano un triunvirato sindacale che diventerà molto popolare  in quegli anni, ma  combinerà ben poco.

La lunga scia di morti ammazzati di quell’anno si allunga con l’omicidio il 1° settembre del vicequestore Francesco Cusano, freddato dai soldati del popolo, una scheggia  brigatista.

In vista nuovi aumenti per gli indifesi tartassati della Penisola, la consueta  stangata di fine anno , Andreotti prepara l’indigesto pasto, Berlinguer,  temendo di perdere il treno con  il compromesso storico,  lo serve , ma prima lo condisce con una salsa disgustosa , quella dell’austerità nazionale.

A fine novembre la commissione incaricata di fare chiarezza sull’affare Lockeed -  la pentola era stata scoperchiata il 4 febbraio dal senatore americano  Ghurch -  e sul giro di tangenti messo in piedi per la vendita dei quattordici Hercules C- 130 all’aeronautica militare, indaga su nomi eccellenti . Pare che alla grande abbuffata abbiano partecipato persino un ex presidente del Consiglio, Mariano Rumor, e due ex ministri della Difesa, Luigi Gui e Mario Tanassi.

L’inchiesta mette in stato d’accusa i tre ma non riesce a smascherare il principale fruitore delle bustarelle, il misterioso Antelope Cobbler, nome in codice dietro al quale le malelingue di Palazzo sostengono si nasconda lo stesso Giovanni Leone , non depone certo a  favore   di quest’ultimo la sua dichiarata  amicizia  con i mediatori dell’affaire, i fratelli Lefevfre, le dimissioni di lì a poco saranno inevitabili.

La mattina del 14 dicembre viene ferito il capo dell’ antiterrorismo laziale Alfonso Noce , nell’attentato rimane ucciso un agente della sua scorta Prisco Palumbo, sull’asfalto anche il cadavere di un terrorista dell’ultima ora politicizzato in carcere , Martino Zicchitella, l’inchiesta appurerà che è stato ucciso dai suoi compagni.

Il giorno dopo il brigatista rosso Walter Alasia uccide il vicequestore Vittorio Padovani e il maresciallo Sergio Bazzega,  prima di essere a sua volta falciato dagli agenti che hanno circondato la sua casa. 

Il 16 dicembre ancora una vittima a Brescia , vicino ad un edicola esplode un ordigno , sul terreno restano anche otto feriti, una nuova inspiegabile strage. Giuseppe Piccini confesserà di aver messo la bomba per conto di un ignoto uomo politico che tale resterà , pochi giorni dopo un altro imputato verrà trovato misteriosamente cadavere.

Alle 17,19 del 9 marzo la tragedia sopra Cavalese, in provincia di Trento,  una cabina della funivia precipita da un’ altezza di settanta metri, muoiono in quarantadue, unica superstite una studentessa di 14 anni che riporterà comunque gravi lesioni al bacino e alle gambe.

La cronaca nera registra il delitto avvenuto all’idroscalo di Milano della studentessa di 16 anni Olga Julia Calzoni, ad ucciderla Fabrizio De Michelis e Giorgio Invernizzi due amici sanbabilini e neo fascisti, ma qui la politica c’entra poco, due anni dopo saranno condannati all’ergastolo.

Tra i banchi del mercato e nei negozi circolano intanto strane banconote da 50 ,100 e 200 lire, sembrano i soldi del monopoli, sono i miniassegni emessi da alcune banche per supplire alla mancanza di monete di metallo, presto la situazione si normalizzerà e finiranno in tasca ai collezionisti.

Dopo la riforma della Rai e la liberalizzazione delle antenne private,  mentre dai microfoni di Radio Luna   Ilona Staller, in arte Cicciolina – una disinibita biondina di origini ungheresi -  miagola ed ansima come una vaporiera, in televisione, come detto, il comune senso del pudore si sposta un po’ più in    e lascia intravedere tutto il ben di Dio di cui la natura ha fornito l’altra metà del cielo.

L’evento televisivo dell’anno è lo sceneggiato in sei puntate Sandokan, tratto dai celebri romanzi di Emilio Salgari,  protagonista l’attore indiano Kabir Bedi che diventa in breve il sogno proibito per milioni di casalinghe e studentesse, per tutte quelle almeno  che non conoscono il sottoscritto. Nello stesso periodo  i palinsesti propongono un’altra fiction dal titolo interrogativo, “Dov’è Anna?”, la domanda tormentone che ci si fa  in quei giorni,  tra compagni nelle aule scolastiche e tra colleghi negli uffici , è sempre la stessa  : “Sandocazzostaanna?

Adriano De Zan passa a condurre la Domenica sportiva e ci ragguaglia sui risultati dei nostri sciatori alle olimpiadi invernali di Innsbruck , gli azzurri conquistano la medaglia d’oro e d’argento rispettivamente con Gros e Thoeni nello slalom speciale, Claudia Giordani si piazza seconda nello speciale femminile e Herbert Plank terzo nella discesa maschile.  Magro bottino  per lo sport azzurro a quelle tradizionali che si svolgono in Canada , due soli ori, quello del solito Di Biasi nei tuffi e Fabio Dal Zotto nel fioretto, il resto è metallo meno prezioso,  sette patacche d’argento e due di bronzo.

Nel  mondiale di motociclismo classe 350 cc  sotto il sole di fine agosto trionfa Walter Villa, pochi giorni dopo, il 10 settembre, Francesco Moser vince il titolo mondiale di ciclismo inseguimento su pista sul circuito di Monteroni in Puglia mentre  Felice Gimondi si aggiudica per la terza volta il giro d’Italia.

La Mobilgirgi di Varese, la gloriosa ex-Ignis, vince la coppa dei Campioni di Basket lasciando alla Sinudyne Bologna lo scudetto ,  sui campi di calcio il Torino di Gigi Radice, ventisette anni dopo la sciagura di Superga, ottiene il titolo di campione d’Italia.

Sulla terra battuta è l’anno di Adriano Panatta , trionfa nel torneo internazionale di Roma  battendo in finale Vilas,  e si ripete a Parigi sbatacchiando il povero Solomon, ma il principale avvenimento sportivo  è la conquista per la prima volta da parte della squadra italiana della Coppa Davis.

Accompagnata da polemiche e discussioni sull’opportunità di andare a disputare la finale in un paese oppresso dalla  dittatura militare,  la trasferta della comitiva azzurra a Santiago contro la formazione di casa si trasforma in un trionfo per Panatta, Barazzutti , Zugarelli e il capitano non giocatore Nicola Pietrangeli.

Come milioni di sportivi anche questo vostro devoto narratore che per la racchetta non aveva mai nutrito troppe simpatie – applicare una prolunga ad un braccio già poco efficiente di per sé per colpire una pallina s’era rivelata  impresa irrealizzabile -   resterà alzato tutta la notte per seguire in tivù il match decisivo nell’elegante appartamento di piazza Verbano  di un amico del fratello Paolo, il baffuto e sornione Massimo Roselli . Con gli occhi gonfi e arrossati  a causa del sonno e delle prime micidiali lenti a contatto rigide prima palpiterà per le sorti dell’incontro poi esulterà per  la magnifica vittoria.

Durante la ricreazione,  è l’ultimo anno di liceo,  tra  le mie dita,  oltre a quelle  del Corriere dello Sport ,  scorrono di tanto in tanto le pagine di un nuovo quotidiano in formato tabloid , il  14 gennaio di quell’anno infatti l’ex direttore dell’Espresso Eugenio Scalfari ha fatto uscire nelle edicole  La Repubblica . In un primo tempo il giornale , decisamente più maneggevole , incontrerà il mio favore, poi,  appesantito da servizi e inchieste che nessuno avrebbe mai letto,  diventerà un barboso mattone da lasciar sfogliare ai cervellotici e agli intellettuali che hanno tempo e vista da perdere.

Nelle sale cinematografiche esce il capolavoro di Bernardo Bertolucci, Novecento , un suggestivo affresco epocale, ma è  dagli States che arriva il film evento, si tratta del fantascientifico Guerre Stellari di George Lucas, una pirotecnica confezione di suoni, luci e colori  infiocchettata da una trascinante colonna sonora .

Tra i bagliori stroboscopici delle discoteche quei brani contribuiranno a rincoglionire migliaia di giovani  elettrizzati poco prima della violenta epidemia nota come  la Febbre del Sabato sera, che contagerà di lì a poco l’intera penisola   .

Dello stesso anno il primo capitolo della saga di Rocky Balboa, protagonista il  malinconico ed erculeo Silvester Stallone , occhi calati e sguardo da pesce lesso. L’accattivante  storia del pugile dilettante che passa dalle palestre maleodoranti dei bassi di Filadelfia alla sfida mondiale contro il campione del mondo Apollo Creed, riscuote un clamoroso successo in tutto il mondo e farà la fortuna dell’attore italo - americano.

A distrarre l’italiano medio da grane e grattacapi arriva sul grande schermo , diretto da Steno, Febbre da cavallo . Gigi Proietti nei panni di Mandrake ed Enrico Montesano in quelli del Pomata danno vita alle irresistibili macchiette di due amici senza lavoro che passano il loro tempo negli ippodromi sperando che la fortuna bussi finalmente alla loro porta. Se la critica intellettualoide si mostra impietosa verso questo film – poco amata dai recensori  la commedia italiana in genere -  il pubblico delle sale ne decreta invece l’immediato  successo.

Il pubblico di bocca buona intanto si diverte con la comicità di grana grossa di Squadra Antitruffa , diretto da Bruno Corbucci, che narra le improbabili imprese del maresciallo Nico Giraldi interpretato dal simpatico attore cubano Tomas Milian, uno sboccacciato Serpico di casa nostra,  romano e romanista, sudicio, maleducato , manesco e volgare che, berretto di lana sugli occhi e abbigliamento trasandato,  combatte la malavita per le vie della capitale.

Sarà il primo film noleggiato dal sottoscritto in versione pizza da proiettore prima dell’avvento sul mercato del videoregistratore, accadrà qualche tempo dopo , agli albori degli anni ottanta . Avete mai provato a vedere una pellicola sul muro fiorato della parete del salotto con il sottofondo assordante del proiettore e un cono di luce instabile che vagola incerto nella semioscurità ? Fatelo. Sarà per voi un’esperienza indimenticabile, il film ve lo farete raccontare poi da chi l’ha visto al cinema.

Il libro più letto è Porci con le ali di Lidia Ravera, un quadro a tinte forti degli anni settanta con il suo carico esplosivo di sesso in via di liberazione e disillusioni post-sessantottine , difficilmente mancherà nelle librerie degli adolescenti in credito di ormoni. 

Mentre Carosello finisce nelle soffitte di viale Mazzini,  inizia le sue regolari trasmissioni Radio Radicale. Durante le lunghe ore notturne nei miei padiglioni auricolari ,  prigionieri fin da allora delle cuffie collegate alla radiolina nascosta sotto il cuscino, arriva la voce accattivante del leader radicale Marco Pannella, sostituirà i notiziari nazionali e il bollettino dei naviganti diventando un caro amico per molti anni,  almeno fino a quando Melli, Sconcerti e Focolari non daranno vita ai loro animati e coloriti battibecchi a proposito di Roma, Lazio e arbitri cornuti su Radio Radio.

Peppino di Capri si impone a San Remo con la canzone Non lo faccio più, nessuno ne ricorda nemmeno il ritornello, tutti invece vanno pazzi per Gli occhi verdi di tua madre di Sandro Giacobbe che si piazza al terzo posto a pari merito con Volo AZ 504 degli Albatros , medaglia d’argento alla coppia Wess e Dori Ghezzi con il brano Come stai, con chi sei. Come diavolo faceva? Mah!

Dopo la partenza di Peter i Genesis tornano in sala d’incisione nel febbraio del ‘ 76  per registrare A trick of the tail. Per chi come il sottoscritto  è preoccupato per l’assenza del leader carismatico del gruppo,  il nuovo ellepì si rivela una piacevole sorpresa, i delicati arpeggi della dodici corde di Steve impreziosiscono un lavoro  ben strutturato e la puntina  scorre rapida sul vinile arabescando  una serie di brani straordinari. L’epopea della band  si chiuderà a fine anno con l’incisione di Wind & wutherind , ancora un disco notevole, l’ultimo 33 giri  registrato in studio da Hackett con i compagni prima dell’esplosione di musica, sfolgorii e sfumature cromatiche del live Seconds Out registrato durante una serie di concerti a Parigi e uscito l’anno successivo.

Infine resteranno in tre come recita l’incisione che apparirà nelle vetrine dei negozi di dischi nel 1978 – And then there were three appunto -  una musica ancora affascinante ma decisamente più furba e capziosa, in una parola commerciale, venderà molto più dei precedenti lavori ma non sarà più la colonna sonora delle mie giornate trascorse a preparare gli esami di Legge e delle mie notti consumate in cerca di nuovi stimoli ed emozioni.

Fuori dai nostri confini l’ unica novità di rilievo del 1977 è la vittoria in Inghilterra del partito conservatore guidato da Margaret Thatcher , traversiamo quindi la Manica e raggiungiamo le Alpi.

21 Gennaio,  la legge sull’aborto viene approvata alla Camera , trova però l’opposizione della maggioranza al  Senato, il varo del provvedimento , con un testo ampiamente  ridimensionato , slitterà all’anno successivo.

Mentre supero agevolmente i cinque esami del primo anno di Giurisprudenza  nei dintorni della Minerva il clima è estremamente teso. I “collettivi” degli autonomi sembrano quasi comprendere l’atteggiamento eversivo delle frange più estreme  dell’ultrasinistra e contestano energicamente il comizio di Luciano Lama, le forze dell’ordine sono costrette a chiudere l’ateneo.

Ti prego Lama non andare via, vogliamo ancora tanta polizia, lo slogan più gettonato dagli indiani metropolitani che affluiscono davanti alla facoltà di lettere facendosi   beffe dei celerini e del servizio d’ordine disposto dalla CGIL .Gli studenti parodiando la posizione dell’austerità suggerita dal partito comunista per fronteggiare la difficile congiuntura economica gridano: Più sacrifici! Vogliamo più sacrifici!  Su molti cartelli il sarcasmo lascia il posto al duro j’accuse  nei confronti della sinistra parlamentare  : In Cile i carri armati in Italia i sindacati.

Il 17 marzo  va in scena l’ultima rappresentazione del movimento studentesco, il leggendario canto del cigno dell’impegno giovanile,  poi la grinta  di quei ragazzacci invasati  finisce per  ammorbidirsi e la pantera  rinfodera gli artigli fino a perire, alla soglia degli anni ottanta,  sotto i colpi  dell’edomismo reganiano e del travoltismo .

I compagni , riposta la P38 nella fondina e la borsa di tolfa nel cassetto, toglieranno il passamontagna e diventeranno zecche da tenere lontano dai bambini , i fasci, sfilati i coltelli dagli stivali e  appesi i giubbotti di pelle nera negli armadi,  indosseranno il doppiopetto per trasformarsi in rampanti yuppies di successo. 

Nei cinema il cono di luce del proiettore dipingerà , al posto dei colori accesi e chiassosi del vecchio technicolor , toni e sfumature meno sgargianti.

E’ l’anno degli espropri proletari e della guerriglia urbana , i manifestanti sfilano per i viali dell’università minacciando con l’indice e il pollice divaricati - inquietante allegoria della  P38 -  i poliziotti schierati  in assetto anti – sommossa. 

Anche  Bologna è in stato d’assedio , l’11 marzo uno studente di venticinque anni vicino all’Autonomia,  Pierfrancesco Lo Russo, viene colpito alla nuca dal proiettile della pistola d’ordinanza di un rappresentante dell’Arma -  il colpo sembra sia partito accidentalmente -   l’ onda rossa di Radio Alice incita comunque i compagni alla rivolta, l’emittente sarà chiusa per motivi di ordine pubblico, il suo direttore , Francesco Berardi, arrestato e immediatamente rilasciato. 

Il 10 marzo , per la prima volta nella storia della Repubblica,  la camera da l’autorizzazione a procedere contro due ex ministri, i già nominati Gui e Tanassi, nell’ambito dell’affare Lockeed .

5 aprile, il giorno del mio ventesimo compleanno, all’ombra del Vesuvio viene rapito Guido De Martino  segretario della federazione socialista di Napoli e figlio del leader socialista Francesco , il rapimento sembrerebbe essere stato organizzato dai nuclei armati proletari, verrà rilasciato il 15 maggio successivo dietro pagamento di un riscatto di 1 miliardo e verrà fuori la verità : il partito armato questa volta  non c’entra , vengono arrestate tredici persone che hanno tentato di sviare le indagini con la pista terroristica.

A Roma cade Giorgiana Masi , passeggia su Ponte Garibaldi in compagnia del fidanzato, muore fulminata quasi certamente da un proiettile esploso ad altezza d’uomo da un agente in borghese  , i poliziotti tentano di sedare i disordini generati da  una pacifica manifestazione radicale che celebra l‘anniversario della vittoria referendaria sul divorzio per la quale inspiegabilmente la questura non ha dato l’autorizzazione,  è il 12 maggio.

Drammatiche notizie come queste, lette freddamente  al telegiornale dallo speaker di turno non destano più sconcerto o indignazione tra gli annoiati telespettatori ,anche  sui quotidiani, ormai a corto di titoli enfatici , i commenti sono sempre più scarni. Non dimenticano però gli autonomi che a Milano fanno la pelle ad un vicebrigadiere di polizia, Antonino Custra, è la cieca e feroce rappresaglia contro le guardie infami che avrebbero ucciso la Masi.

Inchiodati da una foto che resterà ad imperitura memoria dell’odio civile di quei giorni vengono arrestati tre ragazzi di 18,  19 e 20 anni, due di loro , pistole in pugno, berretto calato sugli occhi e volto coperto da un fazzoletto,  corrono sul selciato lungo i binari del filobus, il terzo inquadrato di spalle nasconde il viso con un passamontagna, braccia tese ad alzo zero impugna la rivoltella a due mani e  spara nella direzione opposta. Vengono immediatamente identificati , si tratta di tre studenti del Cattaneo, i carabinieri li arrestano in classe , non sarà possibile incriminarli per l’omicidio del Custra ma saranno comunque condannati, a  sei anni e due mesi Maurizio Azzolini e Massimo Mandrini, a dieci anni Walter Grecchi.

E’ il 28 aprile quando a Torino le Brigate Rosse uccidono l’avv. Fulvio Croce, presidente dell’ordine degli avvocati del capoluogo piemontese, aveva designato i difensori d’ufficio ai terroristi che contestano la giustizia dei tribunali,  emanazione a loro giudizio di uno stato di cui non riconoscono l’autorità.

Mentre a Bologna è in corso il processo contro Renato Curcio i  brigatisti abbassano il tiro, tra il 1° e il 3 giugno vengono gambizzati nell’ordine: Vittorio Bruno, vicedirettore del Secolo XIX di Genova, Indro Montanelli, direttore de Il Giornale nuovo ed  Emilio Rossi direttore del TG1 , quest’ultimo è colpito in via Teulada  di fronte al centro di produzione RAI.

Seguiranno altri due attentati a giornalisti, il ferimento di Antonio Garzotto del Gazzettino di Venezia ad Abano Terme il 7 luglio e quello di Leone Ferrero il 19 settembre ancora una volta a Torino.

Un effimero successo per le forze dell’ordine, il 1° luglio muore a Roma in un conflitto a fuoco con i carabinieri uno dei capi dei Nap, Antonio Lomuscio.

Tempo di vacanze , a Ferragosto,  mentre l’italiano medio se ne sbatte  rosolando  il culo  al solleone sbirciando le porcelline in topless ,  le  radioline appoggiate sugli asciugamani allungati sulla sabbia gracchiano la novità: l’ex colonnello delle SS  Herbert Kappler , condannato all’ergastolo nel 1948 per l’eccidio delle Fosse Ardeatine , se l’è  svignata dall’ospedale militare del Celio dove era stato portato dal carcere di Gaeta per motivi sanitari .

Sono riusciti a farlo fuggire , forse calandolo dalla finestra dentro un cesto  sotto gli occhi di un paio di carabinieri distratti o nascosto in una valigia – la verità non salterà mai fuori -   riparerà in Germania a Soltau dove morirà pochi mesi dopo.

Il governo di Giulio Andreotti , screditato e colpito duro dalle polemiche seguite alla  fuga dell’ex nazista, vacilla ma il divo Giulio, abile politico sempreverde, rimodella l’argilla e con un abile rimpasto resta al timone del Paese.

Un 'altra vittima dell’odio degli opposti estremismi a Roma il 29 settembre, è Walter Rossi, militante di Lotta Continua   liquidato dai neofascisti della sede MSI di viale delle medaglie d’oro mentre distribuisce volantini contro il ferimento di una studentessa avvenuta il giorno precedente in piazza Igea. Nella capitale si susseguono scontri e disordini , vengono date alle fiamme diverse sezioni del movimento sociale compresa  quella da cui sono partiti gli assassini di Walter Rossi .

La vendetta di Lotta Continua non tarda ad arrivare puntuale e , se possibile, ancor più sanguinaria, due giorni più tardi a Torino , un gruppo di autonomi scaglia una molotov in un bar che ha fama di essere frequentato da elementi della frangia neo-fascista , un giovane studente-lavoratore di ventidue anni assolutamente estraneo alla faida che si trova per puro caso a bere un caffè nel locale, Roberto Crescenzio, ridotto ad una torcia umana dall’esplosione muore a seguito delle gravi ustioni riportate nell’attentato.

La mattanza si fa implacabile , prima Publio Fiori , dirigente diccì,  a Roma,  poi Aldo Grassini, pezzo grosso dell’ Alfa Romeo, a Milano,  vengono feriti in due attentati perpetrati dalle Brigate Rosse, se la caveranno , non ce la farà invece il vicedirettore della Stampa Carlo Casalegno,  un baluardo dello stato di diritto estremamente  risoluto contro il terrorismo, vittima di quattro colpi di pistola esplosi dai brigatisti il 16 novembre, ferito gravemente alla testa spirerà il 29 dello stesso mese.

Tra gli episodi di cronaca spicca l’arresto e la successiva morte in carcere di Claudio Volontè , fratello del più noto  Gianmaria, aveva ucciso un uomo durante una lite, il rimorso lo porterà al suicidio.

Del 18 luglio l’assalto di tre banditi marsigliesi al Club Mediterranèe di Corfù , uccidono il direttore e si portano via un centinaio di milioni .

Il 20 luglio nella piazza di Ficuzza la mafia  ricorda a tutti la sua ferocia , la lupara  trucida il colonnello dei carabinieri  Giuseppe Russo ed un suo presunto informatore, il maestro Filippo Costa.

Una sanguinosa rapina in banca a Milano il 9 marzo , muoiono il vigile urbano Vincenzo Ugga e una parrucchiera presa in ostaggio dai banditi e colpita per errore dagli agenti intervenuti, i tre malviventi autori dell’ aggressione  saranno  arrestati e condannati .

Il 31 gennaio viene arrestato a Milano Antonio Colia, il braccio destro del bandito Renato Vallanzasca, il 3 maggio evade dal carcere di San Vittore , il 29 maggio il latitante minaccia di uccidere i bambini degli asili se non verrà rilasciata la sua amante Anna Mazzao, l’incubo finisce il 14 giugno quando Colia viene finalmente arrestato a  Taranto e condannato a cinque anni per detenzione di esplosivi e armi da fuoco.

Il 15 febbraio viene catturato finalmente anche Vallanzasca , subirà una lunga serie di condanne, l’ultima all’ergastolo l’8 giugno per l’omicidio dell’agente Bruno Lucchesi avvenuto un anno prima. Il 2 aprile cadrà nella rete delle forze dell’ordine anche  il suo rivale Francis Turatello , controllava gran parte del gioco d’azzardo e del giro di prostituzione del capoluogo lombardo.

Il 19 febbraio a Settimio Milanese un agente della polizia stradale, Lino Ghedini, in procinto di arrestare il brigatista Enzo Fontana, viene freddato da quest’ultimo, l’assassino viene catturato e condannato a 28 anni di reclusione.

Il 15 aprile vengono condannati a pene variabili tra i due e i quattro anni sette balordi che nell’agosto del 1976 avevano stuprato una sedicenne, Claudia Caputi, il processo da voce  al  movimento femminista che vuole richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sul fenomeno della violenza alle donne.

Un inconsueto fatto di sangue  appare ad inizio anno sui quotidiani sportivi, la mezzala della Lazio scudettata tre anni prima, Luciano Re Lecconi muore a ventotto anni ucciso da un gioielliere, Bruno Tabocchini. Re Cecconi aveva inscenato un tragico scherzo simulando una rapina all’interno del negozio, il Tabacchini, già vittima di precedenti rapine, non si era reso conto dell’identità del giocatore  e aveva reagito d’impulso freddando il calciatore, processato per eccesso di legittima difesa sarà poi assolto.

Trionfi azzurri nell’estate del 1977. In un incontro valevole per la corona mondiale dei pesi medi Junior  il 6 agosto a Berlino  Rocky Mattioli batte per K.O. al quinto round il tedesco Eckard Dagge,  il 4 settembre è il ciclismo a darci un’altra soddisfazione ,  Francesco Moser  vince infatti a San Cristobal , in Venezuela, il mondiale su strada.  

Nicky Lauda , prima del divorzio dalla Ferrari , bissa  il successo di due anni prima riportando il titolo iridato a Maranello, niente da fare invece  per Rombo di tuono , non riesce a  riprendersi  dall’ultimo grave infortunio occorsogli il 1° febbraio nell’incontro con il Milan e il 9 febbraio annuncia il suo  ritiro dai campi di gioco , sarà la fine di un mito.

In tivù riscuote un grande successo  il telefilm Furia -    trasmesso nella fascia oraria del tardo pomeriggio – racconta le appassionanti avventure di un ronzino nero come l’inferno, sculato come Gastone  e intelligente  come Einstein  . Insopportabile, ma a molti piacerà.

Alle 20,30 del 27 maggio 1977 torna in Rai , dopo un prolungato esilio, il presentatore  Enzo Tortora con la fortunata trasmissione Portobello dove vengono presentati dai diretti interessati oggetti in vendita e curiose invenzioni . Accanto al conduttore   un  taciturno pappagallo e splendide centraliniste capitanate dall’affascinante  Renè Longarini, tra i volti emergenti spiccano quelli di Eleonora Brigliadori e Gabriella Carlucci.  Rubriche fisse e punto di forza del programma il commovente Dove sei, precursore delle lacrimevoli storie della Carrà e il romantico Fiori d’arancio.

Continua il successo dei programmi d’intrattenimento musicale, popolarissimo in quel periodo Piccolo Slam condotto dalla coppia Sammy Barbot / Stefania Ruotolo , ma la trasmissione di rottura è Non stop dove esordisce una  nuova generazione di comici tra i quali Carlo Verdone, Enrico Beruschi, i Gatti di vicolo miracoli , i Giancattivi, Zuzzurro e Gaspare  e  La smorfia  di Massimo Troisi, Enzo Decaro e Lello Arena . 

Lo sceneggiato dell’anno è invece  il Gesù di Franco Zeffirelli interpretato dall’attore inglese Robert Powell.

Mandato in onda dalla prima rete Rai in cinque puntate riuscirà a turbarmi alquanto facendomi finire in parrocchia per un breve periodo a fare un giro attorno alla mia mutevole  religiosità  .

Il mio difficile rapporto con nostro Signore -  eredità delle funzioni serali trascorse in chiesa con mia madre  e degli insegnamenti di deprimenti e anziane catechiste  -   sarà caratterizzato  da allora  da alti e  bassi legati a sbalzi d’umore e,  come accade di solito, avrà improvvise accelerazioni e ritorni di fiamma in vista di necessità   impellenti quali esami universitari , problemi di famiglia, preoccupazioni di salute e questioni di cuore.

Maurizio Costanzo continua a farsi i cazzi , bontà loro, dei personaggi più in vista del Paese nel popolare talk show serale mentre  Renato Zero pena ai propri ammaliando migliaia di sorcini.

Anche  chi vi scrive,  per abbindolare un’ ammaliante sirena pescata a Pagliara nei dintorni della Retta , certa Patrizia - una debordante quinta da applausi -  si accompagnerà alla prosperosa femmina  per recarsi ad un paio di  concerti del trasgressivo cantante romano.

Per quanto  poco convinto di quella musica ero fiducioso sugli interessanti sviluppi di un legame affettivo dall’esito incerto che stentava a decollare – per essere chiari ancora non me la dava -  e speravo che  tali spettacoli avrebbero avuto un’influenza decisiva   sulla instabile psiche della topina in questione che,  suggestionata dallo sfavillio di   luci e rincitrullita da una produzione industriale di decibel sparati a palla, sarebbe caduta più facilmente nella mia insidiosa rete.

Sognavo. I biglietti mi costarono un occhio della testa e Lovable si guardò bene dal concedermi le sue grazie .

Una battuta d’arresto nel panorama  musicale , in attesa del punk il rock batte il passo, continua senza tregua invece la deprimente  kermesse di San Remo, vincono gli Homo Sapiens con Bella da morire. Per fortuna dalle ceneri del pop si innalza la luccicante stella dell’ex voce solista dei Genesis che con i primi due album, datati 1976 e 1978, rinnova i fasti dei primi mitici ellepì dello storico gruppo inglese e torna ad emozionare le viscere del sottoscritto.

I più accaniti cinofili, almeno quelli con una certa predisposizione al masochismo, ricorderanno in quell’anno film come Padre Padrone di Paolo e Vittorio Taviani o          Una giornata particolare di Ettore Scola con Vittorio Mastroianni e Sophia  Loren, ma la pellicola che più di ogni altra susciterà commozione e rabbia sarà  Un borghese piccolo piccolo di Mario Monicelli,  la toccante storia di un padre, interpretato magistralmente da Alberto Sordi, che perde il figlio durante una rapina e si trasforma in uno spietato giustiziere.

Appuntamento con la fantascienza d’autore grazie al mirabolante  Incontri ravvicinati del terzo tipo di Steven Spielberg , interpretato tra gli altri da Richard Dreyfuss.  Il film , Oscar per i migliori effetti speciali sonori , è basato sul futuribile e appassionato rendez- vous dell’umanità presso la Torre del Diavolo, un’isolata montagna del Wyoming, con gli omuncoli verdi nostri probabili vicini di casa , per stabilire il contatto basteranno poche, elementari note suonate con una tastiera:  mestiere, spettacolo e una colonna sonora da brividi.

Il 24 febbraio intanto sui canali della Rai iniziano le regolari trasmissioni a colori. Nella maggior parte delle abitazioni il vecchio televisore in bianco e nero, sommariamente giustiziato, finisce in soffitta per essere  sostituito dal nuovo apparecchio a colori dotato dell’utilissimo  telecomando .

Protesi naturale del braccio ed emanazione virtuale della mente , questa nuova diavoleria minerà definitivamente la dinamicità del teleutente che finirà per  mettere su pancetta e doppio mento. Dal giorno dell’infernale invenzione , affacciandosi alla finestra, sempre più spesso si potrà assistere al  malinconico abbrutimento del vicino che , sprofondato  in poltrona -  telecomando incorporato al braccio pendulo, barba incolta ed espressione idiota -  si lascerà rincoglionire da una micidiale  overdose  di Baudo, Raffa e Mike Bongiorno. Aggraveranno il quadro clinico di lì a poco  le telenovele brasiliane , porteranno al definitivo black- out cerebrale qualche anno dopo i devastanti telefonini.

L’avvocato Tiddi non perderà tempo e in un batter di ciglia salirà in macchina per fare un salto a Trastevere  nel negozio di elettrodomestici  dell’amico Scagnoli e, consigliato da quest’ultimo, acquisterà l’ultimo modello della Nordmende.  

Il nuovo arrivo provocherà una piccola rivoluzione in casa Tiddi , da quel giorno sul carrello della camera da letto un fiammante 28 pollici ipnotizzerà  la formazione  tipo della famiglia   riunita per la cena con in mano i comodi vassoi pieni di ogni ben di Dio , mentre l’obsoleta tivù b/n dai toni grigi e malinconici finirà in salotto a completa disposizione degli affezionati utenti del palinsesto notturno.

1978, Il quarantotto arriva per me quell’anno, un incredibile concomitanza di eventi che cambierà il corso della mia vita dando la definitiva scossa al mio sgangherato ed instabile  sistema neurovegetativo.

Anno magico!  L’ultimo da scapolo impenitente. Il mio sregolato sottoposto, spirito libero e poco avvezzo a tali morigerati costumi, mal s’adatterà alla nuova situazione, ma, sia pur recalcitrante  , con rare e naturali alzate di testa quando vedrà passare il resto della selvaggina al pascolo , finirà per ubbidire agli ordini del suo spietato padrone. 

Esaminiamo da vicino le vicende principali di quel millenovecentottantottesimo giro del sole intorno alla terra.

Mentre a Camp David si concludono gli accordi di pace tra Egitto ed Israele, gli  americani – tanto per non perdere il vizio d’intromettersi nelle faccende altrui -  spediscono una sonda su Venere per sbirciare le venusiane , in Afghanistan intanto viene proclamata una repubblica popolare comunista. Tutto questo in paesi lontani e certamente irraggiungibili per chi mette nero su bianco su questo Color Monitor E54  dell’IBM  . E vicino casa?

Mentre le strade capitoline si riempiono dell’ultima nata in casa Fiat,  la rivoluzionaria Ritmo ,  modello che finirà anche sotto il culo di mio fratello Paolo , il quarto governo Andreotti varato il 12 marzo naviga in acque agitate, le Brigate Rosse hanno  infatti inferto l’attacco finale al cuore dello stato con il rapimento di Aldo Moro e la strage della sua scorta.

Il 9 maggio , dopo quasi due mesi di prigione popolare, viene ritrovato il cadavere del Presidente della democrazia cristiana e si scatena l’effetto domino : il giorno successivo si dimette il ministro degli interni Francesco Cossiga, imitato il 15 giugno dal Presidente della Repubblica .

Il 9 luglio Sandro Pertini sale al Quirinale e poco meno di un mese dopo Paolo VI° lascia questa valle di lacrime sostituito al soglio di Pietro da Albino Luciani con il nome di Giovanni Paolo I°.

Appena  trentatre giorni di pontificato poi quel sorriso bonario e rassicurante si spegne e , siccome i guai sono come le ciliegie – una tira l’altra - la tiara passa sulla testa del polacco Carol Wojtyila , con lui  la chiesa tornerà indietro di un paio di secoli .

Ma ordiniamo le idee e gli avvenimenti.

La tragedia del feroce attentato di via Fani ad Aldo Moro e ai cinque uomini della sua scorta segna indelebilmente l’anno tingendo il calendario rosso sangue, dal 16 marzo al 9 maggio la drammatica vicenda  tiene banco su stampa e tivù, sarebbe superfluo riportarne una dettagliata cronistoria , insigni storici l’hanno già fatto esaurientemente, limitiamoci all’essenziale.

Le due linee seguite da compagni di partito e  avversari politici, quella della fermezza e quella del dialogo,  e le suppliche di Paolo VI° ai rapitori non serviranno a salvare la vita all’onorevole Moro . Indagini alquanto superficiali porteranno gli inquirenti prima sulle sponde del lago della duchessa  poi nei paraggi della prigione  del leader politico , tutto sarà vano e,  terminato  il teatrale processo sommario inscenato dai terroristi,  il prigioniero sarà giustiziato e il suo cadavere lasciato nel bagagliaio di una Renault 4 amaranto parcheggiata a dileggio in via Caetani a due passi da Piazza del Gesù.

Il 5 giugno entra in vigore la legge sull’aborto, l’11 giugno il sig. Rossi torna a votare per due referendum – abrogazione della legge Reale e di quella sul finanziamento pubblico dei partiti – la gente è stanca, cresce la sfiducia nella partitocrazia : il 76 % vota contro l’abrogazione del primo, il 56,3 % contro l’abrogazione del secondo.

Il 15 giugno alle 20,20 il telegiornale trasmette il commiato di Giovanni Leone che , investito dal venticello della calunnia e dalle precise accuse, formulate nei suoi confronti dalla scrittrice Camilla Cederna a proposito dello scandalo  Lockeed sulle pagine del suo libro “ Giovanni Leone : la carriera di un Presidente “,  lascia la suprema carica di capo dello stato. Le dimissioni sono state richieste dal Pci e dalla stessa Dc, qualche anno dopo il bonario professore napoletano sarà completamente scagionato ma ormai il danno è fatto.

Chi meglio del socialista Sandro Pertini per succedergli dopo tanto clamore? L’anziano ex presidente della Camera - ha 82 anni -  vive di rendita grazie alle imprese che l’hanno reso celebre durante il periodo dell’eroica resistenza al nazi - fascismo e nella calura insopportabile di luglio sale faticosamente le scale del Quirinale.

Osannato per le sue battute , adulato per i trascorsi storici e perdonato per le sue divertenti gaffes  diventerà l’ideale interprete  dell’italico  buonismo. Il nonno nazionale , un po’ tonto ma tanto simpatico , non sarà un gran presidente ma metterà d’accordo tutti sul fatto che un capo di Stato,  restando in disparte e muto come una valletta di Mike Bongiorno,  deve soltanto presenziare al teatrino della politica senza permettersi di intervenire di persona .

Qualche anno dopo un Presidente,  che a suo tempo nelle scomode vesti di  titolare del dicastero dell’interno si era dimesso assumendosi le sue responsabilità sulla linea di fermezza tenuta dal governo dopo l’assassinio di Moro , proverà a dire la sua,   diventerà per molti scomodo e ingombrante. Ne parleremo.

All’ombra dell’omino con la pipa si consolida intanto, nelle fila del partito socialista italiano, la posizione del corpulento Bettino Craxi, oscuri presagi si addensano sulle teste degli ignari italiani, al suo seguito una corte di avidi omuncoli pronti a setacciare le nostre tasche all’affannosa ricerca degli ultimi spiccioli.

La sera del 6 agosto nella residenza estiva di Castelgandolfo muore in seguito ad una crisi cardiaca papa Montini , il 26 agosto il conclave dopo trenta ore elegge al suo posto il patriarca di Venezia, Albino Luciani che prenderà, in segno di devozione per i suoi due predecessori, il nome di Giovanni Paolo I°.

Il 13 settembre viene arrestato a Milano Corrado Alunni, ritenuto l’ideatore del  rapimento Moro , è il gruppo speciale agli ordini del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa a catturarlo. Seguiranno altri successi  delle forze dell’ordine che porteranno allo smantellamento della rete brigatista , uno ad uno i principali carnefici di Moro , Mario Moretti, Valerio Morucci, Adriana Faranda, Prospero Gallinari e Barbara Balzarani , cadranno nella rete e sarà la fine delle Brigate Rosse.

Una simultanea e provvidenziale crisi di coscienza trasforma gran parte dei terroristi  in pentiti.  Il primo a vuotare il sacco è Patrizio Peci gli altri seguiranno a ruota, la legislazione  istituita ad hoc per le esigenze delle primule rosse – la legge sui pentiti appunto -  convince i più recalcitranti mentre solo uno sparuto gruppo di irriducibili resiste alle sirene della giustizia in guanti di velluto.

Oggi,  dopo gli omicidi  D’antona e Biagi , si parla di una presunta resurrezione di quell’organizzazione terroristica, nutro forti dubbi sulla matrice di questi nuovi attentati, non mi sembra si tratti di omicidi politici, hanno piuttosto l’aria  di delitti eccellenti perpetrati nell’ottica di una spietata resa dei conti. 

Il papa del sorriso intanto si spegne , come già accennato, la notte del 29 settembre, infarto del miocardio sentenziano i medici del Vaticano. Il popolino  però mormora, nessuna prova di avvelenamento verrà accertata  ma la faccenda lascerà molti  dubbiosi sulla morte così improvvisa di un pontefice che aveva fatto sognare milioni di anime perse.

L’arcivescovo di Cracovia , primo capo della Chiesa non italiano dopo  455 anni ,  ne raccoglierà , dopo quattro fumate nere, la difficile eredità assumendo il nome di Giovanni Paolo II° .

 Se mi sbaglio mi corrigerete  suggerisce ai fedeli festanti riuniti in piazza San Pietro , nessuno , purtroppo, si permetterà di farlo e l’atletico Santo Padre si farà costruire anche una piscina nella residenza di Castelgandolfo.  

Dotato di una forte personalità e di grande carisma il papa dell’Est cancellerà le conquiste  del Concilio prendendo le distanze  dalla linea riformatrice dei suoi più immediati predecessori ma sarà l’indiretto e  forse  inconsapevole artefice del crollo dei regimi comunisti in tutto il mondo a cominciare dalla natia  Polonia.

Esperto sciatore, abile nuotatore e instancabile viaggiatore diventerà per tutti il papa con la valigia e continuerà la tradizione delle visite pastorali di Paolo VI°  recandosi in tutti i continenti  ma soprattutto nei paesi poveri dell’America Latina e del terzo Mondo. Un gigante indubbiamente, un grande vicario di Cristo molto simile a papa Montini ,  privo  però della cordialità di papa Luciani e della dolcezza di papa Roncalli.

Prima linea intanto raccoglie il testimone dalle decapitate B.R. e continua la lotta armata , sono gli ultimi rigurgiti di odio civile,  l’8  novembre in un agguato nel frusinate nei pressi di  Patrica in località Cardigna vengono assassinati il procuratore capo Fedele Calvosa,  un suo collaboratore , l’impiegato Giuseppe Pagliei,  e l’agente Luciano Rossi . Muore anche un attentatore , Roberto Capone, gli altri saranno catturati qualche giorno dopo.

Scandali miliardari sulle pagine della cronaca. Mandato di cattura per l’ex amministratore delegato del Banco di Roma Mario Barone, per l’ex vicepresidente e amministratore della Liquigas Raffaele Ursini , per l’ex direttore dell’Italcasse  Giuseppe Arcaini e per il finanziere Franco Ambrosio. Le accuse sempre le stesse : fondi neri , esportazioni illegali di capitali all’estero, corruzione e concussione.  Inquietanti figuri , poco meno che sconosciuti, salgono improvvisamente alla ribalta della finanza, per ora nessuno se ne preoccupa più di tanto ,  le mutazioni di questo pericoloso virus porteranno qualche anno più tardi uno di loro  a Palazzo Chigi.  

Milano violenta. Il capoluogo lombardo  al centro del mirino, regolamenti di conti nella mala e delitti inspiegabili come quello del 18 marzo nel quale vengono assassinati Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci, entrambi diciannovenni, unica loro colpa combattere il diffondersi della droga nel  circolo culturale di cui fanno parte.

Mentre in Italia scoppia la febbre del sabato sera  - in un delirio di edonismo i ribelli e i seminaristi degli anni sessanta si trasformano in dinoccolati ballerini  dimenticando ideali e impegno sociale - il noto presentatore     Corrado, in compagnia della sua valletta Dora Moroni, esce di strada con la sua auto cavandosela con poco ,  meno fortunata la compagna di viaggio che resterà in coma per due mesi prima di riaprire i suoi incantevoli occhioni da cerbiatta .

Ugualmente fortunato Ambrogio Fogar , partito dal Mar del Plata sul Surprise e diretto verso la terra del fuoco con il giornalista Mauro Mancini, una volta arrivato a Ushuaia avrebbe dovuto proseguire da solo verso l’Antartide, ma  un attacco di orche marine demolisce la sua imbarcazione. Naufrago su un gommone viene salvato dalla nave greca Master Stefanos  a 600 miglia dalle coste argentine insieme al suo compagno , quest’ultimo  morirà però due giorni dopo di polmonite.

Strage ferroviaria il 15 aprile, alle 13,40 presso Vado il rapido Freccia della Laguna si schianta contro un convoglio proveniente da Bari, moriranno in quarantotto, salvi per miracolo i calciatori del Verona ed il loro allenatore Ferruccio Valcareggi.

Caos negli ospedali in ottobre , scioperi e affannose trattative per il rinnovo dei contratti di lavoro paralizzano i nosocomi, dovrà intervenire l’esercito per servire pasti caldi , delle pulizie dovranno occuparsene invece gli stessi malati.

Tragedia in volo il 23 dicembre , un DC9 dell’Alitalia si inabissa poco lontano da Punta Raisi con il suo carico di 124 passeggeri e 5 uomini d’equipaggio , i superstiti saranno una ventina.

Le pagine dei giornali  sportivi grondano sangue  :  il pugile Angelo Jacopucci muore il 21 luglio  due giorni dopo il terrificante K.O. subito sul ring per mano dell’inglese Alan Minter ,   lo svedese Ronnie Peterson si spegne l’11 settembre sotto i ferri durante il disperato intervento che tenta di salvargli la vita dopo  il devastante schianto della sua lotus  sul circuito di Monza, la gara era stata vinta dal suo compagno di squadra Mario Andretti.

Sui campi di calcio è l’anno di Paolo Rossi , il rapido centrattacco del Vicenza , sulle piste d’atletica quella di Pietro Mennea , vincitore ai campionati europei di Praga della medaglia d’oro nei 100 e nei 200 , di Sara Simeoni che nel salto in alto volando a  2,01 vince l’oro e eguaglia il record mondiale da lei stessa detenuto  e di Vincenzo Ortis trionfatore nei 5.000 metri.

Ma è soprattutto l’estate dei mondiali d’Argentina, una nazione umiliata  da una  giunta militare che soffoca ogni anelito di libertà, la rincuorerà la sua Nazionale  vincitrice del titolo nella finale del 25 luglio contro l’Olanda.

L’Italia è quella di Zoff, Gentile, Cabrini, Benetti, Bellugi, Scirea, Causio, Tardelli,  Rossi, Antognoni e Bettega.  Dopo un’ esaltante  fase iniziale nella quale esprime un gioco frizzante e divertente – sarà l’unica a battere sabato 10 giugno allo stadio River Plate la squadra di casa grazie alla rete al 67’ di Pennabianca – la spumeggiante  formazione allenata dal commissario tecnico Bearzot , si arrende il 21 giugno in semifinale alle bordate da fuori area dell’artiglieria arancione  capeggiata da Brandts e Haan , lo sfortunato torneo  sarà comunque per gli azzurri il trampolino di lancio per la conquista , quattro anni più tardi, del mondiale spagnolo. A scendere in campo al Santiago Bernabeu   in quell’occasione sarà più o meno lo stesso schieramento che per il momento deve accontentarsi del quarto posto dietro Argentina,Olanda e Brasile.

Il riflusso e il travoltismo di cui abbiamo già parlato appiattiscono il panorama musicale , il punk è l’unica nota di novità ma durerà poco ,   l’edonismo quello sociale , il resto lo faranno i mass media. 

Gli adolescenti restano tali, il rincoglionimento è generale, i potenti possono fare e disfare senza doversi più preoccupare del dissenso, una latitanza che durerà più di vent’anni, timidi cenni di risveglio ad inizio millennio con il movimento dei no-global.

Ci si rifugia nel privato, il qualunquismo è sempre più diffuso, esplode il fenomeno dello jogging, tutti di corsa al ritmo dei Bee Gees poi un salto in   palestra per la doverosa cura del corpo e una visita dal barbiere per rifarsi il look.

Mentre l’istrionico Marco Pannella s’imbavaglia alla tivù pubblica compare all’orizzonte la stella di un finanziere d’assalto tristemente famoso ai nostri giorni, è quella di Silvio Berlusconi che a Milano 2 inaugura la sua prima tivù privata.

Il varo di  Tele Milano sarà la prima geniale mossa di Sua Emittenza per arrivare alla conquista del monopolio televisivo nazionale  e, con esso, del volubile senno dei telespettatori italiani , cosicché  , quando  lo riterrà necessario,  non avrà difficoltà ad impadronirsi anche del loro voto.

Il capolavoro cinematografico dell’anno è L’albero degli zoccoli di Ermanno Olmi ,  palma d’oro al festival di Cannes , un ritratto poetico del quotidiano di fine ottocento che accompagna il nostro sguardo all’interno di una cascina dove vivono quattro famiglie di contadini della bassa bergamasca ,  ma il film di rottura – in entrambe le accezioni del termine -  è Ecce Bombo del regista Nanni Moretti, uno spaccato molto verosimile di un’ annoiata generazione al tramonto, la mia, pellicola tanto divertente in alcuni spezzoni  quanto soporifera in altri, lo specchio in fondo di quei giorni in Eskimo e borsa di tolfa.

L’immortale manifestazione canora di Sanremo resiste a riflusso e travoltismo e incorona canzone regina E dirsi ciao dei Mattia Mazar -  la solita menata da hit parade -  il vero successo lo ottiene però la seconda classificata , ascoltare i primi vagiti della voce aggressiva di Anna Oxa non sarà infatti Un emozione da poco, peccato che la grinta iniziale la  perderà – per fare il verso all’album di qualche anno dopo del mitico Baglioni -  strada facendo. Incredibilmente terzo – considerata l’ottusità delle passatiste giurie nazional-popolari – il cantautore Rino Gaetano con la sua spassosa Gianna.

Arriva finalmente in Italia proveniente dagli States  , dove aveva esordito ben sette anni prima , il mitico tenente Colombo con il suo sguardo sornione , l’aria dimessa e l’ inconfondibile impermeabile sdrucito , l’interprete è l’attore americano Peter Falk , resterà per me insieme al saggio giudice Santi Licheri del sempre verde Forum uno dei pochi graditi reduci televisivi  in questo primo scorcio del duemila, e ancor oggi , nonostante conosca ormai a memoria ogni suo intricato caso, difficilmente perdo una replica di quegli episodi la domenica pomeriggio.

Sta per scoccare la mezzanotte e uno del 1979, per il sottoscritto si volterà pagina in amore e per forza di cose si chiuderanno le     pagine di un libro per aprirne uno nuovo di zecca dopo averne scartato avidamente la confezione.

E’ l’ideale spartiacque tra il versante della mia vita di ieri e quella di oggi, non possiamo tracciarne i confini che al momento opportuno, per il momento risaliamo la linea della vita di un paio di lustri e torniamo ad occuparci della calligrafica biografia del nostro eroe alla soglia degli anni settanta.